Castelfidardo
Castelfidardo comune | |
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Piazza della Repubblica | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Provincia | Ancona |
Amministrazione | |
Sindaco | Roberto Ascani (M5S) dal 19-6-2016 (2º mandato dal 18-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 43°27′51″N 13°32′46″E |
Altitudine | 199 m s.l.m. |
Superficie | 33,39 km² |
Abitanti | 18 430[1] (31-8-2024) |
Densità | 551,96 ab./km² |
Frazioni | Acquaviva, Campanari, Cerretano, Crocette, Figuretta, Fornaci, Monte Camillone, San Rocchetto, Sant'Agostino |
Comuni confinanti | Camerano, Loreto, Numana, Osimo, Porto Recanati (MC), Recanati (MC), Sirolo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 60022 |
Prefisso | 071 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 042010 |
Cod. catastale | C100 |
Targa | AN |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 881 GG[3] |
Nome abitanti | castelfidardensi/fidardensi o castellani |
Patrono | santi Vittore e Corona |
Giorno festivo | 14 maggio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Castelfidardo nella provincia di Ancona | |
Sito istituzionale | |
Castelfidardo (Castèllo in dialetto fidardense[4]) è un comune italiano di 18 430 abitanti[1] della provincia di Ancona nelle Marche.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Castelfidardo sorge su un colle a 212 m s.l.m., tra le vallate dei fiumi Aspio e Musone. Si affaccia sulla selva di Castelfidardo e dista pochi chilometri dalla riviera del Conero.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dalla Preistoria all'Età romana
[modifica | modifica wikitesto]L'attuale territorio di Castelfidardo è stato occupato dall'uomo sin dal Paleolitico come dimostrano gli svariati strumenti in selce rinvenuti nella pianura del fiume Musone[5]. Alla fine dell'Età del rame-inizi Età del bronzo risale invece un insediamento scoperto in contrada Campograsso, nei pressi del fosso Vallato: si trattava probabilmente di una piccola comunità dedita all'agricoltura e all'allevamento, integrati da caccia e pesca, che abitava in un villaggio di capanne[6]. Per l'Età del ferro sono note alcune sepolture riferibili al popolo dei Piceni. In particolare risulta interessante una tomba, datata tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C., scoperta in zona Figuretta, che testimonia i contatti commerciali tra gli abitanti dei colli fidardensi e le popolazioni picene del Conero[7].
In epoca romana, il territorio del Comune di Castelfidardo, apparteneva quasi interamente alla colonia di Auximum. A testimoniare tale lontano passato, restano sul terreno i segni di due grandi blocchi di centurie, uno localizzato nelle frazioni di Crocette e Villa Poticcio, l'altro a sud del centro abitato[8]. Il territorio fidardense era inoltre attraversato da strade che mettevano in comunicazione Auximum con le città di Numana e Potentia e dalla grande viabilità costiera che collegava il nord con il sud della penisola[9]. Tra le scoperte archeologiche di età romana, da segnalare una fattoria rinvenuta in contrada Quercia Bella e un'epigrafe, venuta alla luce tra le rovine dell'antica chiesa di S. Vittore, contenente una dedica a Numeriano Cesare (282-283 d.C.).
Età medievale
[modifica | modifica wikitesto]Verso l'anno mille, in prossimità di un'area occupata da un bosco, denominato vualdum de Fico, venne eretto il maniero che assunse la denominazione di Castrum Ficardi[10]. La prima notizia storica relativa al Castrum è in un documento, del 24 maggio 1139, nel quale papa Innocenzo II confermava all'eremo di Fonte Avellana i suoi diritti sulla chiesa di S. Silvestro posta nelle vicinanze del castello[11]. Negli stessi anni un fidardense, tale Guido, veniva nominato cardinale[12].
Alla fine del secolo XII, Castelfidardo, pur mantenendo una certa autonomia comunale, era costretto a giurare fedeltà al vescovo Gentile di Osimo (1196). In questo periodo numerosi furono i conflitti tra le comunità della Marca, legate alcune al Papato e altre all'Impero, che furono ricomposti con la pace di Polverigi del 1202 alla quale aderì anche il Comune fidardense. Contrasti con i Comuni limitrofi si ebbero comunque fino al XV secolo. Nel 1240 Castelfidardo veniva semidistrutto dalle milizie di re Enzo, mentre nel 1354 era saccheggiato dalla compagnia di ventura guidata da frà Moriale[13].
