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Jean Le Moal
Jean Le Moal (Authon-du-Perche, 30 ottobre 1909 – Chilly-Mazarin, 16 marzo 2007) è stato un pittore, incisore, decoratore, artista eclettico, non figurativo, esponente della Nuova Scuola di Parigi, francese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Jean Olivier Joseph Le Moal, artista eclettico che nella lunga vita produsse un grande numero di opere, era figlio di Giuseppe, ingegnere di origini bretoni. Durante la I Guerra mondiale fu trasferito a casa della famiglia materna, a Saint-Pierreville, poi presso il nonno paterno, a Brest. Dopo la morte della madre, Jeanne Sabarot, nel 1923 fu iscritto al Liceo Annecy. Attratto dall'arte, nel 1924 copiava incisioni e scolpiva a bassorilievo figure e medaglie, in gesso e in creta. A Lione, nel 1926, frequentò l'École des Beaux-Arts des études d'architecture. Visitava il Musée des beaux-arts di Lione e s'istruiva sui testi di Élie Faure. Al 1928 risalgono le sue prime tele.
A Parigi, dal 1929, passava molto tempo al Louvre, a copiare opere di Paul Cézanne, di Jean Siméon Chardin, di Auguste Renoir, di Rembrandt, di Bartolomé Esteban Murillo, di Nicolas Poussin. Aveva stretto amicizia con Alfred Manessier. Disegnava nudi e dipingeva nature morte. Nel 1932 fece un viaggio d'istruzione in Belgio e in Olanda, nel 1934 visitò il sud della Francia in compagnia di Manessier, poi fu in Bretagna dove dipinse le sue ultime tele figurative.
Nel 1935, a Barcellona, fece conoscenza con Jean Bertholle e con lo scultore Étienne Martin. Con Manessier frequentava l'Académie Ranson, dove insegnava Roger Bissière. Insieme ad Étienne Martin e a François Stahly lavorava anche in un atelier di scultura, diretto da Charles Malfray.
Prime esposizioni e commesse
[modifica | modifica wikitesto]Con Bertholle, Bissière, Manessier, Étienne Martin, Stahly, Nicolas Wacker e Lucien Beyer, Le Moal espose con il grupo Témoignage, guidato da Marcel Michaud, a Lione nel 1936 e a Parigi nel 1938 e nel 1939.[1]
Insieme ad una cinquantina di altri artisti, lavorò al padiglione delle Ferrovie, per l'Esposizione internazionale delle Arti e delle Tecniche, Parigi 1937. Presero parte a questa realizzazione anche Bertholle e Manessier. Con Jean Bazaine progettò un pannello murale per l'Auberge de jeunesse, a Parigi. Nel 1939 dipinse un murale per la scuola di Eaubonne in Val-d'Oise e con Bertholle e Zelman realizzò un soffitto del padiglione dei vini di Francia, all'Esposizione universale di New York. Disegnò scene e costumi per il Théâtre des Quatre Saisons.
Al tempo dell'occupazione tedesca
[modifica | modifica wikitesto]L'esposizione Vingt jeunes peintres de tradition française,[2] alla galleria Braun, nel 1941, fu un modo per esprimere aperto dissenso nei confronti della concezione ideologica nazista dell'arte degenerata. Nasce in questo periodo e quest'ambito la Nuova Scuola di Parigi.
Con Maurice Jacquemont Jean Le Moal ha disegnato scene e costumi, per L'étoile de Séville di Lope de Vega, che andò in scena al Théâtre des Champs-Élysées. Si rifugiò nel 1944 a Saint-Pierreville, da Manessier, per evitare i lavori obbligatori, imposti dai tedeschi. Presente all'esposizione Douze peintres d'aujourd'hui, alla Galerie de France. Il 6 maggio 1944 Jean Le Moal sposò Juana Muller, scultrice di origine cilena.
