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Grace Paley
Grace Paley, nata Grace Goodside (New York, 11 dicembre 1922 – Thetford, 22 agosto 2007), è stata una scrittrice, poetessa e attivista statunitense.
Nata da una famiglia ebrea di origine ucraina, Grace Paley è considerata una maestra delle short stories, dimostrando grande talento con la sua scarna carriera di scrittrice, 45 racconti in 40 anni per un totale di 370 pagine. Con tre raccolte di racconti, The Collected Stories, è stata finalista al Premio Pulitzer e al National Book Award nel 1994.[1][2] Autori come Philip Roth e Saul Bellow lodarono la singolarità della sua voce nella narrativa americana.
Al di là del suo lavoro come scrittrice e professoressa universitaria, Paley era un'attivista femminista e contro la guerra, descrivendosi come una "pacifista piuttosto combattiva e anarchica cooperativa".[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Grace Paley nacque a New York da Isaac e Manya Ridnyik Goodside, che avevano anglicizzato il cognome da "Gutseit" quando erano emigrati dall'Ucraina. Il padre era un dottore.[3] La famiglia parlava russo e yiddish, oltre all'inglese. La più giovane di tre bambini, Grace Paley da piccola era un maschiaccio. Nel 1938 e 1939 Paley frequentò l'Hunter College, e poi brevemente la The New School, ma non ricevette mai la laurea. Nei primi anni 40, Paley studiò con W. H. Auden alla New School for Social Research. L'interesse sociale di Auden e il suo uso pesante dell'ironia è spesso citato come un'influenza importante sui suoi primi lavori, in particolare le poesie.
Il 20 giugno 1942, Grace sposò il direttore della fotografia Jess Paley, dal quale ebbe due figli, Nora e Danny. In seguito divorziarono[4][5] e, nel 1972, Paley si risposò col poeta Robert Nichols. Insegnò al Sarah Lawrence College. Nel 1980 fu eletta alla National Academy of Arts and Letters; nel 1989, il governatore Mario Cuomo la nominò prima scrittrice ufficiale dello stato di New York. È stata il poeta laureato dal 5 marzo 2003 al 25 luglio 2007. È morta nella sua casa di Thetford a 84 anni a causa di un cancro al seno.[2] In una delle sue ultime interviste - nel maggio 2007 al giornale Vermont Woman - Paley espresse i suoi sogni per il futuro dei suoi nipoti: «sarebbe un mondo senza militarismo e razzismo e avidità, e dove le donne non hanno bisogno di combattere per il loro posto nel mondo».
Carriera accademica
[modifica | modifica wikitesto]Grace ha insegnato scrittura al Sarah Lawrence College dal 1966 al 1989, e ha aiutato a fondare la "Teachers & Writers Collaborative" a New York nel 1967. Ha anche insegnato alla Columbia University, alla Syracuse University e al City College of New York. Paley ha espresso la sua visione dell'insegnamento durante un simposio su "Educare l'immaginazione" nel 1996:
«La nostra idea era che i bambini, scrivendo, buttando giù parole, leggendo, iniziando ad amare la letteratura, con l'inventiva di ascoltarsi a vicenda, potessero iniziare a capire meglio il mondo e a crearne uno migliore per sé. Mi è sempre sembrata un'idea così naturale che non ho mai capito perché sono state necessarie così tanta aggressività e tempo per avviarla![6]»
Attivismo politico
[modifica | modifica wikitesto]Paley era nota per il suo pacifismo e attivismo politico.[2] La sua collega, attivista e femminista, Robin Morgan, ha descritto l'attivismo di Paley come ampiamente focalizzato sulla giustizia sociale: "Diritti civili, contro la guerra, contro il nucleare, femminista, qualunque cosa avesse bisogno di una rivoluzione".[7] L'FBI la dichiarò comunista e conservò un fascicolo su di lei per trent'anni.[4]