Nel 1357 Castelfidardo veniva citato come terra parva nelle Costituzioni Egidiane. Il centro abitato era diviso in tre parti (terzieri) denominati Cassero, Varugliano e Montebello ed era completamente circondato da mura dotate di torri[14]. Le porte di ingresso erano tre: porta del Sole, porta di Sasso e porta del Cassero. Alla fine del Trecento Castelfidardo era retto da un Consiglio generale, costituito da 60 uomini, al quale spettava le più importanti decisioni politiche ed amministrative. Nel Medioevo il Comune di Castelfidardo aveva degli statuti la cui edizione a stampa è del 1588[15].
Quando Alessandro Sforza cercò di appropriarsi di Castelfidardo, gli abitanti chiesero ed ottennero la protezione della Repubblica di Ancona; quando poi, nel 1445, anche il comune di Recanati mosse guerra per ampliare i suoi territori a spese dei fidardensi, Castelfidardo chiese di entrare nei territori della Repubblica di Ancona, nell'intento di trovare protezione. Il papa Eugenio IV appoggiò la richiesta e per nove anni Castelfidardo fu uno dei castelli di Ancona. Già nel 1454, su spinta del comune di Osimo, Castelfidardo si staccò da Ancona[16].
Età moderna
[modifica | modifica wikitesto]Tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento nascevano a Castelfidardo i primi borghi fuori le mura: il borgo del sole e quello delle “cascine”. Nel 1602, lungo la via da Ancona per Loreto, presso la chiesa di Crocette, veniva istituita la fiera che tuttora si svolge nel mese di settembre[17]. Nel corso del Settecento il centro urbano subiva numerose trasformazioni con la ristrutturazione del palazzo comunale, la ricostruzione del convento di San Francesco e di quello di San Benedetto e l'edificazione della chiesa Collegiata. Nel XIX secolo da ricordare la battaglia di Castelfidardo, avvenuta il 18 settembre 1860, quando i piemontesi guidati dal generale Cialdini sconfissero le truppe del generale Lamoricière che difendevano lo Stato Pontificio.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR dell'8 settembre 2000.[18]
«Di rosso, al castello d'oro, merlato alla guelfa e torricellato di tre pezzi, aperto e finestrato del campo, posto sulla campagna di verde. Ornamenti esteriori da Città.»
Il gonfalone è un drappo di verde con la bordatura di rosso.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— 22 luglio 1987[18]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa della Madonna della Consolazione.
- Chiesa e convento di Sant'Agostino.
- Collegiata di Santo Stefano.
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Palazzo comunale: sito nella centrale piazza della Repubblica. È l'antico palazzo priorale, restaurato fin dalle fondamenta nel 1780, tuttora sede dell'organo amministrativo. All'ultimo piano spicca il Salone degli Stemmi, così denominato per la presenza degli stemmi dei Comuni che contribuirono all’erezione del Monumento nazionale delle Marche, completato nel 1912. All'interno è conservato un quadro del pittore Gallucci che riproduce l'ultima fase della battaglia. Al piano seminterrato ospita il museo internazionale della fisarmonica inaugurato il 9 maggio 1981, tra i più prestigiosi e visitati del settore. Raccoglie esemplari, partiture, testimonianze dell'arte artigiana e musicale che ha reso Castelfidardo nota in tutto il mondo per la produzione d'alta qualità dello strumento ad ancia avviata su scala industriale nel 1863 grazie all’ingegno di Paolo Soprani.
- Museo del Risorgimento: le sale espositive trovano posto nello storico palazzo "Mordini". Un tempo un monastero, il palazzo fu restaurato a fine Ottocento dall'imprenditore Ciriaco Mordini e preposto ad ospizio per anziani; nel 1994 il palazzo cambiò destinazione d'uso a Museo del Risorgimento. L'allestimento comprende due esemplari della celebre Medaglia di Castelfidardo.
- Piazzale Don Minzoni: tra i luoghi di ritrovo più frequentati, comunemente chiamato Porta Marina. Rappresenta il balcone della città che si affaccia sul mare Adriatico. Caratteristico il famoso arco, una delle principali vie d'accesso alla città e la pavimentazione sottostante recentemente riportata alla luce.
- Torre dell'acquedotto in piazza Garibaldi: costruito in epoca fascista, è uno dei simboli identitari dell'orizzonte urbano e rappresenta il punto più alto della città.
- Grotte di Sant'Anna: l'ingresso coincide con quello delle scuole paritarie Sant'Anna, sotto le quali si dipanano cunicoli che si stima risalenti ad un periodo compreso tra il 1300 ed il 1400.
