Disputa sul nome India

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La disputa sul nome India nasce nel 1947 sull'uso del nome “India” durante e dopo la divisione dell'Impero anglo-indiano fra gli Stati della Repubblica dell'India e del Pakistan.[1]

La controversia coinvolse figure chiave come Lord Mountbatten, l'ultimo viceré dell'Impero anglo-indiano e Muhammad Ali Jinnah, leader della Lega Musulmana e fondatore del Pakistan.

Bharat è uno dei due nomi ufficiali della moderna Repubblica dell'India; Hindustan è un altro termine non ufficiale utilizzato all'interno del paese: per Jinnah e per l'Hindu Mahasabha, Hindustan significava semplicemente "terra degli indù", poiché l'India è stata fondata come nazione a maggioranza indù[2]; inizialmente Jinnah credeva che l'Hindustan non avrebbe usato il nome "India", poiché non aveva radici locali lì (etimologicamente e storicamente, il nome "India" rappresentava la valle dell'Indo, nell'attuale Pakistan[3]) ed era anche contrario all'uso del nome "India" da parte del nuovo paese perché avrebbe causato confusione sulla storia[4].

Il disaccordo ebbe grandi effetti sull'identità nazionale e sul riconoscimento internazionale[5][6].

Il nome India viene dalla parola greca Ἰνδία (Indìa), attraverso la traslitterazione latina India[7] e indica la terra del fiume Indo[8][9][10]. Nel greco, il nome è arrivato dal sanscrito Sindhu, che indicava tanto il fiume quanto il suo basso bacino (la regione ancora chiamata Sindh, oggi in Pakistan)[8][11].

La parola che indicava il Síndhu in persiano antico era Hindu[12]: dopo che Dario I di Persia ebbe conquistato il Sindh verso il 516 a.C., la parola persiana Hinduš fu usata nell'area dell'attuale Pakistan per indicare il basso bacino dell'Indo[13].

Il nome persiano Hinduš fu introdotto in greco da Scilace, che esplorò l'Indo per conto dell'imperatore persiano[14] I termini “indos” (in greco antico: Ἰνδός?) per il fiume e “indiano” si trovano in Ecateo di Mileto e nella Geografia di Erodoto[15]. La perdita del suono /h/ probabilmente è dovuta ai dialetti greci dell'Asia minore[16][17] Ecateo usò i termini "India" e "Indiani" in senso stretto solo per i gruppi stanziati nel Sindh[18]. Successivamente Erodoto espanse l'uso del termine "indiano" per indicare tutti i popoli che vivevano ad est dell'Impero persiano, benché non conoscesse la geografia di quei luoghi[15].

Al tempo di Alessandro Magno, Indía nel greco koinè indicava la regione oltre l'Indo. I compagni di Alessandro chiamavano “India” il bacino del fiume Indo; fu Megastene che più tardi[quando?] incluse nel concetto di India le aree oltre il bacino dell'Indo, incluso il bacino del Gange[15].

Quando l'Impero britannico arrivò nell'Asia meridionale, adottò il termine "India" per riferirsi all'intero subcontinente e dunque alla sua colonia[19][20].

L'indipendenza dall'impero

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Entro il 1947, il Raj britannico sarebbe stato diviso in due nuovi paesi: Hindustan e Pakistan.[21]

Nel XX secolo era risaputo che la parola "India" derivasse dal fiume Indo; eppure Mountbatten, pur sapendo che le argomentazioni di Jinnah avevano senso, non lo avrebbe mai ammesso: in un'intervista del 1973, Mountbatten ammise di non andare molto d'accordo con Jinnah e lo definì addirittura "bastardo" durante l'intervista.[22]

Jinnah si oppose fermamente all'uso del nome India da parte dell'Hindustan perché il nome India, che aveva una lunga storia, poteva creare confusione e trarre in inganno: la regione storica dell'India, che in origine comprendeva solo il bacino inferiore del fiume Indo, fu poi ampliata dagli inglesi che usarono quel nome ad intendere tutte le colonie nel subcontinente indiano. Il nome era un frutto della storia ed era conosciuto in tutto il mondo.[4][23] L'India storica era per lo più al di fuori della moderna Repubblica dell'India e per lo più all'interno del Pakistan.

