Discussione:Simboli patri italiani
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- 12:10, 8 gen 2007 . . Sinigagl (Discussione | contributi | blocca) (Nuova pagina; testo: 'Diversi sono i simboli patrii italiani, che identificano da più o meno tempo la Repubblica italiana, il Regno d'Italia o più semplicementre l'ideale italiano durante i...')
--Roberto 11:45, 19 gen 2007 (CET)
Qui si fa una figura barbina... al paragrafo "Colore nazionale" il {{Template:Azzurro}} non funziona! --Maquesta · Vuoi parlare con me? 23:22, 7 mag 2007 (CEST)
Frecce Tricolori
[modifica wikitesto]Ho creato la categoria Frecce Tricolori. Credo che siano un simbolo dell'Italia, ma se qualcuno è contrario elimini pure. --Emme17 11:55, 2 giu 2007 (CEST) Fatto.
Ciao Emme17, ci ho pensato un po' e ho deciso di eliminarlo: è vero che molte cose in Italia usano il tricolore e vi fanno riferimento in senso patriottico, ed è anche vero che le Frecce hanno un valore soprattutto simbolico, ma non le definirei un simbolo patrio, ossia un segno utilizzato spesso per riferirsi all'intera nazione o alla sua storia. Inoltre, se si includessero le Frecce, credo bisognerebbe estendersi anche ai simboli della Marina, o anche allo stesso Amerigo Vespucci. Va detto poi che se intendiamo per simbolo un oggetto che rimanda a qualche concetto astratto, dovremmo accettare anche i vituperati pizza, insalata caprese col basilico, piatto di pasta.. Io quindi mi limiterei alle allegorie e icone più nette, come appunto l'azzurro e la Stella. --Double Schiara (msg) 14:53, 7 mar 2016 (CET)
Simboli romani
[modifica wikitesto]Numerosi simboli romani furono ripresi cm simbolo della patria, soprattutto durante il risorgimento: l'aquila, il fascio littorio,... credo che andrebbero aggiunti. Inoltre uno dei simboli della nostra patria è il toro (italia significa "terra dei vitelli/tori")--AndreaFox 19:31, 11 giu 2007 (CEST)
Buona notazione, ma eviterei, e non per ragioni politiche: non si tratta di simboli nazionali. Il Fascio è un simbolo del fascismo, o volendo un richiamo al fascio usato dai romani. Mai è stato associato all'Italia nel suo complesso. L'aquila, allo stesso modo, era un simbolo dell'Impero (romano e in seguito italiano-fascista), non dell'Italia. --Double Schiara (msg) 14:56, 7 mar 2016 (CET)
Il toro proprio no, lo è della Spagna. Al massimo il vitello. E cmq starebbe dietro Aquila e Lupa. Barjimoa (msg) 15:14, 22 lug 2021 (CEST)
Colore nazionale, e totem
[modifica wikitesto]Ritengo che il colore nazionale italiano, sebbene ufficilmente non sancito, rimanga il verde: infatti le divise sono sempre state grigioverdi, i mezzi pubblici sono stati spesso verdi prima che la nebbia imponesse l'arancione, la carta intestata di tutte le cariche pubbliche è verde.
Quanto all'animale nazionale, faccio notare che nelle vignette umoristiche straniere noi siamo identificati con la lupa.
Questo è l'unico simbolo romano che ci sia stato lasciato: infatti l'aquila è divenuta stemma del Sacro Romano Impero e perciò è passata alla Germania, all'Austria, alla Russia...
Il fascio littorio, prima ancora che fosse bandito dalla Repubblica, in quanto simbolo dello stato fascista, era comunque diventato un simbolo internazionale di repubblica, analogamente al berretto frigio, ed in particolare è diventato il simbolo ufficiale della Francia!
La Lupa, tuttavia, in Italia non è sentita come simbolo nazionale, ma della sola città di Roma: ne costituisce infatti lo stemma, oltre che essere lo stemma della Roma Calcio.
Altri simboli nazionali mi pajono essere il Colosseo, apposto sullle marche da bollo negli ultimi tempi, e lo stemma inquartato delle Repubbliche Marinare usato dalla Marina civile e militare. Questo è l'unico stemma rigorosamente araldico oggi sentito come simbolo nazionale. Lele giannoni (msg) 13:55, 7 giu 2009 (CEST)
Patrii?
[modifica wikitesto]Pur non essendo formalmente scorretta, patrii è oggi da considerarsi grafia desueta; la grammatica odierna prescrive la -i semplice per il plurale di -io atono, e quindi patri. Se non si portano fonti circa la necessità o l'opportunità di mantenere questa grafia arcaizzata (non so, perché ad esempio così compare su tutti i testi ufficiali), tra qualche giorno sposterò la pagina a Simboli patri italiani. PersOnLine 12:50, 9 mar 2010 (CEST)
Visto che non sono state presentate fonti per lo spostamento a "patri", la pagina va rispostata a Simboli patrii italiani, che, anche se desueta, è l'unica grafia sicuramente corretta.
