Daniele Segre
Daniele Segre (Alessandria, 8 febbraio 1952 – Torino, 4 febbraio 2024) è stato un regista, sceneggiatore e montatore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Di famiglia ebraica osservante (suo nonno era rabbino della Comunità ebraica di Alessandria), iniziò la sua attività come fotografo, per passare poi negli anni settanta al cinema di documentazione sociale realizzando documentari, film di fiction, servizi per la televisione (Rai, RTSI). Nel 1981 fondò la società di produzione I Cammelli e nel 1989 la Scuola video di documentazione sociale I Cammelli. Dal 1996 fu docente di regia alla Scuola nazionale di cinema (Centro sperimentale di cinematografia) di Roma.
Nel 1995 debuttò in teatro ancora come regista con Week-end di Annibale Ruccello. Nel 1999 fu il regista di A proposito di sentimenti prodotto da AIPD (Associazione Italiana Persone Down)[1]. Il suo film Morire di lavoro del 2008 fu proiettato in anteprima alla Camera dei deputati e al Parlamento europeo di Strasburgo.
Il 17 settembre 2012 il film È viva la Torre di Pisa fu presentato come evento speciale al 64 Prix Italia a Torino. L'8 novembre 2012, presso il Quirinale, Daniele Segre ricevette il Premio Solinas - Premio Documentario per il cinema-medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il 29 novembre 2012 il Premio alla carriera Maria Adriana Prolo in occasione del Torino Film Festival. Dal 2014 Segre fu il direttore della sede distaccata della Scuola Nazionale di Cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia, a L'Aquila (Corso di Reportage Audiovisivo).
Nel giugno 2015 gli fu conferito il diploma Honoris Causa dal Centro Sperimentale di Cinematografia per il “Reportage Storico d’attualità”. Nel 2015 realizzò Morituri, film completante la trilogia composta da Vecchie e Mitraglia e il verme. Morituri venne invitato al Torino Film Festival nel novembre 2015, e nell’aprile 2016 debuttò al Teatro Nobel per la pace di San Demetrio ne’ Vestini.
Nel 2016 realizzò Nome di battaglia donna, dove raccolse le testimonianze di donne partigiane che hanno partecipato alla Resistenza contro il fascismo e il nazismo tra il 1943 e il 1945. Il documentario era presente nella sezione Festa Mobile del 34° Torino Film Festival.
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]Regista
[modifica | modifica wikitesto]- Perché droga (1976)
- Il potere dev'essere bianconero (1978)
- Il ciocco è relativo (1980)
- Torino, Mercati Generali (1980)
- Tempo di Vacanze (1980)
- Carnevale in quartiere (1980)
- Ragazzi di stadio (1980)
- Tempo di vacanze (1981)
- Torino cronaca, quattro quadri (1981)
- Marco Cipollino, pugile (1981)
- Rock (1981)
- Torino cronaca: Francesca, Anna e Paolo (quinto quadro) (1982)
- Torino cronaca: matrimonio di Anna e Giuseppe (sesto quadro) (1982)
- Ritratto di un piccolo spacciatore (1982)
- Trip, Tac, Cucu. Torino si diverte (1983)
- Testadura (1983)
- Cinzia (1984)
- Vite di Ballatoio (1984)
- T'as compris le truc? (1985)
- Una serata in casa (1985)
- Andata e ritorno (1985)
- Giaglione, la festa della nostra terra (1986)
- Dall'Italia con amore: Liza Minnelli (1987)
- Dall'Italia con amore: Frank Sinatra (1987)
- Sarabanda finale, episodio di Provvisorio quasi d'amore (1988)
- Non c'era una volta (1989)
- Occhi che videro (1989)
- Cose da matti (1990)
- Ospedalizzazione a domicilio (1991)
- Partitura per volti e voci. Viaggio tra i delegati CGIL (1991)
- Tempo di riposo (1991)
- Nord e Sud, ricchezza e povertà in Italia (1992)
- Manila Paloma Blanca (1992)
- Crotone, Italia (1993)
- Non ti scordar di me (1994)
- Dinamite (Nuraxi Figus, Italia) (1994)
- Come prima, più di prima, t'amerò (1995)
- Un solo grido lavoro (1996)
- Diritto di cittadinanza (1996)
- Quella certa età (1996)
- Sei minuti all'alba (1996)
- Parèven furmighi (1997)
- ADI - La medicina del futuro (1998)
- Sto lavorando? (1998)
- E pensare che eri piccola (1998)
- Sinagoghe, ebrei del Piemonte (1999)
- A proposito di sentimenti (1999)
- Protagonisti, I Diritti del '900 (2000)
- Via due Macelli, Italia - Sinistra senza Unità (2000)
- Monda Mondo (2000)
- Asuba de su serbatoiu (sul serbatoio) (2000/2001)
- Tempo vero (2001)
- Un altro mondo è possibile (2001)
- Volti, viaggio nel futuro d'Italia (2002)
- Vecchie (2002)
- Vestiti di vita (2004)
- Mitraglia e il verme (2004)
- Futuro presente (2005/2006)
- Conversazione a Porto (2005/2006) con Manoel de Oliveira e Agustina Bessa-Luís
- Il Progetto Arte Moderna e Contemporanea della Fondazione CRT (2006)
- Tappati la bocca (2006)
- L'Amorosa Visione (2007)
- Dimmi la verità (2008) - documentario
- Morire di lavoro (2008)
- Je m'appelle Morando - alfabeto Morandini (2010)
- Luciano Lischi, editore (2010)
- Lisetta Carmi, un'anima in cammino (2010)
- Sic Fiat Italia (così sia Italia) (2011)
- È viva la Torre di Pisa (2012)
- Luciana Castellina, comunista (2012)
- Michelangelo Pistoletto (2013)
- Morituri (2015)
- Nome di battaglia Donna (2016)
- I Ragazzi di stadio (2017)
- 2020- Quarantena A Vent'anni (2020)
Televisione
[modifica | modifica wikitesto]- Notte Rock (1988)
Radio
[modifica | modifica wikitesto]- Un bagno al mare - radiodramma (2006)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ A proposito di sentimenti, su danielesegre.it (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2016).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Antioco Floris (a cura di), Daniele Segre. Il cinema con la realtà, Cagliari, Cuec, 1997
- Sandra Lischi, Pucci Piazza (a cura di), A occhio nudo. La scuola video di documentazione sociale I Cammelli, Torino, Lindau, 1997
- Angela Gregorini (a cura di), Un'amorosa visione. Il cinema della realtà fatto da ragazze e ragazzi, il lavoro editoriale, 2008
- Peppino Ortoleva, Un cinema sul lavoro, un cinema del lavoro, Feltrinelli, 2012
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Daniele Segre
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su danielesegre.it. URL consultato il 5 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2008).
- Cenni biografici sul sito di Cinema in Piemonte, su cinemainpiemonte.it. URL consultato il 31 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 98199578 · ISNI (EN) 0000 0001 2144 8355 · SBN SBLV169720 · BNF (FR) cb14530880w (data) |
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