Utente:Noce09/Persecuzione dei Testimoni di Geova nella Germania nazista

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La persecuzione dei Testimoni di Geova nella Germania nazista durò per tutto il periodo del governo nazista tra il 1933 e il 1945, basata principalmente sulle motivazioni religiose come il loro rifiuto di prestare il servizio militare, di aderire alle organizzazioni naziste o di prestare fedeltà al regime di Hitler. Si stima che circa 10 000 persone siano state deportate nei campi di concentramento nazisti, che ne siano morti tra 2 000 e 5 000 durante la detenzione, di cui 250 giustiziati.[1]

Fu la prima confessione cristiana bandita dal governo nazista e al tempo stesso la più ampiamente e intensamente perseguitata.[2] A differenza di ebrei e rom, perseguitati in base alla teoria della razza, i Testimoni di Geova poterono sfuggire alle persecuzioni solo rinunciando al loro credo religioso grazie a un documento firmato che dimostrasse la rinuncia alla fede, la sottomissione all'autorità statale e il sostegno alle forze armate tedesche.[3] Nonostante i primi tentativi di dimostrare la condivisione di obiettivi con il regime nazionalsocialista,[4][5] a partire dal 1933 i Testimoni furono oggetto di una crescente persecuzione sia pubblica che governativa, attuata tramite l'espulsione dai posti di lavoro e in particolare dalle scuole, con la privazione del reddito e tramite l'uso di violenze e imprigionamenti.

Gli storici si sono divisi sul fatto che i nazisti intendessero sterminarli, ma diversi autori hanno affermato che la condanna esplicita dei Testimoni di Geova contribuì al loro livello di sofferenza: la storica Sybil Milton conclude che "il loro coraggio e la loro sfida di fronte alla tortura e alla morte bucano il mito di uno Stato nazista monolitico che governa su soggetti docili e sottomessi".[6]

Gli anni precedenti al nazismo

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I Testimoni di Geova nascono dal Bible Student movement dell'International Bible Students Association (IBSA), con sede negli Stati Uniti e iniziarono il lavoro missionario in Europa alla fine del 1800. Nel 1902, fu aperta una filiale tedesca della Watch Tower Society a Elberfeld. Nel 1933 si contarono quasi 20 000 Testimoni attivi come predicatori porta a porta e il loro servizio commemorativo annuale attirò quasi 25 000 persone.[7] A Dresda c'erano più Testimoni che a New York, dove la Watch Tower Society aveva la sua sede centrale.[8]

I membri del movimento, conosciuti come Ernste Bibelforscher, o Earnest Bible Students, attirarono l'opposizione politica sin dalla fine della prima guerra mondiale, accusati di essere bolscevichi, comunisti e segretamente ebrei. A partire dal 1920, la Chiesa Evangelica Tedesca richiese la messa al bando delle pubblicazioni della Watch Tower Society, che si impegnava sempre più nella polemica anticlericale. Per tutti gli anni venti, l'opposizione fu alimentata da una combinazione di agitazioni della Chiesa e del movimento völkisch.[8] I nazisti cominciarono a perseguitare i Testimoni e anche i membri della SA disturbarono le loro riunioni.[7]

Nel 1922, alcuni Testimoni tedeschi furono arrestati con l'accusa di vendere illegalmente i testi della Watch Tower Society. Tra il 1927 e il 1930, furono mosse quasi 5 000 accuse contro i membri del movimento e, sebbene la maggior parte di esse si sia conclusa con l'assoluzione,[9][10] furono pronunciate anche alcune "sentenze più severe".[11]

Nel 1930 si moltiplicarono le richieste di intervento dello Stato contro i Testimoni, il 28 marzo 1931 il Presidente del Reich Paul von Hindenburg emanò il Decreto per la resistenza agli atti di violenza politica, nel quale fu prevista l'adozione di provvedimenti nei casi in cui organizzazioni, istituzioni o costumi religiosi venissero "abusati o malignamente denigrati". La Baviera divenne il primo Stato tedesco in cui il decreto fu usato contro i Testimoni, con un ordine di polizia emesso il 18 novembre per proibire e confiscare tutte le pubblicazioni dei Testimoni nello Stato.[12] Un secondo decreto nel 1932 ampliò il divieto in altri Stati tedeschi. Alla fine del 1932, erano pendenti più di 2300 accuse contro i Testimoni.[11]

Sviluppi legislativi

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Documento nazista per la rinuncia.

