Museo del castello Rosso
Museo del castello Rosso | |
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(AR) Assaraya Alhamra Museum | |
L'ingresso al museo | |
Ubicazione | |
Stato | Libia |
Località | Tripoli |
Coordinate | 32°53′45″N 13°10′49″E |
Caratteristiche | |
Tipo | archeologico ed etnografico |
Istituzione | 1919 |
Apertura | 1919 |
Chiusura | 2011 |
Il Museo del castello Rosso (in inglese Red Castle Museum; in arabo متحف السرايا الحمراء?, Assaraya Alhamra Museum) è un museo archeologico ed etnografico statale di Tripoli sito nel castello Rosso.[1]
Il museo fu inaugurato nel 1919 dopo l'invasione italiana della Libia, venendo riorganizzato più volte: nel 1930 le collezioni, prevalentemente a tema archeologico, furono riordinate dall'archeologo Giacomo Guidi, che espanse lo spazio espositivo;[2] sotto l'amministrazione alleata intorno al 1948 diversi musei furono trasferiti negli ambienti del castello; dopo l'indipendenza libica è stato ulteriormente riorganizzato, in collaborazione con l'UNESCO, per esporre la storia libica dalla preistoria all'indipendenza del 1953.[3][4]
Dopo lo scoppio della prima guerra civile libica nel 2011 il museo è stato chiuso.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il museo è stato fondato nel 1919, quando gli italiani in Libia convertirono in museo una sezione del castello per ospitare molti dei reperti archeologici sparsi in tutto il Paese sin dalla preistoria. La piazza intorno al castello è stata progettata negli anni 1930 dall'architetto Florestano Di Fausto.
Quando gli inglesi occuparono la Libia durante la seconda guerra mondiale, il museo occupò l'intero complesso del castello e nel 1948 fu ribattezzato The Libyan Museum. Il museo ha riaperto al pubblico nel 1988, ribattezzato Assaraya Alhamra Museum – Red Castle Museum, con strutture "all'avanguardia".[1]
Nel 2011 il museo è stato chiuso per problemi di sicurezza in seguito alla guerra civile libica e ai successivi disordini. Il museo è rimasto chiuso a partire dal 2020.[5][6] Durante la guerra del 2011, i ribelli entrarono nel museo e alcuni oggetti appartenenti a Muammar Gheddafi furono danneggiati. Gli oggetti di maggior valore sono stati tenuti al sicuro in un altro luogo dal personale del museo. I restanti oggetti relativi a Gheddafi furono messi in deposito dallo staff.[7]
Collezioni
[modifica | modifica wikitesto]Il museo è stato progettato per l'esposizione delle diverse collezioni:[3][1]
- Preistoria della regione libica;
- Antiche tribù e tradizioni libiche: i berberi del Maghreb, Garamanti, Tuareg e altri;
- Cultura libica durante l'epoca fenicia, punica, greca, romana, bizantina e Tripolitania ottomana;
- Architettura islamica;
- Libia italiana, seconda guerra mondiale, indipendenza libica ed eredità libica del XX secolo;
- Storia naturale della regione libica.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Tarek Alwan, Things to do in Libya, su freewebs.com. URL consultato il 3 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2011).
- ^ Antonella Parisi, GUIDI, Giacomo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 61, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004. URL consultato il 4 settembre 2024.
- ^ a b Assaraya Alhamra Museum, su temehu.com. URL consultato il 3 giugno 2011.
- ^ (EN) The Red Castle of Tripoli, su libyaobserver.ly, The Libya Observer. URL consultato il 4 settembre 2024.
- ^ (EN) Tripoli Red Castle, in The Libya Observer, 10 aprile 2020.
- ^ (EN) Ulf Laessing, As war rages, Tripoli art gallery opens in rundown old city, in Reuters, 25 aprile 2019.
- ^ (EN) In Tripoli's museum of antiquity only Gaddafi is lost in revolution, in The Guardian, 11 settembre 2011.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Red Castle Museum
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