Utente:IlSistemone/Sandbox2

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p.200-202-206-216-224-234-236-238-262-264-282-284-320-330 (dipinti Tiziano o Farnese)

Mecenatismo a Roma dal XVI al XVIII secolo

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Pio III

Francesco Nanni Todeschini Piccolomini

22 settembre 1503

18 ottobre 1503

collezione Della Rovere Giulio II

Giuliano Della Rovere

1º novembre 1503

21 febbraio 1513

collezione de' Medici Leone X

Giovanni de' Medici

9 marzo 1513

1º dicembre 1521

Adriano VI

Adriaan Florenszoon Boeyens

9 gennaio 1522

14 settembre 1523

collezione de' Medici Clemente VII

Giulio de' Medici

19 novembre 1523

25 settembre 1534

collezione Orsini Paolo Giordano I -
Flavio Orsini -
Lelio Orsini -
collezione di Fulvio Orsini Fulvio Orsini -
collezione Farnese Paolo III

Alessandro Farnese

13 ottobre 1534

10 novembre 1549

cardinal nipote Alessandro Farnese -
duca Alessandro Farnese -
cardinale Odoardo Farnese -
collezione Colonna Marcantonio II Colonna -
Lorenzo Onofrio Colonna -
Giulio III

Giovanni Maria Ciocchi Dal Monte

7 febbraio 1550

23 marzo 1555

Marcello II

Marcello Cervini

9 aprile 1555

1º maggio 1555

Paolo IV

Gian Pietro Carafa

23 maggio 1555

18 agosto 1559

Pio IV

Giovanni Angelo Medici

25 dicembre 1559

9 dicembre 1565

Pio V

Antonio Michele Ghislieri

7 gennaio 1566

1º maggio 1572

Gregorio XIII

Ugo Boncompagni

13 maggio 1572

10 aprile 1585

collezione Peretti Sisto V

Felice Peretti

24 aprile 1585

27 agosto 1590

cardinal nipote Alessandro Peretti -
Urbano VII

Giovanni Battista Castagna

15 settembre 1590

27 settembre 1590

collezione Sfondrati Gregorio XIV

Niccolò Sfondrati

5 dicembre 1590

16 ottobre 1591

cardinal nipote Paolo Emilio Sfondrati -
Innocenzo IX

Giovanni Antonio Facchinetti

29 ottobre 1591

30 dicembre 1591

collezione Aldobrandini Clemente VIII

Ippolito Aldobrandini

30 gennaio 1592

3 marzo 1605

cardinal nipote Pietro Aldobrandini -
Leone XI

Alessandro de' Medici

1º aprile 1605

27 aprile 1605

collezione Borghese Paolo V

Camillo Borghese

16 maggio 1605

28 gennaio 1621

cardinal nipote Scipione Caffarelli Borghese -
collezione Spada card. Bernardino Spada -
Virgilio Spada -
Orazio Spada -
card. Fabrizio Spada -
collezione del cardinale Giulio Mazzarino Giulio Mazzarino -
collezione di Giulio Mancini Giulio Mancini -
collezione di Cassiano dal Pozzo cav. Cassiano dal Pozzo -
collezione Filomarino Ascanio Filomarino -
collezione Mattei Ciriaco Mattei -
Asdrubale Mattei -
collezione del cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte Francesco Maria Bourbon del Monte -
collezione di Ottavio Costa - - Ottavio Costa -
collezione Giustiniani card. Benedetto Giustiniani -
march. Vincenzo Giustiniani -
collezione Ludovisi Gregorio XV

Alessandro Ludovisi

9 febbraio 1621

8 luglio 1623

cardinal nipote Ludovico Ludovisi -
collezione Barberini Urbano VIII

Maffeo Barberini

6 agosto 1623

29 luglio 1644

cardinal nipote Francesco Barberini -
principe Taddeo Barberini -
card. Antonio Barberini -
principe Maffeo Barberini -
collezione Sacchetti march. Marcello Sacchetti -
card. Giulio Sacchetti -
collezione Pamphilj Innocenzo X