- Prendi una qualsiasi grammatica degli ultimi vent'anni e vedrai che la doppia -ii è un plurale desueto, può andar bene per una prosa ricercata, ma non per una enciclopedia moderna. PersOnLine 23:42, 22 ago 2011 (CEST)
- Fra l'altro, dovendola spostare, sarebbe meglio cambiare il titolo in Simboli nazionali dell'Italia (come Simboli nazionali del Canada) essendo nazione/nazionale termini più neutrali di patria/patrio e quindi più opportuni su un'enciclopedia. PersOnLine 00:11, 23 ago 2011 (CEST)
Lupo e aquila
[modifica wikitesto]Da quando il lupo e l'aquila sarebbero simboli dell'Italia? Semmai erano simboli dell'antica Roma. La lupa, infatti, è tuttora il simbolo di Roma. Mi sembra che le fonti citate (un sondaggio del portale Virgilio e un'altra pagina dello stesso contenente soltanto la foto di un'aquila) siano inconsistenti. Provvedo a rimuovere. --Daviboz (msg) 11:53, 7 set 2010 (CEST)
- Infatti erano inseriti tra i "non ufficiali"... Non possiamo negare che essi sono simboli riconosciuti a livello popolare.......... Se è inserita la Lira italiana, ormai abbandonata, non vedo perché non ci debbano essere anche gli animali-simbolo, riconosciuti anche all'estero (soprattutto il lupo italiano) --Alador (msg) 10:11, 10 set 2010 (CEST)
- Capisco, ma il problema è che ho proprio dei dubbi su quanto siano effettivamente considerati simboli italiani anche a livello popolare. Sicuramente erano due simboli di Roma, ma dell'Italia intera? In ogni caso, direi che servirebbe una fonte un po' più corposa rispetto a un sondaggio di Virgilio. Se troviamo una fonte autorevole, non ho nessun problema a ripristinare tutto, ci mancherebbe. --Daviboz (msg) 10:57, 14 set 2010 (CEST)
- Cercherò fonti migliori! Ciao!!--Alador (msg) 13:00, 17 set 2010 (CEST)
- Capisco, ma il problema è che ho proprio dei dubbi su quanto siano effettivamente considerati simboli italiani anche a livello popolare. Sicuramente erano due simboli di Roma, ma dell'Italia intera? In ogni caso, direi che servirebbe una fonte un po' più corposa rispetto a un sondaggio di Virgilio. Se troviamo una fonte autorevole, non ho nessun problema a ripristinare tutto, ci mancherebbe. --Daviboz (msg) 10:57, 14 set 2010 (CEST)
Storicamente Aquila e Lupa sono stati usati dall'Italia come simboli. Sicuramente più del corbezzolo e della pizza margherita! È stato un errore rimuoverli, anche se le fonti erano sbagliare. Bisognava mettere fonti corrette, non eliminarle. Barjimoa (msg) 15:13, 22 lug 2021 (CEST)
Feste
[modifica wikitesto]Dato che viene citata la festa del 2 giugno come simbolo patrio, andrebbe allora aggiunta anche quella del 25 aprile. --Daviboz (msg) 11:56, 7 set 2010 (CEST)
- Purtroppo non è inserita tra i simboli di Stato sul sito del Quirinale. Si può inserire tra i "non ufficiali", paradossalmente --Alador (msg) 10:08, 10 set 2010 (CEST)
- Io mi limiterei a cancellarla: è riconosciuta per legge, quindi non si puo metterla tra i simboli non ufficiali, appunto sarebbe paradossale. Ma allo stesso tempo non è riconosciuta come simbolo dal quirinale, quindi da li va tolta. Nel frattempo, metto in fondo, anche perchè non si vede come la festa della Repubblica sia vista come simbolo, mentre quella dell'unità (legata a inno, tricolore ecc ecc) e istituita per legge, non figuri. Simboli e ricorrenze quindi vanno distinti.
Il corbezzolo
[modifica wikitesto]Il corbezzolo: ci sono fonti un po' più autorevoli dell'opinione di un sindaco per considerarlo simbolo patrio? A vedere dalla "fonte" mi sembra solo una libera interpretazione di un sindaco, che prende spunta da una lirica pascoliana. La cosa è certamente una curiosità che potrebbe stare nella pagina del Corbezzolo, ma a mio avviso è un po' poco per far diventare il corbezzolo un simbolo patrio al pari di tutti gli altri elencati. PersOnLine 20:16, 25 mar 2011 (CEST)
Fatto, ho trovato la fonte autorevole che hai richiesto e l'ho inserita nella pagina: nell'intervista visibile cliccando sul link, infatti, viene riportato che è stata avviata un'operazione che testimonia come il corbezzolo sia considerato la pianta simbolo dell'Italia da parte di persone autorevoli in materia, ovvero il presidente dell'Associazione nazionale forestale, la presidente del Comitato pugliese per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia e l'assessore regionale alla qualità dell'ambiente della Puglia. --Gabriele Iuzzolino (msg) 18:07, 26 mar 2011 (CET)
- Per me, hai un concetto veramente strano di fonte autorevole:. Io per fonti autorevoli intendo siti delle istituzionali nazionali o libri, da questi editi, che esplicitamente parlino del corbezzolo come di simbolo patrio, non di simbolo cromaticamente allusivo al tricolore usato per spunto per un cerimoniale, anche perché allora pure la mascotte dei mondiali anni '90 può diventare un un simbolo patrio. Adesso provo a sentire gli altri utenti che hanno steso la voce, perché avranno avuto qualche motivo o fonte (presumo) se non hanno mai citato il corbezzolo come chiaro simbolo patrio (concetto che comunque vorrei fosse definito da qualcuno). PersOnLine 19:50, 26 mar 2011 (CEST)
- Mai sentito.. --OPVS SAILCI 20:09, 26 mar 2011 (CET)
- Non ho letto gli interventi precedenti, ma ai miei tempi a scuola s:Al corbezzolo di Giovanni Pascoli non c'era professore che no lo facesse leggere e commentare — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Mizardellorsa (discussioni · contributi).
