La stagione 2005-2006 è la peggiore della storia del Forlì in 87 anni di storia. La squadra biancorossa disputa il girone B del campionato di Serie C2, si piazza all'ultimo posto con 27 punti e retrocede nei dilettanti. In agosto partecipa alla Coppa Italia Nazionale, ma i galletti vengono superati nel primo turno dal Livorno. A ottobre partecipano alla Coppa Italia di Serie C, nel secondo turno sono estromessi dal Bellaria. A metà campionato con il Forlì a 18 punti, in piena zona retrocessione, e con l'intera rosa senza stipendi, il capitano Alberto Calderoni denuncia la situazione in conferenza stampa. Il giorno dopo viene convocato in sede e nasce un grave diverbio con i fratelli Oliveti, alla presenza del tecnico Cotroneo. La giustizia ordinaria e quella sportiva faranno poi giustizia. L'episodio segna una stagione nerissima, al termine della quale, la società Associazione Calcio Forlì viene cancellata. Non essendo più nei professionisti, il Forlì non può sperare di essere riammesso in nessuna categoria. Quando si capisce che la situazione è irrecuperabile, Luciano Linari, per anni dirigente biancorosso, con l'Assessore allo Sport Giovanni Bucci avviano trattive per far ripartire il calcio forlivese, ma l'unica strada percorribile è quella individuata dal Club Forza Forlì con Alberto Calderoni, che fondano il Nuovo Forlì 1919, iscrivendolo al campionato di Terza Categoria di Ravenna per la stagione 2006-2007.