Utente:Gnothidichselbst/Sandbox/2

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Bla

Esistono alcune preposizioni, ma sono molto poche, e tendono ad essere calchi dal russo, entrate nella lingua durante il periodo sovietico.

Stanno in hewitt 95 p 74

Derivazione nominale

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Hewitt 101


Hillery 3 sistemi:

  • duplicazione (reduplication) ნელნელა is non productive hewitt p.107
  • compounding es ჯარისკაცი
  • circonfissi

Lista di principali circonfissi:


Significato Circonfissi Esempio
Parola derivata Parola base
Attribuzione sam ⎯⎯⎯⎯ ian
sam ⎯⎯⎯⎯ ier*
sam ⎯⎯⎯⎯ osan  
sam ⎯⎯⎯⎯ ovan
  მარილიანი mariliani "salato"
  ნიჭიერი nich'ieri "talentuoso"
  ცხენოსანი tskhenosani "cavaliere"
  სახელოვანი sakhelovani "rinomato"
  მარილი marili "sale"
  ნიჭი nich'i "talento"
  ცხენი tskheni "cavallo"
  სახელი sakheli "nome"
Deprivazione smu ⎯⎯⎯⎯ o
smu ⎯⎯⎯⎯ ur*
  უცოლო utsolo "celibe"
  უბედური ubeduri "sfortunato"
  ცოლი tsoli "moglie"
  ბედი bedi "fortuna"
Nomen agentis sme ⎯⎯⎯⎯ e
sme ⎯⎯⎯⎯ ur*
  მებაღე mebaghe "giardiniere"
  მეზღვაური mezghvauri "marinaio"
  ბაღი baghi "giardino"
  ზღვა zghva "mare"
Nome di luogo sam ⎯⎯⎯⎯ et
msa ⎯⎯⎯⎯ et
msa ⎯⎯⎯⎯ o
  სომხეთი somkheti "Armenia"
  საფრანგეთი saprangeti "Francia"
  საქართველო sakartvelo "Georgia"
  სომეხი somekhi "armeno"
  ფრანგი prangi "francese"
  ქართველი kartveli "georgiano"
Origine (persona) sam ⎯⎯⎯⎯ el   იტალიელი it'alieli "italiano (persona)"   იტალია it'alia "Italia"
Origine (cosa) sam ⎯⎯⎯⎯ ur*   იტალიური it'aliuri "italiano (cosa)"   იტალია it'alia "Italia"
Scopo msa ⎯⎯⎯⎯ e
msa ⎯⎯⎯⎯ o
msa ⎯⎯⎯⎯ ur
  საფერფლე saperple "posacenere"
  სასტუმრო sast'umro "hotel"
  საფეხური sapekhuri "gradino (di scala)"
  ფერფლი perpli "cenere"
  სტუმარი st'umari "ospite"
  ფეხი pekhi "piede"
Astrazione sam ⎯⎯⎯⎯ eba
sam ⎯⎯⎯⎯ oba
misi ⎯⎯⎯⎯ e
  მეცნიერება metsniereba "scienza"
  მეგობრობა megobroba "amicizia"
  სილამაზე silamaze "bellezza"
  მეცნიერი metsnieri "scienziato"
  მეგობარი megobari "amico"
  ლამაზი lamazi "bello"
*Con dissimilazione r → l nel sufisso se è presente una r nella radice.

In quanto segue sono elencate le principali caratteristiche tipologiche del georgiano.


  • Its basic word order is Subject–verb–object SVO. However, because the verb is inflected to indicate the subject and sometimes also the object, this order may be changed to emphasise certain parts of the sentence.

The neutral orders being SOV and SVO. For a detailed discussion of word-order see Apridonidze (1986) hewitt 1995 p 528

სიტყვათგანლაგება ახალ ქართულში [Word-order in Modern Georgian]

Harris 1981:22 dice: there is considerable freedom of word order in georgian. The following orders are very frequent and natural: S V OD OI, S OD V OI, S OI OD V. Subject preceedes other major constituents, but it is not clear that georgian is more basically either OV or VO. Vd anche Vogt (1974)

L'ordre des mots en géorgien moderne

Ordine neutro? Non marcato

  • In unmarked order in non-interrogative sentences, all attributives precede the head of the nominal, except the relative clause, which follows. Harris 198q p.16


  • It has head-first order with few exceptions.

Includere anche suffissi del plurale e declinazione doppia!

Morfema Categorie espresse
0 Radice (Significato di base)
1 Suffisso plurale -eb Numero plurale
2 Suffisso del caso -i, -m(a), -s, -is, -it, -ti, -(a)d Caso
3 Vocale di estensione -a
4 Posposizione clitica -shi, -ze, -tan, -vit, -tvis, -k'en, -gan, -dan, -mde
5 Verbo "essere" -a, -aa "è"

The long form is a positionally determined variant of the short form (p. 34 hewitt 95)

I sostantivi seguono sostanzialmente un'unica declinazione, con piccole variazioni nei suffissi del caso a seconda del suono finale della sua radice,

secondo tre modelli:

  • declinazione delle radici in consonante;
  • declinazione delle radici in vocale:
    • Modello troncante (vocali -a e -e);
    • Modello non troncante (vocali -o e -u).

