Indice
Henri de Nesmond
Henri de Nesmond arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | |
Nato | 27 gennaio 1655 a Bordeaux |
Nominato vescovo | 15 ottobre 1692 da papa Innocenzo XII |
Consacrato vescovo | 24 maggio 1693 dal vescovo Charles-Antoine de la Garde de Chambonas |
Elevato arcivescovo | 12 novembre 1703 da papa Clemente XI |
Deceduto | 27 maggio 1727 (72 anni) a Tolosa |
Henri de Nesmond (Bordeaux, 27 gennaio 1655 – Tolosa, 27 maggio 1727) è stato un arcivescovo cattolico francese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Henri de Nesmond proveniva dalla famiglia Nesmond, originaria di Bordeaux, membri del parlamento di Bordeaux e del parlamento di Parigi. Suo padre era Henri de Nesmond (fl. 1600-1651) presidente del parlamento di Bordeaux e sua madre Marie Tarneau. Era il terzo dei loro 6 figli.
Carriera ecclesiastica
[modifica | modifica wikitesto]Henri de Nesmond studiò all'Università di Parigi, dove conseguì il master in lettere nel 1676, la laurea in teologia nel 1682 e il dottorato nel luglio dello stesso anno. Viene anche ordinato sacerdote nel 1682. Ottiene la dignità di predicatore durante la Quaresima e l'Avvento a corte. Fu nominato abate commendatario dell'abbazia di Saint-Pierre Chézy nella diocesi di Soissons nel 1682 con le dimissioni di suo cugino, vescovo di Bayeux.[1] Fu nominato vescovo di Montauban nel 1687, ma amministrò la diocesi come vicario capitolare fino all'ottobre del 1692. Fu consacrato il 24 maggio 1693 dal vescovo di Viviers, Charles-Antoine de La Garde de Chambonas.[2]
Nell'agosto del 1703 fu trasferito all'arcidiocesi di Albi e confermato il 12 novembre nella sua nuova diocesi da papa Clemente XI. Mostrò mitezza verso i calvinisti albigesi.[2] Consigliere del parlamento di Tolosa nel 1695, fu infine promosso arcivescovo di Tolosa nel novembre del 1719 e confermato il 14 gennaio 1722. Nel 1712 ricevette in commenda l'abbazia di Mas-Grenier e alla sua morte lasciò in eredità la propria fortuna agli ospedali.
Secondo Jean Le Rond D'Alembert, «il suo reddito era proprio quello dei poveri; lo condivideva con loro o glielo lasciava. [...] I suoi discorsi e le sue prediche brillano poco per le qualità letterarie; di solito sono scritti con noncuranza; Tuttavia, non mancano di una certa semplicità e di una nobile grazia peculiare degli uomini del mondo che si vantano delle belle lettere».[3]
Fu eletto membro dell'Accademia di Francia nel 1710 alla presidenza di Esprit Fléchier e manutentore dell'Académie des Jeux floraux nel 1721.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Discours et sermons, Nabu Press, 2012 [1734], ISBN 978-1273522727.
- (FR) Œuvres de Monsieur de Nesmond, archevêque de Toulouse, de l'Académie française (1754)
Genealogia episcopale e successione apostolica
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Ottone di Waldburg
- Vescovo Cristoforo Scotti
- Vescovo Jean de Tulles
- Vescovo Antoine de Cros
- Vescovo Louis-François de La Baume de Suze
- Vescovo Charles-Antoine de la Garde de Chambonas
- Arcivescovo Henri de Nesmond
La successione apostolica è:
- Vescovo Honoré Quiqueran de Beaujeu (1705)
- Vescovo Edme Mongin (1725)
- Vescovo Charles du Plessis d'Argentré (1725)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Bergin, Joseph, 1948-, Crown, church, and episcopate under Louis XIV, Yale University Press, 2004, p. 459, ISBN 0300103565, OCLC 53901469. URL consultato il 27 agosto 2019.
- ^ a b (FR) Armand Jean, Les évêques et les archevêques de France depuis 1682 jusqu'à 1801, A. Picard, 1891, p. 395. URL consultato il 27 agosto 2019.
- ^ M. Tyrtée Tastet, Histoire des quarante fauteuils de l'Académie française depuis la fondation, 1635-1855, Tomo I - Le fauteuil de Fléchier, Hachette Bnf, 2017 [1855], pp. 411, 524, 557, 662.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Henri de Nesmond
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Henri de Nesmond, su www.academie-francaise.fr, Académie française.
- (EN) David M. Cheney, Henri de Nesmond, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 264893181 · ISNI (EN) 0000 0003 8226 5776 · CERL cnp02058684 · GND (DE) 1025698495 · BNF (FR) cb10747339r (data) |
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