Dopo la liberazione
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1945 era presente al primo Salon de mai, di cui era uno dei fondatori. Nel 1946, con Manessier e Singier, espose alla Galerie René Drouin. Tentò poi la strada dell'incisione, ad acquaforte e a bulino. Del 1950 è la sua personale alla Galerie Billiet-Caputo; nello stesso periodo disegnò arazzi per il Mobilier National; poi partecipò alla collettiva Présences 1951, alla galleria di Myriam Prévot e di Gildo Caputo. Sua moglie Juana Muller morì nel 1952. Scoprì il mondo delle vetrate e ne realizzò per la chiesa di Notre-Dame-en-Saint-Melaine di Rennes e per il battistero della chiesa di Saint-Martin di Brest.
Su suo disegno, nel 1965, un grande arazzo per il coro della chiesa di Notre-Dame di Rennes fu realizzato dall'atelier Plasse Le Caisne. Altri suoi lavori di decorazione: mosaico per il Liceo francese di Bruxelles 1966, vetrate per la chiesa di Saint-Louis di Besançon e, dal 1968 al 1972, le vetrate della cattedrale di San Vincenzo di Saragozza a Saint-Malo.
Ultimi anni
[modifica | modifica wikitesto]Jean Le Moal in estate dipingeva tele di grande formato, in parte ispirate a paesaggi delle Ande, che furono esposte alla Galerie de France nel 1974. Dal 1978 al 1990 ha realizzato le vetrate della cattedrale di Nantes; dal 1985 al 1987 ha lavorato alle vetrate della cattedrale di Saint-Dié, insieme a Manessier, a Bazaine, a Lucien Lautrec e a Elvire Jan.
Jean Le Moal è sepolto a Parigi, al Cimitero di Montparnasse.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Groupe Témoignage, 1936-1943, Lyon, Musée des beaux-arts de Lyon, 1976. Catalogo mostra.
- ^ Vi parteciparono anche Bertholle, Charles Lapicque, Manessier, Édouard Pignon e Gustave Singier.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Hans Vollmer, Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler des XX Jahrhunderts, vol. 3, p. 209, Leipzig, Seemann, 1956, SBN RAV0158109.
- (FR) Camille Bourniquel, Jean Le Moal, Paris, Le Musée de poche-Éditions Georges Fall, 1960, SBN LIA0241508.
- (DE) Jean Le Moal: Kunst-und Museumsverein Wuppertal-Barmen, 17. September bis 22. Oktober 1961, s.l., s.e., 1961, SBN VEA1149205. Catalogo mostra.
- (FR) Jean Le Moal: aquarelles, 1956-1961, Paris, Galerie Roque, 1962, SBN TO01676258. Catalogo mostra.
- (FR) Henry Galy-Carles, Jean Le Moal: peintures 1959-1964, Paris, Galerie Marbach, 1964, SBN BVE0228992. Catalogo mostra.
- (FR) Jean Le Moal, Antoine Poncet: du 5 juillet au 14 septembre 1975, Bellelay, Moutier, Max Robert, 1975, SBN USM1907407. Catalogo mostra.
- (FR) Lydia Harambourg, L'École de Paris: 1945-1965: dictionnaire des peintres, Neuchâtel, Ides & Calendes, 1993, pp. 508-511 e 301-303, SBN BVE0083624.
- (FR) Emmanuel Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays, Paris, Gründ, 1999, vol. 6, pp. 496-497, SBN VEA0108356.
- (DE) Allgemeines Künstlerlexikon, Munchen, Saur, 2000, vol. 6, p. 182, SBN VIA0082172.
- (FR) Michel Georges Bernard, Jean Le Moal, Neuchâtel, Ides et calendes, 2001, SBN TO01469410.
- (FR) Christine Vaque ... (e altr.), Vitraux d'ici, vitraux d'ailleurs: propos d'artistes, Grignan-Saint-Paul-Trois-Châteaux, Éditions complicités-Angle Art Contemporain, 2006, SBN TO01808185.
- (FR) Yves Bouvier, Christophe Cousin, Audincourt, le sacre de la couleur: Fernand Léger, Jean Bazaine, Maurice Novarina, Jean Le Moal au Sacré-Coeur, Besançon, SCÉRÉN-CRDP Franche-Comté, 2007, SBN PA10034701. Catalogo mostra.
Altri progetti
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