Luca Bindi
Luca Bindi (Prato, 2 dicembre 1971) è un geologo italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]È titolare della cattedra di mineralogia e cristallografia all’Università di Firenze, Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dello stesso Ateneo, Presidente del Centro di Cristallografia Strutturale (CRIST) e ricercatore associato all’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR. Vincitore di numerosi premi scientifici nazionali ed internazionali tra cui spicca il Premio Presidente della Repubblica 2015[1] nella categoria Scienze fisiche, matematiche e naturali dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Dal 2019 è Socio dell'Accademia dei Lincei.
Ha numerose collaborazioni internazionali, tra cui quelle con la Princeton University, la Harvard University e il California Institute of Technology.
L’attività di ricerca (che ai è tradotta in oltre 350 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali) si è rivolta principalmente a studi cristallografico-strutturali su minerali caratterizzati da strutture incommensurate, superstrutture, geminazioni, integrando insieme la mineralogia con i settori più avanzati della cristallografia. Di rilievo sono anche gli studi cristallochimici di fasi mineralogiche importanti per il mantello terrestre, tra i quali, degni di nota, i suoi studi pionieristici su clinopirosseni ricchi in potassio che hanno avuto ampia risonanza internazionale.
È lo scienziato italiano che ha contribuito alla descrizione del più alto numero di nuovi minerali ed è fra i primi dieci ricercatori al mondo per numero di nuove specie mineralogiche descritte. Nella sua carriera ha descritto circa il 3% dei circa 6000 minerali conosciuti in natura. La maggior parte dei nuovi materiali è stata scoperta nel prezioso patrimonio delle collezioni del Sistema Museale dell’Ateneo fiorentino, con i suoi circa cinquantamila esemplari. Al ricercatore spetta un ulteriore record: tra i più di 100 minerali da lui descritti ve ne sono 15 extraterrestri (quasi il 3% dei circa 500 scoperti), individuati in frammenti di meteorite, tra cui gli unici due quasicristalli naturali documentati in natura, la icosahedrite e la decagonite[2][3][4]
La sua scoperta dei quasicristalli naturali, pubblicata su Science nel 2009[5], ha avuto grandissima risonanza non solo nella comunità delle scienze della terra ma anche in quella delle scienze fisiche, chimiche e dei materiali; essa dimostra infatti che i quasicristalli possono formarsi spontaneamente in natura e, soprattutto, rimanere stabili per tempi geologici.
Il ritrovamento da parte di Bindi di quasicristalli in leghe metalliche in meteoriti ha dato sostanza all’ipotesi che tali fasi si formino in seguito al rapido raffreddamento di fusi formatisi a seguito di elevate pressioni da shock. L’ipotesi trova conferma nella scoperta fatta recentemente da Bindi e il suo gruppo di ricerca di un quasicristallo nella “trinitite”, materiale formatesi a seguito del primo test nucleare (1945) a Alamogordo (New Mexico), e in una fulgurite prodotta da un fulmine a Sand Hills (Nebraska).[6][7]
Ha raccontato la meravigliosa avventura scientifica della scoperta dei quasicristalli naturali in un libro divulgativo edito da Tab Edizioni nel 2021.
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Per le sue ricerche ha ricevuto numerosi riconoscimenti:
- nel 2004 il premio Panichi per ricerche mineralogiche della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia[8]
- nel 2006 il Premio Nardelli assegnato dall’Associazione Italiana di Cristallografia[9] e il prestigioso premio internazionale (Excellence Research Medal) assegnato dalla European Mineralogical Union[10]
- nel 2007 la Foreign Outstanding Young Researcher Award assegnato dalla Russian Mineralogical Society[11]
- nel 2010 il Premio “Luigi Tartufari per la Geologia” dell’Accademia Nazionale dei Lincei[12], consegnato durante l’Adunanza Solenne di chiusura dell’anno accademico alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
- nel 2011 il minerale (K,NH4)As4O6(Cl,Br), trovato tra i prodotti fumarolici del cratere La Fossa di Lipari (Isole Eolie, Sicilia), è stato chiamato lucabindiite in suo onore.
- nel 2011 i suoi lavori scientifici riferiti alla scoperta del primo quasicristallo naturale sono stati citati nello “Scientific Background on the Nobel Prize in Chemistry 2011 - The Discovery of Quasicrystals[13]” della Nobel Committee for Chemistry - Royal Swedish Academy of Sciences.
- nel 2015 il Premio Presidente della Repubblica 2015[1] nella categoria Scienze fisiche, matematiche e naturali dell’Accademia Nazionale dei Lincei consegnatogli dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante una cerimonia al Quirinale[14]
- nel 2018, il 25 ottobre, gli è stato conferito, insieme al fisico Paul J. Steinhardt, il premio Aspen Institute Italia 2018 per la collaborazione e per la ricerca scientifica tra Italia e Stati Uniti.
- nel 2018 il pianeta minore 92279 è stato chiamato Bindiluca[15] per onorare il suo contributo alle scienze planetarie.
- nel 2019 è stato eletto Fellow della Mineralogical Society of America[16].
- nel 2023 gli è stata conferita la Neumann Medal della Mineralogical Society of Great Britain and Ireland. È la prima volta che tale riconoscimento viene assegnato ad un ricercatore italiano.