Il 30 gennaio 1933 Adolf Hitler fu nominato Cancelliere e da quel momento si intensificò la persecuzione dei Testimoni di Geova. Inizialmente si rifiutarono di giurare fedeltà al regime nazista in base alla loro neutralità politica, la loro indifferenza nei confronti dello Stato nazista si manifestò con il rifiuto di alzare il braccio per il saluto nazista, di unirsi al Fronte Tedesco del Lavoro (in tedesco Deutsche Arbeitsfront, DAF), di partecipare alle collette di beneficenza o ai raduni e alle parate naziste.[6]

Le truppe delle SA fecero irruzione nelle case dei Testimoni che non avevano votato nel plebiscito del novembre 1933 sul ritiro della Germania dalla Società delle Nazioni obbligandoli a marciare verso le cabine elettorali, picchiandoli o costringendoli a camminare tenendo in mano dei cartelli che dichiaravano il loro "tradimento" della patria. Altre azioni simili furono intraprese in occasione delle successive elezioni.[13]

Le autorità naziste denunciarono i Testimoni di Geova per i loro legami con gli Stati Uniti e derisero l'apparente millenarismo rivoluzionario della loro predicazione secondo cui l'Armageddon avrebbe preceduto il dominio di Cristo sulla Terra. I nazisti collegarono i Testimoni di Geova all'"ebraismo internazionale", sottolineando il ricorso dei Testimoni ad alcuni testi dell'Antico Testamento. I nazisti avevano delle rimostranze nei confronti di molti gruppi protestanti minori su questi temi, ma solo i Testimoni di Geova e la Chiesa cristadelfiana si rifiutarono di imbracciare le armi o di non giurare fedeltà allo Stato.[6]

La Dichiarazione di Wilmersdorf del 1933.

Le attività dei Testimoni furono vietate negli stati del Meclemburgo-Schwerin e della Baviera, rispettivamente il 10 aprile 1933 e il 13 aprile 1933. Quando i Testimoni risposero con una campagna nazionale di distribuzione di testi casa per casa, molti furono arrestati e nel giro di una settimana i divieti furono estesi agli Stati della Sassonia e dell'Assia. Il 24 aprile, la polizia sequestrò la sede dei Testimoni di Magdeburgo, ritirandosi cinque giorni dopo in seguito agli sforzi diplomatici degli Stati Uniti. A partire dalla metà di maggio, altri Stati emanarono dei decreti che mettevano fuori legge i Testimoni, a metà giugno i divieti si estesero in quasi tutti gli Stati federali. In un decreto, la motivazione del divieto fu che i Testimoni di Geova stavano "imponendo" ai proprietari di casa le riviste della Watch Tower Society, "che contengono attacchi maligni alle principali chiese cristiane e alle loro istituzioni".[14][15] La Prussia, il più grande Stato tedesco, impose il divieto il 24 giugno, spiegando che i Testimoni attiravano e ospitavano al loro interno ex membri sovversivi dei partiti comunista e marxista.

Il presidente della Watch Tower Society Joseph Rutherford.

