Indice
Barnadesieae
Barnadesieae | |
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Fiore di Barnadesia sp. | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Barnadesioideae K.Bremer & R.K.Jansen, 1992 |
Tribù | Barnadesieae D. Don, 1830 |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Barnadesioideae K.Bremer & R.K.Jansen, 1992 |
Tribù | Barnadesieae D. Don, 1830 |
Generi | |
Barnadesieae K.Bremer & R.K.Jansen, 1992 è una tribù di piante angiosperme eudicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, endemica del Sud America. La tribù è anche l'unica della sottofamiglia Barnadesioideae K.Bremer & R.K.Jansen, 1992.[1][2][3]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questa voce sono piante annuali o perenni con portamenti erbacei o arbustivo o (meno spesso) arborei che possono raggiungere i 30 m di altezza. I fusti in genere sono eretti o decombenti. Possono essere presenti delle spine ascellari fascicolate.[4][5][6][7][8]
Sono presenti sia foglie basali che cauline sia sessili che picciolate. Le foglie lungo il caule sono a disposizione alternata o opposta a volte fascicolate o verticillate. Quelle basali spesso possono formano delle rosette. La forma delle lamine è varia: intera o segmentata con contorno più o meno lanceolato e bordi che possono essere continui, dentati o spinosi. Le stipole sono assenti.
Le infiorescenze sono composte da capolini, sessili o peduncolati, terminali scaposi, o raccolti in formazioni cimose-corimbose. I capolini, sia omogami che eterogami, sono formati da un involucro a forma da cilindrica a emisferica (o campanulata) composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori (da 1 a 135) di tipo ligulato. Le brattee disposte in più serie (da 4 a 14) in modo embricato sono di vario tipo sia spinose che prive di spine, a consistenza fogliacea oppure membranosa con bordi variamente dentati, fimbriati o lacerati. Il ricettacolo, a forma piatta in genere è ricoperto da pagliette (raramente è nudo).
I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi) e fertili. In genere i fiori centrali sono bisessuali; quelli periferici sono sterili (unisessuali in genere).
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[9]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: la corolla ha un breve tubo con lobi lunghi e nastriformi. I colori sono: bianco, giallo, arancione, rosa e viola.
- Androceo: gli stami sono 5 (da 3 a 5 nei fiori centrali) con filamenti liberi, glabri o papillosi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le antere in genere hanno una forma sagittata con base da caudata a priva di coda e appendice intera, marginata o bilobata. Il polline normalmente è tricolporato a forma sferica o schiacciata ai poli.
- Gineceo: lo stilo è filiforme bilobato o bifido; gli stigmi sono divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. L'ovulo è unico e anatropo.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio in genere è subcilindrica; la superficie è densamente villosa. Il pericarpo può essere di tipo parenchimatico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente; la superficie è irsuta o glabra. I pappi, formati da una serie di setole barbate o squame (o scaglie) decidue o persistenti, sono direttamente inseriti nel pericarpo o connati in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'areale della tribù è limitata al Sud America e più precisamente alla regione andina, dal Venezuela sino alla Patagonia, al Cile centrale e al Brasile.[7]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23 000 specie distribuite su 1 535 generi[10], oppure 22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1 679 generi)[12]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie. La sottofamiglia Barnadesioideae, con la sua sola tribù Barnadesieae, è una di queste.[1][3][8]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]La sottofamiglia Barnadesioideae solo recentemente, in base a studi filogenetici di tipo molecolare (tutte le Asteraceae - eccetto le Barnadesioideae - hanno una particolare inversione in una data porzione del DNA), è stata elevata di rango tassonomico (prima era posizionata a livello subtribale come sottotribù Barnadesiinae all'interno della tribù Mutisieae). Nell'ambito della famiglia il gruppo Barnadesioideae, da un punto di vista filogenetico, è in posizione "basale", ossia forma un "gruppo fratello" con il resto della famiglia.[13][14]
Le differenti specie si caratterizzano per la presenza sulle corolle, gli acheni e il pappo di lunghi peli tricellulari detti "tricomi barnadesioidi", costituiti da una lunga cellula filiforme, unita ad una cellula rigonfia, che a sua volta si fissa ad una cellula epidermica basale. La maggior parte delle specie presentano inoltre peculiari spine ascellari per lo più in coppie, ma in alcune specie anche singole o a gruppi di 3-5.[7][15][16]
