Aero L-29 Delfin
Aero L-29 Delfin | |
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Un Aero L-29 Delfin in livrea V-VS fotografato all'edizione del 2009 dell'Oldtimer Fliegertreffen Hahnweide | |
Descrizione | |
Tipo | aereo da addestramento |
Equipaggio | 2 |
Costruttore | Aero Vodochody |
Data primo volo | 5 aprile 1959 |
Data entrata in servizio | 1963 |
Data ritiro dal servizio | ancora in servizio |
Utilizzatore principale | V-VS |
Altri utilizzatori | CVL EAF |
Esemplari | 3 600 circa |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 10,81 m |
Apertura alare | 10,29 m |
Altezza | 3,13 m |
Superficie alare | 19,80 m² |
Peso a vuoto | 2 280 kg |
Peso max al decollo | 3 280 kg |
Propulsione | |
Motore | un turbogetto Motorlet M 701 C |
Spinta | 887 kgf (8,7 kN) |
Prestazioni | |
Velocità max | 656 km/h |
Velocità di salita | 14,0 m/s |
Autonomia | 900 km |
Raggio di azione | 900 km |
Tangenza | 11 500 m |
Dati tratti da "L-29 Delfin" in "www.flugzeuginfo.net".[1] | |
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L'Aero L-29 Delfin (nome in codice NATO: Maya) era un aereo militare da addestramento a reazione, che negli anni sessanta divenne l'addestratore standard per i Paesi del Patto di Varsavia. Si trattò del primo aereo a reazione progettato e costruito in Cecoslovacchia.
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Alla fine degli anni cinquanta, le forze aeree sovietiche erano alla ricerca di un aereo da addestramento a reazione, che potesse sostituire gli aerei con motori a pistoni che erano utilizzati per svolgere questa attività. Tale requisito prevedeva anche che il nuovo aereo potesse essere adottato da tutti i Paesi del blocco sovietico, in modo da avere un tipo standard per l'attività di addestramento. La cecoslovacca Aero Vodochody rispose con il prototipo XL-29, progettato da Z. Rublič e K. Tomáš. L'aereo volò per la prima volta il 5 aprile 1959, spinto da un motore di fabbricazione britannica Bristol Siddeley Viper. Il secondo prototipo, invece, utilizzava il propulsore di fabbricazione cecoslovacca M701, che fu successivamente montato su tutti gli aerei seguenti.
Il disegno concettuale di base era quello di produrre un aereo fondamentalmente semplice, che fosse di facile costruzione e manutenzione. La semplicità e la “rusticità” furono ottenute grazie al ricorso di controlli di volo manuali, grandi flap e l'incorporazione di aerofreni sui lati della fusoliera, che garantivano sia la stabilità, sia un buon comportamento in volo. Questi accorgimenti portarono a un invidiabile record di sicurezza per il modello.
L'Aero L-29 era in grado di operare, oltre che sulle piste dei normali aeroporti, anche su erba e piste semipreparate. Allievo pilota e istruttore erano posizionati in tandem, con quest'ultimo in posizione leggermente rialzata. Entrambi i posti di pilotaggio erano dotati di seggiolino eiettabile.
Nel 1961, l'L-29 fu valutato contro il polacco PZL TS-11 Iskra e il sovietico Yakovlev Yak-30, e risultò vincitore. La Polonia decise di continuare comunque lo sviluppo del suo modello, ma tutti gli altri Paesi del Patto di Varsavia, d'accordo con il COMECON, scelsero il Delfin.
La produzione iniziò nel 1963 e proseguì per undici anni, con un totale di circa 3 500 esemplari costruiti. Oltre alla versione “base” da addestramento, ne fu realizzata anche una acrobatica monoposto (L-29A Akrobat) e un'altra da ricognizione con una videocamera montata sul muso (L-29R).
Impiego operativo
[modifica | modifica wikitesto]Il Delfin fu utilizzato per svolgere attività di addestramento basico, intermedio e all'utilizzo delle armi. Per l'ultimo tipo di missione, fu equipaggiato con punti d'aggancio per imbarcare pods, bombe e razzi, con un carico massimo imbarcabile di circa 200 kg.
L'Aero L-29 era un addestratore “completo”, che metteva in condizione le varie forze aeree di adottare un aereo capace di sostituire la grande varietà di modelli a pistoni in servizio.
I Delfin furono anche impiegati in combattimento dall'Egitto contro i carri armati israeliani durante la guerra dello Yom Kippur. Il maggior utilizzatore, comunque, fu l'Unione Sovietica, che ne ricevette 2 000 esemplari.