- Monumento nazionale delle Marche: collocato in prossimità del centro storico, posto all'interno del Parco delle Rimembranze, il monumento fu eretto nel 1912 in ricordo della battaglia di Castelfidardo del 18 settembre 1860; opera d'impatto 'cinematografico' in bronzo fuso a cera persa, alta circa 6 metri, essa poggia su una montagna di massi in travertino d'Ascoli, dove al suo interno è situata una cappella in stile assiro, oggi non visitabile. Lo scultore veneziano Vito Pardo ha reso un'efficace allegoria del sofferto percorso verso l'Unità d'Italia.
- Sacrario-Ossario della Battaglia: eretto negli anni 1861-1870 ai margini meridionali della Selva di Castelfidardo, area ove si svolse l'omonima Battaglia, custodisce le vite spezzate dei caduti dei due opposti eserciti sabaudo e pontificio.
- I ceppi storici: sparsi nell'area della battaglia e per il paese, raccontano le fasi dell'evento bellico e gli spostamenti dei contingenti in ordine cronologico.
- Palazzo Palombarone: posto all'esterno del centro storico, antica residenza dell'arcivescovo, oggi proprietà privata.
- Villa Pace: situata nella contrada Fossaccio; costruita nel 1830, un tempo dimora dei Conti Mei Gentilucci, oggi abbandonata.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[19]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 1 503 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Religione
[modifica | modifica wikitesto]Nel territorio comunale hanno sede 4 parrocchie: Santo Stefano, Sant'Agostino, Sant'Antonio da Padova e Santissima Annunziata; appartenenti all'arcidiocesi di Ancona-Osimo.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Istruzione
[modifica | modifica wikitesto]A Castelfidardo ha sede l'Istituto di Istruzione Superiore "Antonio Meucci", sede associata dell'I.I.S. Laeng-Meucci, con corsi di liceo delle scienze applicate, elettronica ed elettrotecnica, informatica e telecomunicazioni.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Fisarmoniche
[modifica | modifica wikitesto]Castelfidardo è famosa nel mondo tra le Aziende produttrici di fisarmoniche in Italia[20], e grazie a queste attività alimenta anche un discreto turismo. La più antica di queste aziende, la Paolo Soprani, fu fondata nel 1863.
Altre industrie
[modifica | modifica wikitesto]Altre numerose industrie di vario tipo sono dislocate intorno alla città, in differenti zone, tanto da farne un importante polo produttivo del centro Italia.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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29 agosto 1985 | 2 luglio 1990 | Giovanni Maceratesi | Democrazia Cristiana | Sindaco | [21] |
2 luglio 1990 | 10 marzo 1992 | Giovanni Maceratesi | Democrazia Cristiana | Sindaco | [21][22] |
10 marzo 1992 | 12 febbraio 1993 | Gilberto Schiavoni | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [21][23] |
12 febbraio 1993 | 11 marzo 1993 | Rodolfo Canzio Venturini | Democrazia Cristiana | Vicesindaco - Sindaco f.f. | [21] |
11 marzo 1993 | 8 maggio 1995 | Lorenzo Catraro | Partito Socialista Italiano | Sindaco | [21] |
8 maggio 1995 | 4 marzo 1997 | Giulietta Breccia | Centro-sinistra | Sindaco | [21][24] |
4 marzo 1997 | 12 maggio 1997 | Carmine Rotondi | Commissario straordinario | [21] | |
12 maggio 1997 | 28 maggio 2001 | Tersilio Marotta | Lista civica | Sindaco | [21] |
28 maggio 2001 | 13 giugno 2006 | Tersilio Marotta | Lista civica | Sindaco | [21][25] |
13 giugno 2006 | 31 maggio 2011 | Mirco Soprani | Lista civica | Sindaco | [21][26] |
31 maggio 2011 | 22 giugno 2016 | Mirco Soprani | Lista civica: Solidarietà popolare | Sindaco | [21][27] |
22 giugno 2016 | 17 ottobre 2021 | Roberto Ascani | Movimento 5 Stelle | Sindaco | [21][28] |
18 ottobre 2021 | in carica | Roberto Ascani | Movimento 5 Stelle | Sindaco | [21] |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]- Castelvetro di Modena, dal 1984
- Klingenthal
Sport
[modifica | modifica wikitesto]Calcio
[modifica | modifica wikitesto]La principale squadra di calcio della città è il G.s.d. Castelfidardo, nato nel 1944, che attualmente milita in Serie D. La squadra disputa le sue partite allo stadio Comunale Galileo Mancini.
Pallacanestro
[modifica | modifica wikitesto]La principale squadra di basket della città è la Vis Basket Castelfidardo che milita in Serie D.
Ciclismo
[modifica | modifica wikitesto]Castelfidardo è stata per due volte sede di arrivo di tappa del Giro d'Italia: 13ª tappa del 1961 e 11ª tappa del 2011.
