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Ibrahim Muteferrika
Ibrahim Müteferrika (1674 – 1745) è stato un diplomatico, tipografo, economista, storico, teologo, sociologo ottomano di origine ungherese, e il primo musulmano a gestire una macchina da stampa a caratteri arabi mobili[1][2].
Primi anni di vita
[modifica | modifica wikitesto]Ibrahim Muteferrika nacque a Kolozsvár (l'attuale Cluj-Napoca, in Romania). Era un unitario di etnia ungherese che si convertì all'Islam,[2][3] ma il suo nome ungherese originale è sconosciuto.
Servizio diplomatico
[modifica | modifica wikitesto]In giovane età, Ibrahim Muteferrika entrò nei servizi diplomatici ottomani. Partecipò attivamente ai negoziati con l'Austria e la Russia. Ibrahim Muteferrika fu una figura attiva nella promozione dell'alleanza franco-ottomana (1737-1739) contro Austria e Russia. Fu anche apprezzato per il suo ruolo nell'azione bellica ottomano-svedese contro la Russia.
Durante i suoi servizi come diplomatico, è noto per aver stretto amicizia con molte personalità influenti tra cui Osman Aga di Temesvar, un collega diplomatico di origini transilvane ed ex prigioniero di guerra incarcerato in Austria.[4]
Fu durante i suoi anni come diplomatico che si interessò molto alla raccolta di libri che lo aiutassero a comprendere il Rinascimento in corso, l'emergere di movimenti protestanti in Europa e l'ascesa di potenti imperi coloniali in Europa.
Nel 1731 scrisse un trattato che mostrava le cause del declino ottomano, descrivendo le forme di governo e di organizzazione militare europee, e proponendo riforme nel sistema ottomano.[4]
Macchina da stampa
[modifica | modifica wikitesto]La macchina da stampa era già conosciuta nell'impero ottomano dal 1493 o 1504 in caratteri ebraici.[5] Altre comunità gestivano le macchine da stampa. La prima tipografia ottomana che utilizzò i caratteri arabi fu gestita nel 1706-1711 ad Aleppo da cristiani.[6]
I volumi di Muteferrika, stampati a Istanbul e con l'utilizzo di caratteri su misura, sono occasionalmente indicati come "incunabula turchi".[2][7] Muteferrika, il cui cognome derivava dal suo impiego come müteferrika, (guardia), sotto il sultano Ahmed III e durante l'era dei tulipani, fu anche geografo, astronomo e filosofo.[2]
A seguito di un rapporto del 1726 sull'efficienza del nuovo sistema, che elaborò e presentò simultaneamente al Gran Visir Nevşehirli Damat İbrahim Pascià, al Gran Mufti e al clero, e in una richiesta successiva al sultano Ahmed III, ricevette il permesso di pubblicare libri non religiosi (nonostante l'opposizione di alcuni calligrafi islamici e capi religiosi).[2] La tipografia di Muteferrika pubblicò il suo primo libro nel 1729 e, nel 1743, con 17 opere in 23 volumi (ciascuno tra le 500 e 1.000 copie).[2][7] Il primo libro pubblicato da Muteferrika è "Vankulu Lügati", un dizionario arabo-turco in 2 volumi. La stampa di libri religiosi fu vietata fino al 1803.[8]
Tra i lavori pubblicati da Müteferrika vi erano opere storiche e genericamente scientifiche, così come l'atlante mondiale di Katip Çelebi Cihannüma ("l'indicatore dei paesi", letteralmente Mostramondo).[9] In una digressione che aggiunse alla sua stampa, Müteferrika discusse in dettaglio l'eliocentrismo dell'astronomia, con riferimenti ad argomenti scientifici relativamente aggiornati a favore e contro di esso. A questo proposito, è considerato una delle prime figure a introdurre correttamente l'eliocentrismo ai lettori ottomani.[10]
Dopo il 1742 le attività tipografiche di Ibrahim Muteferrika furono interrotte; un tentativo da parte del diplomatico britannico James Mario Matra, spinto dai prezzi esorbitanti dei libri manoscritti, di ristabilire una tipografia a Istanbul fu respinto nel 1779.[11] Nel suo racconto, Matra si riferisce alla forte opposizione degli scribi che l'impresa di Müteferrika aveva affrontato.[11]
Eredità
[modifica | modifica wikitesto]Una statua di Muteferrika si trova a Sahaflar Çarşısı, una strada adiacente al Grand Bazaar di Istanbul.[12]
Libri pubblicati
[modifica | modifica wikitesto]Furono 17 i titoli pubblicati da Muteferrika presso la sua tipografia durante la sua vita:
- Kitab-ı Lügat-ı Vankulu (Sihah El-Cevheri), 2 volumi, 1729
- Tuhfet-ül Kibar fi Esfar el-Bihar, 1729
- Tarih-i Seyyah, 1729
- Tarih-i Hind-i Garbi, 1730
- Tarih-i Timur Gürgan, 1730
- Tarih-I Mısr-i Kadim ve Mısr-i Cedid, 1730
- Gülsen-i Hulefa, 1730
- Grammatica Turque, 1730
- Usul el-Hikem fi Nizam el-Ümem, 1732
- Fiyuzat-ı Miknatısiye, 1732
- Cihan-nüma, 1732
- Takvim el-Tevarih, 1733
- Kitab-ı Tarih-i Naima, 2 volumi, 1734
- Tarih-i Raşid, 3 volumi, 1735
- Tarih-i Çelebizade, 1741
- Ahval-i Gazavat der Diyar-i Bosna, 1741
- Kitab-ı Lisan el-Acem el Müsemma bi-Ferheng-i Şuuri, 2 volumi, 1742
(La maggior parte delle copie del libro Tarih-i Çelebizade sono state rilegate nel terzo e ultimo volume del Tarih-i Raşid e vendute insieme ad esso; pertanto diverse fonti hanno erroneamente portato a credere che siano stati pubblicati un totale di 16 documenti.)
