Theraphosidae

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Tarantola
Femmina adulta di Brachypelma smithi in Messico
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumChelicerata
ClasseArachnida
OrdineAraneae
SottordineMygalomorphae
InfraordineTuberculotae
SuperfamigliaTheraphosoidea
FamigliaTheraphosidae
Thorell, 1870
Sottofamiglie
Areale

Theraphosidae (Thorell, 1870) è una famiglia di ragni appartenente all'infraordine Mygalomorphae, i cui membri sono noti come migale o volgarmente chiamate tarantole.

Il nome deriva dal greco θήρα, thḗra, cioè "animale selvatico, bestia" e φῶς, phôs, cioè "luce", ed il dittongo finale -idae, che designa l'appartenenza ad una famiglia.

Origine del nome tarantola

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Il nome tarantola era usato nei dintorni di Taranto già dalla fine del '400 riferendosi alla Lycosa tarantula[1]. La credenza voleva che il morso di questo ragno provocasse una condizione patologica, detta tarantismo, caratterizzata da una situazione di malessere generale e una sintomatologia simile all'epilessia. Si riteneva fosse possibile neutralizzare gli effetti del veleno saltando e sudando copiosamente: da ciò nacque la credenza popolare che la danza potesse guarire dalla malattia. Il termine taranta è infatti anche usato come sinonimo di "pizzica", la danza e il genere musicale generato e culturalmente connesso al tarantismo.

In realtà il morso della Lycosa tarantula, è pressoché innocuo per l'uomo; più credibile appare essere l'ipotesi che le pinzature con gravi effetti sistemici sul corpo umano potessero essere probabilmente attribuibili alla malmignatta, ragno molto meno "vistoso" ma dal veleno ben più temibile e con effetti neurotossici compatibili con il quadro sintomatico del tarantismo. La malmignatta (appartiene infatti al genere Latrodectus, le famigerate "vedove nere") ed il suo veleno, sebbene non potente come quello di altri esemplari esotici, è effettivamente il più pericoloso tra quelli dei ragni italici.

Quando i primi esploratori europei giunti nelle Americhe scoprirono i ragni giganti della futura famiglia Theraphosidae li chiamarono tarantole per via delle loro grosse dimensioni e della vaga somiglianza ai ragni del genere Lycosa.

L'unico ragno appartenente alla famiglia Theraphosidae presente in Italia (Sicilia) è Ischnocolus valentinus.

Caratteristiche generali

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Nonostante le loro dimensioni spesso considerevoli, ben poche migali possono essere considerate pericolose per l'uomo. In generale possiedono un veleno piuttosto blando.

Non tutte le tarantole sono di grosse dimensioni, in base alla specie la lunghezza del corpo può variare dai 2,5–10 cm con 8–30 cm di legspan (lunghezza considerando comprese le zampe). Le più grosse appartengono al genere Theraphosa: Theraphosa blondi e Theraphosa apophysis, originarie del Venezuela, possono superare anche i 100 grammi di peso ed i 33 cm di lunghezza.

In genere le femmine sono di corporatura più robusta (soprattutto l'addome), di dimensioni maggiori ed hanno anche una maggiore longevità (anche oltre i 20 anni[2]).

La maggior parte delle tarantole è di colore scuro (marrone o nero), comunque qualche specie è caratterizzata da colorazioni più vivaci come il blu cobalto dell'Haplopelma lividum, i colori metallizzati dell'Avicularia versicolor oppure i colori zebrati della Brachypelma smithi e dell'Acanthoscurria geniculata.

Il corpo delle tarantole si può suddividere in due sezioni principali: la parte anteriore prosoma (anche chiamato cefalotorace) e l'addome chiamato opistosoma.

La superficie del prosoma viene definita carapace, al centro del quale si trova la fossa foveale, piccola depressione dove congiungono i vari muscoli. Nella parte frontale trovano posto gli otto occhi disposti in due file.

Nell'addome trovano posto l'ano e gli opercoli branchiali, ovvero la parte esterna dei quattro polmoni a libro.