Gli L-29 furono sostituiti da molti operatori dall'Aero L-39 Albatros, realizzato dalla stessa casa.
Il 2 ottobre 2007, un esemplare fu il primo aereo a reazione al mondo a volare utilizzando come combustibile il biofuel, senza aver avuto bisogno di modifiche.
Utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]Militari
[modifica | modifica wikitesto]Ancora in servizio
[modifica | modifica wikitesto]- al dicembre 2012 risultavano ancora in servizio sei esemplari.[6]
Passati
[modifica | modifica wikitesto]- operò con 102 esemplari, consegnati nel periodo 1963–1974, gli ultimi ritirati dal servizio nel 2002.
- Cecoslovacchia
- operò con circa 400 esemplari operativi.
- Germania Est
- 8 L-29 consegnati, un solo esemplare in organico al settembre 2020, ma non in grado di volare.[7]
- Indonesia
- 52 esemplari ricevuti e tutti ritirati nel 2006.[8]
- Slovacchia
- operò con circa 2 000 esemplari entrati in servizio
- Vietnam
Governativi
[modifica | modifica wikitesto]Oltre a questi, vi sono anche alcuni operatori civili.
Esemplari attualmente esistenti
[modifica | modifica wikitesto]- L'esemplare con marche 15 è conservato al Museo dell'aviazione di Bucarest.[9]
Velivoli comparabili
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (DE, EN) Palt Karsten, L-29 Delfin, su das Flugzeuglexicon, http://www.flugzeuginfo.net. URL consultato il 12 gennaio 2013.
- ^ "Le forze aeree del mondo. Angola" - "Aeronautica & Difesa" N. 346 - 08/2015 pag. 68
- ^ "Le forze aeree del mondo. Georgia" - "Aeronautica & Difesa" N. 405 - 07/2020 pag. 68
- ^ Hoyle 2012, p. 51.
- ^ Flight International 2004, p. 62.
- ^ Hoyle 2012, p. 55.
- ^ "Le forze aeree del mondo. Ghana" - "Aeronautica & Difesa" N. 407 - 09/2020 pag. 68
- ^ "La Romania conta ancora sul Lancer" - Aeronautica & Difesa" N. 369 - 07/2017 pp. 56-60
- ^ Braccini 2010, pp. 82 e seguenti.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bill Gunston, Aero L-29 Delfin, in The Encyclopedia of World Air Power, New York, Crescent Books, 1990, ISBN 0-517-53754-0.
- (EN) John W. R. Taylor (ed.), Jane's All The World's Aircraft 1971–72, London, Jane's Yearbooks, 1971, ISBN 0-354-00094-2.
- Braccini Riccardo, Il Museo dell'Aviazione di Bucarest, in JP4 mensile di Aeronautica e Spazio, vol. 11, novembre 2010, pp. 82 e seguenti.
- Craig Hoyle, World Air Forces Directory, in Flight International, vol. 180, n. 5321, 13–19 dicembre 2011, pp. 26–52, ISSN 0015-3710 .
- Craig Hoyle, World Air Forces Directory, in Flight International, vol. 182, n. 5370, 11–17 dicembre 2012, pp. 40–64, ISSN 0015-3710 .
- Vojtec Vala, Saddam's Deadly Drones, in Aviation News, vol. 65, n. 5, maggio 2003, pp. 355–357.
- World Air Forces 2004, in Flight International, vol. 166, n. 4960, 16–22 novembre 2004, pp. 41–100, ISSN 0015-3710 .
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aero L-29 Delfin
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (CS, EN) Sito ufficiale del costruttore Aero Vodochody, su aero.cz.
- (CS) Aero L-29 Delfin sul sito techmag.valka.cz, su techmag.valka.cz. URL consultato il 6 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2007).
- (EN) Le foto del Aero L-29 Delfin sul airliners.net, su airliners.net.
- (EN) Sito internet del Czech Jet Team (civile), su czechjetteam.com. URL consultato il 13 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2018).
- (EN) Aircraft.co.za – Il Delfin su aircraft.co.za, su aircraft.co.za. URL consultato il 13 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2006).
- (EN) L-29 sulla pagina del sito Warbird Alley, su warbirdalley.com.
- (EN) Gauntlet Warbirds: gli L-29 vicino a Chicago, su gauntletwarbirds.com.
- (EN) L-29 modificato per utilizzare il Biodiesel, su biodieselsolutions.com.
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh85036568 · J9U (EN, HE) 987007545590705171 |
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