L'albero della vita (serie televisiva)

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
L'albero della vita
serie TV d'animazione
Titolo orig.Le Bonheur de la vie
Lingua orig.francese
PaeseFrancia
RegiaJacques-Rémy Girerd
StudioFolimage (Valence), Comité Français d'Education pour la Santé (CFES), France 3
1ª TV7 aprile 1991 – 1991
Episodi20 (completa)
Durata ep.5 min
1ª TV it.1993 – 1995
Episodi it.20 (completa)
Durata ep. it.5 min
Generecommedia

L'albero della vita (Le Bonheur de la vie) è una serie televisiva educativa d'animazione francese, prodotta nel 1990.

Originariamente suddivisa in 20 puntate da 5 minuti[1], la serie venne messa in onda dalla tv pubblica francese France 3 dal 7 aprile 1991, mentre fu distribuita in Italia in tre parti per l'home video nel 1993 e nel 1995, con oltre 400 000 copie vendute[2].

L'opera a cartoni animati illustrava passo dopo passo tutti gli aspetti della sessualità, adatta a un pubblico tra i 4 e i 12 anni di età (10-11 anni il limite per l'edizione originale[3]) – dopo il successo di serie come Siamo fatti così o ancora C'era una volta.... La sceneggiatura e i dialoghi originali sono di Jacques-Rémy Girerd, regista di numerose serie animate trasmesse sul piccolo schermo (dopo aver diretto lungometraggi come La profezia delle ranocchie (2003), il francese è stato premiato con l'European Film Awards per il miglior film d'animazione, nel 2008, per il film Mià e il Migù, poi a seguire Un gatto a Parigi nel 2010), come pure è l'autore del testo delle sigle di testa e di coda, tradotte in italiano da Pier Francesco Campi[4].

La serie venne sostenuta dal Centro Nazionale Francese di Cinematografia (CNC), dal Ministero Francese degli Affari Sociali e Solidarietà, da Canal France International (oggi Agence française de développement médias), dal Comitato Francese per la Lotta contro l'AIDS, dal Ministero Francese della Gioventù e dello Sport, dal Consiglio Regionale del Rhône-Alpes, dal Consiglio Generale della Drôme, dalla città di Valence, dai centri di "Protection Maternelle et Infantile" (PMI) di Romans-sur-Isère e di Valence, dal Comitato per la pianificazione familiare, da "Les Mutuelles de la Drôme", dalla Federazione delle Opere Laiche, da Radio France Drôme e dalla Fondazione Francia[4].

Attraverso una narrazione sotto forma di fiaba, usando un linguaggio semplice e chiaro, si avvicendano i racconti scientifici di una nonna che spiegano il mondo della realtà ai propri nipotini Anna e Paolo, senza subire imposizioni.

Si accennano alle fasi della vita, focalizzando l'attenzione a parole scientifiche come spermatozoi, cromosomi e i loro ruoli genetici, pene, clitoride, intramezzato da un linguaggio familiare tipico dell'infanzia; si scopre così il mistero della nascita, dalla fecondazione fino ai primi istanti di vita, passando per la funzione dei gameti sessuali. Si apprendono con naturalezza le differenze tra maschio e femmina nella fase dello sviluppo dell'embrione e quindi il momento della nascita del bambino. Tutti argomenti propedeutici a preparare il bambino alla vita futura da adolescente alle prese con le prime esperienze amorose.

Distribuzione home video

[modifica | modifica wikitesto]

La serie Le Bonheur de la vie nella versione home video ha venduto 2,5 milioni di copie in tutto il mondo[5]:

Per l'home video la serie è stata resa disponibile a puntate come corso d'informazione sessuale per bambini, suddiviso in tre videocassette VHS, distribuite da Fonit Cetra Video e la Repubblica[6][7], nel 1993 e nel 1995 (in DVD nel 2004). I titoli dei tre capitoli erano: Scoprire il sesso, Come si nasce, La crescita.

Ciascuna parte destinata ai bambini fu accompagnata da un fascicolo rivolto agli adulti, poiché erano guide di supporto per i genitori, gli insegnanti, gli educatori, in modo da approfondire tutti i temi trattati con indicazioni, consigli, informazioni. I volumetti italiani – corredati inoltre da schede scientifiche e da una sorta di glossario della sessualità – furono redatti con il contributo di esperti, come il pediatra Marcello Bernardi, il neuropsichiatra infantile Massimo Ammaniti (padre dello scrittore Niccolò), la psicologa e psicoterapeuta infantile Luisa Carbone Tirelli, in collaborazione con un gruppo di consulenti dell'AIED.

La sigla della serie, nell'edizione italiana, è stata cantata dal Coro dei Piccoli Cantori di Milano diretto da Laura Marcora.

Francia e Canada

[modifica | modifica wikitesto]

La serie TV in lingua originale è stata editata dalla casa editrice SF2 vidéo in due videocassette VHS da 50 minuti, nel 1993[8][9][10]; e nel 2006, anche in DVD (1h:44m), per le edizioni Folimage[11] (anche in inglese come The Joy of Life).

