Indice
Lilium candidum
Giglio candido | |
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Lilium candidum | |
Stato di conservazione | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Liliales |
Famiglia | Liliaceae |
Sottofamiglia | Lilioideae |
Tribù | Lilieae |
Genere | Lilium |
Specie | L. candidum |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Liliales |
Famiglia | Liliaceae |
Genere | Lilium |
Specie | L. candidum |
Nomenclatura binomiale | |
Lilium candidum L., 1753 | |
Nomi comuni | |
giglio della Madonna, giglio di San Luigi, giglio di Sant'Antonio |
Il giglio candido (Lilium candidum L., 1753) è una pianta bulbosa appartenente alla famiglia delle Liliacee[1][2].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Forma i bulbi al livello del suolo, fa una rosata di foglie alla base d'inverno, che poi muoiono in estate. Il fusto ha molte foglie e di solito raggiunge il 1,2 m di altezza, anche se a volte arriva fino ai 2 m. Cresce a fine primavera e produce fiori (particolarmente profumati) in estate; per questo deve stare esposto al sole. I fiori sono di colore bianco che tende al giallo alla base dei petali[3].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Il suo areale si estende dalla penisola balcanica, attraverso le isole dell'Egeo e la Turchia, sino al Medio Oriente.[1]
Avversità
[modifica | modifica wikitesto]È suscettibile alle malattie dei normali gigli e al Botrytis cinerea, un fungo parassita.[senza fonte]
Nell'arte e nell'araldica
[modifica | modifica wikitesto]I dipinti della Beata Vergine Maria la mostrano solitamente con questo fiore, che essendo simbolo di purezza e castità, è diventato il simbolo di Maria; a volte nei dipinti che raffigurano l'Annunciazione è l'arcangelo Gabriele che glielo porge. Appare anche nell'iconografia di Sant'Antonio da Padova, che viene raffigurato con questo giglio in mano a simboleggiare la purezza del corpo e dell'anima.
In araldica il giglio candido era il simbolo della monarchia francese: originariamente infatti era il simbolo araldico della dinastia capetingia, ma poi è stato adottato da tutte le successive case regnanti da essa discese. Viene detto infatti "giglio di San Luigi" proprio perché è presente nell'iconografia dell'unico re della dinastia capetingia proclamato santo, Luigi IX di Francia, che considerava i tre petali simbolo della fede, della saggezza e della cavalleria; tuttavia dal XIV secolo i tre petali saranno considerati in Francia il simbolo della Trinità. Come simbolo dei Borbone, è entrato anche nell'araldica di altri regni, come ad esempio nella bandiera del Regno delle Due Sicilie, nella bandiera spagnola e nello Stemma della Spagna.
È presente anche nella bandiera provinciale del Québec, fondato dai francesi nell'ambito della Nuova Francia ed ora parte del Canada francese.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Lilium candidum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 6 dicembre 2021.
- ^ Lilium candidum L. {ID 4595} - Giglio di S. Antonio - Forum Acta Plantarum, su www.floraitaliae.actaplantarum.org. URL consultato il 4 marzo 2022.
- ^ Rita, Lilium candidum: Coltivazione e Cura del Giglio di Sant'Antonio, su L'eden di Fiori e Piante. URL consultato il 4 marzo 2022.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lilium candidum
- Wikispecies contiene informazioni su Lilium candidum
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Madonna lily, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 59088 · J9U (EN, HE) 987007576486805171 |
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