- Vabbè, anche il melograno di Carducci, che c'entra, ma dire che è un simbolo patrio mi sembra un'altra cosa... --OPVS SAILCI 21:19, 26 mar 2011 (CET)
- Anche io non penso si possa inserire come simbolo patrio, in mancanza di fonti più autorevoli (sito di un ministero o riferimenti bibliografici). --Paul Gascoigne (msg) 21:32, 26 mar 2011 (CET)
- Ripeto, non ho letto la discussione e non so se ci si riferisce a simboli ufficiuali deliberati dagli organi statali o anche da dati determinati solo dalla tradizione. Se vale la seconda interpretazione, nella scuola italiana l'Eneide era una lettura obbligata e il commento di Pascoli era sulla bocca di tutti. Ora, forse non più. Ma l'incipit della voce parla di o più semplicemente l'ideale italiano durante il Risorgimento Secondo la retorica del tempo persino la Prima guerra mondiale si chiamava Quarta guerra d'indipendenza E Pascoli, dapprima socialista, venne ingaggiato nel clima che portò alla guerra se non altro dopo che scrisse per la Guerra di Libia Lagrande proletaria si è scossa. Ovvio che se parliamo solo di leggi e decreti è tutt'altro discorso.--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 21:45, 26 mar 2011 (CET)
- Ma tu Mizar vuoi dare una risposta senza aver letto la domanda??? --OPVS SAILCI 01:33, 27 mar 2011 (CET)
- Il metodo di mettere al bar una discussione esterna pure previsto e ampiamente usato, rischia di catapultare un lettore di passaggio in una questione già da tempo dibattuta e stratificata, spesso collegata ad altre questioni dibattute in posti ancora diversi e una certa prudenza nell'intervenire a gamba tesa nel bel mezzo della questione è d'obbligo anche se il suo intervento è sollecitato dal solo fatto di averla linkata dal bar. A mio avviso, e lo ho detto sopra occorrerebbe a monte mettersi d'accordo se nella voce vanno accolti solo i dati ufficiali o anche quelli tradizionali. Rileggendo la voce non è solo l'incipit ad aprire ad una interpretazione più larga. L'azzurro, nell'immaginario collettivo, è divenuto un simbolo perchè usato dalla nazionale di calcio, a sua volta scelto per un omaggio al colore dinastico del re (gli accenni ad usi in età repubblicana sono di scarso peso). Ma credo proprio che anche all'epoca era evidente la distinzione tra simboli dinastici (per fare un esempio FERT) e quelli patrii. Mi sembra che tra la citazione di Carducci e quella di Pascoli (se c'è in Carducci è solo una allusione, in Pascoli è l'elemento portante dell'intera ode) ci sia qualche differenza. Riconosco, però l'ode in questione non è quasi più conosciuta: un tempo a scuola era quasi d'obbligo, ora, credo persino l'Eneide è del tutto trascurata.--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 09:00, 27 mar 2011 (CEST)
- Ma tu Mizar vuoi dare una risposta senza aver letto la domanda??? --OPVS SAILCI 01:33, 27 mar 2011 (CET)
- Ripeto, non ho letto la discussione e non so se ci si riferisce a simboli ufficiuali deliberati dagli organi statali o anche da dati determinati solo dalla tradizione. Se vale la seconda interpretazione, nella scuola italiana l'Eneide era una lettura obbligata e il commento di Pascoli era sulla bocca di tutti. Ora, forse non più. Ma l'incipit della voce parla di o più semplicemente l'ideale italiano durante il Risorgimento Secondo la retorica del tempo persino la Prima guerra mondiale si chiamava Quarta guerra d'indipendenza E Pascoli, dapprima socialista, venne ingaggiato nel clima che portò alla guerra se non altro dopo che scrisse per la Guerra di Libia Lagrande proletaria si è scossa. Ovvio che se parliamo solo di leggi e decreti è tutt'altro discorso.--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 21:45, 26 mar 2011 (CET)
- Anche io non penso si possa inserire come simbolo patrio, in mancanza di fonti più autorevoli (sito di un ministero o riferimenti bibliografici). --Paul Gascoigne (msg) 21:32, 26 mar 2011 (CET)
- Vabbè, anche il melograno di Carducci, che c'entra, ma dire che è un simbolo patrio mi sembra un'altra cosa... --OPVS SAILCI 21:19, 26 mar 2011 (CET)
- Mi ha stupito la citazione del corbezzolo e - letti i vostri interventi - sono andato sui motori di ricerca: parlano del corbezzolo come simbolo nazionale tre ditte vivaistiche, una scuola e alcuni organi di stampa che hanno ripreso la notizia della piantumazioni. Nel sito del Quirinale non ve n'è traccia. Un'azienda vitivinicola richiama il fatto che in epoca risorgimentale fosse nata la similitudine tra la pianta e l'Italia. Mah!! IMHO io lo toglierei. --(Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra!(scrivimi) 09:26, 27 mar 2011 (CEST)
- @Tuchino La tua ricerca mi aumenta la convinzione che Odi di Pascoli, e i suoi commenti all'Eneide ormai non li legge più nessuno. Non so se sia un bene o un male: c'è del Pascoli più bello. Comunque se si decide di lasciare solo i simboli patri ufficiali, per me va bene, basta dirlo chiaramente e modificare l'incipit--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 09:34, 27 mar 2011 (CEST)
- Mizar, il problema è che bisognerebbe capire che cos'è effettivamente un simbolo patrio; sul Treccani, alla voce patria leggo: Il territorio abitato da un popolo e al quale ciascuno dei suoi componenti sente di appartenere per nascita, lingua, cultura, storia e tradizioni, quindi un "simbolo patrio" dovrebbe essere un simbolo che evoca, vuoi nella retorica istituzionale, vuoi nel cuore dei cittadini, questo senso di appartenenza. Ora dunque dovremmo chiederci il corbezzolo evoca/ ha mai evocato/evoca questo senso di appartenenza? Se sì lo si tiene; se sì ma in parte perché solo in riferimento al passato, allora lo si metterà tra i simbolo patri, ma del passato. PersOnLine 11:01, 27 mar 2011 (CEST)
Non possiamo includere solo quelli ctati sul sito del Quirinale, perché allora dovremmo togliere anche l'azzurro e l'Italia Turrita. --Gabriele Iuzzolino (msg) 11:04, 27 mar 2011 (CEST)
Sono d'accordo con PersonOnLine : in entrambi i casi il corbezzolo merita di stare su questa pagina, dato che la lira è un simbolo del passato. --Gabriele Iuzzolino (msg) 11:07, 27 mar 2011 (CEST)
- Ma esiste una definzione ufficiale di "simbolo patro italiano", di cosa lo sia e di cosa non lo sia? --79.6.3.125 (msg) 11:22, 27 mar 2011 (CEST)
- Bisognerebbe considerare il fatto che forse esistono anche i simboli nazionali, perché dovrebbe esserci differenza tra patria e nazione. PersOnLine 11:52, 27 mar 2011 (CEST)
- @Mizar. (commento scherzoso) Sono abbastanza vecchio da conoscere le Odi di Pascoli, persino Myricae e i Canti di Castelvecchio! Non mi avevano fatto leggere il Corbezzolo, lo cercherò. Comunque continuo a preferire Filippo Pananti e Guido Gozzano...
