Pedicularis rosea
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Pedicolare sottile | |
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Pedicularis rosea | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi I |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Orobanchaceae |
Tribù | Pedicularideae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Scrophulariales |
Famiglia | Orobanchaceae |
Genere | Pedicularis |
Specie | P. rosea |
Nomenclatura binomiale | |
Pedicularis rosea Wulfen, 1781 | |
Nomi comuni | |
Pedicolare rosea |
La pedicolare sottile (nome scientifico Pedicularis rosea Wulfen, 1781) è una pianta parassita appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae.[1]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome generico (Pedicularis) deriva da un termine latino che significa "pidocchio" e si riferisce alla convinzione che queste piante infestino di pidocchi il bestiame al pascolo; altri giustificano l'etimologia del nome del genere all'opposto, ossia in quanto si pensa che queste piante liberino la testa dai pidocchi.[2][3][4] L'epiteto specifico (rosea) si riferisce alla colorazione della corolla.[5][6]
Il nome scientifico della pianta è stato definito per la prima volta dal botanico, zoologo, mineralogista, alpinista e prete gesuita Franz Xavier von Wulfen (1728 - 1805) nella pubblicazione "Miscellanea Austriaca ad botanicam, chemiam, et historiam naturalem spectantia. Vindobonæ. 2: 57 " del 1781.[7]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Queste piante sono alte da 2 a 15 cm. La forma biologica è emicriptofita rosulata (H ros), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e hanno le foglie disposte a formare una rosetta basale. Inoltre sono piante parassite: le radici mostrano organi specifici per nutrirsi della linfa di altre piante.[2][8][9][10]
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Le radici, grosse e carnose (a fittone), si distribuiscono a raggiera cercando di raggiungere le radici di altre piante per succhiarne la linfa.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]La parte aerea del fusto è eretta o ascendente; la parte inferiore è glabra, quella superiore è cigliata e arrossata.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie hanno una forma pennatosetta (o pennatofida) con contorno oblanceolato-spatolato; i segmenti sono strettamente lanceolati e in genere acuti. Dimensione delle foglie: larghezza 1 cm; lunghezza 5 – 8 cm (massimo 12 cm).
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]Le infiorescenze sono formate da spighe dense e brevi di tipo capituliforme (raggruppamento globoso dei fiori). Alla base di ogni fiore sono presenti delle brattee di aspetto fogliaceo (simili alle foglie superiori).
Fiore
[modifica | modifica wikitesto]I fiori sono ermafroditi, zigomorfi (del tipo bilabiato), tetrameri, ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (la corolla e il calice sono a 5 parti). Lunghezza del fiore: 12 – 18 mm.
- Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
- X, K (5), [C (2+3), A 2+2], G (2), (supero), capsula[8]
- Calice: il calice è gamosepalo, con cinque denti (la base del calice è un tubo campanulato). I denti del calice sono interi e sono lunghi 1/2 del tubo. La superficie del calice è lanosa (o villosa). Lunghezza della calice: 7 – 10 mm.
- Corolla: la corolla, a forma più o meno cilindrica, è gamopetala bilabiata a fauci aperte con superficie glabra. Il labbro superiore della corolla è eretto e arrotondato; quello inferiore è patente con tre lobi più o meno uguali. Il colore della corolla è rosso-violetto.
- Androceo: l'androceo possiede quattro stami didinami (due grandi e due piccoli). I filamenti sono inseriti più o meno alla base della corolla e sono pubescenti nella parte superiore. Le antere, dissimulate sotto il cappuccio del labbro superiore sono strettamente unite da una fitta peluria. La maturazione del polline è contemporanea allo stigma.[11]
- Gineceo: l'ovario è supero formato da due carpelli ed è biloculare. Lo stilo inserito all'apice dell'ovario è del tipo filiforme; lo stigma è semplice ed è abbastanza protruso oltre il cappuccio della corolla in modo da evitare l'auto-impollinazione.[11]
- Fioritura: da luglio a agosto.
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Il frutto è una capsula loculicida bivalve a forma ovoidale o ovoidale-lanceolata. I semi sono pochi a forma angolosa.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza della specie (Orobanchaceae) comprende soprattutto piante erbacee perenni e annuali semiparassite (ossia contengono ancora clorofilla a parte qualche genere completamente parassita) con uno o più austori connessi alle radici ospiti. È una famiglia abbastanza numerosa con circa 60 - 90 generi e oltre 1700 - 2000 specie (il numero dei generi e delle specie dipende dai vari metodi di classificazione[12][13]) distribuiti in tutti i continenti. Il genere Pedicularis comprende 400-500 specie (il genere più numeroso della famiglia con distribuzione quasi cosmopolita - manca in Africa e Australia) delle quali 23 sono presenti nella flora spontanea italiana.
La classificazione del genere è difficile in quanto la forma del fiore è molto simile tra specie e specie; inoltre il colore della corolla nel secco è indistinguibile. Pignatti nella "Flora d'Italia" divide le specie spontanee della flora italiana in tre gruppi in base alla forma del labbro superiore (vedi il disegno):[10]
- Sez. Anodontae: l'apice del labbro superiore della corolla è arrotondato (né rostrato e né dentato).