Il 25 giugno 1933, circa 7 000 Testimoni si riunirono al Wilmersdorfer Tennishallen di Berlino, dove fu rilasciata una Dichiarazione dei fatti: nel documento, scritto dal presidente della Watch Tower Society Joseph Franklin Rutherford, si affermò la neutralità politica del gruppo, si chiese il diritto di predicare pubblicamente sostenendo che il gruppo fosse in realtà vittima di una campagna di disinformazione da parte di altre chiese.[16] La Dichiarazione affermò inoltre: "Un attento esame dei nostri libri e della nostra letteratura rivelerà il fatto che gli altissimi ideali sostenuti e promulgati dall'attuale governo nazionale sono esposti, appoggiati e fortemente enfatizzati nelle nostre pubblicazioni, e dimostrano che Dio Geova farà in modo che questi alti ideali a tempo debito siano raggiunti da tutte le persone che amano la rettitudine".[5] Circa 2100000 copie della dichiarazione, riprodotta in opuscoli di quattro pagine, furono distribuite pubblicamente in tutta la Germania, e una copia fu inviata anche a Hitler, accompagnata da una lettera di sette pagine in cui si assicurava al Cancelliere che la International Bible Students Association (IBSA) "non era in opposizione al governo nazionale del Reich tedesco", ma che, al contrario, "gli obiettivi e gli sforzi interamente religiosi e non politici degli Studenti della Bibbia" erano "completamente in accordo con i corrispondenti obiettivi del governo nazionale".[17] Lo storico tedesco Detlef Garbe ha descritto la dichiarazione come uno degli sforzi del gruppo per adattarsi a un periodo di crescente persecuzione, mentre lo storico canadese James Penton, ex Testimone di Geova, ha affermato che la dichiarazione era un documento compromettente che prova "che i leader della Watch Tower Society stavano cercando di assecondare i nazisti",[18] accusa che la Watch Tower Society respinse in un articolo del 1998.[19]

La distribuzione della dichiarazione provocò una nuova ondata di persecuzione contro i Testimoni tedeschi.[20] Il 28 giugno, trenta soldati occuparono per la seconda volta la filiale, chiudendo la copisteria, sigillando le macchine da stampa e issando una svastica sull'edificio. Alla fine di agosto, le autorità utilizzarono 25 camion per trasportare circa 70 tonnellate di testi e Bibbie della Watch Tower Society verso la periferia della città per poi bruciarle pubblicamente. Le attività di predicazione e le riunioni in case private sono comunque continuate, anche se la minaccia della Gestapo portò molti credenti a ritirarsi dall'associazione e in alcuni casi a far cessare l'attività. Quando le autorità scoprirono che la letteratura proibita veniva contrabbandata in Germania dall'estero, la polizia bavarese ordinò la confisca della posta di tutti i Testimoni conosciuti, irritata dal fatto che la loro attività crescesse anziché cessare.[21]

All'inizio del 1934, Rutherford giunse alla conclusione che un miglioramento delle condizioni in Germania fosse improbabile. Il 9 febbraio 1934, il presidente della Watch Tower Society inviò a Hitler una lettera dai toni forti, in cui chiedeva al cancelliere di permettere ai Testimoni di riunirsi e praticare il loro culto senza ostacoli, avvertendo che se non lo avesse fatto entro il 24 marzo, l'organizzazione avrebbe reso di dominio pubblico il loro "trattamento ingiusto", minacciando che Geova avrebbe punito anche Hitler e lo avrebbe distrutto nell'Armageddon. Il presidente tedesco della società, Paul Balzereit, ordinò ai membri di continuare a distribuire la pubblicazione The Watchtower, ma di limitare le riunioni a gruppi di circa tre-cinque persone e di interrompere la predicazione pubblica.

Nel settembre 1934, in occasione di un convegno internazionale di 3500 Testimoni a Basilea, sul tema "Non temerli", Rutherford invertì le istruzioni. Esortò i 1 000 Testimoni tedeschi presenti a riprendere completamente l'attività di predicazione, iniziando con una testimonianza collettiva il 7 ottobre. La convention approvò anche una risoluzione di protesta, una copia della quale fu inviata a Hitler con l'avvertimento: "Si astenga da ulteriori persecuzioni contro i Testimoni di Geova, altrimenti Dio distruggerà lei e il suo partito".[22]