- Uscendo dall'OT, con tutto il rispetto per il corbezzolo, IMHO non può venire considerato un simbolo a causa della scarsa diffusione che ha tale suo significato simbolico. Il solo Pascoli non fa storia, al massimo opinione poetica molto accreditata. --(Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra!(scrivimi) 11:58, 27 mar 2011 (CEST)
- @Tubino Per evitare la fatica di cercare è su sourceAl Corbezzolo
- <OT> Confesso che non avevo mai sentito nominare Filippo Pananti, se ci dai una mano nella trascrizione possiamo metterlo in linea, così lo facciamo conoscere.--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 12:40, 27 mar 2011 (CEST)
- Uscendo dall'OT, con tutto il rispetto per il corbezzolo, IMHO non può venire considerato un simbolo a causa della scarsa diffusione che ha tale suo significato simbolico. Il solo Pascoli non fa storia, al massimo opinione poetica molto accreditata. --(Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra!(scrivimi) 11:58, 27 mar 2011 (CEST)
- @Mizar. (commento scherzoso) Sono abbastanza vecchio da conoscere le Odi di Pascoli, persino Myricae e i Canti di Castelvecchio! Non mi avevano fatto leggere il Corbezzolo, lo cercherò. Comunque continuo a preferire Filippo Pananti e Guido Gozzano...
- Bisognerebbe considerare il fatto che forse esistono anche i simboli nazionali, perché dovrebbe esserci differenza tra patria e nazione. PersOnLine 11:52, 27 mar 2011 (CEST)
Tuchino, l'ignoranza di molte persone sull'argomento non può essere motivo di perdita di signirficato dei simboli: non per niente molti sono convinti che il verde e il bianco della bandiera simboleggino i prati e i nevai! --Gabriele Iuzzolino (msg) 13:12, 27 mar 2011 (CEST)
- Qui c'è concomitanza di ignoranza (non conoscenza) con non diffusione. Se gli abitanti del mio comune vedessero nella Mosa un simbolo di italianità, non per questo essa lo diventerebbe per buona parte degli italiani!
- Carissimi, sono Tuchino, mica Tubino o Turchino!!!
- @Tuchino dalle note appare evidente che nell'italietta giolittiana la interpretazione poetica di Pascoli era diffusa. Poi con il fascismo se ne addirittura abusò, per reazione ora si tende a dimenticarla. La stessa sorte al verso ??i bimbi d'Italia/ si chiaman Balilla, che fa appunto parte dell'Inno degli Italiani, ma non del testo ufficiale della Repubblica. Togliamoli pure, ma a mio parere almeno una noticina in una operazione culturale com'è una enciclopedia non starebbe male--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 13:58, 27 mar 2011 (CEST)
- Carissimi, sono Tuchino, mica Tubino o Turchino!!!
- Qui c'è concomitanza di ignoranza (non conoscenza) con non diffusione. Se gli abitanti del mio comune vedessero nella Mosa un simbolo di italianità, non per questo essa lo diventerebbe per buona parte degli italiani!
@Iuzzolino per piacere smettila di utilizzare le fonti come clave nella presunzione di essere solo tu ad avere quelle valide o di interpretarle correttamente: da quel che so e che ho visto nelle pagine (e altrove) nessuno ha la verità in tasca sul significato storico del colori del tricolore. PersOnLine 15:14, 27 mar 2011 (CEST)
- Vorrei ricordare che nell'Emblema della Repubblica Italiana ci sono due fronde, e non sono di corbezzolo, ma di quercia ed olivo, e le motivazioni sono spiegate bene; quindi da cosa sarebbe suffragata questa teoria? Non bastano alcune fonti peraltro abbastanza locali. --Pigr8 ...libertà é partecipazione! 16:23, 27 mar 2011 (CEST)
- Trovate e inserite citazioni di Romano Luperini, Alfredo Cattabiani e Giuseppe Antonio Borgese le cui autorevolezze non dovrebbero essere messe in discussione, per l'uso del corbezzolo come simbolo nazionale nell'ambito della poesia. --Bramfab Discorriamo 16:46, 27 mar 2011 (CEST)
- L'uso in poesia, non c'entra con l'uso reale però. PersOnLine 18:00, 27 mar 2011 (CEST)
- (f.c.)Ma il soggetto e titolo della voce è "Simboli patri italiani", non "simboli patri secondo la gazzetta ufficiale dello stato italiano" o simboli patri in utilizzo non artistico o altro. Per una serie di motivi il corbezzolo, per circa un secolo (lo valuto ad occhio guardando le citazioni) era un simbolo poetico o letterario per il tricolore. Noi ci limitiamo a riportare ciò.--Bramfab Discorriamo 22:26, 27 mar 2011 (CEST)
- L'uso in poesia, non c'entra con l'uso reale però. PersOnLine 18:00, 27 mar 2011 (CEST)
- Trovate e inserite citazioni di Romano Luperini, Alfredo Cattabiani e Giuseppe Antonio Borgese le cui autorevolezze non dovrebbero essere messe in discussione, per l'uso del corbezzolo come simbolo nazionale nell'ambito della poesia. --Bramfab Discorriamo 16:46, 27 mar 2011 (CEST)
- Una proposta conciliativa sarebbe quella di separare le due voci: non mi sembra il caso di cancellare e basta--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 19:22, 27 mar 2011 (CEST)
