Carrie Fisher

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Carrie Fisher alla 70ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (2013)

Carrie Frances Fisher (Burbank, 21 ottobre 1956Los Angeles, 27 dicembre 2016[1][2]) è stata un'attrice, cabarettista, sceneggiatrice e scrittrice statunitense.

Nacque a Burbank, in California, figlia del cantante Eddie Fisher e dell'attrice Debbie Reynolds.[3] Todd Fisher è suo fratello minore. Sue sorellastre sono le attrici Joely Fisher e Tricia Leigh Fisher, figlie della terza moglie del padre, Connie Stevens. Quando aveva solo due anni, i suoi genitori divorziarono e suo padre sposò Elizabeth Taylor. Carrie Fisher crebbe con l'idea di seguire le orme dei suoi famosi genitori.

Cominciò a farsi notare stando con sua madre a Las Vegas all'età di 12 anni. Frequentò la Beverly Hills High School, ma interruppe gli studi all'età di 15 anni per diventare un'attrice.[4] Successivamente si iscrisse alla Royal Central School of Speech and Drama di Londra, dove rimase per 18 mesi,[5] e al Sarah Lawrence College di Yonkers, vicino a New York, ma abbandonò per girare la saga di Guerre stellari.[6]

Teatro e primi lavori

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La sua prima apparizione nel mondo dello spettacolo avvenne con l'interpretazione del ruolo di una debuttante e ballerina nel revival di Broadway Irene (1973), facendo la parte della madre.[4] A Broadway interpretò anche Iris in Censored Scenes From King Kong (1980). Il suo primo ruolo in un film fu nella commedia della Columbia Shampoo (1975), assieme a Warren Beatty, Julie Christie, Goldie Hawn, Lee Grant e Jack Warden.

Guerre stellari e fama

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Lo stesso argomento in dettaglio: Leila Organa.
Carrie Fisher in compagnia di Wim Wenders nel 1978

Nel 1977 interpretò il personaggio della principessa Leila, nel classico della fantascienza di George Lucas Guerre stellari, con Mark Hamill, Harrison Ford, Peter Cushing e Alec Guinness. Riprese il ruolo della principessa Leila ne L'Impero colpisce ancora (1980), e nell'ultimo film della trilogia Il ritorno dello Jedi (1983). La saga di Guerre stellari fu un successo mondiale che la rese famosa in tutto il mondo. La principessa Leila negli Stati Uniti divenne un trionfo del merchandising: la Kenner ha prodotto svariate bamboline giocattolo (action figure) che ritraggono Carrie Fisher nei panni del personaggio in più versioni. Ha spesso scherzato sul fatto che a divenire famosa non è stata lei, ma la principessa Leila, che il caso aveva fatto somigliare a Carrie.

Nei tardi anni settanta iniziò a soffrire di abuso di droga. Interpretò nuovamente la principessa Leila nel film per la TV del 1978 The Star Wars Holiday Special, in cui la sua recitazione era rovinata da un evidente stato di dipendenza dalla droga. Il problema divenne di una tale importanza che fu quasi licenziata in tronco durante le riprese di The Blues Brothers (1980) poiché l'abuso di droghe e alcol l'aveva resa incapace di riuscire a portare a termine una singola scena. Presa consapevolezza della situazione, decise di curarsi e si iscrisse alla Narcotici Anonimi e all'Alcolisti Anonimi. Le fu diagnosticato il disturbo bipolare dell'umore all'età di 24 anni, ma non fu in grado di accettare la diagnosi fino a quando all'età di 28 anni finì in overdose. Accettò definitivamente la malattia nel 1987 dopo un esaurimento nervoso.

Nel 1989 si fece notare in Harry, ti presento Sally..., nel ruolo di Marie, ed ebbe breve apparizione nel ruolo di una psichiatra nel primo film della serie Austin Powers. Nel 2009 portò in scena Wishful Drinking, spettacolo teatrale in cui, con stile a metà tra il cabaret e la confessione, ripercorse gli anni della propria vita, parlando delle proprie vicende familiari, del suo disturbo bipolare e del difficile rapporto con il personaggio della principessa Leila.[7] Nel 2013 fu nominata membro della giuria del Festival di Venezia 2013, presieduta da Bernardo Bertolucci. Nel 2015 riprese il ruolo di Leila Organa in Star Wars: Il risveglio della Forza, diretto da J. J. Abrams e nel sequel Star Wars: Gli ultimi Jedi, diretto da Rian Johnson, e uscito postumo nel 2017. Appare un'ultima volta nel 2019 nell'ultimo capitolo della saga Star Wars: L'ascesa di Skywalker, ancora diretto da J.J. Abrams, grazie a delle sequenze precedentemente girate ed eliminate per l'Episodio VII.