Giovanni Battista Pamphilj

15 settembre 1644

7 gennaio 1655

cardinal nipote e poi principe Camillo Francesco Maria Pamphilj -
collezione Chigi Alessandro VII

Fabio Chigi

7 aprile 1655

22 maggio 1667

cardinal nipote Flavio Chigi -
Agostino Chigi -
collezione Rospigliosi Clemente IX

Giulio Rospigliosi

20 giugno 1667

9 dicembre 1669

princ. Giovan Battista Rospigliosi

&

Maria Camilla Pallavicini

-
collezione Pallavicini card. Lazzaro Pallavicini -
collezione di Niccolò Maria Pallavicini - Niccolò Maria Pallavicini -
Clemente X

Emilio Altieri

29 aprile 1670

22 luglio 1676

collezione Odescalchi Innocenzo XI

Benedetto Odescalchi

21 settembre 1676

12 agosto 1689

Livio Odescalchi -
collezione Ottoboni Alessandro VIII

Pietro Vito Ottoboni

6 ottobre 1689

1º febbraio 1691

Innocenzo XII

Antonio Pignatelli

12 luglio 1691

27 settembre 1700

collezione Albani Clemente XI

Giovanni Francesco Albani

23 novembre 1700

19 marzo 1721

cardinal-nipote Annibale Albani -
card. Alessandro Albani -
Innocenzo XIII Michelangelo Conti 8 maggio 1721 7 marzo 1724
Benedetto XIII Pietro Francesco Orsini 29 maggio 1724 23 febbraio 1730
Collezione Corsini Clemente XII Lorenzo Corsini 12 luglio 1730 6 febbraio 1740
Benedetto XIV Prospero Lorenzo Lambertini 17 agosto 1740 3 maggio 1758
Clemente XIII Carlo della Torre di Rezzonico 6 luglio 1758 2 febbraio 1769
Clemente XIV Giovanni Vincenzo Antonio Ganganelli 19 maggio 1769 22 settembre 1774
Collezione Braschi Pio VI Giovanni Angelico Braschi 15 febbraio 1775 29 agosto 1799
Pio VII Barnaba Niccolò Chiaramonti 14 marzo 1800 20 agosto 1823

Collezione Colonna

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albero genealogico

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Lo stesso argomento in dettaglio: Tavole genealogiche della famiglia Colonna.
 Agapito C.
 
  
 papa Martino V
(1369–1431)
(nato Oddone Colonna, divenuto pontefice nel 1417 dopo che l'imperatore Sigismondo aveva convocato un Concilio a Costanza in Germania (c'erano tre pontefici che dicevano di essere quello vero, Gregorio XII a Roma, Benedetto XIII ad Avignone e Giovanni XXIII a Pisa). Governò per 11 anni, aggiungendo tra i possedimenti familiari Paliano, Genazzano, Marino, Cave, Ardea, Lunghezza, Rocca di Cave, e anche nel Regno di Napoli, a Tagliacozzo, Amalfi e Salerno. I successivi pontefici Eugenio IV, Cesare Borgia e Clemente VII Medici fecero nuovo guerra ai Colonna.Il cardinale Pompeo Colonna anche per questi motivi favorì il sacco di Roma del 1527.)
Lorenzo C.
 
 
 Odoardo C.
 
 
 Fabrizio I C.
(sposato con Agnese Montefeltro)
 
 
 Ascanio C.
Giovanna Aragona
 
 
 Marcantonio II C.
(1535–1584)
(sposato con Felicia Orsini)
 
     
 Costanza C.
(1555–1626)
(seguì Caravaggio quando fuggì da Roma a Napoli, ospitato nel palazzo Cellammare di proprietà della famiglia Carafa, imparentata con i C. per il tramite delle nozze tra Antonio Carafa e Giovanna C.)
Fabrizio II C.
(1557-1580)
(sposato con Anna Borromeo)
Ascanio C.
(1560–1608)
(cardinale)
Giovanna C.
(sposò Antonio Carafa; il figlio Luigi fu il proprietario del palazzo Cellammare, dove fu ospitato Caravaggio a Napoli dopo la fuga da Roma)
...e altri 3 fratelli/sorelle
 
 
 Marcantonio III C.
(sposato con Felice Orsina Peretti-Damasceni)
 
 
 Filippo I C.
(1578–1639)
(sposato con Lucrezia Cybo Malaspina; fu il protettore di Caravaggio dopo la condanna a morte per l'omicidio Tomassoni, ospitandolo nei feudi C. e nascondendolo durante la sua fuga a Napoli, dove dimorò nel palazzo Cellammare ospite di Costanza C.)
 