@PersOnLine, scusa se ti ho offeso, il fatto è che sulla voce Bandiera d'Italia c'è stata quasi ua edit war alla fine della quale si è capito che nessuna fonte seria parla di prati e nevai come genitori della nostra bandiera. Comunque, volevo dire che ho trovato e inserito un'ulteriore fonte libraria, la quale riporta come sin dai decenni tra il Risorgimento e Pascoli il corbezzolo veniva considerato la pianta nazionale (è la fonte n.13 e la stessa usata, anche se non inserita, da Utente:Gep nella voce Arbutus unedo. --Gabriele Iuzzolino (msg) 19:46, 27 mar 2011 (CEST)
- Non sono per niente offeso, anche perché non mi sono mai immischiato nella pagina del tricolore. E' solo che ho l'impressione che tu faccia un uso un tantino troppo disinvolto delle fonte, e delle volte, a mio avviso, intendendole in modo distorto, soprattutto visto il modo in cui intervieni radicalmente nelle pagine: insomma un conto è fare interventi radicale perché sull'argomento si ha una vasta cultura, un conto è perché uno ha trovate due o tre informazioni nella rete. PersOnLine 22:47, 27 mar 2011 (CEST)
Ah, un'altra cosa: esecondo me, sarebbe meglio mettere la due citazioni una affianco all'altra, per motivi puramente estetici. --Gabriele Iuzzolino (msg) 19:52, 27 mar 2011 (CEST)
- Ma no, proprio cancellarla forse è troppo punitivo ;-)) IMHO sarebbe opportuno evidenziare - nel testo e nella posizione - che al giorno d'oggi non è diffusa (in molte parti d'Italia non sappiamo neppure cosa sia il corbezzolo, nel senso che è limitato all'areale mediterraneo e assente a nord degli Appennini) ... ragione forse della sua mancata diffusione come simbolo? (pensate fosse il Genepì !) --(Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra!(scrivimi) 20:07, 27 mar 2011 (CEST)
- Mi sembra che le distanze tra le diverse opinioni si siano molto ravvicinate. E' indubbio che ci sono stati anni in cui tutti gli studenti e i docenti d'Italia vedevano nel corbezzolo su cui era adagiato Pallante una anticipazione del tricolore italiano. Giusto 100 anni fa, in occasione del primo cinquantenario del regno d'Italia, proprio per l'inaugurazione del Vittoriano, fu premiato l'Hymnus in Romam presentato da Pascoli in forma anonima, di un Pascoli che aveva lasciato le sue antiche posizioni e aveva accolto alcune istanze nazionalistiche e aveva fatto l'esaltazione della morte di Pallante. Non so se fu un bene o un male: molti di quegli studenti dopo pochi anni morirono sulle trincee del Carso. Ormai nella scuola moderna queste cose sono state dimenticate. Ripeto: una piccola menzione in una enciclopedia a mio giudizio può essere fatta magari proprio ben chiarendo che stiamo parlando del passato--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 04:57, 28 mar 2011 (CEST)
- Condivido Mizar. Io porterei il corbezzolo sotto alla lira, riducendo (di volume) le lunghe citazioni di brani poetici e mettendo il testo all'imperfetto (es. fino ai primi anni del novecento il c. veniva identificato... --(Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra!(scrivimi) 14:16, 28 mar 2011 (CEST)
- Mi sembra che le distanze tra le diverse opinioni si siano molto ravvicinate. E' indubbio che ci sono stati anni in cui tutti gli studenti e i docenti d'Italia vedevano nel corbezzolo su cui era adagiato Pallante una anticipazione del tricolore italiano. Giusto 100 anni fa, in occasione del primo cinquantenario del regno d'Italia, proprio per l'inaugurazione del Vittoriano, fu premiato l'Hymnus in Romam presentato da Pascoli in forma anonima, di un Pascoli che aveva lasciato le sue antiche posizioni e aveva accolto alcune istanze nazionalistiche e aveva fatto l'esaltazione della morte di Pallante. Non so se fu un bene o un male: molti di quegli studenti dopo pochi anni morirono sulle trincee del Carso. Ormai nella scuola moderna queste cose sono state dimenticate. Ripeto: una piccola menzione in una enciclopedia a mio giudizio può essere fatta magari proprio ben chiarendo che stiamo parlando del passato--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 04:57, 28 mar 2011 (CEST)
- Viceversa non vedo perché' dovrei inserire in una voce prettamente di botanica tutto un paragrafo che con la botanica ha ben poco a che vedere, questa e' unan voce di simboli patri e non vedo perché la sua scrittura debba essere soggetta ad un recentismo populista: il fatto che Pascoli oggi sia poco conosciuto non riduce il valore del suo testo, senza considerare che il ricordo del corbezzolo come simbolo del tricolore e quindi patrio lo si ritrova in testi recenti. Quello che sta andando fuori moda non e' il corbezzolo, ma l'utilizzo dei simboli patri con la consapevolezza di quello che raelemte sottendono e delle motivazioni per cui sono divenuti simboli. Il trovare le motivazioni per cui determinati oggetti sono o erano simboli patri può essere une delle ragioni per sfogliare una enciclopedia (e una delle ragioni per le qauli ci sono le enciclopedie) e mi aspetto di trovarvi le motivazioni in una voce dedicata, non cercando qua' e la, altrimenti verrebbe perfino da inserire il tricolore e l'inno di Mameli nella voce sulla nazionale di calcio.
