Furci
Furci comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | Chieti |
Amministrazione | |
Sindaco | Fabio Di Vito[1] (lista civica Uniti verso il futuro) dal 13-6-2022 |
Territorio | |
Coordinate | 42°01′58.24″N 14°36′45.86″E |
Altitudine | 550 m s.l.m. |
Superficie | 25,99 km² |
Abitanti | 806[4] (31-12-2022) |
Densità | 31,01 ab./km² |
Frazioni | Fonte Di Muzio[2] |
Comuni confinanti | Cupello, Fresagrandinaria, Gissi, Monteodorisio, Palmoli, San Buono |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 66050 |
Prefisso | 0873 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 069038 |
Cod. catastale | D823 |
Targa | CH |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[5] |
Cl. climatica | zona D, 2 021 GG[6] |
Nome abitanti | furcesi |
Patrono | beato Angelo da Furci |
Giorno festivo | 13 settembre |
PIL | (nominale) 8,2 mln €[3] |
PIL procapite | (nominale) 12 937 €[3] |
Cartografia | |
Posizione del comune di Furci all'interno della provincia di Chieti | |
Sito istituzionale | |
Furci (Fùrcie[7] o Fúrciə in abruzzese[8]) è un comune italiano di 806 abitanti[4] della provincia di Chieti in Abruzzo[9].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel paese sono state trovate delle monete e dei monili risalenti ad un periodo compreso tra il I ed il II secolo d.C.. Per il periodo successivo si hanno poche notizie. Del Medioevo si sa che fu concessa in feudo a Odorisio, conte di origine franca[10].
Il nome deriverebbe da "piccola fortezza", abbreviazione che successivamente si concretizzò in nome. Una leggenda vuole che tre fratelli, uno di Monteodorisio, uno di Furci e l'altro di Palmoli, si unirono insieme per creare un triangolo di torri-castello nel IX secolo, onde impedire le scorrerie saracene. Per tutto il XII secolo Furci fece parte della contea di Loreto Aprutino; prima faceva parte dei feudi del monastero benedettino di Sant'Angelo in Cornacchiano nel territorio di Fresagrandinaria, uno dei monasteri benedettini sorti nell'area del Trigno-Sinello insieme al monastero di Paglieta, Palmoli e Pollutri, tutte grance delle più ampie abbazie di Santo Stefano in Rivomaris a Casalbordino e San Salvo del Trigno.
Nel 1316 lo storico Anton Ludovico Antinori riferisce, nella Corografia degli Abruzzi, che il possessore di Furci era Pietro di Grandinato; poi Furci passò a Gentile di Grandinato, cadetto di Carlo I d'Angiò, signore anche di Acquaviva, Castelletto, Pollutri, Salavento (San Salvo) e Sant'Anzuino. Nel 1324-1325 le chiese di Furci erano sotto la diocesi di Chieti, pur pagando le decime al monastero di Sant'Angelo. L'abbazia, come ha dimostrato lo storico Davide Aquilano, sorse sopra un tempietto votivo presso il tratturo Centurelle-Montesecco e fino al XIII secolo era a capo di un vasto nucleo territoriale comprendente le grance di San Nicola di Canale di Pollutri, Furci, Moro e Santa Maria del Monte di Castiglione Messer Marino, Roccaspinalveti, Fraine e Tufillo.
Nel XV secolo Furci apparteneva alla contea di Monteodorisio, comprendente anche Casalanguida, Casalbordino, Cupello, Gissi, Guilmi, Lentella, Pollutri, Scerni e Villalfonsina, sotto il controllo di Perdicasso Barile, condottiero avversario di Jacopo Caldora, che nel 1427 aveva ottenuto il feudo di Vasto. Nel XVI secolo Monteodorisio diventa un feudo dei nuovi signori di Vasto, i d'Avalos; indi Furci viene aggregata al principato di San Buono, sotto il controllo di Marino Caracciolo.