   
 Anna C.
(sposata con Taddeo Barberini, nipote di papa Urbano VIII)
 Marcantonio V C.
(1606–1659)
(sposato con Isabella Gioeni)
Girolamo Colonna (cardinale 1604)......e altri 9 fratelli/sorelle
  
     
 Maffeo II Barberini
(1631–1685)
 Lucrezia C.
(sposata con Giuseppe Lotario Conti)
Lorenzo Onofrio C.
(1637-1689)
(VIII principe di Paliano, sposato con Maria Mancini)
 Filippo C.
(1642-1686)
(sposato con Clelia Cesarini)
...e altri 3 fratelli/sorelle
   
       
 Francesco Barberini
(1662–1738)
(cardinale dal 1690)
Urbano III Barberini
(1664–1722)
(III principe di Palestrina)

...e altri 3 fratelli/sorelle
 Filippo II C.
(1663–1714)
(sposato in seconde nozze con Olimpia Pamphilj [1672-1731], unico matrimonio da cui ebbe figli)
Marcantonio C.
(1664–1715)
Carlo C.
(1665-1739)
(cardinale)

ebbe seguito il ramo C. di Stigliano
  
     
 Cornelia Costanza Barberini
(1716-1797)
(sposata con Giulio Cesare V C., del ramo di Sciarra)
 Agnese C.
(sposata con Camillo I Borghese)
Fabrizio II C.
(1700-1755)
(sposò Zeferina Salviati, unica figlia di Antonio Salviati e Lucrezia Rospigliosi; grazie alle nozze acquisì in dote la collezione Salviati, mentre i titoli familiari andarono al cugino di Zeferina, Antonio junior. Nel 1731 Fabrizio fece completare la facciata di palazzo C. sui Santi Apostoli.)
Girolamo C.
(1708-1763)
(cardinale)

...e altri 5 fratelli/sorelle
   
    
 Urbano Barberini C. di Sciarra
(1733–1796)
(VI principe di Carbognano)

...e altri 9 fratelli/sorelle

ebbe seguito la dinastia Borghese con Marcantonio IV Borghese (1730–1800), V principe di Sulmona
Aspreno C.
(1787-1847)
(sposato con Maria Giovanna Cattaneo della Volta)
  
    
 
ebbe seguito il ramo Barberini-C. di Sciarra; dopo il 1880 per volere di Maffeo furono dismesse diverse proprietà e feudi della famiglia Barberini C. di Sciarra, quindi la villa al Gianicolo, quella a Frascati, la Galleria e il palazzo al Corso
Giovanni Andrea C.
(1820-1894)
(sposato con Isabella Alvarez de Toledo)
 Teresa C.
(1823–1875
(sposata con Alessandro Torlonia; varie tenute di famiglia passarono ai Torlonia)

...e altri 2 fratelli
  
    
 Prospero C.
(1858-1937)
(sposato con Maria Massimo, acquisì in dote il palazzo già Massimo di Rignano, oggi della linea Colonna d'Aracoeli fu sindaco di Roma e senatore del Regno d'Italia)
 Fabrizio III C.
(1848-1923)
(sposato con Olimpia Doria Landi Pamphilj; da loro ebbe seguito la dinastia C., attuali proprietari del palazzo ai Santi Apostoli)
 Marcantonio VI C.
(1844-1912)
(sposato con Isabella Caracciolo)

ebbe seguito la dinastia Torlonia, anche dopo che la figlia maggiore di Teresa e Alessandro, Annamaria Torlonia, sposò Giulio Borghese; questi infatti conservò il cognome della moglie
   
