Elena di Troia (Rossetti)

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Elena di Troia
AutoreDante Gabriel Rossetti
Data1863
Tecnicaolio su tavola
Dimensioni31,1×26,6 cm
UbicazioneKunsthalle, Amburgo

Elena di Troia è un dipinto a olio su tavola di 31,1 x 26,6 cm di Dante Gabriel Rossetti del 1863 conservato alla Kunstahalle di Amburgo.

Il quadro è stato protagonista della cessazione dei rapporti tra Rossetti e altri artisti dell'orbita preraffaellita.[1][2]

Elena di Troia è uno dei tanti ritratti femminili che Rossetti realizzò a partire dagli anni sessanta dell'Ottocento in cui giovani modelle, spesso muse e amanti degli artisti preraffaelliti, sono rappresentate come eroine di grandi opere letterarie o mitologiche[3], in una maniera che si ispira alla pittura veneta e in particolare alle donne di Tiziano[4].

La modella è Annie Miller, modella, musa e promessa sposa di William Holman Hunt, che l'ha rappresentata in diverse opere tra cui Il risveglio della coscienza del 1854, un quadro in cui viene rappresentata una donna caduta ma ancora con un intento morale e didattico. Nei ritratti di Rossetti degli anni sessanta venne meno questo intento, a favore di un ritratto sensuale ed estetico, scegliendo di rappresentare le figure femminili per puro piacere estetico che abbia come unico scopo la gratificazione dello sguardo. Questa svolta è stata uno dei punti di rottura tra Rossetti e Hunt, oltre al sospetto del tradimento di Annie, con la quale rompe il fidanzamento nel 1859 [1].

Un ritratto di Elena di Troia è stata la causa della cessazione del rapporto di amicizia con Frederick Sandys, che faceva parte, come Rossetti, di un circolo di artisti che si riuniva presso Cheyne Walk: in una lettera, Rossetti accusa Sandys di aver plagiato alcuni suoi quadri, inclusa una "Elena"[2]

Il quadro fu venduto a William Blackmore e dovrebbe essere temporaneamente stato esposto al Blackmore Museum di Salisbury[5]. L'opera è poi arrivata nel novembre 1895 alla Kunsthalle di Amburgo, dove è esposta.[6]

Il quadro rappresenta la Elena di Troia descritta da Eschilo nell'Agammenone, ovvero come la sola e unica causa della distruzione della città di Troia: sul retro della tavola Rossetti ha infatti riportato una citazione dal greco: "Helen of Troy, ἑλέναυς, ἑλανδρος, ἑλέπτολις", cioè "Elena di Troia, distruttrice di navi, distruttrice di uomini, distruttrice di città". La scelta iconografica è legata anche al fatto che Rossetti percepiva il conflitto nato tra lui stesso e Hunt come la causa della distruzione definitiva della Confraternita Preraffaellita.[7]

La città di Troia in fiamme si riesce appena d intravedere alle spalle di Elena, che occupa quasi interamente lo spazio della tavola in un tripudio di oro nei capelli e nella veste. L'opera mostra molte caratteristiche comuni alle "femmes fatales" di Rossetti. Anzitutto, i lunghi riccioli dorati ricadono sciolti sulle spalle, un elemento che in epoca vittoriana richiama la ricchezza e la sensualità della donna, ma che nella poesia di Rossetti posono diventare anche una trappola di distruzione per l'amante.[8]. Sul volto pallido risaltano le labbra incurvate in un accenno di sorriso[9], marcate, rosse che richiamano le fiamme che bruciano la città di Troia e il medaglione che porta al collo, su cui è rappresentata una torcia fiammeggiante, che la stessa Elena indica. Attorno al collo, robusto e statuario, porta molte altre collane e la veste dorata è riccamente ricamata, come si addice ad una principessa.[9]

  1. ^ a b A. Staley, "Pre-Raphaelites in the 1860's: I Rossetti" in The British Art Journal, 3 (2003), pp. 9-10
  2. ^ a b W. M. Rossetti, "Some Reminescences", 1906, p. 321
  3. ^ "The age of Rossetti, Burne-Jones and Watts - Symbolism in Britain", 1997, p.19
  4. ^ "Dante Gabriel Rossetti, 1828-1882: Laing Art Gallery, Newcastle upon Tyne, 1st October - 6th November 1971"
  5. ^ W. M. Rossetti, "Dante Gabriel Rossetti as Designer and Writer", 1889, p. 41
  6. ^ (DE) Scheda dell'opera, su online-sammlung.hamburger-kunsthalle.de.
  7. ^ T. Hilton, "I preraffalliti", 1981, p. 184
  8. ^ E. Gitter, "The power of woman's hair in the Victorian imagination", in PMLA 99 (1984), pp. 936-946
  9. ^ a b A.C. Swimburne, Essays and studies, 1875
  • William Michael Rossetti, Dante Gabriel Rossetti as Designer and Writer, London, Cassell & Company, Limited, 1889.
  • William Michael Rossetti, Some Reminiscences, New York, Charles Scribner's Sons, 1906.
  • Virginia Surtees, The Paintings and Drawings of Dante Gabriel Rossetti (1828-1882). A Catalogue Raisonné, London, Oxford University Press, 1971.
  • Jan Marsh, The Pre-Raphaelite sisterhood, New York, St. Martin's Press, 1985.
  • The age of Rossetti, Burne-Jones and Watts - Symbolism in Britain, London, Tate, 1997.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Pittura: accedi alle voci di Teknopedia che trattano di pittura