Poliido (Euripide)

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Poliido
Tragedia di cui restano frammenti
Scultura raffigurante Euripide, conservata presso la galleria del Colosseo
AutoreEuripide
Lingua originale
GenereTragedia
Personaggi
 

Poliido è una tragedia di Euripide oggi perduta, ad eccezione di alcuni frammenti sopravvissuti[1].

Conservazione

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Un importante frammento di papiro contenente 98 versi[2] ha rivelato parte di due opere finora perdute di Euripide, appunto il Poliido[3] e la Ino, precedentemente note solo attraverso citazioni di autori successivi. Il frammento, considerato uno dei più importanti testi euripidei scoperti, è stato identificato grazie al lavoro degli studiosi Yvona Trnka-Amrhein e John Gibert, col supporto dell'archeologo Basem Gehad. Il testo, datato al III secolo d.C., proviene dal sito di Filadelfia, nell'oasi del Fayum, in Egitto. Recuperato all'interno della tomba di un bambino[4], è stato analizzato utilizzando il Thesaurus Linguae Graecae, un database digitale di testi greci antichi[5].

Il dramma, rivelato dal nuovo frammento di papiro e da 38 versi in altre fonti indirette, si basa su un antico mito cretese. La trama ruota attorno alla richiesta del re Minosse e della regina Pasifae, noti per il mito del Minotauro, all'indovino Poliido affinché resusciti il loro figlio Glauco, annegato in una vasca di miele.

Il nuovo frammento contiene parte di una scena in cui Minosse e Poliido discutono sulla liceità della resurrezione dei morti, tema trattato da Euripide con razionalità filosofica, come in altre sue opere, tra cui l’Alcesti. La loro discussione verte, dunque sui limiti della conoscenza umana e sull'abuso di potere. Minosse avanza una teoria della regalità naturale: proprio come il delfino governa il mare, l'aquila gli uccelli e Zeus gli dei, il tiranno comanda quelli sulla terraferma. Poliido, tuttavia, vede la minaccia di Minosse come la vana vanteria di un padre affranto e di un meschino despota:

«POLIIDO: Dovrei essere sciocco a trasgredire
le leggi degli dei. Tu stai agendo
con arroganza incontrollata: e ciò
dalla tua ricchezza è ben causato.
Sei ricco, ma certo non puoi pensare
di capire il resto. E tra i ricchi
nasce l'inettitudine, mentre a causa
dello svantaggio ha la sua saggezza
come sua sorte la povertà.
Sappilo bene: tutto ciò che nasce
dalla terra deve vivere e morire,
perché col tempo tutte le cose
crescono e tornano a cambiare. Ogni
uomo diventa giovane e poi vecchio,
vivendo non due volte, ma solo una.»

Poliido, richiuso nella tomba con il cadavere di Glauco, riesce a riportare in vita il ragazzo grazie a un'erba utilizzata da un serpente per rianimare un suo simile[6].

  1. ^ C’è un altro Euripide in un frammento di papiro, su quotidiano.net.
  2. ^ La prima edizione è stata pubblicata in "Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik" vol. 230 (2024), pp. 1–40.
  3. ^ Per un totale di circa 60 versi.
  4. ^ Il papiro è stato classificato come P. Phil. Nec. 23.
  5. ^ C’è un altro Euripide in un frammento di papiro, su quotidiano.net.
  6. ^ Apollodoro, Biblioteca, III, 3.
  • L’indovino Poliido. Eschilo, 'Le Cretesi'. Sofocle, 'Manteis'. Euripide, 'Poliido' , a cura di Laura Carrara, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2014 - ISBN: 9788863726688
  • J. Gilbert–B. Gehad–Y. P. Trnka-Armhein, New Excerpts from Euripides’ Ino and Polyidos, in "Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik", vol. 230 (2024), pp. 1-40.
Controllo di autoritàVIAF (EN208710426 · LCCN (ENn2015025489 · GND (DE4390637-0 · BNF (FRcb17919843j (data)