Dolfino Ortolan

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Dolfino a 15 anni.

Adolfo Ortolan, detto Dolfino (Carpenedo, 28 luglio 1929[1][2]Canizzano, 25 aprile 1945), è stato un partigiano italiano.

Figlio di Giacomo e di Maria Mion, incoraggiato dal padre si unì ad una banda di giovanissimi (il più anziano aveva solo 19 anni) che sosteneva la lotta partigiana nella zona di Marcon.

Il nucleo, affiliato al fronte della gioventù, fu sorpreso dalle brigate nere mentre si nascondeva in una casa colonica di Canizzano, alla periferia di Treviso, assieme ad altri partigiani tra cui il padre Giacomo e lo zio Ettore.

Dolfino rimase ferito da alcuni colpi di arma da fuoco, quindi barbaramente finito a bastonate, sorte che toccò anche allo zio e ad altri compagni[3].

Alla madre è stata consegnata la Medaglia d'Argento al Valor militare.

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Giovinetto quindicenne rendeva servizi particolarmente apprezzati come staffetta e come informatore. Fattesi dure le condizioni della lotta partigiana nella zona, veniva inviato a casa, ma animato dal desiderio di impugnare le armi per la liberazione della Patria raggiungeva i compagni della campagna. Circondato il temporaneo accantonamento da forze tedesche, per primo apriva il fuoco e, per meglio colpire il nemico, usciva temerariamente all'aperto. Stroncato da una raffica, immolava sul campo la giovane vita.»
— Zona di Treviso, 23 aprile 1945
  1. ^ Carlo Stival, "Il diario di Dolfino", Marcon, Comune di Marcon, 1989.
  2. ^ "Il diario di Dolfino" pag. 44 (PDF), su emanuelestival.eu. URL consultato il 1º giugno 2021.
  3. ^ Adolfo Ortolan, in Donne e Uomini della Resistenza, ANPI (archiviato il 26 settembre 2023).

Collegamenti esterni

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