Pierre Harmel
Pierre Harmel | |
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Presidente del Senato del Belgio | |
Durata mandato | 19 ottobre 1973 – 7 giugno 1977 |
Predecessore | Paul Struye |
Successore | Robert Vandekerckhove |
Primo ministro del Belgio | |
Durata mandato | 28 luglio 1965 – 19 marzo 1966 |
Monarca | Baldovino |
Predecessore | Théodore Lefèvre |
Successore | Paul Vanden Boeynants |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Sociale Cristiano |
Università | Università di Liegi |
Professione | Avvocato |
Pierre Charles José Marie Harmel (Uccle, 16 marzo 1911 – Bruxelles, 15 novembre 2009[1]) è stato un politico belga.
È stato Primo ministro dal 28 luglio 1965 al 19 marzo 1966 e presidente del Senato del Belgio da 19 ottobre 1973 al 7 giugno 1977.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Formazione e mobilitazione nella Seconda guerra mondiale
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Uccle, era figlio di Charles Harmel e di Eusibie André. Dottore in diritto, licenziato in scienze sociali e notariato, aggregato dell'insegnamento superiore e diritto fiscale. Prima della guerra, era presidente nazionale dell'Azione cattolica della gioventù belga [ACJB]. Mobilitato, fu un partecipante nella campagna dei 18 giorni. È stato prigioniero di guerra.
Dopo la guerra, è stato professore presso l'Università statale di Liegi. Divenne membro e vice-presidente di "La Relève", un gruppo di riflessione e di discussione politico all'interno del PSC che ha avuto un ruolo nella formazione dell'importante CVP.
Attività politica
[modifica | modifica wikitesto]Deputato, ministro e Primo ministro
[modifica | modifica wikitesto]Pierre Harmel è eletto deputato social-cristiano alla Camera dei rappresentanti nel 1946. Il suo disegno di legge chiede l'istituzione di un centro di ricerca per la soluzione nazionale dei problemi sociali e legali della regione vallone e fiamminga, che fu adattato nel 1947. Il Centro Harmel pubblicò il posticipo delle sue riflessioni nel 1958.
Rappresentò il Belgio alla 4ª sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1949. Fu Ministro della Pubblica Istruzione dal 1950 al 1954. In questa occasione, adotterà nuove leggi scolastiche, favorevoli all'istruzione gratuita confessionale, che sarà all'origine della nuova guerra scolastica in Belgio.[2] Sarà ministro della Giustizia dal giugno 1958 al novembre 1958, degli Affari Culturali dal 1958 al 1960 e della Funzione pubblica dal 1960 al 1961. È stato Primo ministro di 28 luglio 1965 al 19 marzo 1966 tra un governo social-cristiano e socialista, poi ministro degli affari esteri dal 1966 al 1972. Ha invocato una difesa forte, unita a relazioni stabili con l'Europa dell'Est (dottrina Harmel che ispirò la NATO). Fu nominato Ministro di Stato nel 1973 e in quell'anno divenne presidente del Senato, carica che ricoprì per quattro anni. Nel 1991, re Baldovino, conferirà il titolo di conte per lui e tutti i suoi discendenti.
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Harmel era sposato con Marie-Claire Van Gehuchten dal 22 maggio 1946. Insieme avevano 6 figli, quattro figli e due figlie. Harmel è deceduto il 15 novembre 2009 all'età di 98 anni.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (FR) Pierre Harmel est décédé, su BelRTL.
- ^ Pascal Delwit, La vie politique en Belgique de 1830 à nos jours, Bruxelles, Éditions de l'Université de Bruxelles, 2010, p. 137
- ^ (EN) https://mobile.nytimes.com/2009/11/18/world/europe/18harmel.html
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Vincent Dujardin, Pierre Harmel, Éditions Le Cri, Bruxelles, 2004 ISBN 2-87106-350-8
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pierre Harmel
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Harmel, Pierre Charles, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (FR) Pubblicazioni di Pierre Harmel, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- (NL) Biografia ex-premier Pierre Harmel (1911-2009), Het Laatste Nieuws
Controllo di autorità | VIAF (EN) 6709392 · ISNI (EN) 0000 0000 7243 8280 · BAV 495/177871 · LCCN (EN) n98055673 · GND (DE) 119261928 · BNF (FR) cb119069196 (data) · J9U (EN, HE) 987007589932105171 |
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