San Biagio della Cima
San Biagio della Cima comune | |
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Panorama di San Biagio della Cima | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Liguria |
Provincia | Imperia |
Amministrazione | |
Sindaco | Simone Rotolo (lista civica San Biagio insieme) dal 10-6-2024 |
Data di istituzione | 1861 |
Territorio | |
Coordinate | 43°49′06.94″N 7°38′58.75″E |
Altitudine | 100 m s.l.m. |
Superficie | 4,31 km² |
Abitanti | 1 228[1] (31-3-2023) |
Densità | 284,92 ab./km² |
Comuni confinanti | Camporosso, Dolceacqua, Perinaldo, Soldano, Vallebona, Vallecrosia |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 18036 |
Prefisso | 0184 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 008053 |
Cod. catastale | H780 |
Targa | IM |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 584 GG[3] |
Nome abitanti | sanbiagini |
Patrono | san Biagio |
Giorno festivo | 3 febbraio |
Cartografia | |
Posizione del comune di San Biagio della Cima nella provincia di Imperia | |
Sito istituzionale | |
San Biagio della Cima (San Giàixu in ligure[4]) è un comune italiano di 1 228 abitanti[1] della provincia di Imperia in Liguria.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio di San Biagio della Cima è disposto lungo il crinale che discende dal monte Santa Croce (356 m), la "Cima" alla quale farebbe riferimento il toponimo. Il torrente Verbone è il principale affluente del territorio sanbiagino.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La comunità e il villaggio di San Biagio vengono citati per la prima volta nel 1259[5]. Amministrativamente fu dominio feudale dei Conti di Ventimiglia[5] e, successivamente, sotto la diretta dipendenza del Comune di Ventimiglia[5].
Nel 1686[5] fu ufficialmente riconosciuta dalla Repubblica di Genova la Magnifica Comunità degli Otto Luoghi: Bordighera, Borghetto San Nicolò, Camporosso, San Biagio della Cima, Sasso, Soldano, Vallebona e Vallecrosia si smarcarono dal controllo comunale ventimigliese in una sorta di piccolo territorio indipendente, ma sotto il patronato di Genova e tale rimase sino alla caduta della repubblica nel XVIII secolo[5].
Con la dominazione napoleonica la comunità di San Biagio rientrò nel cantone di Bordighera nella giurisdizione delle Palme[5], con Sanremo come capoluogo; nel 1803 passò nell'XI cantone della Roja nella giurisdizione degli Ulivi (capoluogo Oneglia)[5]. Dal 1805, con il passaggio della Repubblica Ligure nel Primo Impero francese, San Biagio rientrò nel cantone bordigotto del Dipartimento delle Alpi Marittime[5]. Fu annesso al Regno di Sardegna nel 1815[5] dopo il Congresso di Vienna del 1814, a seguito della caduta di Napoleone Bonaparte. Facente parte del Regno d'Italia dal 1861, dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel I mandamento di Bordighera del circondario di Sanremo facente parte della provincia di Nizza (poi provincia di Porto Maurizio e, dal 1923, di Imperia)[5].
Con regio decreto del 1862[6] assume l'attuale denominazione di San Biagio della Cima.
Nel 1923 il comune viene soppresso e unito al comune di Vallecrosia[7]; nel 1925 l'ente sanbiagino viene ricostituito[8]. Nel 1928[9] riceve il territorio dell'ex comune di Soldano, quest'ultimo poi nuovamente separato da San Biagio della Cima e ricostituito nel 1946[10].
Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della Comunità montana Intemelia.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblicadell'11 giugno 1997.[11]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano nel centro storico sanbiagino. La parrocchiale secondo alcune fonti storiche sembrerebbe risalente al 1497[12], ma fu completamente ampliata e modificata nelle forme ellittiche nel 1777[12] su progetto di Andrea Notari[12]. Nel 1784 la chiesa fu abbellita da stucchi da Pietro Notari e Pietro Lucchesi[12]. All'interno è conservata una statua in legno, attribuita all'ambito dello scultore genovese Anton Maria Maragliano[12], raffigurante san Sebastiano, databile alla seconda metà del XVIII secolo[12].
- Oratorio di Nostra Signora Assunta nel centro storico sanbiagino, già sede della confraternita dei disciplinanti bianchi o dei battuti, quest'ultima risalente al XVI secolo[13]. Al 1619[13] risale la costruzione di un nuovo coro mentre un nuovo rifacimento della struttura primaria cinque-seicentesca avvenne nel periodo a cavallo tra il Settecento e i primi decenni dell'Ottocento[13]. Conserva la statua raffigurante Nostra Signora Assunta, realizzata a Torino e benedetta e collocata il 15 agosto 1899[13].
- Chiesa di San Biagio, ubicato nei pressi del locale cimitero. L'edificio è uno dei più antichi del territorio[13] e risalente al Duecento[13]. Tra le opere conservate una tela del sanremese Giovanni Battista Capoduro raffigurante il santo con alle sue spalle un'illustrazione del borgo di San Biagio della Cima nel 1834[13].