L'8 ottobre fu avviata una campagna internazionale di protesta per inondare la cancelleria del Reich di telegrammi e lettere: in quel giorno furono inviati cinquecento telegrammi. Nei due giorni successivi ne arrivarono moltissimi altri da tutto il mondo, per lo più da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Svizzera e Paesi Bassi. Agli uffici postali stranieri fu detto di interrompere la trasmissione dei telegrammi perché il destinatario si rifiutava di accettarli, il 10 ottobre l'ufficio telegrafico principale di Berlino si accordò con diversi uffici telegrafici d'oltremare per distruggere tutti i telegrammi non ancora trasmessi. Più di 1 000 lettere, quasi tutte con la stessa dicitura e firmate "Testimoni di Geova", furono ricevute anche dall'ufficio presidenziale e a novembre furono trasferite alla Gestapo "per ulteriori indagini".[23]

Alla fine del 1934, tutti i divieti statali contro i Testimoni furono sostituiti da un divieto unificato del Reich. Nel luglio 1935 i governi statali ricevettero l'ordine di confiscare tutte le pubblicazioni della Watch Tower Society, comprese le Bibbie, e a dicembre nove leader furono condannati a pene detentive fino a due anni e mezzo di carcere per aver sfidato i divieti. Tuttavia, per tutto il 1933 e il 1934, alcuni tribunali continuarono a prosciogliere i Testimoni in seguito ai ricorsi presentati.[24] Quando la Germania reintrodusse il servizio militare nel 1935, i Testimoni di Geova generalmente rifiutarono di arruolarsi in quanto obiettori di coscienza, rifiutandosi di imbracciare le armi per qualsiasi potere politico.[25] Questa scelta portò i nazisti a perseguitare i Testimoni per non essersi presentati al servizio di leva e arrestarono coloro che svolgevano attività missionaria con l'accusa di minare il morale della nazione. John Conway, uno storico britannico, ha affermato che erano "contrari a qualsiasi forma di collaborazione con i nazisti e al servizio militare nell'esercito".[26]

Anche i bambini dei Testimoni di Geova soffrirono sotto il regime nazista. Nelle classi scolastiche, gli insegnanti ridicolizzavano i bambini che si rifiutavano di fare il saluto o di cantare canzoni patriottiche, mentre i presidi trovavano sempre dei motivi per espellerli dalla scuola. Seguendo l'esempio degli adulti, i compagni di classe evitavano o picchiavano i figli dei Testimoni.[6] Circa 800 bambini furono portati via alle loro famiglie.[27] I bambini Testimoni esprimevano tipicamente una sfida ai tentativi del regime nazista di farli andare contro il loro credo.[28] Alcuni bambini furono inviati in centri di rieducazione,[29] mentre altri furono adottati da famiglie in accordo con il regime nazista.[27]

I Testimoni di Geova potevano tuttavia sfuggire alle persecuzioni e alla violenza personale rinunciando al loro credo religioso. A partire dal 1935, gli ufficiali della Gestapo offrirono ai membri un documento da firmare che indicava la rinuncia alla propria fede, la sottomissione all'autorità statale e il sostegno all'esercito tedesco. Firmando tale documento, gli individui giuravano di astenersi da qualsiasi associazione con i membri dell'IBSA e di astenersi dal partecipare a qualsiasi attività dei Testimoni di Geova.[3] Garbe dice che un "numero relativamente alto" di persone firmò la dichiarazione prima della guerra, ma "un numero estremamente basso" di prigionieri lo fece nei campi di concentramento.[30]

Pene e punizioni previste

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Targa commemorativa del campo di concentramento di Sachsenhausen

A partire dal 1933, i Testimoni che lavoravano negli uffici postali, nelle stazioni ferroviarie o in generale nella pubblica amministrazione cominciarono a essere licenziati per essersi rifiutati di fare il saluto nazista. Dall'agosto 1934, potevano perdere il lavoro anche per aver rifiutato di prestare il giuramento ufficiale di fedeltà e obbedienza a Hitler. Agli insegnanti fu richiesto di firmare una dichiarazione che confermasse la non appartenenza all'IBSA, pena il licenziamento. Stessa sorte anche nel settore privato, i Testimoni furono spesso licenziati su insistenza del Fronte Tedesco del Lavoro o di altri membri del Partito Nazista. Nel 1936, la stampa nazista sollecitò l'allontanamento dei Testimoni da tutte le aziende tedesche, mentre ai membri autonomi del gruppo vennero negate le licenze professionali o commerciali per svolgere il loro lavoro in base al fatto che il loro rifiuto di aderire alle organizzazioni naziste li definì "politicamente inaffidabili".[31]