- Comunque la discussione e' iniziata con la richiesta di fonti più autorevoli, e le fonti autorevoli sono saltate fuori.--Bramfab Discorriamo 15:17, 28 mar 2011 (CEST)
- Non ho scritto di voler inserire le poesie pascoliane nella pagina (botanica) del corbezzolo. Le fonti che vedo o sono di un secolo fa o solo riferite al Pascoli o recenti dichiarazioni di un'amministrazione comunale (una) e di una scuola (una), non ci sono prese di posizione ufficiali o ufficiose, campagne di sensibilizzazione,... e ribadisco: la tradizione del corbezzolo, scusa, non può - come già ho scritto - venire facilmente diffusa nel nord Italia, dove il c. non esiste. --(Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra!(scrivimi) 16:47, 28 mar 2011 (CEST)
- Non si puo' discutere senza neppure guardare la voce, ecco due fonti recenti inserite: Romano Luperini, Letteratura e identità nazionale nel Novecento, Manni Editori, 2004, Alfredo Cattabiani, Florario: miti, leggende e simboli di fiori e piante,Mondadori, 1996. E' persino assurdo richiedere campagne di "sensibilizzazione" o prese di posizione ufficiali a cosa? Assurdo anche affermare che non sarebbe un simbolo italiano non crescendo al nord, non fosse altro che similmente si potrebbe allora invocare duramente l'esclusione dai simboli patri del Vittoriano, che essendo a Roma non potrebbe, secondo questa logica, certamente essere condiviso ne da Milano ne da Palermo. In ogni caso siamo una enciclopedia compilativa, in cui si riporta quello che scrivono e dicono le fonti: se qualcuno ha fonti piu' autorevoli di Romano Luperini, Alfredo Cattabiani e Giuseppe Antonio Borgese le tiri fuori, viceversa se ritiene che il suo pensiero prevalga su queste fonti ha sbagliato sito.--Bramfab Discorriamo 17:08, 28 mar 2011 (CEST)
- E' mia abitudine dialogare con mente aperta, calma e pacatezza. Ti prego, Bramfab, di non accusarmi di superficialità: le fonti che tu citi le avevo viste; il pensiero di Luperini parte anch'egli dall'ode pascoliana, che a questo punto IMHO potrebbe essere veramente l'origine dell'abbinamento tra corbezzolo e colori italici (naturalmente, se qualcuno ne sa di più, sono prontissimo ad accettare altre possibilità). L'altro è un libro che ha voluto ricercare le astrazioni intellettive legate ai vari vegetali. Non l'ho ancora consultato. Mica ho detto che non sono valide fonti? Ho detto - senza polemizzare tra nord e sud, senza parlare di politica, senza criticare chi ha trovato le fonti, senza proporre la cancellazione del corbezzolo - che mi parevano fonti discendenti dall'ode pascoliana. Forse ti è sfuggito che ho provato a contribuire con una proposta (cassabile come tutte, certo, ma offerta con spirito costruttivo e alla ricerca di un equilibrio tra i partecipanti). Veniamo alle prese di posizione ufficiali. significa che - e non sono stato smentito - i Poteri dello Stato non citano il corbezzolo. Passiamo alle campagne di sensibilizzazione. Non le ho chieste, ti prego di rileggere il passo, ne ho notato la mancanza; per fare un esempio, fu campagna di sensibilizzazione quella di Ciampi da Presidente della Repubblica a favore dell'inno nazionale, è recente la campagna mediatica in cui si chiede di esporre il tricolore. (ah, io l'ho esposto). Vengo all'ultimo appunto che ricevo: ...se ritiene che il suo pensiero prevalga su queste fonti ha sbagliato sito... Garantisco che nulla è più lontano dal mio rapporto col mondo che l'ansia di prevalere su altri. Basta leggere il mio logo/firma!
- PS. Poco fa un utente ha scritto: "Mi sembra che le distanze tra le diverse opinioni si siano molto ravvicinate" a quanto pare si è sbagliato. Riproviamo con calma a pensare a come trovare un equilibrio? o hai ragione tu, punto e basta? --(Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra!(scrivimi) 18:47, 28 mar 2011 (CEST)
- Continuo a ritenere che le distanze stanno diminuendo. Di fonti autorevoli ce ne è adesso addirittura una sovrabbondanza e concordo che le due citazioni poetiche sono un po' troppo lunghe. ma la mia è stata una risposta d'istinto per motivi generazionali: l'Eneide l'ho studiata a scuola 53 anni fa e a quell'epoca la morte di Pallante con tutta la sovrastruttura di interpretazioni premonitrici dei destini italici era ancora di prammatica. Vedo ora che per molti costituisce una novità assoluta, mentre le dotte citazioni di Bramfab di autori più recenti non certo tacciabili di nazionalismo hanno dimostrato che il mondo della cultura tuttora, presta grande attenzione alle forzature interpretative del passato. La domanda iniziale era: Il corbezzolo è un simbolo patrio? La risposta è: nel 1911, l'Hymnus in Romam ha sostenuto di si e quello era emblematico delle grandiose celebrazioni del cinquantenario (tanto per capire la grandiosità basti vedere il Vittoriano) Poi se si preferisce mettere i verbi all'imperfetto, per me va bene ugualmente --Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 21:49, 28 mar 2011 (CEST)
- PS. Poco fa un utente ha scritto: "Mi sembra che le distanze tra le diverse opinioni si siano molto ravvicinate" a quanto pare si è sbagliato. Riproviamo con calma a pensare a come trovare un equilibrio? o hai ragione tu, punto e basta? --(Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra!(scrivimi) 18:47, 28 mar 2011 (CEST)
- E' mia abitudine dialogare con mente aperta, calma e pacatezza. Ti prego, Bramfab, di non accusarmi di superficialità: le fonti che tu citi le avevo viste; il pensiero di Luperini parte anch'egli dall'ode pascoliana, che a questo punto IMHO potrebbe essere veramente l'origine dell'abbinamento tra corbezzolo e colori italici (naturalmente, se qualcuno ne sa di più, sono prontissimo ad accettare altre possibilità). L'altro è un libro che ha voluto ricercare le astrazioni intellettive legate ai vari vegetali. Non l'ho ancora consultato. Mica ho detto che non sono valide fonti? Ho detto - senza polemizzare tra nord e sud, senza parlare di politica, senza criticare chi ha trovato le fonti, senza proporre la cancellazione del corbezzolo - che mi parevano fonti discendenti dall'ode pascoliana. Forse ti è sfuggito che ho provato a contribuire con una proposta (cassabile come tutte, certo, ma offerta con spirito costruttivo e alla ricerca di un equilibrio tra i partecipanti). Veniamo alle prese di posizione ufficiali. significa che - e non sono stato smentito - i Poteri dello Stato non citano il corbezzolo. Passiamo alle campagne di sensibilizzazione. Non le ho chieste, ti prego di rileggere il passo, ne ho notato la mancanza; per fare un esempio, fu campagna di sensibilizzazione quella di Ciampi da Presidente della Repubblica a favore dell'inno nazionale, è recente la campagna mediatica in cui si chiede di esporre il tricolore. (ah, io l'ho esposto). Vengo all'ultimo appunto che ricevo: ...se ritiene che il suo pensiero prevalga su queste fonti ha sbagliato sito... Garantisco che nulla è più lontano dal mio rapporto col mondo che l'ansia di prevalere su altri. Basta leggere il mio logo/firma!
