Leandro di Siviglia
San Leandro di Siviglia | |
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San Leandro di Siviglia dipinto da Bartolomé Esteban Murillo | |
Arcivescovo | |
Nascita | Cartagena, 534 |
Morte | Siviglia, 13 marzo 600 |
Venerato da | Chiesa cattolica, Chiesa ortodossa |
Ricorrenza | 13 marzo |
Attributi | bastone pastorale |
San Leandro di Siviglia (Cartagena, 534 – Siviglia, 13 marzo 600) è stato arcivescovo di Siviglia. Viene ricordato in particolare per essere riuscito a convertire dall'arianesimo la casa reale visigota. La Chiesa cattolica lo venera come santo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia
[modifica | modifica wikitesto]Leandro apparteneva a un'antica famiglia romana di Cartagena, il padre Saveriano, morì in giovane età e fu il primo dei cinque figli, appunto Leandro, a prendersi la responsabilità dell'educazione e della crescita dei quattro fratelli, Isidoro, Fulgenzio, Fiorentina e Teodosia. Tutti, tranne Teodosia, si dedicarono alla vita religiosa e sono venerati come santi dalla Chiesa cattolica.
I tre fratelli maschi divennero tutti prelati, Leandro e Isidoro, famosissimo nel medioevo per la sua grande opera enciclopedica Etimologie, divennero vescovi di Siviglia, mentre Fulgenzio divenne vescovo di Écija.
La sorella si fece monaca e fondò il convento di Santa Maria de Valle presso Écija. Tutti i fratelli furono tra i principali fautori dell'unificazione della penisola sotto il Credo Niceno, ottenuta con la conversione del monarca visigoto Recaredo e sancita dal III Concilio di Toledo del 589.
Vita religiosa
[modifica | modifica wikitesto]Iniziò la sua vita religiosa come monaco benedettino. Suo grande desiderio era convertire al Credo Niceno gli ariani della Spagna con gli scritti e la predicazione.
Divenuto arcivescovo della città di Siviglia, ebbe l'opportunità di conoscere e convertire Ermenegildo il figlio del re ariano Leovigildo, che era stato esiliato a Siviglia assieme alla moglie che era di fede cattolica.
Ermenegildo entrò in conflitto con il padre e da questi venne sconfitto e imprigionato a Toledo. Il padre nella Pasqua del 585 impose al figlio di ricevere la comunione da un vescovo ariano, il figlio rifiutò e per questo venne fatto uccidere.
Leovigildo che voleva unificare sotto il credo ariano tutta la Spagna, fa mandare in esilio a Costantinopoli Leandro e molti altri cristiani. Durante il suo breve esilio, avrà l'opportunità di conoscere il futuro papa Gregorio, a quel tempo inviato pontificio presso i bizantini. Da quell'incontro nacque una forte amicizia tra i due, parte della corrispondenza tra i due è ancora esistente. Leovigildo richiamerà in seguito il prelato in patria.
Alla sua morte il nuovo re Recaredo si converte e il processo di unificazione sotto il credo cattolico si accelera anche grazie alla liturgia detta mozarabica o visigota, di cui i vescovi Leandro e Isidoro furono grandi promotori, con apposite preghiere e canti per la Messa.
La chiesa iberica si uní nel credo Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto invece dell'ariano Gloria Patri per Filium in Spiritu Sancto.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Oltre a frammenti della corrispondenza con Papa Gregorio I, ci sono pervenute De institutione virginum et contemptu mundi, la regola monastica per la comunità religiosa della sorella Fiorentina e Homilia de triumpho ecclesiæ ob conversionem Gothorum (P.L, LXXII).
Culto
[modifica | modifica wikitesto]La Chiesa cattolica lo commemora come santo il 13 marzo. Martirologio Romano: "A Siviglia in Spagna, san Leandro, vescovo, che, fratello dei santi Isidoro, Fulgenzio e Fiorentina, con la sua predicazione e il suo attivo impegno convertì dall'eresia ariana alla fede cattolica i Visigoti, con l'aiuto del loro re Reccaredo".
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua latina dedicata a Leandro di Siviglia
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Leandro di Siviglia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Leandro di Siviglia, santo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- LEANDRO di Siviglia, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
- Leandro di Sivìglia, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Saint Leander, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (ES) Leandro di Siviglia, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
- (EN) Leandro di Siviglia, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Leandro di Siviglia, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 15570381 · ISNI (EN) 0000 0003 8346 2851 · BAV 495/31806 · CERL cnp00402943 · LCCN (EN) n82095741 · GND (DE) 119002914 · BNE (ES) XX933040 (data) · BNF (FR) cb12839279f (data) · J9U (EN, HE) 987007349005805171 |
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