Castelfidardo è stata sede di arrivo della Tirreno Adriatico: 17 marzo 2008 e 14 marzo 2021.[29]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 7 novembre 2024. URL consultato il 30 novembre 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 164, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ P. Peola, Il Paleolitico nella valle del Musone (Marche), Atti della Società di Scienze e Lettere di Genova, Volume V, fascicolo III, 1940. Istituto Comprensivo "Mazzini" Castelfidardo, Piccoli tesori di un castello, Recanati 2004, pp. 69-74.
- ^ M. Silvestrini Lavagnoli, Marche. Campograsso (Castelfidardo - AN), Rivista di Scienze Preistoriche, XL (1985-86), p. 408.
- ^ M. Landolfi, Castelfidardo (Picenum, Ancona), Fasti archeol., XXXVI-XXXVII, (1981), p. 442-443. M. Landolfi, Castelfidardo (AN), Picus 16-17, 1996-1997, p. 291-296.
- ^ N. Alfieri, E. Forlani, F. Grimaldi, Ricerche paleogeografiche e topografico-storiche sul territorio di Loreto, Studia Picena, 33-34, 1965-66. M. Destro, Le centuriazioni della valle del Musone (Marche centrali), Atti del IV Congresso di Topografia Antica, Insediamenti e strutture rurali nell'Italia Romana, Rivista di Topografia Antica, XIII 2003, pp. 101-116.
- ^ R. Sampaolesi, Le strade di Castelfidardo, Osimo Stazione 2010, pp. 30-43.
- ^ Codex Traditionum Ecclesiae Ravennatis (Codice bavaro), Territorio Ausimano, reg. nº 126 (Spacium terre). E. Baldetti, Il moggio altomedioevale nelle Marche centrali, Proposte e ricerche, nº 13, 1984, pp. 7-17.
- ^ M. Moroni, Castelfidardo nell'età moderna: politica, economia e vita quotidiana dal Medioevo all'Ottocento, Jesi, 1985, pp. 16-18.
- ^ R. Sampaolesi, L'enigmatica figura del cardinale Guido de Castro Ficardo, in AA.VV., Castello è segreto, Osimo Stazione, 2010, pp. 13-16.
- ^ P. Bugiolacchi, Storia di Castelfidardo e dintorni, Loreto, 2003, pp. 28-29.
- ^ P. Pigini e P. Bontempi, Vita e statuti di Castelfidardo antica, Bergamo, 1972, pp. 85-90.
- ^ D. Cecchi, M. Moroni e M. Landolfi, Castelfidardo dagli statuti comunali all'elevazione a città. 1588-1988, Recanati, 1989.
- ^ Mario Natalucci, Ancona attraverso i secoli, I volume, Unione arti grafiche, 1960.
- ^ D. Gabrielloni, La Fiera delle Corocette e altri ricordi, Recanati, 2004.
- ^ a b Castelfidardo, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 20 ottobre 2024.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Castelfidardo: il paese delle fisarmoniche Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. discoveritalia.it
- ^ a b c d e f g h i j k l m http://amministratori.interno.it/
- ^ Dimissionario
- ^ Deceduto in carica
- ^ Sospensione del Consiglio
- ^ Repubblica.it/Speciale Elezioni 2001
- ^ Elezioni comunali 2006 - Marche: Castelfidardo
- ^ Castelfidardo - Ballottaggio - Elezioni Comunali 15-16 maggio 2011 - la Repubblica.it
- ^ https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=05/06/2016&tpa=I&tpe=C&lev0=0&levsut0=0&lev1=11&levsut1=1&lev2=3&levsut2=2&levsut3=3&ne1=11&ne2=3&es0=S&es1=S&es2=S&es3=N&ms=S&ne3=30100&lev3=0100
- ^ Domenica 14 marzo la Tirreno Adriatico torna a Castelfidardo, su www.comune.castelfidardo.an.it. URL consultato il 7 settembre 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Museo internazionale della fisarmonica
- Museo del Risorgimento (Castelfidardo)
- Chiesa della Madonna della Consolazione (Castelfidardo)
- Collegiata di Santo Stefano (Castelfidardo)
- Battaglia di Castelfidardo
- Selva di Castelfidardo
- Villa Pace
- Distretto industriale plurisettoriale di Recanati - Osimo - Castelfidardo
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Castelfidardo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Castelfidardo
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Castelfidardo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.castelfidardo.an.it.
- Castelfidardo, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 263862752 · SBN CFIV086091 · LCCN (EN) n2002055155 · J9U (EN, HE) 987007469878705171 |
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