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Siebel Si 201
Siebel Si 201 | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da ricognizione aereo da collegamento |
Equipaggio | 2-3 (1 pilota, 1 osservatore e/o passeggero/i) |
Costruttore | Siebel Flugzeugwerke |
Data primo volo | 1938 |
Data entrata in servizio | mai |
Esemplari | 2 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 10,4 m |
Apertura alare | 14,0 m |
Altezza | 3,4 m |
Superficie alare | 31,0 m² |
Peso a vuoto | 1 120 kg |
Peso carico | 1 440 kg |
Propulsione | |
Motore | un Argus As 10C |
Potenza | 240 CV (177 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 185 km/h al livello del mare |
Velocità di crociera | 150 km/h |
Velocità di salita | 4,2 m/s a 1 000 m in 4 min 30 s |
Autonomia | 450 km |
Tangenza | 5 500 m |
i dati sono estratti da Warplanes of the Third Reich[1] | |
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Il Siebel Si 201 era un aereo da ricognizione e da collegamento sviluppato dall'azienda aeronautica tedesca Siebel Flugzeugwerke KG negli anni trenta e rimasto allo stadio di prototipo.
Dotato di un aspetto anticonvenzionale e destinato ad equipaggiare i reparti della Luftwaffe, valutato dalle autorità militari tedesche non riuscì ad imporsi sui progetti concorrenti e di conseguenza venne abbandonato ogni suo sviluppo.
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Nel luglio 1935, il Reichsluftfahrtministerium emanò una richiesta per la realizzazione di un velivolo con caratteristiche STOL da utilizzarsi nel ruolo di aereo da collegamento e ricognizione. Al bando, oltre alla Siebel, partecipò anche la Gerhard-Fieseler-Werke la quale presentò il progetto di quello che diventerà il famoso aereo STOL Fieseler Fi 156 Storch, la Messerschmitt AG con il suo Bf 163 e la Focke-Wulf Flugzeugbau AG con l'autogiro Focke-Wulf Fw 186.
Il Reichsluftfahrtministerium alla fine delle prove comparative preferì lo Storch in quanto velivolo più moderno e versatile, di conseguenza il progetto dell'Si 201 venne abbandonato.
Tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Il Si 201 era un velivolo dall'aspetto decisamente non convenzionale. La fusoliera era realizzata in tecnica mista, ovvero tubi d'acciaio saldati e ricoperta di compensato e tela. Era dotata anteriormente di una cabina di pilotaggio chiusa, con i posti in tandem, dotata da ampie finestrature rettangolari.
L'ala alta a parasole e a semisbalzo era collegata alla fusoliera tramite due robusti montanti obliqui. La stessa era a freccia positiva ed integrava la gondola motore che faceva parte unica anche con la sezione posteriore della cabina di pilotaggio. La motorizzazione era comune agli altri modelli concorrenti, ovvero un Argus As 10 C 8 cilindri a V rovesciata da 177 kW (240 PS) montato però in configurazione spingente.
La parte posteriore proseguiva in una sottile trave di coda e terminava in una coda dall'aspetto tradizionale e dall'impennaggio monoderiva. Il carrello d'atterraggio era fisso, con le due ruote fissate ad una struttura a sua volta collegata alla fusoliera e completate posteriormente da un pattino d'appoggio posto sotto la coda.
Utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]- unicamente per prove di valutazione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Green 1970, p. 669.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) William Green, Warplanes of the Third Reich, New York, Doubleday, 1970, ISBN 0-385-05782-2.
- (DE) Heinz J. Nowarra, Die Deutsche Luftrüstung 1933-1945, Koblenz, Bernard & Graeffe Verlag, 1993, ISBN 3-7637-5464-4.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Siebel Si 201
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Siebel Si 201, su LuftArchiv.de, http://www.luftarchiv.de/, 10 dicembre 2006. URL consultato il 22 luglio 2008.
- (EN) Siebel Si 201, su German Aviation 1919-1945, http://www.histaviation.com/index.html. URL consultato il 22 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2020).
- (EN) NICO BRAAS COLLECTION No. 6401. Siebel Si 201 V1 (D-IVVN), su 1000aircraftphotos.com, http://1000aircraftphotos.com. URL consultato il 22 luglio 2008.
- (RU) Siebel Si.201, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 14 maggio 2013.