Monte Leoni
Monte Leoni | |
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Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Provincia | Grosseto |
Altezza | 616 m s.l.m. |
Coordinate | 42°53′57.12″N 11°10′08.04″E |
Mappa di localizzazione | |
Monte Leoni | |
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Tipo di area | ZSC |
Codice EUAP | non incluso |
Class. internaz. | ZSC (cod. IT51A0009) |
Stati | Italia |
Regioni | Toscana |
Province | Grosseto |
Comuni | Campagnatico, Grosseto, Roccastrada |
Superficie a terra | 5112,53[1] ha |
Provvedimenti istitutivi | DM 24/05/2016 - G.U. 139 del 16-06-2016 |
Mappa di localizzazione | |
Il monte Leoni è un gruppo collinare che si sviluppa nei territori comunali di Grosseto, Campagnatico e Roccastrada in provincia di Grosseto, Toscana. Con la sua vetta di 616 m s.l.m. segna il punto più elevato del comune di Campagnatico, oltre ai limiti amministrativi nord-occidentali. Il versante situato nel comune di Roccastrada comprende l'oasi faunistica di monte Leoni.
ZSC e SIR
[modifica | modifica wikitesto]Il monte Leoni è anche stato proposto come sito di interesse comunitario, per il suo complesso boscato continuo, caratterizzato in gran parte da scarso disturbo ed elevata naturalità. I principali elementi di criticità interni al sito sono:
- Gestione forestale talvolta non finalizzata agli obiettivi di conservazione del sito.
- Rischio di incendi.
- Eccessiva presenza di ungulati, che influenza gli ecosistemi forestali.
- Mancanza o insufficienza di informazioni sulla fauna.
I principali elementi di criticità esterni al sito sono:
- Presenza d'importanti assi stradali ai confini del sito.
I principali obiettivi di conservazione individuato sono:
- Conservazione e miglioramento della naturalità, della caratterizzazione ecologica e del valore faunistico delle formazioni forestali, con particolare riferimento alle sugherete, alle formazioni di forra e, nelle stazioni più fresche, alle formazioni di latifoglie (E).
- Conservazione delle fitocenosi d'interesse regionale (E).
- Conservazione dei buoni livelli di eterogeneità ambientale, mantenendo sufficienti superfici degli stadi pionieri e intermedi delle successioni vegetazionali, di notevole interesse anche dal punto di vista faunistico (M).
- Miglioramento delle conoscenze sulla fauna, con particolare attenzione alla presenza e allo stato di conservazione delle emergenze (M).
Indicazioni per le misure di conservazione:
- Verifica della pianificazione forestale rispetto agli obiettivi di conservazione, nell'intero sito, e suo coordinamento ed eventuale adeguamento. Attuazione di adeguate misure contrattuali e/o normative per garantire la conservazione e la gestione ottimale delle tipologie forestali di maggiore interesse, la massima tutela delle cenosi di forra, l'incremento dei livelli di maturità delle formazioni di latifoglie, nelle stazioni più fresche, e il mantenimento e/o il recupero delle radure con praterie e garighe (E).
- Esecuzione di indagini faunistiche dedicate alle specie di maggiore interesse conservazionistico (M).
- Programmazione di azioni per la riduzione della densità di ungulati (B).
Geomorfologia
[modifica | modifica wikitesto]La tipologia ambientale prevalente è il sistema collinare interno, caratterizzato da un mosaico ambientale a elevata eterogeneità, con prevalenza di boschi di sclerofille (sugherete, leccete), boschi di latifoglie nelle aree più fresche e macchia mediterranea. È una vasta foresta tirrenica a ricchezza di specie silicicole mediterraneo-occidentali non comuni. Cenosi di forra con specie relitte macrotermiche di origine terziaria; querceti decidui con stazioni molto cospicue di specie endemiche.
Altre tipologie ambientali rilevanti sono i rimboschimenti di conifere, i corsi d'acqua minori e i lembi di praterie.
Flora
[modifica | modifica wikitesto]Per quel che riguarda la fitocenosi, il monte Leoni presenta pratelli vernali acidofili a Isolepis, Solenopsis e Cicendia, Juncus (Isoeto-nanojuncetea) di Pian di Muro - Materazzo, e sugherete a Simethis planifolia su verrucano cristallino delle Versegge. Tra le specie vegetali, l'endemismo maremmano Centaurea aplolepa ssp. cosana.
Fauna
[modifica | modifica wikitesto]Il monte Leoni è ricco di una fauna molto varia, mammiferi (dal gatto selvatico (accertato negli anni novanta) all'istrice, dal daino al tasso, e anche la volpe), anfibi (Rana esculenta, Salamandrina terdigitata endemica dell'Italia peninsulare, Triturus), uccelli (Falco tinnunculus, Lanius collurio, Lullula arborea, Otus scops), rettili (Lacerta viridis, Podarcis muralis, Podarcis sicula, Testudo hermanni) e invertebrati, soprattutto coleotteri e lepidotteri (Euplagia quadripunctaria, Coenonympha elbana, Retinella olivetorum, Solatopupa juliana).
Luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Sulle propaggini del Monte Leoni si svilupparono borghi e paesi, tra i cui sono da annoverare Batignano e Montepescali (Grosseto), Montorsaio (Campagnatico), e Sticciano (Roccastrada).
Tra le architetture rilevanti ricordiamo:
- Convento di San Benedetto alla Nave.
- Chiesa di Monteleoni, scomparsa.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale 2009[collegamento interrotto] su www.provincia.grosseto.it (URL consultato il 16 febbraio 2010)
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Federico Selvi, Paolo Stefanini, Biotopi naturali e aree protette nella Provincia di Grosseto: componenti floristiche e ambienti vegetazionali, in I quaderni delle Aree Protette, vol. 1 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2013).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su monte Leoni