      
Mario C.
Piero C.
(1891–1939)
(governatore)

...e altri 2 fratelli
Marcantonio VII C.
(1881-1947)
(sposato con Isabelle Sursock)

...e altri 3 fratelli/serelle

ebbe seguito la dinastia C.; tra i figli, Vittoria sposò Leone Caetani, che creò un salotto culturale sul Teatro di Marcello
   
    

ebbe seguito la dinastia C. fino al subentro del casato Chiarucci
Francesco C.
 Aspreno C.
(1916-1987)
(sposato con Maria Milagros Del Drago)
Sveva Vittoria C.
(sposò Alfonso Pio di Savoia)
  
  
 Fabrizio C.
(oggi proprietario del palazzo C. d'Aracoeli)
 Prospero C.
(attuale proprietario del palazzo C. ai Santi Apostoli e della collezione d'arte ivi custodita)
  1. Sant'Agnese, Guercino, commissionata dal cardinal Girolamo Colonna nel 1637, arcivescovo di Bologna, fino al 1783 nella collezione a Roma, poi venduta durante periodo napoleonico e oggi inghilterra coll. privata (vedi libro Il Guercino di D. Mahon p. 222)

Filippo Colonna I (1578-1639), pur avendo ancora l’immagine del condottiero, dopo essere stato Gran Connestabile di Spagna, si occupò anche di abbellire il suo palazzo di Roma, iniziando la raccolta di opere d’arte. Il suo pronipote, Filippo II (1663-1714) cambiò completamente l’immagine e l’attività, addirittura dal 1706 al 1708 fu poeta ufficiale alla corte di Vienna. Ora i principi infatti, deposte le armi, si dedicavano a comporre musica e a scrivere poesie, come facessero contemporaneamente a gestire i loro feudi è molto difficile da capire. Ad ogni modo la famiglia dei Colonna è arrivata ad oggi, mentre quella degli Orsini è tornata a Roma solo dal 1730, con il ramo degli Orsini di Gravina, comperarono il palazzo sul Teatro di Marcello, ma non avevano più i feudi ed i castelli, nel Lazio.

Collezione de' Medici

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La venere de medici fu rinvenuta a Roma presso le terme di Traiano, nella vigna del vescovo di Viterbo Sebastiano Gualtieri.

  • Nel 1566 in collezione di Alfonso d’Este. *Nel 1575 in collezione Ferdinando de’ Medici nella villa Medici a Roma.
  • Nel 1677 fu trasferita a Firenze l’Arrotino e i Lottatori nella TribunaUffizi.
  • Nel 1802 Napoleone la trasferì a Parigi.
  • Nel 1816 la scultura ritornò agli Uffizi.

Palazzo Medici Riccardi

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Per volere di Cosimo il Vecchio tra il 1445 fu edificato il palazzo Medici a Firenze (a cui poi si aggiunse nel XVII secolo il titolo dei Riccardi), adiacente a preesistenti edifici già di loro proprietà, che assumerà lo status di residenza ufficiale della corte de' Medici nella città fiorentina, ospitando quindi anche un corposo gruppo di opere facenti parte della collezione fiorentina.[1] L'edificio fu quindi abitato anche dai figli di Cosimo, Piero il Gottoso, cui si deve la commessa della cappella privata intitolata ai Magi, con affreschi di Benozzo Gozzoli, e Lorenzo il Magnifico.[1] Con la restaurazione medicea del 1512, post Piero il Fatuo (1494), nel palazzo trovarono dimora Giovanni (che poi diverrà papa Leone X) e Giuliano, entrambi figli di Lorenzo il Magnifico, e Lorenzo (il nipote).[1] Nacque poi nell'edificio anche Caterina de' Medici, futura regina di Francia, mentre continuarono ad abitarlo Giulio (cugino di Leone X, che diverrà nel 1523 papa Clemente VII), Silvio Passerini, tesoriere e curatore amministrativo-politico del casato fiorentino sotto il pontificato di Clemente VII, Ippolito e Alessandro de' Medici, coadiuvatori proprio del Passerini.[1] Nel 1527 i Medici lasciarono di novo il palazzo a seguito dei moti post sacco di Roma, finché non ritornò Alessandro ad abitarvi: fu lui a commissionare a Giorgio Vasari gli affreschi alle lunette della loggia. Nel palazzo furono celebrate le nozze tra Eleonora di Toledo e Cosimo I de' Medici, finché nel Seicento inoltrato, fu abitato dapprima da Carlo e poi Ferdinando II, che lo vendette nel 1659 alla famiglia Riccardi per 40.000 fiorini.[1]

