Cladonia pocillum
Cladonia pocillum | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Ascomycota |
Classe | Lecanoromycetes |
Ordine | Lecanorales |
Famiglia | Cladoniaceae |
Genere | Cladonia |
Sottogenere | Cladonia |
Specie | C. pocillum |
Nomenclatura binomiale | |
Cladonia pocillum (Ach.) O.J. Rich., 1803 | |
Sinonimi | |
C. pyxidata ssp. pocillum |
Cladonia pocillum (Ach.) O.J. Rich. (1803), è una specie di lichene appartenente alla famiglia Cladoniaceae, dell'ordine Lecanorales.
Il nome proprio deriva dal latino pocillum, che significa piccola coppa, tazzina, ad indicare la forma degli apoteci.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il tallo primario ha poche squamule, che stanno appressate al substrato e tutte insieme formano una crosticina di colore bruno e di forma lobata ai margini. I podezi sono poco sviluppati ed irregolari. Confondibile facilmente con C. pyxidata, da cui può essere distinta solo con accurato studio, e con C. fimbriata e C. chlorophaea.[1] Il fotobionte è principalmente un'alga verde delle Trentepohlia.[2]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è molto diffusa nella regione olartica. Si rinviene soprattutto su terreni calcarei asciutti e in compagnia di Briofite in praterie e garighe. Predilige un pH del substrato con valori intermedi fra subneutro e basico fino a basico puro. Il bisogno di umidità è xerofitico.[2]
La specie è cosmopolita, ed è stata rinvenuta nelle seguenti località:
- Canada (Yukon, Columbia Britannica, Nunavut, Ontario, Manitoba, Terranova, Labrador, Québec (provincia), Alberta, Saskatchewan);
- Germania (Schleswig-Holstein, Renania-Palatinato, Baviera);
- USA (New York (Stato), Distretto di Columbia, Connecticut, Maine, Michigan, Vermont, Virginia Occidentale, Alaska, Colorado, Minnesota, Nuovo Messico, Dakota del Nord, Wisconsin);
- Spagna (Cantabria, Castiglia e León);
- Iran (Mazandaran);
- Cina (Hubei, Heilongjiang, Shaanxi, Sichuan, Xinjiang, Xizang, Yunnan, Tibet);
Albania, Andorra, Antartide, Argentina, Austria, Bhutan, Bolivia, Cile, Cipro, Creta, Danimarca, Estonia, Etiopia, Finlandia, Georgia del Sud, Giappone, Groenlandia, Irlanda, Islanda, Isola Bouvet, Isole Canarie, Isole Capo Verde, Isole Svalbard, Isole Orcadi meridionali, Isole Azzorre, Israele, Kenya, Lituania, Madera, Mongolia, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Papua Nuova Guinea, Perù, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Sandwich Australi, Serbia, Svezia, Tagikistan, Tanzania, Tunisia, Turchia, Uganda, Ungheria, Venezuela.
In Italia è fra le specie di Cladonia più diffuse:
- Valle d'Aosta - molto comune nelle valli, poco comune nelle zone più montuose.
- Trentino-Alto Adige - molto comune nelle valli, poco comune nelle zone più montuose.
- Piemonte - estremamente comune, tranne che lungo l'arco alpino, dove è comune.
- Liguria - estremamente comune
- Lombardia - estremamente comune nella parte settentrionale, comune lungo l'arco alpino, estremamente rara nelle zone padane.
- Veneto - estremamente comune nella parte settentrionale, molto rara nelle zone padane.
- Friuli - estremamente comune nella parte settentrionale, rara nella parte meridionale.
- Emilia-Romagna - molto comune nelle zone appenniniche, estremamente rara nelle zone padane.
- Toscana - molto comune nelle zone costiere, estremamente comune altrove.
- Lazio - molto comune nelle zone costiere, estremamente comune altrove.
- Campania - molto comune nelle zone costiere, estremamente comune altrove.
- Calabria - molto comune nelle zone costiere, estremamente comune altrove.
- Sicilia - molto comune nelle zone costiere, estremamente comune altrove.
- Basilicata - molto comune nelle zone costiere, estremamente comune altrove.
- Puglia - molto comune nelle zone costiere, estremamente comune altrove.
- Marche - estremamente comune.
- Abruzzi - estremamente comune.
- Umbria - estremamente comune.
- Molise - estremamente comune.
- Sardegna - estremamente comune, tranne che in alcune zone costiere, dove è comune.[2]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è attribuita alla sezione Cladonia;[3] a tutto il 2008 non ne sono state identificate forme, sottospecie e varietà.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Italico Boiti, Cesare Lasen e Tea Saffaro Boiti, La vegetazione della Val Venegia, collana naturalistica, Manfrini Editori, 1989, ISBN 88-7024-403-2.
- Hans Martin Jahns, Felci, muschi e licheni d'Europa, collana scienze naturali, Franco Muzzio & C. Editore, 1992, ISBN 88-7021-619-5.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cladonia pocillum
- Wikispecies contiene informazioni su Cladonia pocillum
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Index Fungorum URL consultato il 19 marzo 2009, su indexfungorum.org.
- sito dell'ITALIC, database dei licheni italiani URL consultato il 29 marzo 2009 [collegamento interrotto], su dbiodbs.univ.trieste.it.
- Funet - Sito tassonomico finlandese URL consultato il 29 marzo 2009, su funet.fi.
- Lista dei licheni dell'Islanda URL consultato il 7 marzo 2009, su floraislands.is. URL consultato il 22 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2004).
- Lista dei licheni norvegesi dell'Università di Oslo URL consultato il 25 marzo 2009, su toyen.uio.no. URL consultato il 18 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2007).
- Lista dei licheni australiani dell'ABRS URL consultato il 7 marzo 2009, su anbg.gov.au. URL consultato il 3 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2009).
- Licheni del New York Botanical Garden URL consultato il 23 febbraio 2009, su nybg.org.
- Liste di licheni di tutto il mondo, sito tedesco URL consultato il 16 marzo 2009, su biologie.uni-hamburg.de. URL consultato il 29 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2008).
- Specie di Cladonia su Wikispecies URL consultato il 7 marzo 2009, su species.wikimedia.org.