Giorgio Bigongiari

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Giorgio Bigongiari (Lucca, 19 novembre 1912Massa, 10 settembre 1944) è stato un presbitero italiano, martire della Resistenza.

Il 16 agosto 1944, don Angelo Unti, parroco di Lunata (Capannori), e il vice parroco don Giorgio Bigongiari vennero catturati dalle SS nella loro parrocchia e incarcerati a Lucca nella scuola di Nozzano, allestita come campo di detenzione per prigionieri politici rastrellati nella zona di Lucca e Pisa.

Più tardi, le truppe tedesche della 16ª Divisione "Freundeskreis Reichsführer-SS" di stanza a Lucca si apprestarono a lasciare la scuola di Nozzano. Nella scuola rimanevano prigionieri circa 40 individui. I detenuti civili e don Angelo Unti vennero fucilati presso Filettole nella strage denominata Strage del Canneto di Filettole, mentre don Giorgio Bigongiari ed alcuni altri religiosi vennero deportati nel Castello Malaspina a Massa, dove affrontarono una dura prigionia assieme ad altri prigionieri politici, tra cui anche patrioti greci, albanesi e arabi.

Il 10 settembre 1944, i prigionieri, giudicati un peso per le truppe tedesche che si apprestavano a ritirarsi, furono fucilati sulle rive del fiume Frigido, in una carneficina chiamata Strage delle Fosse del Frigido alla fine della quale si conteranno oltre 170 vittime. Le esecuzioni furono eseguite in tre crateri prodotti dallo scoppio di ordigni lanciati dagli anglo americani. 159 persone furono ivi tradotte dal Castello Malaspina e da un carcere di Massa, queste ultime erano incarcerate per motivi politico e/o comuni.

In zona è stato posizionato un obelisco a ricordo del fatto con un'epigrafe di Piero Calamandrei, che vuol ricordare non solo questa ma tutte le stragi fatte dai nazifascisti nella zona delle Apuane. L'obelisco è opera dello scultore Mario Angelotti,[1][2]).

Questa l'epigrafe di Piero Calamandrei suggerita ad Angelotti[3]:

«INERMI BORGATE DELL’ALPE ASILO DI RIFUGIATI PRESE D’ASSALTO COI LANCIAFIAMME ARSI VIVI NEI ROGHI DEI CASOLARI BAMBINI AVVINGHIATI ALLE MADRI FOSSE NOTTURNE SCAVATE DAGLI ASSASSINI IN FUGA PER NASCONDERVI STRAGI DI TRUCIDATI INNOCENTI QUESTO VI RIUSCÌ SAN TERENZO – BERGIOLA –VINCA – FORNO MOMMIO – ZERI - SANT’ANNA – SAN LEONARDO SCRIVETE QUESTI NOMI CON LE VOSTRE VITTORIE MA ESPUGNATE QUESTE TRINCEE DI MARMO DI DOVE IL POPOLO APUANO CAVATORI E PASTORI E LE LORO DONNE STAFFETTE TUTTI ARMATI DI FAME E DI LIBERTÀ VI SFIDAVA BEFFARDO DA OGNI CIMA QUESTO NON VI RIUSCÌ ORA SUL MARE SON TORNATI AL CARICO I VELIERI E NELLE CASE I BOATI DELLE MINE CHIAMAN LAVORO E NON GUERRA MA QUESTA PACE NON È OBLIO STANNO IN VEDETTA QUESTE MONTAGNE DECORATE DI MEDAGLIA D’ORO AL VALOR PARTIGIANO TAGLIENTI COME LAME IMMACOLATO BALUARDO SEMPRE ALL’ERTA CONTRO OGNI RITORNO IL COMUNE DI MASSA NEL X ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO DEL FRIGIDO 1944 – 1954

Scultore Mario Angelotti»

[4]

Note sulla Chiesa toscana nel periodo

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Strage di Farneta.

La Chiesa toscana ha avuto un alto numero di caduti nella seconda guerra mondiale e nel periodo della Resistenza, fra questi vi è anche Antonio Gabriele Costa, padre certosino presso Farneta (Lucca), patriota trucidato a Massa Carrara il 10 settembre del 1944 con altri 11 frati, decorato con Medaglia d'oro al valore militare. Il fatto è collegato a quello chiamato anche Strage di Farneta (avvenuto il 7 e il 10 settembre 1944) dove furono uccisi tutti i componenti della comunità. Un conto approssimativo dei caduti fornisce i dati: 47 parroci, 8 viceparroci, 7 cappellani militari, 6 appartenenti a diversi ordini religiosi, 7 fra chierici e seminaristi.[5]

  • Alina Gjika,Il Carcere di Massa e l'Eccidio del Fiume Frigido. 1943-1946, ANPI, Massa, 2004
  • Giulio Villani e Fabrizio Poli Chiese toscane – Cronache di guerra 1940 -1945 (Libreria editrice fiorentina 1995)
  • Pietro Secchia Enciclopedia dell'antifascismo e della ResistenzaEd. La Pietra Milano 1968

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]