Acquis comunitario
L'acquis comunitario, dalla locuzione francese «(droit) acquis communautaire» (francese IPA: [aˌki kɔmynoˈtɛːʁ]; traducibile in italiano come "(diritto) acquisito comunitario"), è l'insieme dei diritti, degli obblighi giuridici e degli obiettivi politici che accomunano e vincolano gli stati membri dell'Unione europea e che devono essere accolti senza riserve dai paesi che vogliano entrare a farne parte. I paesi candidati devono accettare l'"acquis" per poter aderire all'Unione europea e per una piena integrazione devono accoglierlo nei rispettivi ordinamenti nazionali, adattandoli e riformandoli in funzione di esso; devono poi applicarlo a partire dalla data in cui divengono membri della UE a tutti gli effetti.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'Unione mantiene integro l'"acquis" comunitario e tende a svilupparlo ulteriormente. Ci sono tuttavia, per alcuni paesi, delle deroghe all'acquis, deroghe, note comunemente come opt-out, che sono però eccezionali e limitate: ad esempio alcuni paesi (Danimarca) non hanno adottato l'euro, riservandosi di farlo eventualmente in seguito; altri (Irlanda) hanno attuato solo parzialmente le disposizioni degli Accordi di Schengen.
Va tuttavia ricordato che a seguito della modifica dei trattati, con l'entrata in vigore del trattato di Lisbona, è stato introdotto il principio di non mantenimento del Acquis da parte delle Istituzioni comunitarie (Consiglio, Commissione e Parlamento europeo) nello svolgimento delle loro mansioni legislative, introducendo per le materie a competenza concorrente (e con divieto ad applicare questo nuovo principio nelle materie a competenza esclusiva dell'Unione) la possibilità di una legislazione c.d. regressiva; in ciò statuendo i nuovi trattati che, nelle materie in cui l'Unione e gli Stati Membri hanno potere concorrente a legiferare, le Istituzioni dell'Unione possono ridurre lo spazio di legiferazione a sé riservata, mediante legislazione regressiva su precedente legislazione propria, in modo tale da restituire ampiezza di potere legislativo agli Stati Membri nei singoli ordinamenti giuridici.
Con tale espressione, in sintesi, fermo restando che l'acquis comunitario deve essere accettato e perseguito da tutti gli Stati, laddove l'Unione ritenga che nella specifica materia la legislazione concorrente degli Stati membri sia più incisiva (anche nel rispetto del principio di prossimità), può legiferare in senso contrario a quanto precedentemente fatto, in ciò non ravvedendosi una vera regressione della legislazione comunitaria, ma una semplice redistribuzione verso il basso (dall'Unione agli Stati Membri) dei poteri nazionali che precedentemente erano stati attribuiti alla stessa.
Composizione dell'acquis
[modifica | modifica wikitesto]Esso consta:
- dei principi, degli obiettivi politici e di ciò che è disposto dai trattati e della legislazione applicativa degli stessi;
- della giurisprudenza della Corte di giustizia europea;
- delle dichiarazioni e dalle risoluzioni adottate nell'Unione;
- degli atti riguardanti lo spazio di libertà di sicurezza e di giustizia;
- degli atti inerenti alla politica estera e di sicurezza comune;
- degli accordi internazionali fatti dalla Comunità e da quelli conclusi dagli Stati membri tra essi nei settori di competenza dell'Unione.
Capitoli negoziali
[modifica | modifica wikitesto]Applicati all'allargamento 2004-2007 | Attuali |
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Acquis comunitario, su treccani.it. URL consultato il 27 marzo 2023.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Unione europea
- Trattato di Maastricht
- Allargamento dell'Unione europea
- Storia dell'integrazione europea
Controllo di autorità | GND (DE) 7573748-6 |
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