Spagna e America Latina

[modifica | modifica wikitesto]

Con il titolo La alegría de la vida la serie è stata distribuita in Spagna e in America Latina. Dapprima, a partire dalla penisola iberica, venne trasmessa negli Anni '90 nel canale pubblico spagnolo TVE. L'edizione in castigliano venne pubblicata in DVD per le edizioni Divisa (Valladolid) nel 2003[12].

Personalità coinvolte

[modifica | modifica wikitesto]

A vario titolo, nella sigla di coda della serie tradotta in italiano, sono ricordati i nomi dei creatori della serie per la Folimage Valence Production con sede a Valence[1][9]: Maryse Tuzy[13], Frédérique Guichard (?), Sylvie Léonard (doppiaggio), Frédérique Lecront, Béatrice Audry (doppiaggio), Assina Benbetka, Catherine Buffat, Véronique Fillod, Bénédicte Serre (per la Folimage è stata illustratrice, ma anche intervallista, colorista, "tracciatrice" e voce-fuoricampo)[14], Carol Guénault, Myriam Gras, Cristelle Dupuis, Chantal Guillaume, Nora Cismondi (doppiaggio), Maryse Liechtensteger (doppiaggio), Alain Gagnol (animazione)[15], Frédérique Cardeur (doppiaggio), Laurent Pouvaret (doppiaggio), Juan-Luis Garcia, Hervé Guichard (editing), Sylvain Vincendeau (animazione, illustratore)[16], Patrick Tallaron (camera), Jean-Luc Gréco, Nicolas Beltran (camera), Patrick Eveno (futuro direttore del Festival International du Film d'Animation di Annecy, dal 2006 al 2018), Christophe Bernard (camera), Damien Louche-Pélissier, Antoine Lanciaux, Benoît Chieux (set), Agop Besson, François Daudet, Philippe Turin, Jean-Claude Millet (suoni).

Ebbe riconoscimenti in diversi festival internazionali[10]:

  • 1991: Festival International du Film pour la Jeunesse di Bourg-en-Bresse (Premio del pubblico e Premio per la Migliore Serie TV)
  • 1992: Festival dell'Educazione San Francisco (USA) (Gold Apple Award)
  • 1992: Festival de la Commission des Communautés Europeennes ("II Santander Film Festival" su Consumers and the Quality of Life) (Menzione)
  • 1992: Festival international de Mauriac (Grand Prix)
  • 1992: MEDEC di Parigi
  1. ^ a b (FR) Annecy Festival: Le Bonheur de la vie, su annecy.org. URL consultato il 4 marzo 2020.
  2. ^ Annalisa Usai, Tabù, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 06 febbraio 1995. URL consultato il 4 marzo 2020.
  3. ^ (FR) Le Bonheur de la vie, su cinefete.ca. URL consultato il 4 marzo 2020.
  4. ^ a b La lista è compresa nella sigla di coda della serie tradotta in italiano.
  5. ^ Raining Cats And Frogs/la Profezia della ranocchie, su giffonifilmfestival.it, Giffoni Film Festival. URL consultato il 4 marzo 2020.
  6. ^ 'Cos'è il sesso?' I bambini imparano, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 31 gennaio 1993. URL consultato il 4 marzo 2020.
  7. ^ Una fiaba per educare al sesso dedicata a bambini e genitori, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 27 maggio 2004. URL consultato il 4 marzo 2020.
  8. ^ (FR) ECHOS: "Le Bonheur de la vie" en famille, su lemonde.fr, Le Monde, 21 febbraio 1993. URL consultato il 6 marzo 2020.
  9. ^ a b (FR) Le Bonheur de la vie (VHS), su catalogue.bnf.fr. URL consultato il 6 marzo 2020.
  10. ^ a b Jacques-Rémy Girerd e Serge Besset, Le bonheur de la vie = The joy of life: l'amour et la sexualité racontés aux enfants, Folimage, 1993, OCLC 496814055. URL consultato il 6 marzo 2020.
  11. ^ (FR) Le Bonheur de la vie (DVD), su mediatheques.charentonlepont.fr. URL consultato il 6 marzo 2020.
  12. ^ (ES) La alegría de la vida (DVD), su salutsexual.sidastudi.org. URL consultato il 6 marzo 2020.
  13. ^ A volte il cognome è citato come Tuzi
  14. ^ (FR) Biografia di Bénédicte Serre, su blog.chateau-boutheon.com. URL consultato il 6 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2021).
  15. ^ (FR) Une vie de chat, su citebd.org, La Cité Internationale de la Bande dessinée et de l'Image. URL consultato il 6 marzo 2020.
  16. ^ (FR) Biografia di Sylvain Vincendeau, su sylvain-vincendeau.com. URL consultato il 6 marzo 2020.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]