Jinnah preferiva il nome Pakistan per il suo paese e Hindustan per l'India, a maggioranza indù.[2][21] Egli scoprì solo mesi prima dell'indipendenza che Mountbatten e Nehru avrebbero chiamato l'Hindustan "Repubblica dell'India".

Molte mappe stampate nella Repubblica dell'India dopo il 1947 chiamavano il nuovo paese Bharat ed anche la Costituzione dell'India chiama ufficialmente il paese Bharat.[24][25] La parola Bharat deriva da Bharatavarsha, “terra dei Bharata”, uno dei primi gruppi vedici che si spostarono dalla valle dell'Indo alla pianura del Gange tra il 1200 a.C. e l'800 a.C.[26] Per molti, Bharat sembrava un nome migliore poiché il termine India era un termine coloniale; ancora oggi, molti nazionalisti indù e parlanti hindi chiedono che la parola Bharat diventi l'unico nome ufficiale del paese.[27]

Situazione contemporanea

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Nel 2023 il partito al governo in India, il Bharatiya Janata Party, guidato dal Primo ministro Narendra Modi, ha cercato di cambiare il nome dell'India in Bharat. Bharat e India sono entrambi nomi ufficiali del paese;[28] il BJP afferma che il nome "India" è un segno del dominio coloniale e non è un nome locale per il paese.

Naresh Bansal, un parlamentare del BJP, ha affermato in una sessione parlamentare: «Gli inglesi hanno cambiato il nome di Bharat in India. Il nostro paese è noto con il nome "Bharat" da migliaia di anni... Il nome "India" è stato dato dal Raj coloniale ed è quindi un simbolo di schiavitù.»[29]

I critici affermano che questi nuovi nomi sono un tentativo di cancellare i Moghul, che erano musulmani e hanno governato il subcontinente per quasi 300 anni di storia indiana.[29]

Alcuni media indiani hanno affermato che l'India, utilizzando il nome Bharat, soddisferebbe il vecchio desiderio del Pakistan che rivendica questo nome dal 1947.[30]

