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Johann Heinrich Füssli (politico)
Johann Heinrich Füssli o Hans Heinrich Füssli, noto anche con lo pseudonimo di Obmann (Zurigo, 3 dicembre 1745 – Zurigo, 26 dicembre 1832), è stato uno storico, politico e editore svizzero.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Rudolf Füssli, fu allievo di Johann Jakob Bodmer, Johann Jakob Breitinger e Johann Jakob Steinbrüchel. Un soggiorno di studio a Ginevra tra il 1762 e il 1763 rafforzò il suo interesse per Jean-Jacques Rousseau, che visitò a Môtiers. Un viaggio a Roma gli consentì di fare la conoscenza nel 1763 di Johann Joachim Winckelmann, che segnò fortemente la sua visione dell'antichità.[1]
A Zurigo tra il 1762 e il 1768 partecipò al cosiddetto movimento politico giovanile. Fu coeditore della rivista Der Erinnerer dal 1765 fino al 1767, data della sua soppressione. Nel 1765 entrò a far parte della Società elvetica, di cui fu segretario tra il 1773 e il 1781, e presidente dal 1782. Nel 1765 sposò la prima moglie, Maria Barbara Schulthess, figlia del commerciante Heinrich Schulthess.[1]
Di religione riformata, fu attivo come insegnante e storico, politico, editore, letterato e redattore. Sul piano politico, fu un esponente del patriottismo moderato. Tra il 1775 e il 1785 succedette a Bodmer come professore di storia nazionale al Carolinum tra il 1775 e il 1785. Quale storico lavorò molto presto sulle fonti, tra l'altro nel corso delle ricerche su Hans Waldmann compiute nel 1780. Mise a disposizione di Johannes von Müller la sua raccolta di documenti, affinché la potesse utilizzare per la sua storia della Svizzera.[1]
Ricoprì le più alte cariche politiche: fece parte del Gran Consiglio di Zurigo nel 1777 e del Piccolo Consiglio nel 1785; fu balivo di Erlenbach tra il 1785 e il 1790 e balivo di Horgen tra il 1790 e il 1796), membro del Consiglio segreto nel 1793, e nel 1795 Obmann (amministratore) dei beni dei conventi secolarizzati. Nell'affare di Stäfa del 1794-1795 svolse un ruolo di mediazione. Nel 1786 sposò la sua seconda moglie, Susanna Maria Magdalena Mayr, figlia del medico Johann Anton Mayr.[1]
Durante la Repubblica Elvetica si schierò con gli unitari, divenendo membro e presidente del Consiglio legislativo tra il 1800 e il 1801, senatore nel 1802, membro del Piccolo Consiglio al Dipartimento degli interni e secondo Vicelandamano nell'aprile 1802. La caduta della Repubblica Elvetica mise fine alla sua carriera politica. A Zurigo, dove gli veniva rimproverato il cannoneggiamento della città del 1802, poté tuttavia mantenere il mandato al Gran Consiglio tra il 1803 e il 1829.[1]
La Orell, Gessner, Füssli & Co, di cui Füssli era comproprietario, grazie alle sue conoscenze e alla sua rete di relazioni si trasformò in una delle case editrici più importanti di lingua tedesca e acquisì un orientamento illuminista, attento anche all'educazione del popolo. Curò l'edizione di diversi almanacchi, tra cui lo Schweitzerisches Museum tra il 1783 e il 1790, e il Neues Schweitzerisches Museum tra il 1793 e il 1796, e la pubblicazione dei propri discorsi e scritti. Dal 1803 fu proprietario principale della ditta Orell, Füssli & Co. Tra il 1806 e il 1820 diede alle stampe un'edizione ampliata dell'Allgemeines Künstlerlexikon, pubblicato in origine dal padre. Dal 1803 al 1821 fu redattore dello Zürcher Zeitung, noto come NZZ a partire dal 1821.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Markus Bürgi, Johann Heinrich Füssli, in Dizionario storico della Svizzera (DSS), traduzione di Carlo Negretti, Accademia svizzera di scienze umane e sociali, 19 marzo 2014. URL consultato il 10 aprile 2022.
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