Utente:Lugavoi/Sandbox
Virginio Monticelli | |
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Maggior generale | |
Durata mandato | 20 marzo 1848 - 5 agosto 1848 |
Predecessore | carica istituita |
Successore | carica abolita |
Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in ingegneria |
Professione | Ingegnere, militare, |
Virginio Monticelli (Milano, 29 giugno 1824 – Monza, 12 settembre 1893) è stato un patriota, militare e ingegnere italiano, esponente del pensiero repubblicano federalista. Di formazione illuminista e positivista, partecipò alle Cinque giornate di Milano del 1848.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Luigi Monticelli e Carolina Chiesa si laureò a Pavia in ingegneria civile e architettura nel 1846.
Partecipò alle Cinque giornate di Milano ottenendo, nel 1885, la medaglia commemorativa del Comune di Milano[1].
Come si può leggere sulla pagina del Corriere della Sera del 18 Marzo 1895 in un articolo sul neo costituito Museo del Risorgimento di Milano: "Gli Eroi delle barricate...I nomi di Luciano Manara, di Emilio e di Enrico Dandolo. di Emilio Monfrini, di Carlo Cattaneo, di Cesare Correnti, di Gabrio Casati tengono troppo posto nella storia delle Cinque Giornate, perché occorra di rammentarli. Della compagnia dei settanta delle barricate, di cui l'Induno ci ha conservato il figurino, facevano parte Annibale e Ambrogio Correnti, Sebastiano De Albertis, allora giovanetto poi rinomato pittore di battaglie, il maestro Serafino Dall'Uomo, fucilato dagli austriaci ad Abbiategrasso nel Gennaio del 1849, Federico Mylius, Emilio Vanotti, Gottardo Valentini, Virgilio Monticelli, poi maggiore generale nell'esercito italiano; Gaetano Caccialupi, tenente generale comandante la divisione di Piacenza; il dottor Angelo Fava; Francesco Pagani; Carlo De Cristoforis, morto a San Fermo nel 1859; il marchese Giorgio Trivulzio, che rimase ferito combattendo a Porta Ticinese; il Biaggio, maestro di musica morto a Parigi nel 1883, e il popolare Giuseppe Arrigoni. A metà Aprile 1848 la compagnia delle barricate partì per il Veneto, fu mandata a Treviso e venne poi compresa nella capitolazione di quella piazza, quando fu presa dal Generale Welden."
Già il 5 aprile del 1848 era allievo nella neocostituita Scuola militare di San Luca a Milano, comandata e diretta dal maggiore Antonio Carnevali, dove venne promosso sottotenente il 19 luglio dello stesso anno. Proseguì nella sua carriera militare partecipando a tutte le campagne d'Italia. Partecipò infatti alla campagna contro gli austriaci del 1849 e ricevette una menzione onorevole, nel 1852, per i comportamenti tenuti durante lo scoppio di una polveriera a Borgo Dora a Torino.
Successivamente partecipò, come Luogotenente del Reggimento di artiglieria da campagna, alla guerra di Crimea ricevendo una medaglia il 25 giugno 1856. Venne nominato capitano e partecipò alla campagna del 1859 ricevendo una medaglia francese commemorativa il 1° aprile 1860.
Nel 1865 venne decorato della Croce di Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Nel 1866 comandava la 1a e 6a compagnia Pontieri del 1° Reggimento Artiglieria 16a divisione del 3° Corpo d'armata. Fu poi autorizzato a fregiarsi della medaglia per le guerre d'indipendenza italiane con i nastrini 1848-1849-1859 e 1866. Viene altre si decorato con la Croce d'Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia.
Il 1° maggio del 1868 venne decorato con la Croce di Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia dopo essere stato promosso colonnello poco prima.
Nel 1882 , già maggior generale del corpo di artiglieria e genio partecipa alla commissione per la difesa dello Stretto di Messina[2] unitamente al tenente generale Garneri. Il 16 gennaio 1883 venne nominato Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro a Roma e il 27 ottobre dello stesso anno Grand'ufficiale della Corona d'Italia a Monza.
Il suo corpo, dopo essere stato tumulato per pochi mesi nel cimitero di Monza, venne trasferito al Cimitero monumentale di Milano.
Nel suo necrologio sul Secolo del 15 Settembre 1893 viene cosi ricordato: ".....si laureò ingegnere a Pavia e giovanissimo fu nelle congiure con Mazzini e Sirtori, per la redenzione dell'Italia. Combatté da valoroso nelle Cinque Giornate del 1848 distinguendosi specialmente alle barricate di Porta Magenta e alla presa di porta Tosa, mediante le barricate mobili ideate dal gruppo di giovani ingegneri dei quali Egli faceva parte. Si ascrisse poscia alla scuola di artiglieria e genio a San Luca, diretta dall'ex maggiore napoleonico Antonio Carnevali e dalla quale uscirono quasi tutti gli ufficiali della Divisione Lombarda. Alla successiva Campagna del Veneto, con circa cento fra giovani ingegneri e artisti, il Monticelli si distinse, nella cosiddetta Compagnia delle Barricate per la calma , la perizia e il valore specialmente durante la difesa di Vicenza e Treviso, con Durando e Antonini. ..... salì di grado in grado fino a quello di maggiore generale, in qualità di comandante territoriale di artiglieria a Roma."
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lucia De Montis Romanello e Danilo Luigi Massagrande, Patrioti ai quali venne conferita la Medaglia commemorativa delle Cinque giornate, Milano, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1997, p. 59.
- ^ La Fortificazione Permanente dello Stretto di Messina, su fortecavalli.it. URL consultato il 31 dicembre 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Antonio Monti, Il 1848 e le 5 giornate di Milano, Milano, Hoepli, 1948,
- M. Lo Curzio e V. Caruso. La Fortificazione Permanente dello Stretto di Messina - storia, conservazione e restauro di un patrimonio architettonico e ambientale, EDAS, Messina, 2006
- Alfonso Ferrero della Marmora, Relazione sullo scoppio della polveriera succeduto il 26 aprile 1852, Favale, Torino 1852
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— 6 dicembre 1866
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