Di fronte agli occhi partono due appendici chiamate cheliceri terminanti con gli aculei veleniferi; questi oltre ad essere utilizzati per immobilizzare le prede vengono anche usati per scavare o spostare piccoli oggetti (per esempio il sacco ovigero).

All'esterno dei cheliceri si trovano i pedipalpi, appendici dall'aspetto quasi identico alle zampe, ma con un segmento in meno. I pedipalpi vengono usati durante l'alimentazione e come strumenti tattili; nei maschi essi acquistano anche la funzione di organi sessuali secondari.

Dopo i pedipalpi ci sono quattro paia di zampe, suddivise in sette segmenti: coxa, trocantere, femore, patella, tibia (con sperone tibiale nei maschi di molte specie), metatarso e tarso.

Le uniche appendici non collegate al prosoma sono le filiere (o spinner) che sono dislocate nella parte conclusiva dell'ophistosoma.

Lo stesso argomento in dettaglio: Peli urticanti.
Pelo urticante di Grammostola sp., si notano le "barbe" irritanti

Oltre ai normali peli sul corpo alcune tarantole di origine americana hanno anche dei peli urticanti (circa 10.000 per mm²[3]) che possono utilizzare come difesa in caso non riescano a fuggire dal pericolo. Oltre ad essere lanciati contro possibili aggressori, i peli urticanti vengono usati per marcare il territorio oppure, messi ai bordi della tana, aiutano a scoraggiare eventuali predatori, specie durante la muta.

In base al tipo di nemico i peli possono dimostrarsi mortali oppure un semplice deterrente. Nelle persone gli effetti si limitano ad un prurito nella zona colpita, ma maggiori problemi si hanno nel caso in cui vengano a contatto con gli occhi, vengano inalati oppure vi sia un'allergia a questi. Risultano invece ben più pericolosi per i piccoli predatori che infastidiscono il ragno.

Alcune specie, come Pelinobius muticus, posseggono peli stridulanti che, se strofinati, gli permettono di creare un forte rumore in modo da scoraggiare eventuali assalitori.

Habitat ed etologia

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Un Ephebopus cyanognathus nella sua tela

Le migali sono predatori crepuscolari: attendono le loro prede all'ingresso della tana per poi ucciderle iniettando il veleno attraverso gli aculei veleniferi. Nonostante la loro scarsa abilità visiva, in genere limitata a luci e ombre, riescono ad essere molto precise grazie ad un'estrema sensibilità alle vibrazioni che viene spesso migliorata utilizzando della tela all'esterno del rifugio. In base alle vibrazioni percepite il ragno decide se l'animale è un pericolo oppure una possibile preda.

La dieta tipica è formata da insetti come grilli (per le specie terricole) oppure falene (per le specie arboricole). In rari casi possono anche catturare piccoli mammiferi come topi oppure piccoli uccelli o pesci.

Vivono generalmente in solitudine e sono cannibali, alcune specie come l'Avicularia avicularia sembrano però più tolleranti alla presenza di un altro esemplare nella loro zona.

Le tarantole vivono in diversi tipi di tane. Le specie terricole usano spesso scavarsela nella terra, utilizzare un rifugio abbandonato da qualche altro piccolo animale oppure qualche cavità sotto rocce o alberi caduti. Il buco ed il suo ingresso vengono poi ricoperte dalla tela, sia per protezione che per la caccia.

Le specie arboricole, disponendo di un'agilità maggiore, abitano invece in ragnatele generalmente di forma tubolare costruite su alberi o piante.

Crescita, vita e muta

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Come gli altri ragni, le tarantole per crescere devono cambiare periodicamente il loro esoscheletro, con un processo chiamato muta. I piccoli possono fare la muta anche qualche volta all'anno, mentre gli adulti lo fanno generalmente annualmente. Cambiando esoscheletro hanno inoltre la possibilità di recuperare zampe perse o denti rotti. Le tarantole impiegano solitamente tra i 2 ed i 5 anni per raggiungere l'età adulta, ma alcune specie possono impiegarci anche una decina di anni.

Solitamente solo le femmine continuano a mutare una volta adulte ottenendo dunque una longevità molto superiore ai maschi.

