Indice
Gymnolaemata
Gymnolaemata | |
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Schizobrachiella sanguinea | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Superphylum | Protostomia |
(clade) | Lophotrochozoa |
Phylum | Ectoprocta |
Classe | Gymnolaemata Allman, 1856 |
Ordini | |
Gymnolaemata Allman, 1856 è una classe di Briozoi tipicamente marini.[1] I singoli briozoi (chiamati anche zooidi) vivono in colonie che si accrescono con gli zooeci – involucro di forma allungata, a doppia parete, calcareo dei Gymnolaemata –, creando incrostazioni sui fondali marini. Gli zooidi sono collegati tra loro attraverso pori nelle loro pareti, e sono a forma di scatola o cilindrici.
Questo briozoi hanno un'apparenza che ricorda il muschio, formata dagli zooidi non più grandi di mezzo millimetro, appena visibili ad occhio nudo. Estendono fuori dal zooecio i loro peli vibranti che catturano il plancton.
I Gymnolaemata, e più in particolare i Cheilostomatida, raggruppano il maggior numero di specie del phylum Bryozoa, probabilmente a causa della vasta quantità di zooidi specializzati.[2]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2009 uno studio di filogenesi molecolare, utilizzando una combinazione di geni dei mitocondri e del nucleo cellulare, ha concluso che i briozoi sono un phylum monofiletico, così come i Gymnolaemata. Questi sono tradizionalmente divisi in Ctenostomatida dal corpo molle e Cheilostomatida mineralizzati, ma l'analisi del 2009 ha ritenuto più probabile che nessuno di questi ordini sia monofiletico e che gli zooeci mineralizzati si siano probabilmente evoluti più di una volta all'interno degli stessi Gymnolaemata.[3]
La classe è suddivisa in due ordini:[1]
- Cheilostomatida Busk, 1852
- Ctenostomatida Busk, 1852
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Gymnolaemata, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato l'11 febbraio 2020.
- ^ Donald Thomas Anderson, Invertebrate zoology, 2nd ed, Oxford University Press, 2001, pp. 363-373, ISBN 0-19-551368-1, OCLC 48627623. URL consultato il 10 febbraio 2020.
- ^ Judith Fuchs, Matthias Obst e Per Sundberg, The first comprehensive molecular phylogeny of Bryozoa (Ectoprocta) based on combined analyses of nuclear and mitochondrial genes, in Molecular Phylogenetics and Evolution, vol. 52, n. 1, 2009-07, pp. 225–233, DOI:10.1016/j.ympev.2009.01.021. URL consultato il 10 febbraio 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gymnolaemata
- Wikispecies contiene informazioni su Gymnolaemata
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) ITIS Standard Report Page: Gymnolaemata, in Integrated Taxonomic Information System. URL consultato l'8 luglio 2008.
- (EN) Catalogue of Life: Gymnolaemata, su catalogueoflife.org. URL consultato il 12 maggio 2011.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007545699505171 |
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