- Santuario di Nostra Signora dei Dolori, al di fuori del centro storico, nel quartiere di Bosio. La struttura, il cui primo impianto è risalente al Settecento[13], presenta una facciata in stile barocco. Conserva due gruppi lignei e numerosi ex voto alle pareti.
- Cappella dell'Annunciata, immersa tra uliveti e boschi, presso un crinale a ridosso del sentiero per il colle della Crovairola. L'edificio è d'epoca tardo medievale[13].
- Cappella di Santa Croce, presso l'omonimo monte, detta "la Cima". La chiesa fu voluta da Giambattista Maccario (poi padre Vitaliano) nei primi decenni dell'Ottocento[13].
- Cappella della Madonna del Rosario in località Bernà, del XIX secolo[13]. La costruzione, come da documento redatto dal locale parroco Giacinto Maccario, è risalente al 1888[13] o comunque alla fine del secolo in ottemperanza di un precedente voto. Sopra l'altare è conservato un dipinto della Madonna del Rosario e altri due quadri raffiguranti san Pietro e san Giacinto.
- Cappella di San Sinforiano, di epoca tardo medievale[13]. Un atto notarile del 1623[13] cita l'edificio che venne in quel periodo ricostruito ex novo a causa del cattivo stato di manutenzione della struttura già presente. Fu nuovamente restaurata nei primi anni del XIX secolo[13].
- Cappella privata della Madonna della Neve. Ubicata nella località di Sanferian, è una costruzione ad un'unica aula risalente ad un periodo a cavallo tra il Seicento e l'inizio del Settecento[13].
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]In via Provinciale 37 si trova l'abitazione che fu dello scrittore Francesco Biamonti, centro di documentazione gestito dall'Associazione Amici di Francesco Biamonti. Dal 2016 è nato nel paese il Parco Biamonti, un ente che fa capo al Comune e all'Associazione Amici di Francesco Biamonti, e che allestito un sistema interattivo segnaletico dei vari luoghi del borgo e delle campagne circostanti legati alla vita e alle opere dello scrittore.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[14]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a San Biagio della Cima sono 85[15], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[16]:
- Marocco, 32
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio comunale è costituito dal solo capoluogo per una superficie territoriale di 4,31 km²[17].
Confina a nord con il comune di Dolceacqua, a sud con Vallecrosia, ad ovest con Camporosso, e ad est con Perinaldo, Soldano, Vallebona e Vallecrosia.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Nei secoli scorsi la principale attività economica del borgo fu per lo più legata all'attività agricola e vinicola; diffusa infatti fu la produzione del vino Rossese, oggi integrata con l'avviata attività della floricoltura.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio comunale di San Biagio della Cima è attraversato principalmente dalla strada provinciale 59 che permette il collegamento con Vallecrosia, a sud, e con Soldano a nord.
Mobilità urbana
[modifica | modifica wikitesto]La mobilità urbana di San Biagio della Cima è garantita dalla linea Ventimiglia-Camporosso-Vallecrosia-Vallecrosia Alta-San Biagio della Cima-Soldano-Perinaldo.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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18 giugno 1985 | 26 maggio 1990 | Germano Biamonti | lista civica | Sindaco | |
26 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Germano Biamonti | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Germano Biamonti | lista civica | Sindaco | |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Paola Maccario | lista civica | Sindaco | |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Mauro Anfosso | San Biagio nel Terzo Millennio (lista civica) |
Sindaco | |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Massimo Salsi | Il paese delle rose (lista civica) |
Sindaco | |
5 giugno 2014 | 26 maggio 2019 | Luciano Biancheri | Il paese delle rose (lista civica) |
Sindaco | |
27 maggio 2019 | 10 giugno 2024 | Luciano Biancheri | Il paese delle rose (lista civica) |
Sindaco | |
10 giugno 2024 | in carica | Simone Rotolo | San Biagio insieme (lista civica) |
Sindaco |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]San Biagio della Cima è gemellata con:
- Camps-la-Source, dal 2005.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
- ^ a b c d e f g h i j Fonte dal Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Artistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 25 ottobre 2017.
- ^ Regio decreto 26 ottobre 1862, n. 942
- ^ Regio decreto 6 dicembre 1923, n. 2769
- ^ Regio decreto 7 agosto 1925, n. 1533
- ^ Regio decreto 15 aprile 1928, n. 904
- ^ 22 novembre 1946, n. 438
- ^ San Biagio della Cima, decreto 1997-06-11 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 19 giugno 2022.
- ^ a b c d e f Fonte dal libro di Enzo Bernardini, Villaggi di Pietra. Viaggio nell'entroterra della Riviera dei Fiori, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2002.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Fonte dal libro di Carlo Crignola, San Biagio della Cima e le sue chiese, Ventimiglia, Tipografia Alba, 2016.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Cittadini stranieri residenti secondo i dati Istat del 31-12-2019, su demo.istat.it. URL consultato il 7 aprile 2021.
- ^ Dati superiori alle 20 unità
- ^ Fonte dallo statuto comunale di San Biagio della Cima, su comunedisanbiagio.com. URL consultato il 25 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2017).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su San Biagio della Cima
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Biagio della Cima
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.sanbiagiodellacima.im.it.
- San Biàgio della Cima, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | GND (DE) 1327310260 |
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