Una volta adulti agli esemplari maschi restano solamente 1 o 2 anni di vita e partono immediatamente alla ricerca di una femmina con cui accoppiarsi. Il processo di riproduzione è, come per gli altri ragni, piuttosto diverso da quello dei mammiferi. Il maschio rilascia il suo seme su una ragnatela (tela spermica) per poi assorbirlo attraverso i suoi pedipalpi (come delle piccole zampe situate nella parte frontale, usate anche per funzioni tattili). Trovata la tana di una possibile partner, inizia il corteggiamento tamburellando con le zampe anteriori per far capire le proprie intenzioni e per assicurarsi di essere della stessa specie. Se la compagna è disposta ad accoppiarsi inizierà a sua volta a tamburellare.

Dopo i preliminari il maschio inserirà i suoi pedipalpi nella spermateca (una fessura ellittica presente nell'addome della femmina) per rilasciare il suo seme.

Terminato l'accoppiamento il maschio dovrà scappare velocemente o rischierà di essere mangiato.

Dopo l'accoppiamento, in base alla specie, verranno depositate dalle 50 alle 2000 uova che saranno controllate dalla madre per 6/7 settimane. Una volta schiuse le uova i piccoli di ragno (spiderling) rimarranno nelle vicinanze per qualche tempo per poi disperdersi in tutte le direzioni.

Migali come animali domestici

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Un maschio di Grammostola porteri all'interno di un terrario

Le migali sono tenute da alcuni come animali domestici per via della loro silenziosità, dello spazio ridotto di cui necessitano, delle poche cure necessarie, dell'assenza di cattivi odori e del loro basso costo.

Generalmente, le specie più consigliate per i novizi sono la Grammostola rosea (anche chiamata Chilean Rose) e quelle appartenenti alla famiglia Brachypelma (che però sono soggette a controlli CITES). Il carattere in genere mansueto, la facilità di garantirgli parametri ambientali corretti e la facile reperibilità sul mercato fanno di queste tarantole un ottimo punto di partenza.

Il terrario, in vetro o plastica per gli esemplari più piccoli, va scelto in base al tipo di ragno: terricolo, arboricolo o scavatore.

L'altezza non deve essere eccessiva per i ragni terricoli (al massimo 30 cm dal substrato, per minimizzare il rischio cadute), mentre deve essere maggiore per i ragni arboricoli (40–80 cm), in modo che possano arrampicarsi e creare le loro ragnatele tubulari.

Generalmente, come substrato è consigliato qualche centimetro di torba irlandese, che non dove essere assolutamente concimata e/o trattata. Per i ragni scavatori tale substrato dovrà essere aumentato fino a 20/40 cm. Come decorazione si può posizionare un sasso liscio al centro del terrario per evitare che il ragno, cadendo dalle pareti, lo colpisca. Per le specie arboricole non devono mancare cortecce o altri materiali per arrampicarsi e poter creare le loro tele.

Ogni specie necessita di una temperatura media e di un'umidità relativa particolari. Per quanto riguarda la temperatura, si possono utilizzare tappetini riscaldanti oppure cavetti termici, entrambi da utilizzare all'esterno del terrario. Per l'umidità, spesso viene utilizzato un recipiente d'acqua abbinato a spruzzate tramite vaporizzatore.

Morsi e trattamento

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Un Pterinochilus murinus nella tipica posizione di difesa

Non ci sono prove di morti causate dal morso di migali agli umani.

La documentazione riguardante gli effetti dei morsi di tarantole è piuttosto scarsa, comunque per molte specie gli effetti sono inferiori ad una semplice puntura di vespa.

A parte il dolore, l'unico pericolo è la possibilità di una reazione allergica o di infezione, molto rara.

Prima di attaccare, la tarantola generalmente assume una posizione di avvertimento alzando la parte anteriore del corpo mostrando chiaramente i suoi aculei veleniferi e, in alcune specie, emettendo un suono stridulo. Se questo avvertimento non bastasse a scoraggiare il nemico, si gira per lanciare i peli urticanti eventualmente presenti sull'addome. Solo a questo punto e solo se impossibilitata alla fuga, la tarantola scatta velocemente per infliggere il morso.