  1. ^ (EN) Why Pakistan’s founder Jinnah was opposed to the name India for the independent Indian nation, su The Indian Express, 6 settembre 2023. URL consultato il 30 agosto 2024.
  2. ^ a b Qalb-i-Abid e Massarrat Abid, Muslim League, Jinnah And The Hindu Mahasabha (PDF), in A Study in Speeches and Statements of Quaid-I-Azam, n. 45, 2008.
  3. ^ Bratindra Nath Mukherjee, Nationhood and statehood in India: a historical survey, collana Rajiv Gandhi memorial RGF-NERC-ICSSR lectures, Regency Publications, 2001, ISBN 978-81-87498-26-1.
  4. ^ a b (EN) It was Jinnah who objected to the name 'India': Shashi Tharoor amid G20 invite row, su India Today, 6 settembre 2023. URL consultato il 30 agosto 2024.
  5. ^ (EN) Shoaib Daniyal, Why Jinnah objected to the name ‘India’, su Scroll.in, 19 giugno 2018. URL consultato il 30 agosto 2024.
  6. ^ (EN) Jaswant Singh, Jinnah: India, partition, independence, Oxford University Press, 2010, ISBN 978-0-19-547927-0.
  7. ^ (EN) J. Harris, Indography. Writing the "Indian" in early modern England, su books.google.com.pk, Springer, 7 maggio 2012, ISBN 978-1-137-09076-8.
  8. ^ a b (EN) Sanujit, Etymology of the name India, su World History Encyclopedia. URL consultato il 19 giugno 2024.
  9. ^ (EN) Ally Geoffray, Indus River, su editions.covecollective.org, 23 maggio 2019. URL consultato il 19 giugno 2024 sito=editions.covecollective.org.
  10. ^ (EN) Pierre Herman Leonard Eggermont, Alexander's campaigns in Sind and Baluchistan and the siege of the brahmin town of Harmatelia, su books.google.com.pk, Peeters, 1975, ISBN 978-90-6186-037-2.
  11. ^ (EN) Bratindra Nath Mukherjee, Nationhood and statehood in India: a historical survey, su books.google.com.pk, Regency, 2001, ISBN 978-81-87498-26-1.
  12. ^ (EN) Walter Bruno Henning, Memorial Volume, su books.google.com.pk, Lund Humphries, 1970, ISBN 978-0-85331-255-0.
  13. ^ (EN) M. A. Dandamaev, A Political History of the Achaemenid Empire, BRILL, 1989, ISBN 978-90-04-09172-6.
  14. ^ (EN) Alice Mouton, Ian Rutherford e Ilya Yakubovich (a cura di), Luwian Identities: Culture, Language and Religion Between Anatolia and the Aegean, su books.google.com.pk, Leida-Boston, BRILL, 2013, ISBN 978-90-04-25341-4.
  15. ^ a b c Erodoto, Herodotus, a cura di Alfred Denis Godley, Londra e Robarts, Heinemann e Università di Toronto, 1921-1925.
  16. ^ (EN) Bratindra Nath Mukherjee, Nationhood and Statehood in India: A Historical Survey, su books.google.com.pk, Regency, 2001, ISBN 978-81-87498-26-1.
  17. ^ (EN) Anastasios-Phoivos Christidēs, Maria Arapopoulou e Maria Chritē, A History of Ancient Greek: From the Beginnings to Late Antiquity, su books.google.com.pk, Cambridge University Press, 2007, ISBN 978-0-521-83307-3.
    «The early loss of aspiration is mainly a characteristic of Asia Minor (and also of the Aeolic and Doric of Asia Minor)... In Attica, however (and in some cases in Euboea, its colonies, and in the Ionic-speaking islands of the Aegean), the aspiration survived until later... During the second half of the fifth century BC, however, orthographic variation perhaps indicates that 'a change in the phonetic quality of [h] was taking place' too.»
  18. ^ (EN) Irfan Habib, India-studies in the History of an Idea, su books.google.com.pk, Munshiram Manoharlal, 2005, ISBN 978-81-215-1152-0.
  19. ^ (EN) When and how did Bharat became India? [Quando e come il Bharat è diventato India?], in The Times of India, 5 settembre 2023, ISSN 0971-8257 (WC · ACNP). URL consultato il 3 luglio 2024.
  20. ^ (EN) Pakistan May Exploit The Situation If India's Name Is Changed. Here's How [Il Pakistan potrebbe sfruttare la situazione se l'India cambiasse nome. Ecco come], su IndiaTimes, 6 settembre 2023. URL consultato il 3 luglio 2024.
  21. ^ a b (EN) R. J. Moore, Jinnah and the Pakistan Demand, in Modern Asian Studies, vol. 17, n. 4, 1983-10, pp. 529–561, DOI:10.1017/S0026749X00011069. URL consultato il 30 agosto 2024.
  22. ^ (EN) The late Lord Louis Mountbatten said he would not... - UPI Archives, su UPI. URL consultato il 30 agosto 2024.
  23. ^ By renaming India as Bharat, BJP is following Jinnah once again after CAA: Shashi Tharoor, in The Economic Times, 5 settembre 2023. URL consultato il 30 agosto 2024.
  24. ^ Feminist politics - colonial/postcolonial worlds, collana Feminist review, Feminist Review, 1995, ISBN 978-0-415-12375-4.
  25. ^ Fundamentalism in the modern world, collana International library of political studies, I.B. Tauris : distributed in the United States and Canada exclusively by Palgrave Macmillan, 2011, ISBN 978-1-84885-361-4, OCLC 745364092. URL consultato il 30 agosto 2024.
  26. ^ Romesh Chunder Dutt, Maha-Bharata, Epic of the Bharatas, Creative Media Partners, LLC, 8 agosto 2015, ISBN 978-1-298-56204-3.
  27. ^ (EN) Entertainment Desk, Internet divided over India's potential name-change to 'Bharat', su The Express Tribune, 6 settembre 2023. URL consultato il 30 agosto 2024.
  28. ^ Diksha Tripathy, India vs Bharat: A look at 2023's political controversy that stirred the dynamics of a nation's name, in The Economic Times, 31 dicembre 2023.
  29. ^ a b (EN) India or Bharat: What’s behind the dispute over the country’s name?, su Al Jazeera. URL consultato il 30 agosto 2024.
  30. ^ (EN) Pakistan May Exploit The Situation If India's Name Is Changed. Here's How, su Indiatimes, 6 settembre 2023. URL consultato il 30 agosto 2024.