Internazionalismo proletario

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Striscione favorevole a l'internazionalismo proletario in una manifestazione in Barcellona.

L'Internazionalismo proletario è una teoria sulla classe sociale marxista il cui concetto è che i membri della classe operaia devono agire in solidarietà verso la rivoluzione mondiale e in supporto dei lavoratori degli altri Paesi piuttosto che seguire il loro governo.

L'internazionalismo proletario è riassunto nel motto e ultima riga del Manifesto del Partito Comunista «Proletari di tutti i paesi, unitevi!» e ne è un inno il famoso canto socialista e comunista L'Internazionale.

L'internazionalismo proletario si propone di essere anche un deterrente contro le guerre tra nazioni poiché non è nell'interesse delle persone di classe proletaria imbracciare le armi tra loro, invece è più probabile che lo facciano contro la borghesia che il marxismo afferma opprima i lavoratori. Secondo la teoria marxista l'antonimia dell'internazionalismo proletario è il nazionalismo borghese.

In disaccordo con la teoria marxista in merito alla vocazione internazionalista del proletariato, con particolare riferimento all'Inghilterra George Orwell nega la correlazione tra condizione sociale proletaria e assenza di sentimento nazionale: «Nella classe operaia il patriottismo è profondo, ma è inconscio. Il cuore del lavoratore non sussulta quando vede una Union Jack. Ma la famosa "insularità" e "xenofobia" degli inglesi è molto più forte nella classe operaia che nella borghesia. In tutti i paesi i poveri sono più nazionali dei ricchi, ma la classe operaia inglese si distingue per la sua ripugnanza per le abitudini straniere».[1]

  1. ^ (EN) George Orwell, Work: Essays: The Lion and the Unicorn, su k-1.com. URL consultato l'11 luglio 2008.

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