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Portaerei antisommergibile
Una portaerei antisommergibile (in inglese: Anti-Submarine Warfare Carrier o ASW Carrier) è un tipo di piccola portaerei specializzata nella lotta antisommergibile. Questo tipo di nave nasce durante la guerra fredda come uno sviluppo delle portaerei di scorta utilizzate nel ruolo ASW nell'Atlantico settentrionale durante la seconda guerra mondiale contro gli u-boot tedeschi.
Ruolo
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la seconda guerra mondiale, la principale minaccia navale per la maggior parte delle nazioni occidentali era il confronto con l'Unione Sovietica. I sovietici avevano concluso la guerra con una marina inferiore a quelle occidentali e quindi intrapresero la via di un confronto asimmetrico contro la superiorità delle navi di superficie occidentali, investendo pesantemente nei sottomarini, sia per l'attacco (SSK) e sia in seguito negli SSBN[1][2]. Dagli anni 60, diverse nazioni acquistarono delle portaerei dal surplus di portaerei leggere inglesi e statunitensi, e, facilmente e senza costi eccessivi, utilizzando velivoli anti-sommergibile come l'S-2 Tracker (Stati Uniti, Canada, Australia, Paesi Bassi, Argentina e Brasile) o l'Alizé (Francia e India), permisero a queste navi di continuare ad essere ancora utili, in particolare nel quadro nella NATO e della lotta ASW, anche se i nuovi caccia navali stavano diventando troppo pesanti per essere utilizzati su queste portaerei, progettate durante la seconda guerra mondiale.
Le portaerei antisommergibile nascono durante la guerra fredda nella marina statunitense come conversione di alcune portaerei della classe Essex per specializzarle nella lotta antisommergibile contro i sottomarini della marina sovietica.
Anche le altre marine della NATO ed in particolare la marina britannica si dotarono di portaerei di questo tipo; la Royal Navy convertì due portaerei della classe Centaur (la Bulwark e la Hermes) e realizzò le tre della classe Invincible.
Molte altre marine utilizzarono in questo ruolo portaerei delle classi Colossus e Majestic .
Nella United States Navy, le portaerei antisommergibile avevano come hull classification symbol CVS che stava per Antisubmarine Aircraft (ASW) Carrier, mentre la Royal Navy e le altre marine che usano il pennant number utilizzano la lettera R che sta per portaerei.
Altre portaerei, non classificate ufficialmente come portaerei antisommegibile ma semplicemente come portaerei o portaeromobili, che però hanno o avevano come ruolo principale la lotta antisommergibile, sono la Príncipe de Asturias, la Chakri Naruebet e la Giuseppe Garibaldi.
Unità
[modifica | modifica wikitesto]L'elenco seguente comprende le portaerei antisommergibile classificate come tali nelle marine militari che le impiegavano; nell'elenco non sono ricomprese le portaerei di flotta, le navi anfibie, le portaelicotteri o le altre portaeromobili.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Hansard: The Royal Navy, su hansard.millbanksystems.com, vol. 49, Parliament of United Kingdom, 28 dicembre 1983. URL consultato il 21 giugno 15 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Martin Sieff, Defense Focus: ASW dangers - Part 1, su upi.com, 12 giugno 2008. URL consultato il 21 giugno 2015.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Brown, David, Aircraft Carriers, Arco Publishing, 1977, ISBN 0-668-04164-1.
- Chesneau Roger, Aircraft Carriers of the World, 1914 to the Present. An Illustrated Encyclopedia (Rev Ed), London, Brockhampton Press, 1998, p. 288, ISBN 1-86019-875-9.
- Watts, Anthony J., Japanese Warships of World War II, Doubleday & Company, 1967.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Portaerei antisommergibile
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) ASW SUPPORT AIRCRAFT CARRIER, su Naval Vessel Register (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2016).
- (EN) Elenco dettagliato di tutte le portaerei del mondo dal 1913 al 2001, con gallerie fotografiche, su hazegray.org.
- Storia ed evoluzione delle portaerei, su ilvolo.it.