Lo Stato confiscò i veicoli a motore e le biciclette utilizzate dai Testimoni nelle loro attività, ritirò le patenti di guida, ritirò le pensioni e sfrattò i Testimoni dalle loro case. Agli studenti fu imposto di cantare la canzone Horst Wessel e il Deutschlandlied all'appello, di fare il saluto nazista e di partecipare alle cerimonie in onore di Hitler; chi si rifiutava veniva picchiato dagli insegnanti e talvolta dai compagni di classe, mentre molti furono anche gli espulsi. A partire dal marzo 1936, le autorità iniziarono ad allontanare i bambini dai loro genitori, costringendone alcuni a sottoporsi a un "trattamento correttivo".[32]

A partire dall'inizio del 1935, gli ufficiali della Gestapo iniziarono ad ampliare l'uso della "detenzione protettiva", di solito quando i giudici non riuscivano a condannare i Testimoni. Ritenuti "un pericolo imminente per lo Stato nazionalsocialista a causa delle loro attività", non venivano più consegnati ai tribunali per la punizione ma inviati direttamente nei campi di concentramento per diversi mesi. Tuttavia, anche coloro che completavano il periodo di detenzione venivano regolarmente arrestati dalla Gestapo al momento del rilascio e messi sotto custodia protettiva.[33] Dal 1936 iniziarono ad essere applicati i metodi di punizione più brutali, tra cui la frusta, le percosse quotidiane prolungate, la tortura dei familiari e la minaccia di fucilazione, alcuni Testimoni furono rinchiusi in istituti psichiatrici e sottoposti a cure psichiatriche; fu ordinata la sterilizzazione per alcuni ritenuti "ostinati" nel rifiuto di rinnegare la propria fede.

All'inizio di settembre del 1936, in seguito a un'assemblea tenutasi a Lucerna, furono inviate circa 3 000 copie di una risoluzione di protesta a leader governativi, pubblici e clericali, intensificando la polemica anticattolica della Watch Tower Society. Diversi Testimoni tedeschi che avevano partecipato al congresso furono arrestati dalla polizia in attesa di tornare a casa, e tra agosto e settembre la Gestapo arrestò più di 1 000 membri. Il 12 dicembre la società rispose con una campagna di opuscoli distribuendo fino a 200 000 copie della risoluzione di Lucerna nelle cassette postali e lasciandole anche presso le cabine telefoniche, le panchine dei parchi e le auto parcheggiate. Gli arrestati nelle successive retate della polizia furono condannati a pene fino a due anni di carcere. Il numero di arresti aumentò, a metà del 1937 nella sola Dresda erano state arrestate ben 1500 persone. Un'altra campagna simile fu condotta nel giugno 1937, anno in cui la Watch Tower Society annunciò che i Testimoni tedeschi avevano distribuito più di 450 000 libri e opuscoli in 12 mesi.[34][35]

Nel marzo 1935 fu introdotto il servizio militare obbligatorio per tutti gli uomini tra i 18 e i 45 anni. Non furono previste esenzioni per motivi religiosi o di coscienza, i Testimoni che si rifiutarono di prestare servizio o di prestare giuramento di fedeltà a Hitler furono mandati in prigione o deportati nei campi di concentramento, generalmente per periodi variabili di uno o due anni. Allo scoppio della guerra, nell'agosto 1939, vennero applicate pene più gravi. Fu emanato un decreto che aumentò notevolmente le norme penali durante i periodi di guerra e gli stati di emergenza e che incluse il reato di "demoralizzazione delle forze armate"; qualsiasi rifiuto di prestare il servizio militare o di pubblica istigazione a questo scopo sarebbe stato punito con la morte. Tra l'agosto 1939 e il settembre 1940, 152 Testimoni comparvero davanti al più alto tribunale militare della Wehrmacht, con l'accusa di demoralizzazione delle forze armate, e 112 furono giustiziati, di solito per decapitazione.