Migali come cibo

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In uno speciale del National Geographic è stato illustrato come alcune tribù dell'Amazzonia cacciano e cucinano le tarantole.

I ragni vengono catturati con l'ausilio di un bastone e le loro zampe legate assieme per poi essere arrostiti ancora vivi.

La Theraphosa blondi è considerata una prelibatezza dagli indigeni Piaroa del Venezuela.

Altro luogo in cui la tarantola è diffusa come cibo è la Cambogia[4].

Sottofamiglie

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A novembre 2020 la famiglia Theraphosidae è suddivisa in 13 sottofamiglie, contenenti 150 generi e circa 1004 specie[5]; la suddivisione in sottofamiglie segue quella adottata dal Museo di Storia Naturale di Berna[6]:

  1. Acanthopelminae Smith, 1994; è una sottofamiglia monotipica che comprende tarantole terrestri, di piccola taglia, della Guiana francese e dell'America centrale.
  2. Aviculariinae Simon, 1874; è una sottofamiglia di tarantole arboricole, delle zone tropicali del Nuovo Mondo. I generi Avicularia, Ephebopus e Pachistopelma hanno peli urticanti, che non possono lanciare verso la preda, ma utilizzarli come arma solo se vengono a contatto con essa. Le specie appartenenti a questa sottofamiglia sono considerati di indole generalmente docile e tranquilla.
  3. Eumenophorinae Pocock, 1897; è una sottofamiglia di tarantole diffusa soprattutto in Africa e nelle regioni circostanti. Alcuni autori pongono il genere Proshapalopus (rinvenuto in Brasile, non in Africa) in questa sottofamiglia.
  4. Harpactirinae Pocock, 1897; comprende un gruppo di tarantole diffuse in Africa, sebbene più piccole delle Eumenophorinae. Sono note come ragni-babbuino per le loro gambe pelose e per l'ultimo elemento delle loro zampe che termina con una forma simile alle zampe dei babbuini.
  5. Ischnocolinae Simon, 1892; comprende ragni a diffusione cosmopolita.
  6. Ornithoctoninae Pocock, 1895; le tigri di terra appartenenti a questa sottofamiglia sono un gruppo di tarantole del Vecchio Mondo diffuse primariamente in Asia sudorientale, Cina meridionale, e Borneo.
  7. Poecilotheriinae Simon, 1892;
  8. Schismatothelinae Guadanucci, 2014;
  9. Selenocosmiinae Simon, 1889; comprende principalmente ragni dell'Asia orientale e dell'Australia. Rispetto alle tarantole dell'Asia orientale della sottofamiglia Ornithoctoninae, queste sono note per il loro veleno potente e la posa difensiva che assumono. I generi Psalmopoeus e Tapinauchenius non posseggono peli urticanti.
  10. Selenogyrinae Smith, 1990; comprende tarantole dell'India e dell'Africa.
  11. Stromatopelminae Schmidt, 1993; comprende tarantole arboricole dell'Africa occidentale.
  12. Theraphosinae Thorell, 1870; comprende tarantole terrestri del Nuovo Mondo provviste di peli urticanti. La maggior parte dei ragni tenuti in casa come animali domestici appartiene a questa sottofamiglia.
  13. Thrigmopoeinae Pocock, 1900; comprende tarantole dell'India.

Denominazioni in disuso

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  • Poecilotheriinae; a questa sottofamiglia monotipica appartengono ragni arboricoli dell'India e dello Sri Lanka, alcuni dei quali sono considerati specie in pericolo di estinzione; dal 2012, tutti i suoi generi tranne Poecilotheria hanno assunto il rango di tribù (Poecilotheriini), ed è stata inserita nella sottofamiglia Selenocosmiinae.
  • Spelopelminae, sottofamiglia assorbita nel 2003 nei Theraphosinae.

