Pompeo Randi
Pompeo Randi (Forlì, 13 giugno 1827 – Forlì, 16 agosto 1880) è stato un pittore italiano.
Pittore di formazione accademica che si avvicina per alcune scelte iconografiche e tematiche all'ambito romantico. Specializzato nella resa della figura umana che declina in composizioni anche molto complesse, realizza opere in ambito religioso, ritratti e temi civici legati in particolare alla città di Forlì.
Il suo capolavoro è la decorazione dell'abside del Duomo di Forlì
Ha preso parte anche al Risorgimento, combattendo nella Battaglia di Monte Berico, dove ha perso la vita il fratello Oreste.
Lavorò, oltre che a Forlì, anche a Trieste, in Istria, in Dalmazia, in Friuli. Altre opere sono custodite in Campania.
È sepolto nel cimitero monumentale di Forlì, dove un busto di Fortunato Zampanelli lo ricorda.
Famiglia
[modifica | modifica wikitesto]Il padre Luigi (1803-71) è commerciante di legnami originario di Bagnacavallo e carbonaro. Pompeo fa suo l'impegno patriottico e combatte volontario nella Battaglia di Monte Berico (10 giugno 1848) che segna una pagina dolorosa della storia italiana, dato che molti patrioti cadono sotto le armi del generale Josef Radetzky. Fra questi si trova anche Oreste, fratello del pittore, morto in conseguenza delle ferite riportate in quella battaglia. Oreste aveva diciotto anni e viene ricordato da una lapide nella Chiesa di Santa Maria del Fiore a Forlì dal superstite Pompeo e da un terzo fratello, Emidio[1].
La madre, Teresa Barbiani, è una donna molto bella a cui Pompeo dedica un ritratto giovanile attualmente nella Pinacoteca civica di Forlì e utilizzato come copertina del volume monografico dedicato all'artista da Mariacristina Gori[2]. La donna muore a cinquantadue anni e le viene dedicato dal marito e dai due figli un affresco nella Chiesa di Santa Maria del Fiore a Forlì (controfacciata, Allegoria della morte).
La moglie si chiamava Amalia Romagnoli e viene usata dal pittore anche come modella. Si sposano nella chiesa di San Mercuriale nel 1862. Amalia muore prematuramente nel 1872.
Committenti
[modifica | modifica wikitesto]Il principale mecenate di Pompeo Randi è il conte Raffaello Albicini per il quale Pompeo dipinge i ritratti di famiglia e alcuni quadri storici di notevole qualità. Lavora anche per l’ambito religioso, in particolare a Forlì per Chiesa di Santa Maria del Fiore a Forlì (committenza dei frati Cappuccini) e per il Duomo. Le committenze civili di Forlì comprendono lavori per il teatro (distrutti con esso) e per il salone dell’Ex palazzo della provincia.
A Napoli ottiene molte commissioni grazie all'intercessione del cardinale arcivescovo Sisto Riario Sforza.
Formazione e modelli
[modifica | modifica wikitesto]Dimostra il suo talento precoce già a partire dai sedici anni, quando inizia a formarsi a Forlì, al ginnasio locale, sotto la guida di Callimaco Missirini e Giuseppe Rambelli.
Negli anni 1846-48 Studia all’Accademia di belle arti di Firenze. L’influenza maggiore gli viene dal pittore Giuseppe Bezzuoli, che ha un’impronta romantica, ma con una tecnica che richiama i Carracci e Guido Reni. Questi pittori emiliani del tardo Cinquecento affascinano anche Randi per la loro solidità compositiva e il colore brillante. I temi romantici sono in linea con l’inquietudine patriottica del pittore e con il suo temperamento (ha dai 19 ai 21 anni).
Nel 1848 interrompe la formazione per partire volontario e partecipa Battaglia di Monte Berico, dove muore il fratello Oreste.
Nel 1850 (23 anni) si forma all'Accademia di Belle arti a Venezia. Conosce la pittura di Francesco Hayez da cui riprende l’amore per il riferimento al medioevo usato anche come metafora del presente risorgimentale (elemento romantico), l’attenzione al dato sentimentale e psicologico, le immagini pulite e la grande luminosità.