- Sez. Rhyncholophae: il labbro superiore della corolla è più o meno falcato e termina in un becco allungato.
- Sez. Pedicularis: il labbro superiore della corolla è provvisto di due dentini sotto la parte falcata.
La specie P. rosea appartiene alla sez. Anodontae.
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Secondo una recente ricerca di tipo filogenetico la famiglia Orobanchaceae è composta da 6 cladi principali nidificati uno all'interno dell'altro. Il genere Pedicularis si trova nel quarto clade (relativo alla tribù Pedicularideae). All'interno della tribù il genere è in posizione "gruppo fratello" al resto dei generi della tribù.[14]
Sottospecie
[modifica | modifica wikitesto]Per questa specie sono riconosciute le seguenti sottospecie:[1][10][15][16]
Sottospecie rosea
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- Nome scientifico: Pedicularis rosea subsp. rosea.
- Descrizione:
- foglie: i segmenti delle foglie hanno una forma triangolare con denti arrotondati la cui lunghezza è maggiore della distanza tra dente e dente;
- brattee: le brattee superiori hanno la lamina intera;
- filamenti: i filamenti delle antere sono pubescenti.
- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Est Alpico o anche Sub-Endemico.
- Distribuzione: in Italia è una sottospecie rara e si trova in modo discontinuo nelle Alpi (dalla Carnia al Bergamasco). Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Austria (Länder del Tirolo Orientale, Salisburgo, Carinzia, Stiria, Austria Superiore e Austria Inferiore) e in Slovenia. Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nelle Alpi Dinariche.
- Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono i pascoli iniziali (zolle pioniere del piano altitudinale firmeto). Il substrato preferito è calcareo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi europei queste piante si possono trovare da 1900 fino a 2700 m s.l.m.; frequentano i seguenti piani vegetazionali: alpino e in parte quello subalpino.
- Fitosociologia: dal punto di vista fitosociologico la sottospecie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]
- Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite.
- Classe: Elyno-Seslerietea variae
- Ordine: Seslerietalia variae
- Alleanza: Seslerion variae
- Associazione: Caricenion firmae
- Alleanza: Seslerion variae
- Ordine: Seslerietalia variae
- Classe: Elyno-Seslerietea variae
- Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite.
Sottospecie allionii
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- Nome scientifico: Pedicularis rosea subsp. allionii (Rchb.f.) E.Mayer, 1971
- Basionimo: Pedicularis allionii Rchb.f., 1862
- Descrizione:
- foglie: i segmenti delle foglie hanno un contorno lanceolato con denti a forma acuta la cui lunghezza è minore della distanza tra dente e dente;
- brattee: quelle superiori hanno delle forme bifide;
- filamenti: i filamenti delle antere sono subglabri.
- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Ovest Alpico / Pirenaico.
- Distribuzione: in Italia è una sottospecie rara e si trova nelle Alpi Occidentali. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (dipartimenti di Alpes-de-Haute-Provence, Hautes-Alpes, Alpes-Maritimes, e Isère). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nei Pirenei.
- Habitat: l'habitat tipico per questa pianta sono i pascoli iniziali ma anche le ghiaie consolidate su substrato calcareo e sui calcescisti. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi europei queste piante si possono trovare da 1900 fino a 2700 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: alpino e subalpino.
- Fitosociologia: dal punto di vista fitosociologico Pedicularis rosea appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]
- Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
- Classe: Elyno-Seslerietea variae
- Formazione: delle comunità delle praterie rase dei piani subalpino e alpino con dominanza di emicriptofite
Altre notizie
[modifica | modifica wikitesto]La pedicolare rosea in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:
- (DE) Rosarotes Läusekraut
- (FR) Pédiculaire rose
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Pedicularis rosea, su The Plant List. URL consultato il 3 agosto 2015.
- ^ a b Motta 1960, Vol. 3 - pag. 236.
- ^ David Gledhill 2008, pag.294.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 21 giugno 2015.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 334.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 3 agosto 2015.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 3 agosto 2015.
- ^ a b Judd, pag. 496.
- ^ Strasburger, pag. 852.
- ^ a b c Pignatti 1982, Vol. 2 - pag. 593.
- ^ a b Motta 1960, Vol. 3 - pag. 237.
- ^ Strasburger, p. 850.
- ^ Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 20 ottobre 2014.
- ^ McNeal, Bennet, Wolfe, Mathews.
- ^ a b c d e Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 262.
- ^ a b c Conti et al. 2005, pag. 140.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 3, 1960, p. 236.
- David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 5 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 262.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 140, ISBN 88-7621-458-5.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume secondo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 593, ISBN 88-506-2449-2.
- Eduard Strasburger, Trattato di Botanica, vol. 2, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Joel R. McNeal, Jonathan R. Bennett, Andrea D. Wolfe e Sarah Mathews, Phylogeny and origins of holoparasitism in Orobanchaceae, in American Journal of Botany, vol. 100, n. 5, maggio 2013, pp. 971-983 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2015).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pedicularis rosea
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Pedicularis rosea IPNI Database
- Pedicularis rosea EURO MED - PlantBase Checklist Database
- Pedicularis rosea The Plant List - Checklist Database