Generi in ordine alfabetico

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I 144 generi in ordine alfabetico sono:

  1. Acanthopelma F. O. P.-Cambridge, 1897[7] - America centrale, Guyana
  2. Acanthoscurria Ausserer, 1871 - America meridionale
  3. Acentropelma Pocock, 1901 - Messico, Guatemala, Belize
  4. Aenigmarachne Schmidt, 2005 - Costa Rica
  5. Agnostopelma Pérez-Miles & Weinmann, 2010 - Colombia
  6. Aguapanela Perafán & Cifuentes, 2015 - Colombia
  7. Annandaliella Hirst, 1909[8] - India
  8. Anoploscelus Pocock, 1897[9] - Uganda, Tanzania, Ruanda
  9. Antillena Bertani, Huff & Fukushima, 2017 - Repubblica Dominicana
  10. Aphonopelma Pocock, 1901 - USA, Messico, America centrale
  11. Augacephalus Gallon, 2002 - Africa meridionale e orientale
  12. Avicularia Lamarck, 1818 - America meridionale
  13. Bacillochilus Gallon, 2010 - Angola
  14. Batesiella Pocock, 1903[10] - Camerun
  15. Birupes Gabriel & Sherwood, 2019 - Borneo
  16. Bistriopelma Kaderka, 2015 - Perù
  17. Bonnetina Vol, 2000 - Messico
  18. Brachionopus Pocock, 1897[11] - Sudafrica
  19. Brachypelma Simon, 1891[12] - Messico, Costa Rica, Guatemala, Panama
  20. Bumba Pérez-Miles, Bonaldo & Miglio, 2014 - Brasile, Venezuela, Ecuador
  21. Cardiopelma Vol, 1999[13] - non conosciuto
  22. Caribena Fukushima & Bertani, 2017 - Porto Rico, Cuba, Isole Vergini USA, Martinica
  23. Catanduba Yamamoto, Lucas & Brescovit, 2012 - Brasile
  24. Catumiri Guadanucci, 2004 - Brasile, Argentina, Cile
  25. Ceratogyrus Pocock, 1897 - Africa meridionale
  26. Chaetopelma Ausserer, 1871 - Medio Oriente, Egitto, Turchia, Cipro
  27. Chilobrachys Karsch, 1891 - India, Myanmar, Cina
  28. Chromatopelma Schmidt, 1995 - Venezuela
  29. Citharacanthus Pocock, 1901 - Cuba, Guatemala, Messico
  30. Citharognathus Pocock, 1895 - Borneo, Cina
  31. Clavopelma Chamberlin, 1940[14] - Messico
  32. Coremiocnemis Simon, 1892 - Malaysia, Queensland
  33. Cotztetlana Mendoza, 2012 - Messico
  34. Crassicrus Reichling & West, 1996[15] - Belize
  35. Cubanana Ortiz, 2008 - Cuba
  36. Cyclosternum Ausserer, 1871 - America centrale, Brasile, Venezuela
  37. Cymbiapophysa Gabriel & Sherwood, 2020 - Ecuador, Perù
  38. Cyriocosmus Simon, 1903 - Brasile, Perù, Bolivia, Venezuela
  39. Cyriopagopus Simon, 1887 - Malaysia, Filippine
  40. Cyrtogrammomma Pocock, 1895 - Guyana
  41. Cyrtopholis Simon, 1892 - Cuba, Giamaica, America centrale
  42. Davus O. Pickard-Cambridge, 1892 - Costarica, Messico, Guatemala, Nicaragua, Panama
  43. Dolichothele Mello-Leitão, 1923 - Brasile, Bolivia
  44. Encyocratella Strand, 1907 - Tanzania
  45. Encyocrates Simon, 1892 - Madagascar
  46. Ephebopus Simon, 1892[16] - Guiana francese, Brasile, Ecuador
  47. Euathlus Ausserer, 1875 - Cile, Argentina, Ecuador
  48. Eucratoscelus Pocock, 1898 - Tanzania, Kenya
