Ippolito Capilupi
Ippolito Capilupi vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 8 luglio 1511 a Mantova |
Nominato vescovo | 21 gennaio 1560 |
Consacrato vescovo | 20 giugno 1560 |
Deceduto | 20 aprile 1580 (68 anni) a Roma |
Ippolito Capilupi, o talvolta Capilupo (Mantova, 8 luglio 1511 – Roma, 20 aprile 1580), è stato un vescovo cattolico italiano. Fu l'esponente più in vista della nobile famiglia Capilupi di Mantova.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Mantova l'8 luglio 1511 e fu l'ottavo figlio di Benedetto Capilupi e Taddea de' Grotti. Fu paggio della marchesa Isabella d'Este e da questa fu spinto a condividere lo studio umanistico insieme a Ercole Gonzaga, poi creato cardinale alla tenera età di vent'anni. Seguì l'esempio e le orme del cardinale, divenendo arcipresbitero di Rivalta. Seguì poi a Roma il cardinale Gonzaga in qualità di segretario e questi lo avviò alla carriera diplomatica presso la curia romana. Nel centro della città acquistò il palazzo poi conosciuto come palazzo Capilupi, ove dimorò, e restaurò sotto il consiglio di Michelangelo Buonarroti, creandovi anche una pinacoteca. Sempre a Roma, intrattenne una relazione con una popolana romana dalla quale ebbe un figlio, Giulio Capilupi.
Mantenne stretti contatti con la famiglia Gonzaga e fu informatore di Ferrante I, quando nel 1535 divenne governatore di Milano. Amante delle lettere e dell'arte, nella capitale romana instaurò rapporti amichevoli con alcuni personaggi come l'artista Michelangelo e il poeta Annibal Caro.
Divenne segretario e consigliere di papa Giulio III e di papa Pio IV, favorendo le nozze di sua nipote Camilla Borromeo con Cesare I Gonzaga, figlio di Ferrante I Gonzaga, marchese di Guastalla. Il 21 gennaio 1560 fu nominato vescovo di Fano, succedendo allo stesso cardinale Ercole Gonzaga e fu anche nominato nunzio apostolico presso la repubblica di Venezia, dove incontrò e divenne amico del pittore Tiziano Vecellio e si interessò per la scarcerazione di Alessandro Valignano futuro Visitatore plenipotenziario gesuita delle missioni cattoliche nell'estremo oriente. Ricevette la consacrazione episcopale il 20 giugno dello stesso anno. Partecipò al concilio di Trento del 1563.[1]
Morì a Roma il 20 aprile 1580 e venne sepolto nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Can. Giuseppe Ceccarelli, Sito della diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, su fanodiocesi.it. URL consultato il 24 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2012).
- ^ I Capilupi e l’architettura.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Andres, Catalogo de' codici della famiglia Capilupi di Mantova, Mantova, 1797. ISBN non esistente.
- Cesare Cantù, Grande illustrazione del Lombardo-Veneto. Mantova e la sua provincia. Volume quinto, Milano, 1859. ISBN non esistente.
- Gaspare De Caro, CAPILUPI, Ippolito, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 18, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1975. URL consultato il 10 maggio 2016.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Ippolito Capilupi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Ippolito Capilupi, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) David M. Cheney, Ippolito Capilupi, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 51679094 · ISNI (EN) 0000 0000 6629 9798 · SBN BVEV038649 · BAV 495/14538 · CERL cnp01307516 · LCCN (EN) nr96023928 · GND (DE) 130399310 · BNE (ES) XX5562324 (data) · BNF (FR) cb10464855j (data) · NSK (HR) 000679736 |
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