Non si ebbero poi eventi storici di rilievo fino all'epoca risorgimentale, quando Furci diede i natali all'intellettuale Cesare de Horatiis, che si distinse come rivoluzionario abruzzese chietino. Durante il brigantaggio postunitario, a Furci operò la banda del brigante lisciano Giuseppe Pomponio. Di Furci era il suo compare Intino, che saccheggiava le masserie e rapiva i bambini in cerca di riscatto. Quando i gendarmi piemontesi attaccarono Furci, il brigante Pomponio morì presso una fonte, chiamata "fonte di Pomponio" fino al 1935, quando franò.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Sabino Vescovo
- È sita in via Cesare Battisti. Risale ad un periodo antecedente al XVII secolo ed ha subito delle trasformazioni nel XVIII-XIX secolo. L'edificio religioso è posto su di un basamento con prospetto con frontone in stile classico. La facciata è intonacata, decorata con stucchi e lesene. Il campanile è in pietra e consta di una base quadrangolare; è inoltre suddiviso in più livelli da cornici marcapiano e la cupola è a bulbo rivestito da piastrelle in ceramica smaltata. L'interno è a tre navate. Nel XIX secolo sono state aggiunte le cappelle laterali ed una piccola cupola.[11]
- Si trova nella parte moderna del paese; nel 1808 le reliquie del Beato Angelo furono traslate da Napoli a Furci, presso la parrocchia di San Sabino e vi rimasero sino al 1990, quando furono collocate nel nuovo santuario nella parte moderna di Furci, sorta già nel 1968 e benedetta da papa Paolo VI. Nel 1993 la chiesa, semplice parrocchia suffraganea a quella di San Sabino, venne eletta a santuario da parte di monsignor Antonio Valentino dell'arcidiocesi di Chieti-Vasto. Il santuario fu costruito in uno stile molto semplice, a pianta ellittica, con un nartece in cemento armato per l'ingresso, con tettoia, e cupola superiore senza tamburo. L'interno è molto sobrio, con decorazioni in pietra solo presso l'altare maggiore centrale, a fare da contrasto con la sobrietà delle pareti. L'altare contiene l'urna con il corpo del Beato Angelo; la statua è rivestita di abito agostiniano, foderata di ermesino celeste, con lastre di vetro ai tre lati. Si conserva anche la lapide originale della prima sepoltura del Beato Angelo nel convento di Sant'Agostino a Napoli.
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Casa natale del Beato Angelo
- La casa natale del Beato Angelo si trova nella parte nord del paese antico, in via Casa Beato Angelo; l'originale non esiste più: già dal XIV secolo fu trasformata in chiesa, ma a causa delle frane fu ricostruita varie volte. Si presenta in stile molto semplice, a pianta rettangolare in pietra concia, con facciata piana a sommità a tetto spiovente, senza finestre, con portale centrale di ingresso. L'interno a navata ubica è intonacato di bianco, con la nicchia della statua processionale; presso la cripta si conserva la nicchia dove avrebbe vissuto il santo quando esisteva la casa paterna.
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]- Torre medievale
- Il primo impianto risale al XII secolo, ampliato poi nel XV secolo con una cinta muraria ellittica, con l'accesso dalla porta con torre in piazza Umberto I. Del borgo si può ammirare la torre medievale che si trova presso l'ingresso del centro storico. La torre è collegata ad un palazzetto nobiliare. La base della torre risale al XIII-XIV secolo, mentre la parte superiore risale al XV secolo.[12]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[13]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati dell'ISTAT, al 31 dicembre 2021 la popolazione straniera residente ammonta a 24 persone[14], pari al 2,9% della popolazione residente a Furci[15].
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]Il dialetto furcese ricade nel sistema dei dialetti meridionali intermedi, all'interno dell'area dell'abruzzese orientale adriatico[16].