  49. Eumenophorus Pocock, 1897 - Sierra Leone
  50. Eupalaestrus Pocock, 1901 - Brasile, Paraguay, Argentina
  51. Euphrictus Hirst, 1908[17] - Camerun, Congo
  52. Euthycaelus Simon, 1889 - Colombia, Venezuela
  53. Grammostola Simon, 1892 - America meridionale
  54. Guyruita Guadanucci e al., 2007 - Brasile
  55. Hapalopus Ausserer, 1875 - Brasile, Venezuela, Messico
  56. Hapalotremus Simon, 1903 - Brasile, Bolivia, Perù
  57. Haploclastus Simon, 1892 - India
  58. Haplocosmia Schmidt & von Wirth, 1996 - Nepal
  59. Harpactira Ausserer, 1871 - Sudafrica
  60. Harpactirella Purcell, 1902 - Sudafrica
  61. Hemirrhagus Simon, 1903 - Messico
  62. Heterophrictus Pocock, 1900 - India
  63. Heteroscodra Pocock, 1899 - Gabon, Congo, Camerun
  64. Heterothele Karsch, 1879 - Congo, Gabon, Tanzania, Camerun
  65. Holothele Karsch, 1879 - Venezuela, Porto Rico, Brasile
  66. Homoeomma Ausserer, 1871 - Brasile, Argentina, Perù
  67. Hysterocrates Simon, 1892 - Camerun, Golfo di Guinea
  68. Idiothele Hewitt, 1919[18] - Africa meridionale
  69. Iridopelma Pocock, 1901 - Brasile
  70. Ischnocolus Ausserer, 1871 - Africa settentrionale, Spagna, Italia
  71. Kankuamo Perafán, Galvis & Pérez-Miles, 2016 - Colombia
  72. Kochiana Fukushima, Nagahama & Bertani, 2008 - Brasile
  73. Lampropelma Simon, 1892 - Indonesia, Malaysia, Singapore
  74. Lasiodora C. L. Koch, 1850 - Brasile, Costa Rica, Argentina
  75. Lasiodorides Schmidt & Bischoff, 1997 - Perù, Ecuador
  76. Longilyra Gabriel, 2014 - El Salvador
  77. Loxomphalia Simon, 1889 - Zanzibar (Tanzania)
  78. Loxoptygus Simon, 1903 - Etiopia
  79. Lyrognathus Pocock, 1895 - India, Malaysia
  80. Magnacarina Mendoza, Locht, Kaderka, Medina & Pérez-Miles, 2016 - Messico
  81. Mascaraneus Gallon, 2005 - isole Mauritius
  82. Megaphobema Pocock, 1901 - Costa Rica, Colombia, Brasile
  83. Melloina Brignoli, 1985 - Venezuela, Panama
  84. Melognathus Chamberlin, 1917 - Filippine
  85. Metriopelma Becker, 1878 - Venezuela, Panama, Costa Rica, Messico
  86. Miaschistopus Pocock, 1897 - Venezuela
  87. Monocentropus Pocock, 1897 - Socotra, Madagascar, Yemen
  88. Munduruku Miglio, Bonaldo & Pérez-MIles, 2013 - Brasile
  89. Mygalarachne Ausserer, 1871 - Honduras
  90. Myostola Simon, 1903 - Gabon, Camerun
  91. Neischnocolus Petrunkevitch, 1925 - Panama
  92. Neoheterophrictus Siliwal & Raven, 2012 - India
  93. Neoholothele Guadanucci & Weinmann, 2015 - Colombia, Venezuela, Trinidad e Tobago
  94. Neostenotarsus Pribik & Weinmann, 2004 - Guiana francese
  95. Nesiergus Simon, 1903 - Isole Seychelles
  96. Nesipelma Schmidt & Kovarik, 1996 - Saint Kitts e Nevis (Piccole Antille)
  97. Nhandu Lucas, 1983 - Brasile, Paraguay
  98. Omothymus Thorell, 1891 - Malesia
  99. Ornithoctonus Pocock, 1892 - Thailandia, Myanmar
  100. Orphnaecus Simon, 1892 - Filippine