I modelli troncante e non troncante si differenziano nei casi genitivo e strumentale: nel primo la vocale della radice cade e vengono aggiunte rispettivamente le desinenze -is e -it; nel secondo la vocale viene conservata e le desinenze sono -s e -ti (ciò rende il genitivo identico al dativo nei temi non troncanti).

Suffissi del caso
Radice in consonante Radice in vocale
Troncante Non troncante
NOM -i
ERG -ma -m
DAT -s -s
GEN -is -is -s
STR -it -it -ti
AVV -ad -d
VOC -o

La tabella sottostante elenca i suffissi per ogni caso con accanto l'esempio relativo.

Radice in consonante Radice in vocale (troncante) Radice in vocale (non troncante)
Suffissi Esempio: k'ats- ("uomo") Suffissi Esempio: mama- ("padre") Suffissi Esempio: Sakartvelo- ("Georgia")
NOM კაცი
k'ats-i
მამა
mama
საქართველო
Sakartvelo
ERG კაცმა
k'ats-ma
მამამ
mama-m
საქართველომ
Sakartvelo-m
DAT კაცს
k'ats-s
მამას
mama-s
საქართველოს
Sakartvelo-s
GEN კაცის
k'ats-is
მამის
mam-is
საქართველოს
Sakartvelo-s
STR კაცით
k'ats-it
მამით
mam-it
საქართველოთი
Sakartvelo-ti
AVV კაცად
k'ats-ad
მამად
mama-d
საქართველოდ
Sakartvelo-d
VOC კაცო
k'ats-o!
მამა
mama!
საქართველლ
Sakartvelo!

(* Si verifica il troncamento della vocale della radice.)

Alcune osservazioni e particolarità:

  • Tutti i sostantivi georgiani al nominativo devono terminare in vocale. Ciò si applica anche ai prestiti da altre lingue; ad esempio, la parola "computer" diventa k'omp'iut'eri .
  • La -i al nominativo dei temi in consonante è una desinenza e quindi non fa parte della radice. Esistono tuttavia pochissimi temi con radice in vocale -i; si tratta perlopiù di prestiti e nomi propri; ad esempio, chai "tè", giorgi "Giorgio".
  • Quando la radice del sostantivo finisce in a/e(/o) + m/n/l/r può verificarsi la sincope della vocale nei casi GEN, STR e AVV.[1] Ad esempio, mts'erali "scrittore", GEN mts'erlis, STR mts'erlit, AVV mts'erlad.[2]
  • In alcuni contesti vengono utilizzate le forme estese dei casi DAT, GEN, STR e AVV, ottenute tramite l'aggiunta del suffisso -a alle desinenze descritte sopra.[3]
  • La voce aris, terza persona singolare del presente del verbo "essere", può essere espressa anche tramite il clitico -a.[4] Quando questo viene aggiunto a un sostantivo nei casi DAT, GEN, STR o AVV, il sostantivo prende le forme estese.[5]
  • Nei nomi propri, il vocativo prende solitamente la desinenza -Ø, ossia coincide con la radice. Ad esempio, Zurabi, vocativo Zurab. I nomi propri con tema in radice i- mantengono di conseguenza la i- anche al vocativo: Giorgi, vocativo Giorgi. L'uso del vocativo marcato con la desinenza -o (ad esempio Zurabo) suona paternalistico o scortese.[senza fonte]

Pluralizzazione

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Il plurale si ottiene aggiungendo il suffisso -eb alla radice del sostantivo. A questo seguono poi i suffissi del caso visti in precedenza (in particolare quelli delle radici in consonante).[6]

La declinazione del plurale è quindi uguale per tutti i sostantivi ed è indipendente da come termina la radice al singolare. Per completezza si riporta la seguente tabella, con il plurale di k'atsi "uomo".

  Plurale Esempio: k'atseb-
NOM -i k'atseb-i
ERG -ma k'atseb-ma
DAT -s k'atseb-s
GEN -is k'atseb-is
STR -it k'atseb-it
AVV -ad k'atseb-ad
VOC -o k'atseb-o!

Il suffisso -eb determina troncamento soltanto nei temi in -a (ma non in quelli in -e). Ad esempio dzma "fratello" plur. dzmebi ma khe "albero" plur. kheebi.

Esso determina invece sempre sincope della vocale della radice laddove questa si verificasse anche al singolare. Ad esempio, mts'erali "scrittore" plur. mts'erlebi.

