Coordinate: 51°38′14″N 4°41′08″W

Caldey

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Caldey Island
(Ynys Bŷr)
Geografia fisica
LocalizzazioneOceano Atlantico
Coordinate51°38′14″N 4°41′08″W
Geografia politica
StatoRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Regione/area/distrettoGalles (bandiera) Galles
Cartografia
Mappa di localizzazione: Regno Unito
Caldey Island (Ynys Bŷr)
Caldey Island
(Ynys Bŷr)

http://www.trinityhouse.co.uk/lighthouses/lighthouse_list/caldey_island.html

voci di isole del Regno Unito presenti su Teknopedia
Paesaggio dell'isola di Caldey
L'abbazia di Caldey
Il faro di Caldey

Caldey Island (o Caldy Island[1]) (in gallese: Ynys Bŷr[2]) o semplicemente Caldey (o Caldy) è un'isola del Galles sud-occidentale, facente parte della contea del Pembrokeshire e situata tra la baia di Carmarthen e il canale di Bristol[3] (Oceano Atlantico), al largo di Tenby[1][2][3][4][5][6][7].

Si tratta di una delle isole sacre della Gran Bretagna[5]: Caldey Island è infatti storicamente un luogo abitato da una comunità di monaci.[1][2][5][6][7]

Il toponimo Caldey deriva dall'antico nordico e significa "isola fredda".[2]

Il nome in gallese Ynys Bŷr significa invece "isola di Pŷr" e fa riferimento ad uno dei primi abati del monastero dell'isola, San Pŷr.[2]

Caldey Island dista circa 1–2 km[2][7] dalla terraferma, da cui è separata dal Caldey Sound[2].

A nord-ovest di Caldey si trova St Margaret's Island, una piccola isola disabitata.[3][5][8][9]

L'isola ha una lunghezza di circa 1,5 miglia[7] e una larghezza di circa 0,75 miglia[7].

Nel VI secolo fu fondato sull'isola un monastero celtico.[2][4][5]

Nel 1136 l'isola fu donata ai monaci benedettini dall'abbazia di Tiron (Francia).[7] La comunità di monaci benedettini visse a Caldey per 400 anni, tra il 1136 e il 1536 (anno della dissouluzione dei monasteri).[2][4][5][7]

Nel 1906 l'isola fu acquistata da una nuova comunità di monaci benedettini guidata da Aelred Carlyle, che fondò l'attuale abbazia.[2][4][7] Questi monaci furono però costretti a lasciare l'isola nel 1925 a causa di problemi finanziari.[2][4][5]

Quattro anni dopo, si stabilì quindi a Caldey una comunità di monaci cistercensi provenienti dall'abbazia di Scourmont, in Belgio.[2][4][5]

L'isola è popolata da maggio a luglio da uccelli marini.[5]

Sull'isola vive anche una comunità di foche grigie.[6]

Principali fonti di reddito degli abitanti dell'isola sono il turismo e la produzione di profumi (creati da essenze ricavate dai fiori selvatici dell'isola[6]), cioccolata e biscotti.[2][5][6]

Nel XIX secolo dall'isola veniva estratto il calcare, poi trasportato nelle fornaci delle località vicine.[2]

Edifici e luoghi d'interesse

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Antico Priorato

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L'edificio più antico dell'isola è probabilmente l'antico priorato, che ospitò i monaci in epoca medievale.[4]

Fa parte del complesso anche la chiesa di San Illyd.[4][8] All'interno della chiesa si trova una pietra che reca un'antica iscrizione in caratteri ogamici.[1]

Abbazia di Caldey

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L'attuale abbazia di Caldey è un complesso monastico realizzato, come detto, nel 1906.[2][4][7]

Chiesa di San Davide

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Altro edificio religioso è la chiesa di San Davide, costruita sulla cima del villaggio e risalente probabilmente all'epoca celtica.[4]

Faro di Caldey

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Altro edificio d'interesse è il faro di Caldey, che si erge nella sommità dell'isola, nelle vicinanze dell'antico priorato e che fu realizzato nel 1828/1829 dalla Trinity House.

L'isola è raggiungibile con un'escursione in barca che parte dal porto di Tenby.[1][5][6]

  1. ^ a b c d e King, John, Galles, Lonely Planet, Victoria - EDT, Torino, 2001, p. 238
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Caldey Island Archiviato il 16 dicembre 2013 in Internet Archive. su M0OXO.com
  3. ^ a b c King, John, op. cit., p. 230
  4. ^ a b c d e f g h i j k Welcome to Caldey Island
  5. ^ a b c d e f g h i j k l Caldey Island, South Wales Archiviato il 1º agosto 2014 in Internet Archive. su Tourist Information.co.uk
  6. ^ a b c d e f Dragicevich - Atkinson, Galles, Lonely Planet, Victoria - EDT, Torino, 2011, p. 132
  7. ^ a b c d e f g h i Caldey Island Lighthouse Archiviato il 26 luglio 2014 in Internet Archive. su Trinity House
  8. ^ a b King, John, Galles, op. cit., p. 239
  9. ^ Dragicevich - Atkinson, op. cit., p. 134

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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