  101. Ozopactus Simon, 1889[8] - Venezuela
  102. Pachistopelma Pocock, 1901 - Guyana, Brasile
  103. Pamphobeteus Pocock, 1901 - Colombia, Ecuador, Perù
  104. Pelinobius Karsch, 1885 - Kenya, Tanzania
  105. Phlogiellus Pocock, 1897 - Filippine, Myanmar, Giava
  106. Phoneyusa Karsch, 1884 - Africa
  107. Phormictopus Pocock, 1901 - Cuba, America meridionale
  108. Phormingochilus Pocock, 1895 - Borneo, Sumatra
  109. Phrixotrichus Simon, 1889 - Argentina, Cile
  110. Plesiopelma Pocock, 1901 - Brasile, Uruguay, Paraguay
  111. Plesiophrictus Pocock, 1899 - India
  112. Poecilotheria Simon, 1885[19] - India, Sri Lanka
  113. Proshapalopus Mello-Leitão, 1923 - Brasile
  114. Psalistops Simon, 1889 - Colombia, Venezuela
  115. Psalmopoeus Pocock, 1895[8][20] - Colombia, Costa Rica, Panama, Venezuela
  116. Psednocnemis West, Nunn & Hogg, 2012 - Malaysia, Borneo
  117. Pseudhapalopus Strand, 1907[21] - Bolivia, Colombia
  118. Pseudoclamoris Hüsser, 2018 - Colombia, Perù, Ecuador, Guyana Francese
  119. Pterinochilus Pocock, 1897 - Africa
  120. Pterinopelma Pocock, 1901 - Brasile
  121. Reichlingia Rudloff, 2001[22] - Belize
  122. Reversopelma Schmidt, 2001 - Ecuador, Perù
  123. Sahydroaraneus Mirza & Sanap, 2014 - India (Eumenophorinae)
  124. Sandinista Longhorn & Gabriel, 2019 - Nicaragua, Costa Rica
  125. Schismatothele Karsch, 1879[23] - Venezuela
  126. Schizopelma F. O. P.-Cambridge, 1897 - Messico, Guatemala
  127. Scopelobates Simon, 1903[24] - Repubblica Dominicana
  128. Selenocosmia Ausserer, 1871 - Indonesia, Vietnam, Myanmar, Filippine
  129. Selenogyrus Pocock, 1897[25] - Costa d'Avorio, Sierra Leone
  130. Selenotholus Hogg, 1902 - Territorio del Nord (Australia)
  131. Selenotypus Pocock, 1895 - Queensland
  132. Sericopelma Ausserer, 1875[26] - Costa Rica, Venezuela, Panama
  133. Sickius Soares & Camargo, 1948 - Brasile
  134. Sphaerobothria Karsch, 1879 - Costa Rica
  135. Spinosatibiapalpus Gabriel & Sherwood, 2020 - Trinidad, Colombia
  136. Stichoplastoris Rudloff, 1997 - Costa Rica, El Salvador
  137. Stromatopelma Karsch, 1881 - Africa occidentale
  138. Tapinauchenius Ausserer, 1871[20] - Guiana francese, Ecuador, Brasile
  139. Theraphosa Thorell, 1870 - Venezuela, Brasile, Guyana
  140. Thrigmopoeus Pocock, 1899 - India.
  141. Thrixopelma Schmidt, 1994 - Perù, Cile
  142. Tliltocatl Mendoza & Francke, 2020 - Messico, Costa Rica, Guatemala, Belize
  143. Tmesiphantes Simon, 1892[27] - Brasile
  144. Trichognathella Gallon, 2002 - Sudafrica
  145. Trichopelma Simon, 1888[28] - Sudafrica
  146. Typhoclaena C. L. Koch, 1850 - Brasile
  147. Umbyquyra Gargiulo, Brescovit & Lucas, 2018 - India
  148. Vitalius Lucas, Silva & Bertani, 1993 - Brasile
  149. Xenesthis Simon, 1891 - Venezuela, Panama, Colombia
  150. Ybyrapora Fukushima & Bertani, 2017 - Brasile (Aviculariinae)