Garbe stima che circa 250 Testimoni di Geova tedeschi e austriaci furono giustiziati durante la seconda guerra mondiale a seguito alle decisioni dei tribunali militari. Nel novembre 1939 fu emanato un altro regolamento che prevedeva l'incarcerazione di chiunque sostenesse o appartenesse a una "associazione antimilitare" o mostrasse un "atteggiamento antimilitare", il che consentì alle autorità di imporre pene detentive con l'accusa di appartenenza all'IBSA. La pena di morte fu applicata frequentemente dopo il 1943.[36]

Deportazione nei campi di concentramento

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Un esempio di triangolo viola usato nei campi per identificare i Testimoni di Geova.

A partire dal 1935, le autorità iniziarono a inviare centinaia di Testimoni di Geova nei campi di concentramento, imprigionati insieme a comunisti, socialisti, membri dei sindacati e altri prigionieri politici. Nel maggio 1938, rappresentavano il 12% di tutti i prigionieri del campo di concentramento di Buchenwald; nel maggio 1939, rappresentavano il 40% di tutti i prigionieri di Lichentenburg, il campo di concentramento principale per le donne, anche se, con il rapido aumento del numero totale di prigionieri, la percentuale di Testimoni scese generalmente a circa il 3%. Circa 2 000 Testimoni furono inviati nei campi di concentramento nazisti e identificati dai triangoli viola; ben 1200 morirono durante la detenzione, tra cui 250 furono giustiziati.[37][38]

Garbe sostiene che i membri del gruppo furono oggetto di odio particolare da parte delle SS, ricevendo percosse, frustate e umiliazioni pubbliche, sfruttati nelle mansioni più sporche e faticose per essersi rifiutati di salutare, di stare sull'attenti o di cantare le canzoni naziste. Venivano sottoposti a getti di acqua gelida ad alta pressione dagli idranti e ad atti di tortura arbitrari, tra cui spingere con il collo una carriola carica strisciando sulle mani e sulle ginocchia. Altri furono costretti a rimanere fermi per un'intera giornata al caldo o al freddo, o furono confinati in gruppi in piccoli armadi nel tentativo di soffocarli.[37] Da marzo a dicembre 1938, ai Testimoni di Geova a Buchenwald non fu permesso di inviare o ricevere lettere o di acquistare cibo: molti affamati furono costretti a mangiare le foglie degli alberi e dei cespugli. Molti furono costretti a fare una cosiddetta "esercitazione" che prevedeva di rotolare, strisciare, saltellare e correre per 75 minuti mentre le guardie del campo li prendevano a calci e li picchiavano, mentre ad altri, costretti a lavorare nelle cave di pietra, venivano rifiutate le cure mediche in caso di malattia.[39] I Testimoni di Geova predicavano all'interno dei campi di concentramento,[40] tenevano riunioni e contrabbandavano la loro letteratura religiosa.[41]

Le condizioni dei Testimoni migliorarono nel 1942, quando vennero assegnati sempre più spesso a lavori che richiedevano poca supervisione, come l'agricoltura, il giardinaggio, il trasporto e lo scarico di merci, mentre altri lavoravano in abiti civili in un centro di cura, come governanti per gli ufficiali nazisti, o venivano assegnati compiti di costruzione e artigianato in edifici militari.[42]

Nel luglio 1944, Himmler ordinò a Ernst Kaltenbrunner, capo del Reichssicherheitshauptamt (RSHA), di inviare i Testimoni di Geova nell'est occupato. Himmler li considerava frugali, laboriosi, onesti e fanatici nel loro pacifismo, e riteneva che queste caratteristiche fossero particolarmente utili per le nazioni soppresse dell'est.[43]