A partire dagli anni '50, Paley si unì agli amici nella protesta contro la proliferazione nucleare e la militarizzazione americana.[8][9][10] Lavorò anche con l'"American Friends Service Committee" per fondare gruppi pacifisti di quartiere,[11] aiutando a fondare il "Greenwich Village Peace Center" nel 1961.[12][13] Incontrò il suo secondo marito, Robert Nichols, attraverso il movimento pacifista contro la guerra del Vietnam.[14]
Con l'escalation della guerra del Vietnam, Paley si unì alla "War Resisters League".[15] Venne arrestata in diverse occasioni, inclusa la permanenza di una settimana nella casa di detenzione femminile nel Greenwich Village.[16]) Nel 1968, firmò la promessa "Writers and Editors War Tax Protest", promettendo di rifiutare il pagamento delle tasse in segno di protesta contro la guerra del Vietnam,[17][18] e nel 1969 divenne famosa a livello nazionale come attivista quando accompagnò una missione di pace ad Hanoi per negoziare il rilascio dei prigionieri di guerra.[19] Fu delegata alla Conferenza mondiale sulla pace del 1973 a Mosca[20][21] e venne arrestata nel 1978 come una degli "Undici della Casa Bianca" per aver srotolato uno striscione antinucleare con la scritta "Niente armi nucleari... Niente energia nucleare: USA e URSS" sul prato della Casa Bianca.[13] Negli anni '80 Paley sostenne gli sforzi per migliorare i diritti umani e resistere all'intervento militare statunitense in America Centrale[22][23][24] e continuò a parlare apertamente nei suoi ultimi anni contro la guerra in Iraq.[12]
Tra le molte altre cause di Paley c'era il diritto all'aborto, parte del suo più ampio lavoro femminista. Organizzò una delle prime "dichiarazioni sull'aborto" negli anni '60, dopo aver abortito lei stessa negli anni '50 e aver lottato per averne un altro pochi anni dopo.[16]
Opere tradotte in italiano
[modifica | modifica wikitesto]- Enormi cambiamenti all'ultimo momento. racconti (Enormous Changes at the Last Minute, 1974), traduzione di Marisa Caramella, Milano, La Tartaruga, 1982, p. 161.
- Più tardi nel pomeriggio, traduzione di Laura Noulian, Prefazione di Fernanda Pivano, Milano, La Tartaruga, 1987, p. 181.
- In autobus e altre poesie, a cura di C. Daniele, Edizioni Empiria Ass. Cult, 1993.
- Piccoli contrattempi del vivere. Tutti i racconti, Torino, Einaudi, 2002, p. 368.
- L'importanza di non capire tutto (Just as I Thought, 1998), Collana Einaudi Stile Libero, Torino, Einaudi, 2007, p. 276, ISBN 978-88-0617-077-6. [miscellanea di articoli, ricordi autobiografici, conversazioni, saggi]
- Fedeltà (Fidelity, 2008), traduzione di L. Brambilla e P. Cognetti, Prefazione di Paolo Cognetti. Con un ricordo di A.M. Homes, Minimum Fax, 2011, ISBN 978-88-7521-305-3. [postumo]
- Tutti i racconti (The Collected Stories, 1994), traduzione di I. Zani, Sur, 2018, ISBN 978-88-6998-139-5.
- Volevo scrivere una poesia, invece ho fatto una torta, (House: Some Instructions, 19?), prefazione di Paolo Cognetti.Trad.Isabella Zani e Paolo Cognetti, Sur, 2022 ISBN 978-88-699-8286-6
Ricezione italiana
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2012 fu pubblicato un libro a lei dedicato L'arte di ascoltare. Parole e scrittura in Grace Paley, scritto da Annalucia Accardo, professoressa di Letteratura americana alla Sapienza Università di Roma (i suoi percorsi di ricerca e le sue pubblicazioni attraversano identità marginali e ribelli della cultura americana).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Collected Stories, in National Book Foundation. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ a b c (EN) Fox, Margalit, Grace Paley, Writer and Activist, Dies, in The New York Times, 23 agosto 2007. URL consultato il 6 marzo 2020.
- ^ (FR) Jonathan Dee e Barbara Jones, autore2=Larissa MacFarquhar, Interview, in Paris Review, autunno 1992.