- Non si puo' discutere senza neppure guardare la voce, ecco due fonti recenti inserite: Romano Luperini, Letteratura e identità nazionale nel Novecento, Manni Editori, 2004, Alfredo Cattabiani, Florario: miti, leggende e simboli di fiori e piante,Mondadori, 1996. E' persino assurdo richiedere campagne di "sensibilizzazione" o prese di posizione ufficiali a cosa? Assurdo anche affermare che non sarebbe un simbolo italiano non crescendo al nord, non fosse altro che similmente si potrebbe allora invocare duramente l'esclusione dai simboli patri del Vittoriano, che essendo a Roma non potrebbe, secondo questa logica, certamente essere condiviso ne da Milano ne da Palermo. In ogni caso siamo una enciclopedia compilativa, in cui si riporta quello che scrivono e dicono le fonti: se qualcuno ha fonti piu' autorevoli di Romano Luperini, Alfredo Cattabiani e Giuseppe Antonio Borgese le tiri fuori, viceversa se ritiene che il suo pensiero prevalga su queste fonti ha sbagliato sito.--Bramfab Discorriamo 17:08, 28 mar 2011 (CEST)
- Non ho scritto di voler inserire le poesie pascoliane nella pagina (botanica) del corbezzolo. Le fonti che vedo o sono di un secolo fa o solo riferite al Pascoli o recenti dichiarazioni di un'amministrazione comunale (una) e di una scuola (una), non ci sono prese di posizione ufficiali o ufficiose, campagne di sensibilizzazione,... e ribadisco: la tradizione del corbezzolo, scusa, non può - come già ho scritto - venire facilmente diffusa nel nord Italia, dove il c. non esiste. --(Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra!(scrivimi) 16:47, 28 mar 2011 (CEST)
- Indipendentemente dalle distanze wikipedia si fonda sul rispetto delle fonti autorevoli che prevalgono sulle opinioni personali.
- Nella voce e' ben indicato che il corbezzolo si trova tra i simboli patri usati in poesia, orbene penso di non sbagliare se scrivo che nel secolo XX la "poesia patria" e' morta e defunta, da cui ne trascende che oggigiorno ne permane il ricordo sia accademico sia in floricultura, non l'utilizzo fatto salvo la continuità fino ad oggi di sua attenzione nello studio di quei fortunati a cui viene proposta o interessa una certa letteratura italiana, e fatta salva qualche festa locale, ma ciò non toglie che il dato sia enciclopedicamente valido e merita di essere riportato con la dovizia riscontrata sulle fonti. (Ben possibile che corbezzolo-tricolore fosse rimasto in poetiche della E.F. oggi sconosciute e quindi irrilevanti al presente). Per cui non e' l'uso del corbezzolo-tricolore ad essere stato dismesso, ed in ogni caso avrebbe sempre il suo valore storico letterario, ma e' scomparso un certo genere letterario patriottico.
- La campagna di Ciampi sull'inno nazionale ebbe in primis un valore di riaffermazione di una cerimonialita' perduta che sottintendeva la riaffermazione di un senso di consapevolezza di appartenenza ad una nazione. L'inno nazioanle non veniva neppure piu' suonato alla presenza del presidente della repubblica alla prima della Scala (se ricordo correttamente), quando tutte le nazioni eseguono il loro inno ad ogni opportunità, anche banale, che si presenti. Inno nazionale, bandiera nazionale e sigillo dello stato, sono, per quanto formalismi, la prima e ultima spiaggia dell'appartenenza ad uno stato con quel che ne consegue e tutte la nazioni hanno questi tre simboli ben definiti; e come simbolismo in Italia questi si pongono ad un ben diverso livello rispetto gli altri simboli come il Vittoriano, l'Italia turrita, lo stendardo presidenziale, l'azzurro sportivo ecc. Ciampi non ha promosso specificatamente l'inno di Mameli, avrebbe agito anche se fosse stato il caso del coro del Nabucco o "Papaveri e papere", ha solamente riproposto un cerimoniale ad una nazione sempre piu' sciatta in certe cose.--Bramfab Discorriamo 12:09, 29 mar 2011 (CEST)
Testo non fontato rimosso
[modifica wikitesto]dalla sezione Azzurro:
- Differentemente dalla bandiera, tuttavia, il colore azzurro non ha mai trovato sanzione ufficiale, tanto che ancor oggi non è univocamente associato all'immagine dell'Italia.[senza fonte] Nell'Età Moderna e in tutto l'Ottocento l'area italiana veniva piuttosto indicata col colore verde, in contrapposizione al blu francese, al rosso inglese e al bianco tedesco. Il verde era infatti il colore di Milano, città che aveva assunto una primauté morale sugli altri centri italiani in forza del suo primato economico e politico (ivi infatti era custodita la Corona Ferrea, simbolo regio).[senza fonte] Il verde è ancor oggi utilizzato per indicare l'Italia in alcuni atlanti geografici, come quelli editi dall'Istituto De Agostini.[forse è del tutto casuale]
fine del testo rimosso. -- Theirrules yourrules 07:25, 29 mar 2011 (CEST)
Azzurro nei nastri
[modifica wikitesto]I nastri del Supremo Ordine della Santissima Annunziata sono rossi. Visto che è senza fonte, ma il verbo è all'imperfetto, risulta che anticamente fossero azzurri? (io francamente non lo so) --(Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra!(scrivimi) 16:37, 29 mar 2011 (CEST)
Corbezzolo: non solo poetico
[modifica wikitesto]Salve gente, penso che si possa levare la definizione di "simbolo poetico" affibbiata in questa pagina al corbezzolo, visto che il 30 maggio 2012 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha piantato nel giardino del Quirinale una pianta di corbezzolo, proprio perch<é questa è la pianta simbolo dell'Italia, in veste nn solo poetica, ma anzi, quasi ufficiale.--Memnone di Rodi Κώνσυλτα λ΄ωράκολο 15:11, 4 lug 2012 (CEST)
- Non sono d'accordo, il corbezzolo non è riconosciuto ufficialmente come simbolo nazionale. Visto che Saragat la prediligeva, la Barbera è forse vino nazionale? --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 20:37, 4 lug 2012 (CEST)
- Aggiungo che ne abbiamo già discusso qui sopra... --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 20:46, 4 lug 2012 (CEST)
- Sì, ma Saragat non usava la Barbera come simbolo dell'unità nazionale, come invece ha fatto Napolitano piantando un corbezzolo nel giardino del Quirinale (aggiungo che l'iniziativa non è isolata : in diversi luoghi d'Italia sono stati piantati corbezzoli per le celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia).--Memnone di Rodi Κώνσυλτα λ΄ωράκολο 15:34, 5 lug 2012 (CEST)
- Aggiungo che ne abbiamo già discusso qui sopra... --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 20:46, 4 lug 2012 (CEST)
Io invece non capisco perché mettere una cosa come il corbezzolo tra i simboli patri italiani. È come metterci la caprese e la pizza margherita. Sigh. Questo articolo dovrebbe essere una cosa seria. Barjimoa (msg) 15:11, 22 lug 2021 (CEST)
- Direi invece che dalle fonti in nostro possesso (compresa quella linkata sopra), si evince che il corbezzolo ha tutto il diritto di essere trattato nella voce in oggetto. --LukeWiller [Scrivimi] 18:40, 22 lug 2021 (CEST).