Fra il 1852 e il 1858 (dai 25 ai 31 anni): frequenta l’Accademia di Roma, dove si perfeziona nella tecnica dell’affresco. Lavora anche con alcuni pittori locali, ma le opere di questo periodo sono andate perdute. Nella corrispondenza che tiene con il conte Albicini dichiara i suoi modelli che appartengono al gruppo dei pittori Puristi, in particolare Francesco Podesti. Risente però sicuramente anche dell’influsso dei Nazareni, pittori di area tedesca che decidono di lavorare a Roma. Da questi pittori riprende le forme grandiose e rinascimentali e l’uso del colore magro, con pennellate lisce.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa del Carmine (pala d’altare: Elia ed Elisto, San Simone Stok con lo scapolare, San Brocardo, Sant’Alberto Avogadro
- Chiesa di Santa Maria della Visitazione (Sant’Alfonso de’ Liguori)
- Duomo: Abside (Invenzione della Croce); Controfacciata (Trionfo della Croce); Dieci scene nelle navate minori; opere nella Cappella della Madonna del Fuoco (Piccole cupole, Affresco del Miracolo)
- Santa Maria del Fiore (Omaggio alla madre; Moltiplicazione dei Pani; Cappella dell'Immacolata; Cappella di San Francesco; Due riquadri sulle storie di San Lorenzo da Brindisi (presbiterio); Santi Vito e Modesto; varie allegorie e angeli).
- Chiesa dell’Addolorata (Storie di Santa Caterina da Siena)
- Palazzo vescovile, (prima era nella parrocchiale di Durazzano) Apparizione della Madonna a Maria di Minghino
- Santa Maria in Villafranca (Pennacchi; Cupola con Incoronazione della Vergine)
- San Martino in Villanova (San Macario abate)
- San Giovanni Battista a Coriano (Sant’Eurosia)
- Raccolta Piancastelli: Venti acquerelli di carattere storico in costume medievale
- Pinacoteca civica: Svariati studi preparatori; L’Istituzione della Compagnia di Gesù (pala d’altare); Incoronazione di Santa Dorotea
- Collezione Albicini: Diciassette opere (+ una non catalogata) ritratti e pittura di storia (Dante alla corte di Scarpetta Ordelaffi; Marzia Ubaldini non si arrende alle preghiere del padre)
- Dipinti nell’ex palazzo della Provincia: Guido da Montefeltro riceve gli anziani; Malatesta Novello inaugura la Malatestiana; Difesa di Rimini'
- Palazzo Hercolani: Madonna del Fuoco con Santi
- Ciclo di affreschi: Via Crucis, La lapidazione di santo Stefano, La Visitazione, La consegna delle chiavi, La fuga in Egitto, Il Buon Pastore, Chiesa di Sant'Apollinare
Gradisca d'Isonzo (Gorizia): Pala d'altare della Vergine, Chiesa di Santo Spirito
Palmanova (Udine): L'Annunciazione, (1877) Duomo
Napoli: Santi protettori e apostoli, Chiesa di Santa Maria Maggiore
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- G. Calletti, Alcuni cenni sulla vita e sulle opere del pittore Pompeo Randi di Forlì, Tip. lit. democratica, Forlì 1880
- Mariacristina Gori, Pompeo Randi, Milano, Motta, 2002, ISBN 88-7179-374-9.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pompeo Randi
Controllo di autorità | VIAF (EN) 231345519 · ISNI (EN) 0000 0003 6697 3043 · ULAN (EN) 500345856 · LCCN (EN) n94071220 · BNF (FR) cb14602702v (data) |
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- ^ A te Oreste Randi/che alle speranze d'Italia/consacravi diciottenne la vita fra trecento forlivesi/pugnando sui Berici colli a Vicenza/e spiravi/dopo quarantasei giorni di dolore/nelle braccia del padre e del fratello/per mortale ferita/il XXVI luglio MDCCCXLVIII/questa memoria pone/l'inconsolabile tua famiglia/o Italia/possano il versato sangue/e le ineffabili angoscie (sic) dei tuoi/esserti arra di lieti destini
- ^ ISBN-10. 8871793749