Furono ospitate nel corso dei decenni diverse opere fiorentine della collezione, di cui, inventariate sotto Cosimo il Vecchio nel 1492, la tazza archeologica (che poi prese il nome dei Farnese a cui i Medici ne fecero dono nel XVI secolo), il singolo pezzo della collezione con la più alta valutazione della collezione, intorno ai 10.000 fiorini, le tre tavole con la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello (di cui oggi una a Londra, una a Parigi e una agli Uffizi), l'Adorazione dei magi di Beato Angelico e Filippo Lippi (oggi a Washington), valutato come il dipinto più prezioso, pari a 100 fiorini, l'Adorazione del Bambino di palazzo Medici (oggi nella Gemäldegalerie di Berlino), il San Girolamo penitente (oggi nel Lindenau Museum di Altenburg), l'Annunciazione (oggi nella National Gallery di Londra) e i Sette Santi (oggi nella National Gallery di Londra) tutti di Filippo Lippi, l'Adorazione dei Magi (oggi nella Gemäldegalerie di Berlino) di Domenico Veneziano, la Primavera (con forse anche la Nascita di Venere) e la Pallade e il centauro del Botticelli (tutte e tre agli Uffizi), il Ritratto di Galeazzo Maria Sforza del Pollaiolo (oggi agli Uffizi), tre Fatiche di Ercole (Ercole e l'Idra, Ercole e Anteo ed Ercole e il leone) di Piero e Antonio del Pollaiolo, il Serraglio del leone del Pesellino, il San Giovanni Battista di Andrea del Castagno, il David, nel cortile, e la Giuditta e Oloferne, nel giardino dell'edificio, entrambi di Donatello (il primo oggi nel museo del Bargello, il secondo al palazzo Vecchio, entrambi a Firenze); sempre dello stesso autore, poi, la Consegna delle chiavi (oggi nel Victoria and Albert Museum di Londra), Banchetto di Erode (oggi nel Musée des Beaux-Arts di Lilla) e il Fanciullo alato (oggi nel Metropolitan Museum di New York), due busti di Mino da Fiesole del 1453 ritraenti Piero e Lucrezia Tornabuoni (genitori di Lorenzo de' Medici), il Trionfo della Fama dello Scheggia (oggi al MET di New York), il cammeo con l'Arca di Noè (oggi al British di Londra) e altre.[2] Sono segnalate negli anni successivi all'inventario post mortem di Cosimo il Vecchio anche altre opere della collezione Medici, quindi il San Giovanni Battista di Michelangelo, l'Orfeo, commissionato da Leone X in occasione della restaurazione medicea del 1512, e il Laocoonte di Baccio Bandinelli (il primo che era collocato nel cortile, tuttora in situ, il secondo che era invece nel giardino, oggi agli Uffizi), mentre, sempre nel giardino, erano inoltre presenti diverse sculture archeologiche rinvenute a Roma nel corso del XV secolo e poi trasferite per volere di Cosimo il Vecchio a Firenze nel palazzo Medici, tra cui due versioni del Marsia scorticato (di cui una oggi agli Uffizi).[2][3]

Era nel palazzo anche la Susanna e i vecchioni (Artemisia Gentileschi Bologna).

  1. ^ a b c d e V. Zucchi, pp. 7-15
  2. ^ a b V. Zucchi, pp. 50-53
  3. ^ V. Zucchi, pp. 40-46
  • V. Zucchi V. Zucchi, Palazzo Medici Riccardi. Guida, Officina Libraria, 2021, ISBN 978-8833671338..