Indice
Partito Social Democratico Ceco
Socialdemocrazia | |
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(CS) Sociální demokracie | |
Presidente | Michal Šmarda |
Vicepresidente | Igor Bruzl Karel Machovec Martin Netolický Daniela Ostrá Josef Říha Břetislav Štefan Lukáš Ulrych Lubomír Zaorálek |
Stato | Rep. Ceca |
Sede | Hybernská 1033/7, Praga |
Abbreviazione | SOCDEM |
Fondazione | 1878 (rifondato nel 1990) |
Ideologia | Socialdemocrazia[1] Europeismo[2] |
Collocazione | Centro-sinistra |
Coalizione | Pětka (1920-1938) Fronte Nazionale (1945-1948) |
Partito europeo | Partito del Socialismo Europeo |
Gruppo parl. europeo | Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici |
Affiliazione internazionale | Internazionale Socialista Alleanza Progressista |
Seggi Camera | |
Seggi Senato | 1 / 81
|
Seggi Europarlamento | |
Organizzazione giovanile | Mladí sociální demokraté (Giovani socialdemocratici) |
Iscritti | 7.539[3] |
Sito web | socdem.cz |
La Socialdemocrazia (in ceco: Sociální demokracie – SOCDEM) è un partito politico ceco. È membro dell'Internazionale socialista e del Partito Socialista Europeo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il Partito Socialdemocratico Cecoslovacco
[modifica | modifica wikitesto]Il partito è stato fondato nel 1878, durante la dominazione Austriaca. È il partito ceco più antico. Con la nascita della Repubblica Cecoslovacca, nel 1918, il partito prese parte a vari governi fino al 1938. Durante la Seconda guerra mondiale, molti membri del partito si impegnarono nella resistenza all'occupazione nazista. Nel 1945 il partito venne rifondato, ma nel 1948 fu costretto a fondersi con il Partito Comunista (oggi KSČM). Per evitare le persecuzioni perpetrate dal regime comunista molti socialdemocratici fuggirono all'estero e rifondarono clandestinamente il partito a Londra. Nel 1968, durante la cosiddetta "Primavera di Praga", molti intellettuali, tra cui il futuro Presidente della Repubblica, il liberale Václav Havel, chiesero la ricostituzione del partito. Nel 1989, durante la cosiddetta "Rivoluzione di velluto", che sancì la fine della dittatura comunista, il partito venne rifondato a Praga e nel 1990 si svolse il primo congresso che decise di assumere il nome di Partito Socialdemocratico Cecoslovacco, continuando la federazione tra cechi e Partito Socialdemocratico di Slovacchia.
Alle prime elezioni democratiche del 1990, il partito decise di presentarsi da solo e non con il Forum Civico, guidato da Havel, che raccoglieva tutte le forze che si erano opposte al regime comunista. Il partito ottenne il 4,1% e, non avendo superato lo sbarramento del 5%, non ottenne seggi. Ben presto, però, a causa della scissione operata dai liberisti all'interno del Forum, che fondarono il Partito Democratico Civico (ODS), alcuni deputati del Forum passarono al partito, costituendo un gruppo parlamentare socialdemocratico. Alle elezioni del 1992, il partito ottenne il 6,5% dei voti ed elesse 16 deputati.
Dal 1993 ad oggi
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1993, dopo lo scioglimento della Cecoslovacchia, il partito assunse il nome attuale.
Alle elezioni del 1996, il partito quadruplicò i suoi voti salendo al 26,4% e conquistando 61 seggi. Ciò nonostante il partito rimase all'opposizione. Alle elezioni del 1998, i socialdemocratici ottennero il 32,3% dei voti, 74 seggi e guidarono un governo, con il sostegno esterno del Partito Democratico Civico (ODS). L'accordo tra socialdemocratici e conservatori, seppur criticato, assicurò la stabilità del governo, sufficiente a far rientrare la Repubblica Ceca nei parametri necessari per l'ingresso nell'Unione europea.
Nel 2002, il partito ottenne, alle elezioni politiche, il 30,2% dei voti e formò un governo, con un solo seggio di vantaggio, insieme all'Unione Cristiana e Democratica - Partito Popolare Cecoslovacco e all'Unione della Libertà - Unione Democratica. Per la prima volta dal 1990 i Democratici Civici (ODS) furono esclusi del tutto dal governo ed i Comunisti superarono il 18% dei voti.
Alle elezioni parlamentari del 2006, il partito, guidati dal nuovo leader Jiří Paroubek, vide incrementare i propri consensi, passando al 32,4% ed eleggendo 74 deputati. I liberali, però, non superarono lo sbarramento del 5% ed i democristiani dimezzarono i propri consensi scendendo al 7,4% dei voti. L'ODS conquistò, invece, 81 seggi, ben 23 in più, tornando al governo con Mirek Topolánek.