Generi trasferiti

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  1. Ami Pérez-Miles, 2008[29] - Costa Rica
  2. Barropelma Chamberlin, 1940[29] - Panama
  3. Eurypelmella Strand, 1907[30] - Guatemala
  4. Magulla Simon, 1892[31] - Brasile
  5. Melloleitaoina Gerschman & Schiapelli, 1960[31] - Argentina
  1. ^ Roberto Pepe (2004), Basi zoologiche-naturalistiche del Tarantismo nel Salento, Museo Civico Storico Sezione di Storia Naturale del Salento
  2. ^ Stanley A. Schultz, Marguerite J. Schultz (1998) The Tarantula Keeper's Guide, Barron's Educational Series, ISBN 0-7641-0076-9
  3. ^ Cooke, J.A.L., Roth, V.D., Miller, F.H. (1972). The urticating hairs of theraphosid spiders. American Museum novitates 2498. PDF (12Mb) (PDF). - Abstract.
  4. ^ Ray, Nick (2002), Lonely Planet Cambodia, Lonely Planet Publications, ISBN 1-74059-111-9. p. 308.
  5. ^ World Spider Catalogue, versione 21.5, Famiglie di ragni, con numero di generi e specie URL consultato il 1 dicembre 2020, su wsc.nmbe.ch.
  6. ^ Theraphosids of the world, su tarantulas.su.
  7. ^ Rimosso da Ischnocolinae in quanto non presenta peli urticanti, da gran parte degli autori inserito nella sottofamiglia monotipica Acanthopelminae
  8. ^ a b c Sito sulle tarantole gestito dall'aracnologo M. Jacobi (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2012).
  9. ^ Staccato recentemente da Phoneyusa
  10. ^ Sinonimo di Encyocrates secondo l'aracnologo Raven, 1985
  11. ^ Trasferito dalla famiglia Barychelidae da un lavoro di Raven (1985a), contra altri pareri (Charpentier, 1993, Schmidt, 2002a e Schmidt, 2008)
  12. ^ Era sinonimo di Euathlus, secondo l'aracnologo Schmidt 1992
  13. ^ Genere che ha il record di piccolezza di descrizione nella letteratura scientifica: l'aracnologo Vol ne ha esaminato la sola spermateca in un suo studio (1999a)
  14. ^ Sinonimo di Rhechostica secondo l'aracnologo Raven, 1985
  15. ^ Possiede peli urticanti
  16. ^ Fa parte degli Aviculariinae a seguito di un lavoro dell'aracnologo Lucas e al., del 1991
  17. ^ Spostato qui dalla sottofamiglia Selenocosmiinae a seguito di un lavoro dell'aracnologo Schmidt (1993d)
  18. ^ Sinonimo di Pterinochilus secondo l'aracnologo Raven, 1985
  19. ^ Secondo alcuni autori merita di rifluire in una sottofamiglia monotipica a parte, Poecilotheriinae
  20. ^ a b A seguito di un lavoro di West et al, 2008, è un Aviculariinae; da altri autori è considerato un Selenocosmiinae [1] Archiviato il 9 gennaio 2013 in Internet Archive.
  21. ^ Sinonimo di Paraphysa secondo l'aracnologo Raven 1985
  22. ^ Genere trasferito dalle Barychelidae nel 2014 a seguito di uno studio di Guadanucci
  23. ^ non presenta peli urticanti
  24. ^ Rimosso dalla sinonimia con Holothele a seguito di un lavoro degli aracnologi Guadanucci, Perafán & Valencia-Cuéllar del 2017
  25. ^ Spostato qui dalla sottofamiglia Selenocosmiinae a seguito di un lavoro dell'aracnologo A. M. Smith (1990b)
  26. ^ Sinonimo di Mygalarachne secondo l'aracnologo Raven, 1985
  27. ^ Sinonimo di Dryptopelma secondo l'aracnologo Raven, 1985
  28. ^ Trasferito dalle Barychelidae a seguito di un lavoro di Guadanucci del 2014
  29. ^ a b Genere posto in sinonimia con Neischnocolus Petrunkevitch, 1925 a seguito di un lavoro degli aracnologi Pérez-Miles, Gabriel & Sherwood, del 2019
  30. ^ L'esemplare maschile rinvenuto in Guatemala con questa denominazione è da ritenersi nomen dubium a seguito di un lavoro di Nentwig et al., del 2020
  31. ^ a b Genere posto in sinonimia con Tmesiphantes Simon, 1892 a seguito di un lavoro degli aracnologi Fabiano-da-Silva, Guadanucci & DaSilva, del 2019

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