Le ultime ricerche molecolari sul DNA hanno individuato due cladi principali: il clade A con i generi Chuquiraga, Duseniella e Doniophyton; il clade B con i generi Dasyphyllum, Archidasyphyllum, Arnaldoa, Fulcaldea e Barnadesia; mentre i due generi Huarpea e Schlechtendalia si trovano in posizione "basale". Nel clade A il genere Chuquiraga, con all'interno nidificato il genere Duseniella, si dimostra per il momento parafiletico; Doniophyton in questo clade è in posizione "basale". Nel clade B con la segregazione del genere Archidasyphyllum, Dasyphyllum diventa monofiletico; in questo clade in posizione "basale" si trova il genere Barnadesia.[16]
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Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 16, 48, 50, 54, 100 e 108.[7]
Elenco dei generi
[modifica | modifica wikitesto]La tribù comprende 10 generi e 85 specie:
Genere | N. specie | Distribuzione |
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Archidasyphyllum (Cabrera) P.L.Ferreira, Saavedra & Groppo, 2019 | 2 spp. | Dall'Argentina al Cile |
Arnaldoa Cabrera | 4 spp. | Il genere è endemico del Perù settentrionale e dell'Ecuador meridionale. |
Barnadesia Mutis ex L.f. | 23 spp. | Regione andina, dalla Colombia all'Argentina nord-occidentale e al Brasile sud-orientale. |
Chuquiraga Juss. | 23 spp. | Dall'Argentina al Cile |
Dasyphyllum Kunth | 36 spp. | Dal Venezuela all'Argentina e dal Cile verso est in Brasile. |
Doniophyton Wedd. | 2 spp. | Dalla Patagonia in Argentina al Cile. |
Duseniella K.Schum. | Una specie: Duseniella patagonica K. Schum., 1902 |
Endemismo della Patagonia (Argentina). |
Fulcaldea Poir. | 2 spp. | Ecuador e Perù. |
Huarpea Cabrera | Una specie: Huarpea andina Cabrera, 1951 |
Nelle Ande: dal Venezuela alla Patagonia in Argentina e dal Cile verso est in Brasile. |
Schlechtendalia Less. | Una specie: Schlechtendalia luzulifolia Less., 1830 |
Argentina (nord-est), Brasile (sud) e Uruguay. |
Chiave per i generi
[modifica | modifica wikitesto]Per meglio comprendere ed individuare i generi di questa tribù, l'elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue un genere dall'altro):[7]
- Gruppo 1A: le specie hanno un portamento erbaceo;
- Gruppo 2A: il fusto è eretto; le foglie sono lunghe (simili a cinghie) e pubescenti:
- Gruppo 2B: le piante sono cespugliose; la forma delle foglie è varia;
- Gruppo 3A: il pappo è piumoso:
- Gruppo 3B: il pappo è formato da scaglie cigliate:
- Gruppo 1B: le specie hanno un portamento arbustivo o subarbustivo o arboreo;
- Gruppo 4A: i capolini hanno un solo fiore:
- Gruppo 4B: i capolini hanno più di un fiore;
- Gruppo 5A: i capolini sono eteromorfici; il polline ha delle creste;
- Gruppo 6A: le specie hanno un portamento arbustivo o arboreo con altezze da 0,6 a 20 metri; sono presenti delle spine:
- Gruppo 6B: le specie hanno un portamento subarbustivo con altezze di 5 cm; non sono presenti delle spine:
- Gruppo 5B: i capolini sono isomorfici; il polline ha delle forme varie;
- Gruppo 7A: le appendici apicali delle antere sono smarginate o bilobe;
- Gruppo 7B: le appendici apicali delle antere sono intere;
- Gruppo 8A: la corolla è pseudobilabiata (un lobo isolato e 4 connati); gli stami sono inseriti nella gola del tubo della corolla:
- Gruppo 8B: la corolla è tubulare, raramente è pseudobilabiata o pseudoligulata; gli stami sono inseriti alla base del tubo della corolla:
All'elenco sopra va aggiunto il recente genere Archidasyphyllum.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1-20.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 26 gennaio 2021.
- ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, p. 77.
- ^ Pignatti 1982, vol. 3 p. 1.
- ^ Strasburger 2007, p. 860.
- ^ Judd 2007, p. 517.
- ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, p. 87.
- ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 171.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Judd 2007, p. 520.
- ^ Strasburger 2007, p. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ Gustafsson MHG, Pepper ASR, Albert VA and Kallersjo M, Molecular phylogeny of the Barnadesioideae (Asteraceae), in Nordic J. Bot, vol. 21, 2001, pp. 149-160.
- ^ Urtubey E, Stuessy TF, New Hypotheses of Phylogenetic Relationships in Barnadesioideae (Asteraceae) Based on Morphology, in Taxon, vol. 50, n. 4, 2001, pp. 1043–1066.
- ^ Bremer K., Asteraceae: Cladistics and classification, Portland, OR, Timber Press, 1994.
- ^ a b Lima et al. 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Paola de Lima Ferreira, Mariana Machado Saavedra and Milton Groppo, Phylogeny and circumscription of Dasyphyllum (Asteraceae: Barnadesioideae) based on molecular data with the recognition of a new genus, Archidasyphyllum, in Peerj, vol. 6475, 2019, p. 19.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Barnadesioideae
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Barnadesioideae, su The Tree of Life Web Project. URL consultato l'8 dicembre 2010.