Nonostante partito si sia attestato come il maggiore partito del paese alle elezioni del 2010, ottenendo il 22,1%, l'alleanza fra l'ODS e i due partiti emergenti TOP 09 e Affari Pubblici lo ha relegato all'opposizione. A seguito del deludente risultato elettorale, la leadership del partito è passata temporaneamente a Bohuslav Sobotka.
Elezioni Parlamentari del 2017: il grande declino
[modifica | modifica wikitesto]Alle elezioni parlamentari del 2013 il partito vinse le elezioni ottenendo il 20,45%. Alle elezioni parlamentari del 2017, anche a causa della crescita di popolarità di partiti e movimenti come ANO, il partito è crollato al 7,27%.
Presidenti
[modifica | modifica wikitesto]Presidenti del Partito Social Democratico Operaio Cecoslavonico
[modifica | modifica wikitesto]- Antonín Němec (1904 - 1915)
- Bohumír Šmeral (1916 - 1917)
Presidenti del Partito Social Democratico Operaio Ceco
[modifica | modifica wikitesto]- Antonín Němec (1917 - 1925)
- Antonín Hampl (1925 - 1938)
Presidenti della Social Democrazia Cecoslovacca
[modifica | modifica wikitesto]- Zdeněk Fierlinger (1945 - 1947)
- Bohumil Laušman (1947 - 1948)
Presidenti della Social Democrazia Cecoslovacca in esilio
[modifica | modifica wikitesto]- Blažej Vilím (1948)
- Václav Majer (1948 - 1972)
- Vilém Bernard (1972 - 1989)
- Karel Hrubý
Presidenti della Social Democrazia Cecoslovacca
[modifica | modifica wikitesto]- Slavomír Klaban (1989 - 1990)
- Jiří Horák (1990 - 1993)
Presidenti del Partito Social Democratico Ceco
[modifica | modifica wikitesto]- Miloš Zeman (28 febbraio 1993 - aprile 2001)
- Vladimír Špidla (aprile 2001 - 26 giugno 2004)
- Stanislav Gross (26 giugno 2004 - 26 aprile 2005)
- Bohuslav Sobotka (ad interim) (2005 - 2006)
- Jiří Paroubek (2006 - 2010)
- Bohuslav Sobotka (2011 - 2017)
- Milan Chovanec (ad interim) (2017 - 2018)
- Jan Hamáček (2018 - 2021)
- Roman Onderka (ad interim) (2021)
- Michal Šmarda (2021 - in carica)
Loghi
[modifica | modifica wikitesto]-
1992-1998
-
2021-2023
-
Dal 2023
Risultati elettorali
[modifica | modifica wikitesto]Elezione | Voti | % | Seggi |
---|---|---|---|
Parlamentari 1992 | 422.736 | 6,53 | 16 / 200
|
Parlamentari 1996 | 1.602.250 | 26,44 | 61 / 200
|
Parlamentari 1998 | 1.928.660 | 32,31 | 74 / 200
|
Parlamentari 2002 | 1.440.279 | 32,21 | 70 / 200
|
Europee 2004 | 204.903 | 8,78 | 2 / 24
|
Parlamentari 2006 | 1.728.827 | 32,32 | 74 / 200
|
Europee 2009 | 528.132 | 22,39 | 7 / 22
|
Parlamentari 2010 | 1.155.267 | 22,08 | 56 / 200
|
Parlamentari 2013 | 1.016.829 | 20,46 | 50 / 200
|
Europee 2014 | 214.800 | 14,17 | 4 / 21
|
Parlamentari 2017 | 368.347 | 7,28 | 15 / 200
|
Europee 2019 | 93.664 | 3,95 | 0 / 21
|
Parlamentari 2021 | 250.396 | 4,65 | 0 / 200
|
Europee 2024 | 55.260 | 1,86 | 0 / 21
|
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Parties and Elections in Europe: The database about parliamentary elections and political parties in Europe, by Wolfram Nordsieck Archiviato il 19 ottobre 2013 in Internet Archive.
- ^ (CS) Josef Kopecký, Hamáček dostal důvěru. ČSSD má teď být levicovým rebelem ve vládě, su iDNES.cz, 20 ottobre 2018. URL consultato il 23 gennaio 2024.
- ^ (CS) Jana Kramlová, Stranám ubývají členové. Rozrůstají se jen SPD a STAN, su ct24.ceskatelevize.cz. URL consultato il 23 gennaio 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Partito Social Democratico Ceco
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su socdem.cz.
- (EN) Czech Social Democratic Party, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 128796604 · ISNI (EN) 0000 0000 8852 7608 · LCCN (EN) n99036977 · GND (DE) 1249469-0 · J9U (EN, HE) 987007337518505171 |
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