Lista Araba Unita

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Lista Araba Unita
(AR) القائمة العربية الموحدة
(HE) הרשימה הערבית המאוחדת
LeaderMansour Abbas
StatoIsraele (bandiera) Israele
AbbreviazioneRa'am
Fondazione1996
IdeologiaInteressi degli arabi israeliani[1]
Conservatorismo sociale[1][2]
Islamismo[3][4][5]
Soluzione dei due Stati[6]
CollocazioneDestra[6][7]
CoalizioneLista Comune (2015-2021)
Seggi Knesset
5 / 120
Sito webalmwahda.com/sign/

La Lista Araba Unita (in arabo القائمة العربية الموحدة?, al-Qāʾima al-ʿarabiyya al-muwaḥḥada; in ebraico הַרְשִׁימָה הַעֲרָבִית הַמְאוּחֶדֶת?), conosciuta anche con l'acronimo ebraico Ra'am (in ebraico רע"מ?), è un partito politico israeliano.

Il partito, slegato dall'omonima lista attiva alla fine degli anni '70, nasce nel 1996 dalla scissione del Movimento Islamico in Movimento Islamico Meridionale e Movimento Islamico Settentrionale, dovuta alla divisione sull'opportunità di partecipare alle elezioni della Knesset. Da allora ognuno dei due rami ha proseguito sulla propria strada: quello settentrionale, guidato da Raed Salah, è diventato sempre più radicale ed è stato dichiarato fuorilegge nel 2015, mentre quello meridionale si è progressivamente moderato e si è sempre presentato alle elezioni con il nome di Lista Araba Unita (Ra'am).[3]

Tra il 1996 e il 2013 Ra'am partecipa alle elezioni in una lista congiunta con il Partito Democratico Arabo (Mada), a cui si aggiunge, dal 2006, Ta'al, partito guidato da Ahmad Tibi.

Il 12 gennaio 2009, la lista Ra'am–Ta'al viene esclusa dalle elezioni di febbraio dal Comitato elettorale centrale, con 21 voti favorevoli e 8 contrari.[8] In seguito al ricorso presentato dalla lista, il 21 gennaio la Corte suprema ribalta la decisione del Comitato elettorale.[9]

Dal 2010 i due leader di Ra'am, Hamad Abu Debas e Mansour Abbas, guidano un processo di cambiamento e riforma all'interno del Movimento Islamico Meridionale, con l'obiettivo di migliorare la cooperazione con la popolazione ebraica e di aumentare l'inclusione delle donne nel partito.[3]

Nel 2015, in seguito all'innalzamento della soglia di sbarramento per accedere alla Knesset al 3.25%, la Lista Araba Unita dà vita insieme ad Hadash, Balad e Ta'al alla Lista Comune.[3]

I rapporti con gli altri partiti membri della Lista Comune cominciano a incrinarsi nella seconda metà del 2020, a causa di divisioni sui diritti LGBT[10] e sul progressivo avvicinamento di Mansour Abbas, leader di Ra'am, al Primo ministro Benjamin Netanyahu.[11] Il 28 gennaio 2021, in vista delle elezioni di marzo, Ra'am abbandona l'alleanza.[12]

Nelle elezioni del marzo 2021 la Lista Araba Unita ottiene 4 seggi, togliendo ad Hadash il ruolo di più grande partito arabo nella Knesset.[13] Nel giugno 2021 diventa il primo partito arabo indipendente[non chiaro] a prendere parte ad un governo israeliano, il Governo Bennett-Lapid.[14]

Risultati elettorali

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Elezioni Voti % Seggi +/-
1996 In Mada-Ra'am
2 / 120
-
1999 114.810 3.47
5 / 120
Aumento3
2003 65.551 2.08
2 / 120
Diminuzione3
2006 In Ra'am-Ta'al
3 / 120
Aumento1
2009 In Ra'am-Ta'al
3 / 120
Stabile
2013 In Ra'am-Ta'al-Mada
3 / 120
Stabile
2015 Nella Lista Comune
3 / 120
Stabile
Aprile 2019 In Ra'am-Balad
2 / 120
Diminuzione1
Settembre 2019 Nella Lista Comune
3 / 120
Aumento1
2020 Nella Lista Comune
4 / 120
Aumento1
2021 167.064 3.79
4 / 120
Stabile
2022 193.916 4.07
5 / 120
Aumento1
  1. ^ a b (EN) Ra'am, su European Council on Foreign Relations. URL consultato il 30 marzo 2021.
  2. ^ Stefan Ahlswede, Israel's European Policy After the Cold War, Nomos, 2009, p. 47.
  3. ^ a b c d (EN) Aviad Houminer-Rosenblum, Joint List — 4 Arab parties on 1 slate — is poles apart but strong together, Times of Israel, 14 marzo 2020. URL consultato il 1º febbraio 2021.
  4. ^ Barry Rubin, Israel: An Introduction, Yale University Press, 2012, p. 219, ISBN 978-0300162301.
  5. ^ Robert O. Freedman (a cura di), Contemporary Israel: Domestic Politics, Foreign Policy, and Security Challenges, Westview Press, 2008, p. 14, ISBN 978-0813343853.
  6. ^ a b (EN) Arab Joint List in Israel set to split ahead of March election, in Middle East Eye, 28 gennaio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2021.
  7. ^ (HE) "הרעיון עדיין תקף": הפוליטיקה הערבית אחרי פירוק המשותפת, su mekomit.co.il. URL consultato il 1º febbraio 2021.
  8. ^ (EN) Aviad Glickman, Arab parties disqualified from elections, Ynetnews, 12 gennaio 2009. URL consultato il 1º febbraio 2021.
  9. ^ (EN) Aviad Glickman, Arab parties win disqualification appeal, in Ynetnews, 21 gennaio 2009. URL consultato il 1º febbraio 2021.
  10. ^ (EN) Joint List may break up due to division on conversion therapy - report, in The Jerusalem Post, 25 luglio 2020. URL consultato il 30 gennaio 2021.
  11. ^ Michele Giorgio, Normalizzazione con gli islamisti, Netanyahu così smantella la Lista araba, in il manifesto, 17 novembre 2020. URL consultato il 30 gennaio 2021.
  12. ^ (EN) Knesset panel approves Joint List’s breakup after talks with Ra’am faction fail, in The Times of Israel, 28 gennaio 2021. URL consultato il 30 gennaio 2021.
  13. ^ (EN) Jack Khoury, Israel Election Results: Arab Parties Take Stock After Failure in Polls, in Haaretz, 26 marzo 2021. URL consultato il 31 marzo 2021.
  14. ^ (EN) Aaron Boxerman, History made as Arab Israeli Ra’am party joins Bennett-Lapid coalition, in The Times of Israel, 3 giugno 2021. URL consultato il 14 giugno 2021.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • (AR) Sito ufficiale, su almwahda.com (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2021). Modifica su Wikidata
Controllo di autoritàVIAF (EN2163148037698288350002 · GND (DE123969900X · J9U (ENHE987007599309805171