Arnaldoa Cabrera, 1962 è un genere di piante angiosperme eudicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questa voce sono piante perenni con portamenti arbustivo (massima altezza 1 - 4 metri). Sono presenti delle spine ascellari fascicolate.[3][4][5][6][7]
Sono presenti foglie cauline brevemente picciolate. Le foglie lungo il caule sono a disposizione alternata. La forma delle lamine è intera e varia: ovata, ellittica o obovata; gli apici sono mucronati o spinosi; la base è attenuata o ottusa. La superficie è trinervata. Le stipole sono assenti.
Le infiorescenze sono composte da capolini discoidi, sessili, terminali e solitari. I capolini, omogami, sono formati da un involucro a forma campanulata composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori (da 30 a 95) di tipo ligulato. Le brattee disposte in più serie (da 8 a 15) in modo embricato sono di vario tipo sia spinose che prive di spine, a consistenza fogliacea oppure membranosa con bordi variamente dentati, fimbriati o lacerati. Il ricettacolo, a forma piatta in genere è ricoperto da pagliette.
I fiori (isomorfici) sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi) e fertili. In genere i fiori centrali sono bisessuali; quelli periferici sono sterili (unisessuali in genere).
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio.[8]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: la corolla, pseudolabiata (un lobo libero e 4 connati), ha un breve tubo con lobi sono lunghi e nastriformi. I colori sono bianco, giallo, arancione, rosa e viola.
- Androceo: gli stami, inseriti nella gola del tubo della corolla, sono 5 (da 3 a 5 nei fiori centrali) con filamenti liberi, glabri o papillosi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le antere in genere hanno una forma sagittata con base da caudata e appendice intera. Il polline normalmente è tricolporato a forma sferica con 4 depressioni. Possono essere presenti dei peli di tipo "bernadesioid".
- Gineceo: lo stilo è filiforme e bifido; gli stigmi sono divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. L'ovulo è unico e anatropo.
I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio è da cilindrica a elicoide; la superficie è densamente villosa. Il pericarpo può essere di tipo parenchimatico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente; la superficie è irsuta o glabra. I pappi, formati da una serie di setole barbate, sono direttamente inseriti nel pericarpo o connati in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Il genere Arnaldoa è endemico del Perù settentrionale e dell'Ecuador meridionale. Cresce in habitat xerofitici.[9]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23 000 specie distribuite su 1 535 generi[10], oppure 22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1 679 generi)[12]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie. La sottofamiglia Barnadesioideae, con la sua sola tribù Barnadesieae, è una di queste.[1][7][9]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]La sottofamiglia Barnadesioideae solo recentemente, in base a studi filogenetici di tipo molecolare (tutte le Asteraceae - eccetto le Barnadesioideae - hanno una particolare inversione in una data porzione del DNA), è stata elevata di rango tassonomico (prima era posizionata a livello subtribale all'interno della tribù Mutisieae). Nell'ambito della famiglia il gruppo Barnadesioideae, da un punto di vista filogenetico, è in posizione "basale", ossia forma un "gruppo fratello" con il resto della famiglia. Le sue specie sono caratterizzata morfologicamente dalla presenza di spine ascellari ai nodi.[9] Il genere Arnaldoa all'interno della tribù occupa una posizione vicina al "core" del gruppo e con il genere Fulcaldea forma un "gruppo fratello".[13]
Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 48 e 54.[9]
Elenco delle specie
[modifica | modifica wikitesto]Il genere comprende le seguenti 4 specie:[2]
- Arnaldoa argentea C.Ulloa, P.Jørg. & M.O.Dillon, 2002
- Arnaldoa coccinosantha (Muschl.) Ferreyra, 1965
- Arnaldoa macbrideana Ferreyra, 1965
- Arnaldoa weberbaueri (Muschl.) Ferreyra, 1965
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1-20.
- ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 26 gennaio 2021.
- ^ Pignatti 1982, vol. 3 p. 1.
- ^ Strasburger 2007, p. 860.
- ^ Judd 2007, p. 517.
- ^ Kadereit & Jeffrey 2007, p. 87.
- ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 171.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 77.
- ^ Judd 2007, p. 520.
- ^ Strasburger 2007, p. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
- ^ Lima et al. 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Paola de Lima Ferreira, Mariana Machado Saavedra and Milton Groppo, Phylogeny and circumscription of Dasyphyllum (Asteraceae: Barnadesioideae) based on molecular data with the recognition of a new genus, Archidasyphyllum, in Peerj, vol. 6475, 2019, p. 19.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Arnaldoa
- Wikispecies contiene informazioni su Arnaldoa
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Arnaldoa Royal Botanic Gardens KEW - Database