Opere proprie
[modifica | modifica wikitesto]- Risâle Islâmiyye (disponibile in forma manoscritta) (pubblicato da [Esed Cosan] nel 1993)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vefa Erginbas (2005), Forerunner Of The Ottoman Enlightenment: Ibrahim Muteferrika and His Intellectual Landscape, p. 1 & 46-47, Sabancı University.
- ^ a b c d e f Kâtip Çelebi, Kitâb-i Cihân-nümâ li-Kâtib Çelebi, su vitrine.library.uu.nl (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2009).
- ^ (EN) Alastair Hamilton, Maurits H. Van Den Boogert e Bart Westerweel, The Republic of Letters And the Levant, BRILL, 2005, p. 266, ISBN 978-90-04-14761-4.
- ^ a b (EN) İbrahim Müteferrika | Ottoman diplomat | Britannica, su britannica.com. URL consultato il 28 giugno 2022.
- ^ Naim Güleryüz, Bizans'tan 20. yüzyıla Türk yahudileri, 2012, p. 90, ISBN 978-9944-994-54-5, OCLC 784841388.
- ^ Ioana Feodorov, Beginnings of Arabic Printing in Ottoman Syria (1706-1711): the Romanians' Part in Patriarch Athanasios Dabbas's Achievements, in ARAM, 1º gennaio 2013, pp. 231-260. URL consultato il 28 giugno 2022.
- ^ a b (EN) William J Watson, Ibrahim Muteferrika and Turkish Incunabula, Vol 88, no. 3, Journal of the American Oriental Society, 1968, p. 435, OCLC 61540145. URL consultato il 28 giugno 2022.
- ^ (EN) Gábor Ágoston e Bruce Alan Masters, Encyclopedia of the Ottoman Empire, Infobase Publishing, 21 maggio 2010, p. 130, ISBN 978-1-4381-1025-7. URL consultato il 28 giugno 2022.
- ^ Biblioteca italiana ossia giornale di letteratura scienze ed arti compilato da una societa di letterati, vol. 39-40, A. F. Stella, 1825, p. 229. URL consultato il 29 giugno 2022.
- ^ (TR) İnan Kalaycıoğulları e Yavuz Unat, Kopernik Kuramı’nın Türkiye’deki Yansımaları. ("Riflessioni della teoria copernicana in Turchia"), presentato al XIV Congresso Nazionale di Astronomia, settembre 2004, Kayseri, Turchia.
- ^ a b Clogg, 1979, p. 67.
- ^ İbrahim Müteferrika -- a statue in the Sahaflar Çarşısı, su todayszaman.com (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2010).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Richard Clogg, An Attempt To Revive Turkish Printing in Istanbul in 1779, in International Journal of Middle East Studies, vol. 10, n. 1, 1979-02, pp. 67–70, DOI:10.1017/S0020743800053320.
- William J. Watson, İbrāhīm Müteferriḳa and Turkish Incunabula, in Journal of the American Oriental Society, vol. 88, n. 3, 1968-07, pp. 435, DOI:10.2307/596868.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ibrahim Muteferrika
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 22382427 · ISNI (EN) 0000 0001 1873 8431 · CERL cnp00976291 · LCCN (EN) n85067227 · GND (DE) 118994468 · BNF (FR) cb135457232 (data) · J9U (EN, HE) 987007441883605171 |
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