Alcune osservazioni e particolarità:

  • Il suffisso plurale non viene usato quando il sostantivo è preceduto da un quantificatore, come ad esempio q'vela "ogni", bevri "molti", ramdenime "alcuni" o tsot'a "pochi". Tra i quantificatori rientrano anche i numerali. Ad esempio khuti k'atsi "cinque uomini" (lett. "cinque uomo") e non *khuti k'atsebi.[7]
  • Più in generale, i sostantivi al plurale prendono gli aggettivi al singolare.[8] Il verbo concorda nel numero con un soggetto plurale solo se questo è animato, altrimenti va al singolare. Ad esempio, gak'vetilebi momzaddeba "le lezioni saranno pronte" (lett. "le lezioni sarà pronta").[9]

In certi contesti formali viene impiegato il cosiddetto plurale antico (in inglese, stylistically marked plural).[10][11] Si tratta di un modello di declinazione tipico della vecchia lingua letteraria georgiana e non comprende forme per lo STR e per l'AVV. La tabella seguente mostra la declinazione del plurale antico di k'atsi "uomo".

  Plurale antico Esempio: k'ats-
NOM -ni k'ats-ni
ERG -t(a) k'ats-t(a)
DAT
GEN
VOC -no k'ats-no!

Ad esempio, sabch'ota k'avshiri "unione sovietica" (lett. "unione dei soviet").

Al contrario del plurale regolare, nel plurale antico:

  • le desinenze vengono aggiunte alla radice senza troncamento né sincope;
  • la concordanza verbale è sempre al plurale, a dispetto dell'animatezza del sostantivo.
Caso Posposizione Significato მწვრთნელი(allenatore)
Singolare Plurale
Dativo -ზე 在〜之上、為了〜、與〜相關 მწვრთნელზე მწვრთნელებზე
-თან 在〜附近、與〜一起 მწვრთნელთან მწვრთნელებთან
-ში 在〜之中 მწვრთნელში მწვრთნელებში
-ვით 像〜一樣、與〜類似 მწვრთნელივით მწვრთნელებივით
Genitivo -თვის 為了〜 მწვრთნელისთვის მწვრთნელებისთვის
-ებრ 像〜一樣、與〜類似 მწვრთნელისებრ მწვრთნელებისებრ
-კენ 向〜的方向離去 მწვრთნელისკენ მწვრთნელებისკენ
-გან dalla direzione di მწვრთნელისგან მწვრთნელებისგან
Strumentale -დან dal tempo di მწვრთნელიდან მწვრთნელებიდან
-ურთ 與〜一起 მწვრთნელითურთ მწვრთნელებითურთ
Avverbiale -მდე 〜直到、到〜為止 მწვრთნელამდე მწვრთნელებამდე

Sistema verbale

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Lo stesso argomento in dettaglio: Verbi georgiani.

Le voci di un verbo si formano tramite l'agglutinazione di svariati morfemi, concatenati prima e dopo la radice verbale secondo un ordine rigido. Il totale teorico di tali morfemi può variare da 11 a 15, a seconda di come vengono conteggiati.

I verbi hanno un sistema di concordanza polipersonale. Ogni forma verbale porta due marche, una per la persona del soggetto e una per quella dell'oggetto, che può essere diretto (complemento oggetto) o indiretto (complemento di termine).

Il "tempi" del sistema verbale sono tradizionalmente chiamati screeve. La differenza tra uno screeve e un tempo della grammatica italiana è semantica: in quest'ultimo, come suggerisce anche il nome, l'azione deve essere sempre collocata nel tempo, a prescindere da quale sia il modo (indicativo, congiuntivo etc.); al contrario, uno screeve può non avere un preciso significato temporale.

Dal punto di vista dell'allineamento morfosintattico, il georgiano può essere descritto come un doppio sistema, in parte nominativo-accusativo e in parte attivo-inattivo; ciò significa che il soggetto del verbo non va sempre allo stesso caso.

I verbi sono suddivisi in quattro classi, ciascuna con le sue regole sull'uso dei casi e con un suo modello generale di coniugazione. All'interno di ciascuna classe, le caratteristiche fonetiche della radice e dei morfemi adiacenti ad essa influiscono sulla coniugazione, determinando numerosissimi sottomodelli e altrettanti possibili livelli di irregolarità.

Accenno a derivazione

+ causativi sintetici

  1. ^ Questo fenomeno è molto simile, se non analogo, a quello della vocale mobile delle lingue slave.
  2. ^ Quando subisce sincope la vocale o, può avvenire l'inserzione di una -v- epentetica. Ad esempio, p'amidori "pomodoro", GEN p'amidvris.
  3. ^ Aronson, pp. 89-90.
  4. ^ Tale clitico non si può però impiegare nelle frasi negative, che richiedono la forma completa: ar aris "non è".
  5. ^ Più in generale, quando la -a viene aggiunta a una parola che non è un sostantivo e che termina per consonante, si verifica l'inserzione di una -a- epentetica. Ad esempio, da ak "qua" si ottiene akaa "è qua".
  6. ^ Si tratta di un meccanismo tipico delle lingue agglutinanti. Lo stesso avviene, ad esempio, in ungherese.
  7. ^ Aronson, p. 147.
  8. ^ Si veda la sezione "Aggettivi".
  9. ^ Aronson, p. 89.
  10. ^ Mantovani, p. 48.
  11. ^ Aronson, p. 118.