Rituale di deferenza

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Il rituale di deferenza consiste nella manifestazione all'interlocutore del nostro apprezzamento nei suoi riguardi o in ciò che esso rappresenta.[1] È un concetto sociologico ideato da Erving Goffman riguardante la comunicazione interpersonale.

Si divide in

  • rituali di discrezione (detti anche negativi): ossia come l'individuo deve evitare di invadere e violare la sfera sacrale dell'altra persona.
  • rituali di presentazione (detti anche positivi): ossia come l'individuo dovrebbe presentarsi agli occhi dell'interlocutore; che a loro volta si dividono in
    • rituali di ratifica (per esempio ci congratuliamo con qualcuno che si sposa; perché ha subito una ratifica ossia una modifica del suo status precedente).
    • rituali di accesso (ad esempio un cenno di saluto per entrare a far parte di un gruppo già formato).

Territori del self

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Tra i rituali di presentazione e di discrezione riscontriamo conflitti poiché con essi è facile invadere la sfera personale di un individuo; la quale è composta da territori del self che sono continuamente esposti alla minaccia di profanazione e violazioni da parte degli altri individui. Si suddividono in:

  1. Spazio personale: è lo spazio che circonda l'individuo, una sorta di bolla intorno al corpo la cui violazione provoca notevole fastidio;
  2. Spazio d'uso: minimo spazio d'azione che ci ritagliamo per poter fare ciò che dobbiamo fare;
  3. Nicchia: spazio ben delimitato sul quale il soggetto ha pretese temporanee ma esclusive (per esempio la poltrona del cinema);
  4. Turno: è la priorità di un individuo nel rivendicare un bene o diritto in quanto in possesso di un qualcosa che lo legittimi;
  5. Guaina: oggetto che può considerarsi una seconda pelle (per esempio i vestiti);
  6. Riserva di possesso: oggetti che servono per identificare il possessore (per esempio effetti personali lasciati sulla poltrona del cinema);
  7. Riserva d'informazione: è il controllo che l'individuo esercita su un insieme di fatti che lo riguardano (privacy);
  8. Riserva conversazionale: è il diritto degli individui impegnati in una conversazione a non fare entrare estranei.

Tipi di violazione

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Le violazioni dei diversi territori si dividono in 6 tipi:

  • Posizione: quando un corpo si trova troppo vicino ad un territorio;
  • Tocco: il nostro corpo può toccare e quindi violare il corpo di altre persone;
  • Penetrazione visiva: violazione dello spazio altrui effettuata con lo sguardo;
  • Penetrazione sonora: il nostro spazio viene invaso da urla, suoni e grida;
  • Penetrazione conversazionale: si ha quando qualcuno si rivolge ad una persona che non conosce o quando un individuo si inserisce nel bel mezzo di una comunicazione;
  • Secrezioni corporee (saliva, odori ecc).

Rituali di riparazione

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Un altro tipo di rituale è costituito dai rituali di riparazione che servono a porre rimedio alle violazioni dei territori del self:

  1. riparazione (ad esempio tramite l'espressione "scusa")
  2. accettazione
  3. apprezzamento
  4. minimizzazione
  1. ^ Per maggiori approfondimenti: Anita Bacigalupo, Rituali e simboli da Durkheim a Goffman disponibile all'indirizzo [1]
  • Erving Goffman, Il rituale dell'interazione, Il Mulino, 1988.
  • Federico Boni, Sociologia della comunicazione interpersonale, Laterza, 2007.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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