Gaio Sallustio Passieno Crispo

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Gaio Sallustio Passieno Crispo
Console dell'Impero romano
Nome originaleGaius Sallustius Passienus Crispus
Morte44/47
ConiugeDomizia maggiore
Agrippina minore
GensSallustia
PadreLucio Passieno Rufo
Gaio Sallustio Crispo (adottivo)
Consolato27 (suffectus)
44
Proconsolato42-43 in Asia

Gaio Sallustio Passieno Crispo (in latino Gaius Sallustius Passienus Crispus; ...[1]44/47), noto anche come Gaio Sallustio Crispo Passieno, è stato un politico romano, figura di spicco nel corso del I secolo.

Origini familiari

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Monumento a Sallustio, nonno adottivo di Passieno (Piazza Palazzo, L'Aquila)

Passieno Crispo era nato da Lucio Passieno Rufo, console nel 4 a.C.; fu in seguito adottato da Gaio Sallustio Crispo, a sua volta adottato dal celebre storiografo Gaio Sallustio Crispo, fratello della nonna biologica.[2]

Passieno fu nominato console suffetto nel 27, sotto il principato di Tiberio.[3] Sposò in prime nozze la nobildonna Domizia maggiore, pronipote dell'imperatore Augusto.[4] All'inizio della sua carriera pronunciò un discorso in Senato, che cominciava con: "Padri coscritti e tu, Cesare", per il quale fu molto lodato da Tiberio.[5]

Nel 41, gli fu chiesto dall'imperatore Claudio di divorziare da sua cugina e sposare la nipote Agrippina minore. Agrippina aveva da poco perso il marito per malattia, era tornata dall'esilio e aveva un figlio piccolo da mantenere. Passieno acconsentì e sposò Agrippina in quello stesso anno. Il suo figliastro fu Lucio Domizio Enobarbo, che più tardi divenne imperatore romano con il nome di Nerone.[6] Nel 42 Passieno partì per l'Asia come proconsole, con al seguito la nuova moglie.[7]

Busto di Agrippina minore, seconda moglie di Passieno (Civico museo archeologico, Milano)

Diventò console per la seconda volta nel 44, solamente con un incarico bimestrale, insieme a Tito Statilio Tauro.[8] Difese molti casi davanti alla corte dei Cento e gli fu eretta una statua nel Foro Romano, davanti alla Basilica Giulia.[9] Passieno morì prima del 47, forse avvelenato dalla moglie.[10]

Passieno nella cultura

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Passieno era una persona intelligente, umile e spiritosa. Divenne famoso per il suo epigramma, che dice:

«Non c'è mai stato un servo migliore e un padrone peggiore»

Con queste parole fa riferimento all'imperatore Tiberio e al suo erede, Gaio Cesare "Caligola", che prima di diventare imperatore dovette subire le volontà del predecessore.

Un'altra sua frase diventata famosa nella società dell'epoca fu:

«Avrei preferito ricevere un consiglio da Augusto che un suo regalo; ma preferirei ricevere un regalo da Claudio che un suo consiglio»

Così lo descrive Seneca il Vecchio:

(LA)

«Passienus, vir eloquentissimus et temporis sui primus orator»

(IT)

«Passieno, uomo molto eloquente e il primo oratore dei suoi tempi»

  1. ^ Svetonio, De viris illustribusDe poetis, Passienus Crispus; Barrett 2002, pag. 96.
  2. ^ Bowman, Wilson 2013, pag. 199; Lindsay 2009, pag. 152-153; Syme 1964, pag. 277; Tortoriello 2004, pag. 553.
  3. ^ Lindsay 2009, pag. 153; Seager 2008, pag. 108.
  4. ^ Quintiliano, Institutio oratoria, VI, 1.50; 3.74; Svetonio, De viris illustribusDe poetis, Passienus Crispus.
  5. ^ Svetonio, De viris illustribusDe poetis, Passienus Crispus.
  6. ^ Svetonio, De viris illustribusDe poetis, Passienus Crispus; Ginsburg 2005, pag. 16.
  7. ^ Freisenbruch 2011, pag. 106; Shotter 2014, pag. 46.
  8. ^ Waite 2011, pag. 124.
  9. ^ Svetonio, De viris illustribusDe poetis, Passienus Crispus; Barrett 2002, pag. 96; Sørensen 1984, pag. 123.
  10. ^ Svetonio, De viris illustribusDe poetis, Passienus Crispus; Osgood 2011, pag. 211.
Fonti primarie
Fonti storiografiche moderne

Collegamenti esterni

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Predecessore Console romano Successore
27
Lucio Calpurnio Pisone,
Marco Licinio Crasso Frugi
27
suffectus
con Publio Cornelio Lentulo[1]
28
Appio Giunio Silano,
Publio Silio Nerva
I
43
Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico III,
Lucio Vitellio il Vecchio II
44
con Tito Statilio Tauro[2]
45
Marco Vinicio II,
Tito Statilio Tauro Corvino
II
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