Scrittrice e sceneggiatrice

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Del 1987 è un suo romanzo semi-autobiografico Cartoline dall'inferno da cui fu tratto nel 1990 il film omonimo, diretto da Mike Nichols, che si avvalse della sceneggiatura della Fisher stessa e dell'interpretazione di Meryl Streep. Dopo il successo del film, lavorò alla sceneggiatura di Hook - Capitan Uncino (1991), regia di Steven Spielberg, come script doctor, partecipando in questo ruolo a diversi altri film.[8] Nel 1990 pubblicò un altro romanzo dal titolo Surrender the Pink, edito in italiano con il titolo Non c'è come non darla.

Tributo lasciato dai fan il giorno dopo la sua morte

Il 23 dicembre 2016, durante un volo transatlantico da Londra a Los Angeles,[9] fu colpita da un infarto che le provocò un arresto cardiaco, 15 minuti prima dell'atterraggio. Fu ricoverata al Ronald Reagan UCLA Medical Center di Los Angeles, dove i medici riuscirono a stabilizzarla. Benché avesse mostrato segni di miglioramento, morì il 27 dicembre a 60 anni.[10] Il giorno seguente, durante l'organizzazione del funerale, la madre Debbie Reynolds fu colpita da un ictus che la uccise poche ore dopo in ospedale. Le sue ultime parole furono: "Voglio solo stare con Carrie".[11] I funerali si svolsero insieme a quelli della madre, in forma privata, a Los Angeles. Entrambe (Carrie è stata cremata) riposano al Forest Lawn Memorial Park di Hollywood Hills a Los Angeles.[12][13]

Nel 1983 sposò il cantautore Paul Simon, matrimonio che durò solo un anno; i due ripresero la relazione, ma nel 1991 si lasciarono definitivamente. Nel 1991 iniziò una relazione con l'impresario Bryan Lourd, da cui ebbe una figlia, Billie Lourd, nata nel 1992. La storia terminò nel 1994, quando lui la lasciò per un uomo, scoprendosi omosessuale.

Riconoscimenti

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Doppiatrici italiane

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Nelle versioni in italiano dei suoi film, Carrie Fisher è stata doppiata da:

Da doppiatrice è stata sostituita da:

  1. ^ (EN) Carrie Fisher, Star Wars actress, dies aged 60, 27 dicembre 2016. URL consultato il 27 dicembre 2016.
  2. ^ È morta Carrie Fisher, 27 dicembre 2016. URL consultato il 27 dicembre 2016.
  3. ^ Hilary de Vries, Q & A Hollywood Times Three Debbie Reynolds and Carrie Fisher discuss Hollywood families, not-so-fictional novels—and baby Billie's there to chaperone, in Los Angeles Times, 24 aprile 1994. URL consultato il 7 marzo 2010.
    «I was raised Protestant but I'm half-Jewish—the wrong half.»
  4. ^ a b Beverly Hills High: Hollywood's Alma Mater, su news.muckety.com. URL consultato il 28 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2017).
  5. ^ Carrie Fisher Interview, su telegraph.co.uk.
  6. ^ Carrie Fisher: The High School Drop Out Goes Back to College, The Evening Independent, 29 maggio 1978. URL consultato il 28 dicembre 2016.
  7. ^ «La mia vita distrutta dalla saga di Star Wars» - Corriere della Sera, su corriere.it. URL consultato il 28 dicembre 2016.
  8. ^ Carrie Fisher's remarkable legacy as a script doctor, su HitFix. URL consultato il 21 marzo 2016.
  9. ^ Paura per Carrie Fisher, infarto per la "principessa Leila" sul volo verso Los Angeles, su repubblica.it, 23 dicembre 2016.
  10. ^ Cinema: è morta Carrie Fisher, su corriere.it, 27 dicembre 2016.
  11. ^ Debbie Reynolds è morta a 84 anni, su badtaste.it, 29 dicembre 2016. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  12. ^ Le ceneri di Carrie Fisher riposeranno in un'urna a forma di gigantesca pillola di Prozac | Rolling Stone Italia, su rollingstone.it, 7 gennaio 2017. URL consultato il 6 settembre 2024.
  13. ^ Carrie Fisher e Debbie Reynolds saranno sepolte insieme, su la Repubblica, 31 dicembre 2016. URL consultato il 6 settembre 2024.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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