Tradizioni e folclore
[modifica | modifica wikitesto]La manifestazione di maggior importanza a Furci è la festa patronale del Beato Angelo, che si svolge nei giorni 6 febbraio, 17 maggio e 13 settembre[17].
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Fino al XIX secolo l'attività economica di Furci era primariamente l'agricoltura. Nel 1966 esisteva una manifattura di ceramica chiamata ARCE, come riporta lo studioso di abruzzesistica Alessandro Morelli.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]A partire dal 1994 si sono alternati nella storia amministrativa di Furci primi cittadini di orientamento politico democristiano, indipendente e civico, con affinità perlopiù verso il centrismo; dal 2022 il governo del comune è affidato ad un'amministrazione civica[1].
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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18 aprile 1989 | 12 giugno 1994 | Pompeo Marco Riccione | Democrazia Cristiana | Sindaco | [1] |
13 giugno 1994 | 27 maggio 2002 | Filippo Michele Cianciosi | Indipendente (1994-1998) Lista civica di centro-sinistra (1998-2002) |
Sindaco | [1] |
28 maggio 2002 | 6 maggio 2012 | Angelo Argentieri | Lista civica Insieme per crescere | Sindaco | [1] |
7 maggio 2012 | 12 giugno 2022 | Angelo Marchione | Lista civica Uniti verso il futuro | Sindaco | [1] |
13 giugno 2022 | in carica | Fabio Di Vito | Lista civica Uniti verso il futuro | Sindaco | [1] |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]Altre informazioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1976 al 2008 il comune ha fatto parte della comunità montana Medio Vastese (zona T), avente sede a Gissi[19].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell'interno, Anagrafe degli amministratori locali e regionali: storia amministrativa dell'ente – Comune di Furci (CH), su amministratori.interno.gov.it.
- ^ Segnaletica stradale relativa alla frazione, apposta dal comune, come da art. 37 del codice della strada.
- ^ a b Italia, la maggior parte della ricchezza è concentrata nelle mani di pochi. I redditi del 2020, in Il Sole 24 Ore, 26 luglio 2022.
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Gasca Queirazza et al. (1996), p. 290.
- ^ Giammarco (1990), p. 179.
- ^ Comune di Furci (CH), su comuni-italiani.it.
- ^ Cenni storici[collegamento interrotto]
- ^ Chiesa di San Sabino Vescovo[collegamento interrotto]
- ^ Borgo fortificato[collegamento interrotto]
- ^ Statistiche I.Stat, su dati.istat.it, ISTAT. URL consultato il 28 dicembre 2012.
- ^ Furci – Cittadini stranieri: popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2021, su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Cittadini stranieri di Furci, su tuttitalia.it.
- ^ Carpentieri et al. (2010), p. 46; Giammarco (1979), p. 89.
- ^ Feste e tradizioni[collegamento interrotto]
- ^ Segnaletica stradale posta all'ingresso del paese, apposta dal comune, come da art. 37 del codice della strada.
- ^ Costituzione della comunità montana Medio Vastese, su bura.regione.abruzzo.it (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2022).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuliano Gasca Queirazza, Carla Marcato, Giovan Battista Pellegrini, Giulia Petracco Sicardi e Alda Rossebastiano, Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, con il contributo di Elena Papa, Milano, Garzanti, 1996, ISBN 88-11-30500-4.
- Saverio Carpentieri, Angelo Pagliardini, Barbara Tasser e Lew Zybatow (a cura di), Italia e "Italie". Identità di un paese al plurale, Pieterlen, Peter Lang, 2010, ISBN 978-3631598542.
- Ernesto Giammarco, Abruzzo, in Manlio Cortelazzo (a cura di), Profilo dei dialetti italiani, vol. 13, Pisa, Pacini Editore, 1979, ISBN non esistente.
- Ernesto Giammarco, Toponomastica abruzzese e molisana, vol. 6 del Dizionario abruzzese e molisano, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1990, ISBN non esistente.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Furci
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comunedifurci.com.
- Furci, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 309641435 |
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