- ^ a b (EN) Alexandra Schwartz, The Art and Activism of Grace Paley, in The New Yorker. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ (EN) Deborah Stead, A Bronx Heart Among Green Mountains, in The New York Times, 29 agosto 1996. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ editorial. 2007. Teachers & Writers 39(1)
- ^ (EN) Robin Morgan, L'Chaim! A Celebration of Grace Paley, in Women's Media Center. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ (EN) Brown, Jerry e Brutoco, Rinaldo, Profiles in power: the antinuclear movement and the dawn of the solar age (PDF), New York, Twayne Publishers, 1997, ISBN 0-8057-3879-7.
- ^ (EN) Dorothy Marder Women Strike for Peace Exhibit, su swarthmore.edu. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ (EN) A Selective List of Historic Civil Disobedience Actions (PDF), in National War Tax Resistance Coordinating Committee, luglio 2017.
- ^ (EN) Paley remembered, in Times Argus, 8 ottobre 2007. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ a b (EN) The Amazing Grace Paley, su vermontwoman.com, maggio 2007. URL consultato il 3 marzo 2020.
- ^ a b Garza, Margarita, 3: The Rise of the Antinuclear Power Movement: 1957 to 1989 (PDF), in The Antinuclear Power Movement and the Crisis of the U.S. Nuclear Power Industry, 1953 to 1989, Austin, TX, University of Texas, 1990. URL consultato il 7 marzo 2020 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2005).
- ^ (EN) Amy Stone, Feminists in Focus: Reporting back from the New York Jewish Film Festival 'Grace Paley: Collected Shorts' and 'As Lilith', in Lilith Magazine, 26 gennaio 2011. URL consultato il 7 marzo 2021.
- ^ (EN) Grace Paley: An Appreciation, in War Resisters League, 30 novembre 2013. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ a b (EN) Profile: Grace Paley, in The Guardian, 29 ottobre 2004. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ (EN) Memorandum—Subject: Writers and Editors—War Tax Protest—Information Concerning (IS), in The New York Times, 31 gennaio 1968, p. 4. URL consultato il 7 marzo 2020.
- ^ (EN) Abel, Bob e Nelson Algren, If a thousand men were not to pay their tax-bills this year..., in New York Post, 30 gennaio 1968, p. 51. URL consultato il 7 marzo 2020.
- ^ (EN) The Man in the Sky Is a Killer, in The New York Times. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ (EN) Grace Paley, 84; writer's Bronx-tinged stories focused on working-class lives, in Los Angeles Times, 24 agosto 2007. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ (EN) Christopher S. Times, U.S. Peace Delegates in. Soviet Oust Leader Over Statement, in The New York Times, 31 ottobre 1973. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ (EN) Barzilai, Harel, Hirsch. B.J. e Paley, Grace, Dear Senators: The action of the Salvadoran soldiers... (PDF), su EconomicDemocracy.org, 6 febbraio 1990. URL consultato il 7 marzo 2020.
- ^ (EN) Joyce Carol Oates, 8, in Soft-Speaking Tough Souls, London Review of Books, vol. 20, 16 aprile 1998. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ (EN) Patricia Blake, Books: Little Disturbances of Woman Later the Same Day, in Time, 15 aprile 1985. URL consultato il 3 settembre 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Grace Paley
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Paley, Grace, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Grace Paley, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Grace Paley, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Grace Paley, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Bibliografia di Grace Paley, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) Grace Paley, su IMDb, IMDb.com.
- Grace Paley su Enciclopedia Treccani
- Ad alta voce: I racconti di Grace Paley, su raiplaysound.it. URL consultato il 14 luglio 2023.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 32001130 · ISNI (EN) 0000 0003 6854 9107 · SBN CFIV024484 · Europeana agent/base/71389 · LCCN (EN) n79139236 · GND (DE) 118961810 · BNE (ES) XX1058666 (data) · BNF (FR) cb119184661 (data) · J9U (EN, HE) 987007266379205171 · NSK (HR) 000149153 · NDL (EN, JA) 00734260 |
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