Cause di persecuzione e motivazioni naziste

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I Testimoni di Geova furono una dei gruppi religiosi contro le quali le autorità presero provvedimenti fin dal 1933, dichiarando che "contribuivano alla frammentazione ideologica del popolo tedesco", impedendo la formazione di una comunità tedesca coesa e unita.[44] Alcuni storici, tra cui il canadese Michael H. Kater, l'inglese Christine Elizabeth King e l'austriaco Wolfgang Neugebauer, hanno suggerito che la straordinaria ostilità tra il nazionalsocialismo e gli insegnamenti dei Testimoni fosse radicata nella somiglianza della struttura di entrambe le ideologie, che si basavano sull'autoritarismo e sul totalitarismo, e che credevano di avere il monopolio della "verità".[45][46]

Garbe ammette che entrambe le ideologie pretendevano di rappresentare "l'epitome della verità", esigevano la persona nella sua interezza, non tolleravano alcuna messa in discussione dell'ideologia e avevano in comune la convinzione delle utopie di salvezza almeno per alcuni gruppi di persone e la visione di un Regno millenario. Aggiunge che, messi a confronto con un'organizzazione notevolmente più potente, gli sforzi del gruppo erano destinati a fallire.[47]

Lo scrittore tedesco Falk Pingel ha sostenuto che la fonte della controversia tra i Testimoni e il partito nazista fu la loro determinazione a continuare le attività religiose nonostante le restrizioni[48] e Garbe, notando che la crescente repressione da parte delle autorità provocò semplicemente la determinazione del gruppo a entrare in clandestinità e a mantenere la propria attività, conclude che "la straordinaria severità con cui i Testimoni di Geova furono perseguitati risultò da un conflitto che gradualmente si inasprì in un'interazione di azione e reazione... le autorità responsabili della persecuzione risposero sempre con crescente severità alla continua ostinazione dei membri dell'IBSA".[47] Afferma inoltre che i nazisti rimasero sconcertati da un avversario che, convinto di essere diretto dal canale di Dio, non indietreggiò sotto l'intensificarsi della persecuzione, come previsto.

Penton ha notato che nell'agosto del 1933, l'allora supervisore Martin Harbeck aveva ordinato ai membri di smettere la distribuzione dei testi e di tenere le riunioni senza il permesso della polizia (all'inizio del 1934, Paul Balzereit aveva dato istruzioni simili). Egli disse che la successiva decisione di abbandonare la cautela e di ordinare ai membri di intensificare i loro sforzi di predicazione fu un comportamento "sconsiderato" che causò ai Testimoni e alle loro famiglie più sofferenza del necessario. Hitler, ha sostenuto Penton, era diventato molto popolare tra la popolazione tedesca nel 1936, eppure i Testimoni continuarono a distribuire un opuscolo di Rutherford che descriveva il cancelliere come "di mente malata, crudele, malvagio e spietato". Afferma che la campagna internazionale per sommergere Hitler di telegrammi di protesta nell'ottobre 1934 fece infuriare il cancelliere e fu un fattore importante per l'aumento della persecuzione governativa nei loro confronti. Citando la descrizione di Dietrich Hellmund della loro "incredibile militanza pubblica", ha scritto: "I Testimoni di Geova erano i più stridenti obiettori di coscienza del Paese, e i nazisti non avevano alcuna intenzione di sopportarli. Nessun movimento può costantemente lanciare insulti a tutte le altre religioni, alla comunità imprenditoriale e ai governi nazionali nel modo in cui gli studenti della Bibbia-Testimoni di Geova fecero dal 1918 in poi senza provocare una reazione".[49][50][51]

Gli studiosi sono divisi sulle intenzioni finali del regime nazista nei confronti dei Testimoni di Geova. Garbe ritiene che la Gestapo considerasse i membri come elementi "incorreggibili" che dovevano essere eliminati senza pietà.[52] Il telegramma di protesta del 1934 aveva spinto un Hitler "isterico" a giurare che "questa covata sarà sterminata in Germania",[53] ed egli ripeté la minaccia nell'agosto del 1942.[54] Lo scrittore della Watch Tower Society, Wolfram Slupina, sostiene che i nazisti "tentarono di consegnare i Testimoni all'oblio sterminandoli sistematicamente". Ma Penton ha sostenuto che ci sono numerose prove che i nazisti non avevano alcuna intenzione di sradicare i Testimoni poiché erano visti come normali cittadini tedeschi e speravano di spezzare la loro resistenza e di costringerli a rinunciare alla fede e quindi dichiarare fedeltà al Reich.[55]