- A parte che il link a me non funziona. segnalo che anche il melograno è stato considerato simboli dell'Italia ai tempi di Napolitano. Ribadisco i miei dubbi di 9 anni fa. --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 08:29, 23 lug 2021 (CEST)
- No, dal link che hai citato si evince che il melograno è un simbolo dell'Emilia Romagna, non dell'Italia intera. --LukeWiller [Scrivimi] 18:40, 23 lug 2021 (CEST).
- Scusa Luke, ma io non vedo Emilia Romagna; invece leggo: "sul retro del vaso è riportata, in oro zecchino, la scritta: "Il Tricolore del Melograno", per il verde delle sue foglie, il rosso dei chicchi e il bianco della membrana che li avvolge, sicuramente, la pianta più idonea per i 150° dell'Unità d'Italia". --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 21:03, 23 lug 2021 (CEST)
- Scusami tu: mi era sfuggito il passaggio. --LukeWiller [Scrivimi] 16:02, 24 lug 2021 (CEST).
- Scusa Luke, ma io non vedo Emilia Romagna; invece leggo: "sul retro del vaso è riportata, in oro zecchino, la scritta: "Il Tricolore del Melograno", per il verde delle sue foglie, il rosso dei chicchi e il bianco della membrana che li avvolge, sicuramente, la pianta più idonea per i 150° dell'Unità d'Italia". --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 21:03, 23 lug 2021 (CEST)
- No, dal link che hai citato si evince che il melograno è un simbolo dell'Emilia Romagna, non dell'Italia intera. --LukeWiller [Scrivimi] 18:40, 23 lug 2021 (CEST).
- A parte che il link a me non funziona. segnalo che anche il melograno è stato considerato simboli dell'Italia ai tempi di Napolitano. Ribadisco i miei dubbi di 9 anni fa. --Il TuchinoAmo la Pace, non fatemi la guerra! 08:29, 23 lug 2021 (CEST)
Simboli ufficiali e non ufficiali
[modifica wikitesto]Serve a mio avviso un criterio chiaro per definire quali siano i simboli ufficiali. E il criterio secondo me non puo' che essere l'inclusione o la mancata inclusione tra i simboli elencati nel sito del quirinale. Quindi i simboli ufficiali sono il Tricolore, l'Inno Nazionale, l'Emblema, lo Stendardo e il Vittoriano.
Una festa non è automaticamente un simbolo, e non viene riconosciuta in questo elenco, quindi la sposterei tra gli altri simboli. La coccarda poi, va mossa senza dubbio: a quel punto andrebbero annotati i guidoni, i gagliardetti, gli stemmi rappresentanti il tricolore. La menzione del tricolore deve essere sufficiente.
Lira e Frecce Tricolori
[modifica wikitesto]Sposto qui la discussione per darle visibilità, e cito il messaggio di Double Schiara:
«è vero che molte cose in Italia usano il tricolore e vi fanno riferimento in senso patriottico, ed è anche vero che le Frecce hanno un valore soprattutto simbolico, ma non le definirei un simbolo patrio, ossia un segno utilizzato spesso per riferirsi all'intera nazione o alla sua storia. Inoltre, se si includessero le Frecce, credo bisognerebbe estendersi anche ai simboli della Marina, o anche allo stesso Amerigo Vespucci. Va detto poi che se intendiamo per simbolo un oggetto che rimanda a qualche concetto astratto, dovremmo accettare anche i vituperati pizza, insalata caprese col basilico, piatto di pasta.. Io quindi mi limiterei alle allegorie e icone più nette, come appunto l'azzurro e la Stella. --Double Schiara (msg) 14:53, 7 mar 2016 (CET)»
Al quale rispondo che le frecce tricolori e e la lira si distinguono dalle altre cose che ha elencato perché, pur non essendo ufficiali, sono simboli istituzionalizzati, nel senso che sono stati creati dalle istituzioni con la precisa funzione di simbolo dello Stato Italiano: per le frecce tricolori questa è l'unica funzione, mentre per la lira, la funzione simbolica accompagna quella economica per tutte le monete occidentalin il cui rovescio presenta sempre figure emblematiche o capi di Stato del Paese che le emette; cito a tal proposito la Treccani (http://www.treccani.it/enciclopedia/moneta/):
«[La moneta] fu la prima delle creazioni dell’economia mercantile di cui i governi appresero a impossessarsi per effetto della coniazione, imprimendo sui pezzi metallici figure o iscrizioni, che finirono per far apparire la m. come un’espressione della sovranità dei pubblici reggitori.»
--Memnone di Rodi Κώνσυλτα λ΄ωράκολο 13:23, 9 set 2016 (CEST)
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