- nel 2023 gli è stato conferito il Premio Pianeta Galileo per la divulgazione dal Consiglio Regionale della Toscana.
- nel 2024 gli è stata conferita la Medaglia per le Scienze Fisiche e Naturali dell'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL.
Controversie
[modifica | modifica wikitesto]Nel luglio 2020 la redazione fiorentina del quotidiano "La Repubblica" ha riportato, sulla base di una segnalazione anonima, che il professor Bindi si è candidato a Direttore del dipartimento di Scienze della Terra dell'ateneo, ma al tempo stesso ha riportato che alcune parti del suo programma elettorale sarebbero state riprese da quelle del professor Perrone, candidatosi nel 2018 a direttore di un dipartimento di Ingegneria dell'Università degli studi di Palermo. Il professor Bindi ha sostenuto che si trattava solo di un documento in bozza, da discutere, se eletto, nelle commissioni e organi ufficiali e che per la carica di Direttore di dipartimento non è necessario presentare nessun documento di candidatura ufficiale. Ulteriormente, Bindi ha commentato di aver letto attentamente moltissimi programmi elettorali di candidati alla carica di Direttore di Dipartimento, proprio per imparare ed essere stimolato dalle iniziative programmate per altri dipartimenti così da trovare spunti da riprendere ed eventualmente migliorare nella propria struttura.[17]. Il 27 Luglio 2020, il professor Bindi è stato eletto Direttore del dipartimento di Scienze della Terra dell'Ateneo fiorentino con il 97% dei voti[18].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Natural Quasicrystals The solar system's hidden secrets, Cham : Springer International Publishing, Imprint Springe, 2020, ISBN 9783030456771.
- QuasiCristalli L'avventura di una scoperta., Roma, tab, 2021, ISBN 978-88-9295-214-0.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Premio Presidente della Repubblica (PDF), su lincei.it. URL consultato il 31 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2017).
- ^ Scoperto un minerale da record, è la rarissima ferrofettelite - Scienza & Tecnica, su ANSA.it, 19 gennaio 2022. URL consultato il 15 febbraio 2022.
- ^ La Nazione, Il cacciatore di minerali fa cento: Bindi scopre la "ferrofettelite", su La Nazione, 1642594090493. URL consultato il 15 febbraio 2022.
- ^ Minerale raro e da record | News | Università degli Studi di Firenze | UniFI, su unifi.it. URL consultato il 15 febbraio 2022.
- ^ Natural Quasicrystals, su Science. URL consultato il 18 gennaio 2022.
- ^ (EN) Luca Bindi, William Kolb e G. Nelson Eby, Accidental synthesis of a previously unknown quasicrystal in the first atomic bomb test, in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 118, n. 22, 2021-06, DOI:10.1073/pnas.2101350118. URL consultato il 12 marzo 2024.
- ^ (EN) Luca Bindi, Matthew A. Pasek e Chi Ma, Electrical discharge triggers quasicrystal formation in an eolian dune, in Proceedings of the National Academy of Sciences, vol. 120, n. 1, 3 gennaio 2023, DOI:10.1073/pnas.2215484119. URL consultato il 12 marzo 2024.
- ^ Albo, su socminpet.it. URL consultato il 3 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2016).
- ^ premi - Associazione italiana cristallografia, su cristallografia.org. URL consultato il 3 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2016).
- ^ Medal for Research Excellence 2006 | Official website of the European Mineralogical Union, su eurominunion.org. URL consultato il 3 agosto 2016.
- ^ Russian Mineralogical Society: Results 2007, su minsoc.ru. URL consultato il 3 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2016).
- ^ Premio Tartufari (PDF), su lincei.it. URL consultato il 31 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2016).
- ^ Nobel Prize in Chemistry 2011 (PDF), su nobelprize.org.
- ^ quirinale.it, http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Discorso&key=575 .
- ^ Bindiluca = 2000 DG, su IAU. URL consultato il 18 gennaio 2022.
- ^ Mineralogical Society of America, su minsocam.org. URL consultato il 18 gennaio 2022.
- ^ luca bindi, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 10 luglio 2020.
- ^ https://www.dst.unifi.it/art-193-scrutinio-della-votazione.html
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Luca Bindi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Intervento del Presidente Mattarella alla Cerimonia Premi "Presidente della Repubblica", su YouTube, 6 marzo 2017. URL consultato il 18 gennaio 2022.
- Università degli Studi di Firenze, Quando la scienza diventa avventura, la scoperta dei quasi cristalli, su YouTube, 22 ottobre 2018. URL consultato il 18 gennaio 2022.
- Accademia Nazionale dei Lincei, Prof. Luca Bindi, su YouTube, 26 febbraio 2021. URL consultato il 18 gennaio 2022.
- Università degli Studi di Firenze, Scoperto quasicristallo nei detriti del primo test atomico - Luca Bindi, su YouTube, 17 maggio 2021. URL consultato il 26 gennaio 2022.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 8158259241502300461 · ISNI (EN) 0000 0005 0273 497X · ORCID (EN) 0000-0003-1168-7306 · GND (DE) 1212047745 |
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