Secondo Penton, un'ulteriore prova del fatto che i nazisti non considerassero i Testimoni intrinsecamente candidati alla distruzione come gli ebrei, i rom e gli omosessuali, è che quasi nessun Testimone di Geova fu gassato e che spesso furono impiegati dalle SS in lavori domestici e in altri lavori con condizioni significativamente migliori, migliorando le loro possibilità di sopravvivenza.[56]

Conseguenze e eredità

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Nella Germania dell'Est socialista, dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta, i Testimoni di Geova furono ampiamente perseguitati dalla Stasi, che ha spesso utilizzato la tecnica di manipolazione psicologica nota come Zersetzung contro di loro. I Testimoni di Geova erano considerati una minaccia perché il loro credo non era conforme agli standard socialisti e i loro membri avevano talvolta contatti con l'Occidente.[57]

  1. ^ Jehovah's Witnesses in the Holocaust, su www.jewishvirtuallibrary.org.
  2. ^ Garbe, pp. 100, 102, 514
  3. ^ a b Michael Berenbaum, Persecution and Resistance of Jehovah's Witnesses During the Nazi-Regime, su holocaust-trc.org.
  4. ^ Garbe, pp. 90-91
  5. ^ a b Watch Tower Society. "Declaration of Facts" (June 1933) as quoted in Awake!, July 8, 1998, p. 14: "A careful examination of our books and literature will disclose the fact that the very high ideals held and promulgated by the present national government are set forth in and endorsed and strongly emphasized in our publications, and show that Jehovah God will see to it that these high ideals in due time will be attained by all persons who love righteousness."
  6. ^ a b c d Walter Laqueur e Judith Tydor Baumel, The Holocaust encyclopedia, Yale University Press, 2001, pp. 346-350, ISBN 978-0-300-08432-0.
  7. ^ a b Penton, p. 144
  8. ^ a b Garbe, pp. 45-59
  9. ^ Saarbrücker Landes Zeitung, December 16, 1929, as cited in 1974 Yearbook, Watch Tower Bible & Tract Society, 1974, p. 102: "Unfortunately the police have been powerless in doing anything about the work of the Bible Students. Arrests made up until now ... have all ended up in acquittal."
  10. ^ Garbe, pp. 62, 570 nota 151
  11. ^ a b 1974 Yearbook, Watch Tower Bible & Tract Society, 1974, pp. 102–111.
  12. ^ Garbe, p. 65
  13. ^ Garbe, pp. 139-141
  14. ^ Garbe, pp. 73-83
  15. ^ Penton, p. 150
  16. ^ (EN) Declaration of Facts (TXT), su iclnet.org.
  17. ^ Garbe, pp. 90-91
  18. ^ Penton, pp. 71-91
  19. ^ "Jehovah's Witnesses – Courageous in the Face of Nazi Peril", Awake!, July 8, 1998, pp. 10–14.
  20. ^ Penton, p. 13
  21. ^ Garbe, pp. 92-99
  22. ^ Garbe, pp. 105-112
  23. ^ Garbe, pp. 112-113
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  25. ^ Marley Cole, Jehovah's Witnesses: The New World Society, Routledge, 1955, p. 187, ISBN 978-0429670312.
  26. ^ pp. 251, 260 Persecution and Resistance of Jehovah's Witnesses During the Nazi-Regime 1933–1945
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  29. ^ Reynaud, Graffard, p. 56
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  31. ^ Garbe, pp. 149-159
  32. ^ Garbe, pp. 162-179, 183
  33. ^ Garbe, pp. 252-253, 277
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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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