Alfa Centauri A

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Rigil Kentaurus A
ClassificazioneStella G V
Classe spettraleG2V
Distanza dal Sole4,3 al
CostellazioneCentauro
Coordinate
(all'epoca J2000)
Ascensione retta14h 39m 36,495s
Declinazione−60° 50′ 2,308″
Lat. galattica−0,71°
Long. galattica315,78°
Dati fisici
Diametro medio1670400 km
Massa
2,188×1030 kg
1,1 M
Periodo di rotazione25,4 giorni
Temperatura
superficiale
  • 5860 K (media)
Luminosità
5,549×1026 W
Dati osservativi
Magnitudine app.−0,01
Magnitudine ass.4,43
Parallasse0,742 arcsec
Moto proprio3,71 arcsec/anno
Velocità radiale−25 km/s
Nomenclature alternative
Rigel Kentaurus A, Rigil Kent A, Toliman A, Bungula A, α¹ Cen, Gliese 559 A, HR 5459, HD 128620, GCTP 3309.00, LHS 50, SAO 252838, HIP 71683

Alfa Centauri A (α Cen A / α Centauri A), o Rigil Kentaurus,[1] è una stella G V della costellazione del Centauro.

Si tratta della stella più brillante delle tre che compongono il sistema di Alfa Centauri; le sue due compagne sono α Centauri B e Proxima Centauri. α Centauri A è anche una delle stelle più vicine al sistema solare, trovandosi ad appena 4,36 al dal Sole, e la quarta stella più luminosa del cielo notturno terrestre.

La distanza ravvicinata al sistema solare conferisce inoltre ad α Centauri un elevato moto proprio.

Caratteristiche fisiche

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α Centauri A appare estremamente simile al Sole per massa, raggio e temperatura; è infatti circa il 10% più massiccia del nostro astro, con un raggio del 23% più grande.[2]

Si tratta di una stella di sequenza principale, la cui classificazione è G2 V.[3][4]

La velocità di rotazione (v sin i) di α Centauri A è 2,7 ± 0,7 km s-1, che equivale ad un periodo di rotazione di 22 giorni (per confronto quello del Sole è di 25 giorni).

α Centauri A ha una magnitudine assoluta pari a +4,38.[4][5] Questo valore, insieme alle caratteristiche spettrali dell'astro, permette di desumere l'età della stella che, secondo le attuali teorie sull'evoluzione stellare, oscillerebbe fra i 5 e i 6 miliardi di anni,[6][7] leggermente più vecchia del Sole.[2]

Osservazioni effettuate nei raggi X con i satelliti ROSAT e XMM-Newton hanno evidenziato che α Centauri A emette meno energia in questo intervallo spettrale rispetto ad α Centauri B, nonostante quest'ultima sia complessivamente la meno luminosa delle due.[8][9] Le curve di luce in banda X hanno evidenziato inoltre una certa variabilità delle due stelle, più rapida per α Centauri B che per A.[8] Per quest'ultima la spiegazione più accreditata è la presenza di un ciclo solare simile a quello undecennale del Sole[9].

Possibile pianeta

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In base a osservazioni nell'infrarosso condotte nel 2019 col il Very Large Telescope, nel 2021 un gruppo di studio condotto da Kevin Wagner ha annunciato un possibile candidato esopianeta (da confermare) attorno ad Alfa Centauri A situato nella zona abitabile. Il candidato pianeta, provvisoriamente denominato C1, ha dimensioni comprese tra quelle di Nettuno e Saturno, e compirebbe un'orbita in una decina di anni.[10][11][12]

  1. ^ IAU Catalog of Star Names (TXT), su pas.rochester.edu.
  2. ^ a b Pierre Kervella, Thevenin, Frederic, A Family Portrait of the Alpha Centauri System, su eso.org, ESO, 15 marzo 2003. URL consultato il 6 giugno 2008.
  3. ^ G indica le stelle con un colore tendente al giallo vivo, 2 (su una scala da 1 a 9) indica un'elevata temperatura superficiale rispetto alla gran parte delle stelle di classe G, mentre il numero romano V indica che la stella si trova sulla sequenza principale.
  4. ^ a b Georgia State University Research Consortium on Nearby Stars, The One Hundred Nearest Star Systems, in RECONS, 17 settembre 2007. URL consultato il 6 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2012).
  5. ^ Kamper, K.W., Alpha and Proxima Centauri, in Astronomical Journal, vol. 83, 1978, p. 1653, DOI:10.1086/112378.
  6. ^ Kim, Y-C.J., Standard Stellar Models; alpha Cen A and B, in Journal of the Korean Astronomical Society, vol. 32, 1999, p. 119.
  7. ^ Matthews, R.A.J., Is Proxima really in orbit about α Cen A/B?, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 261, 1993, pp. L5.
  8. ^ a b J. H. M. M. Schmitt, Liefke, C., NEXXUS: A comprehensive ROSAT survey of coronal X-ray emission among nearby solar-like stars, in Astronomy and Astrophysics, vol. 417, 2004, pp. 651–665, DOI:10.1051/0004-6361:20030495. URL consultato il 22 ottobre 2008.
  9. ^ a b J. Robrade, Schmitt, J.H.M.M., Favata, F., X-rays from α Centauri - The darkening of the solar twin, in Astronomy and Astrophysics, vol. 442, n. 1, 2005, pp. 315–321, DOI:10.1051/0004-6361:20053314. URL consultato il 22 ottobre 2008.
  10. ^ Possibile nuovo esopianeta su Alpha Centauri A, su reccom.org, 11 febbraio 2021.
  11. ^ K. Wagner et al., Imaging low-mass planets within the habitable zone of α Centauri, in Nature communications, 10 febbraio 2021.
  12. ^ C’è un pianeta? Immagine diretta da Alpha Centauri, su media.inaf.it, Istituto nazionale di astrofisica, 12 febbraio 2021.

Voci correlate

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