No Line on the Horizon

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
No Line on the Horizon
album in studio
ArtistaU2
Pubblicazione27 febbraio 2009 Europa (bandiera)
2 marzo 2009 Regno Unito (bandiera)
3 marzo 2009 Stati Uniti (bandiera)
Durata53:44
Dischi1
Tracce11
GenereRock alternativo[1]
Pop rock[1]
EtichettaIsland Records, Interscope Records
ProduttoreBrian Eno, Daniel Lanois, Steve Lillywhite
Registrazionegiugno 2007-dicembre 2008, Fès, New York, Hanover Quay Studios a Dublino, Olympic Studios a Londra
FormatiCD, CD+DVD, 2 LP, download digitale, streaming
CopertinaHiroshi Sugimoto
Certificazioni
Dischi d'oroArabia Saudita (bandiera) Arabia Saudita[2]
(vendite: 3 000+)
Argentina (bandiera) Argentina[3]
(vendite: 20 000+)
Finlandia (bandiera) Finlandia[4]
(vendite: 17 019+)
Giappone (bandiera) Giappone[5]
(vendite: 100 000+)
Messico (bandiera) Messico[6]
(vendite: 40 000+)
Dischi di platinoAustralia (bandiera) Australia[7]
(vendite: 70 000+)
Belgio (bandiera) Belgio[8]
(vendite: 30 000+)
Brasile (bandiera) Brasile[9]
(vendite: 60 000+)
Canada (bandiera) Canada (2)[10]
(vendite: 160 000+)
Danimarca (bandiera) Danimarca (2)[11]
(vendite: 40 000+)
Europa (bandiera) Europa[12]
(vendite: 1 000 000+)
Germania (bandiera) Germania[13]
(vendite: 200 000+)
Grecia (bandiera) Grecia[14]
(vendite: 6 000+)
Irlanda (bandiera) Irlanda (4)[15]
(vendite: 60 000+)
Italia (bandiera) Italia (3)[16]
(vendite: 180 000+)
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda[17]
(vendite: 15 000+)
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi (2)[18]
(vendite: 120 000+)
Portogallo (bandiera) Portogallo[19]
(vendite: 20 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito[20]
(vendite: 300 000+)
Spagna (bandiera) Spagna[21]
(vendite: 60 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti[22]
(vendite: 1 000 000+)
Svezia (bandiera) Svezia[23]
(vendite: 40 000+)
Svizzera (bandiera) Svizzera[24]
(vendite: 30 000+)
Ungheria (bandiera) Ungheria[25]
(vendite: 6 000+)
U2 - cronologia
Album successivo
(2010)
Singoli
  1. Get on Your Boots
    Pubblicato: 15 febbraio 2009
  2. Magnificent
    Pubblicato: 4 maggio 2009
  3. I'll Go Crazy If I Don't Go Crazy Tonight
    Pubblicato: 7 settembre 2009

No Line on the Horizon è il dodicesimo album in studio del gruppo musicale irlandese U2, pubblicato il 27 febbraio 2009 in Europa, il 2 marzo nel Regno Unito e il 3 marzo negli Stati Uniti d'America.

Pubblicato a distanza di cinque anni da How to Dismantle an Atomic Bomb, le sessioni di registrazione sono state effettuate a Fès (in Marocco), Dublino e Londra. Il primo singolo, pubblicato il 19 gennaio 2009, è stato Get on Your Boots, mentre Magnificent è uscito come secondo singolo il 4 maggio 2009. I'll Go Crazy If I Don't Go Crazy Tonight è invece il terzo singolo, pubblicato il 7 settembre.

No Line on the Horizon, a giugno 2009, aveva venduto circa 5.000.000 di copie nel mondo[26].

Le sessioni con Rick Rubin

[modifica | modifica wikitesto]

Nel luglio del 2006 la band pubblicò la notizia, sul proprio sito ufficiale, dell'inizio del lavoro per un nuovo album, con delle sessioni di registrazioni col produttore Rick Rubin. Tali sessioni si sono svolte nel sud della Francia e negli Abbey Road Studios di Londra.[27][28] Soltanto due brani, provenienti da queste sessioni, furono utilizzati per essere pubblicati nella raccolta U218 Singles, ovvero The Saints Are Coming con i Green Day e Window in the Skies. Nel gennaio del 2007 Bono, durante un'intervista radiofonica dichiarò come la band avesse deciso di cambiare il proprio stile musicale.[29]

Rubin spinse affinché la band finisse l'album in studio, non modificando lo stile ormai tipico degli U2. Tale approccio creò attrito tra il produttore e il resto della band, abituata ad uno stile più informale.[30] Gli U2 decisero, pertanto, di terminare le registrazioni con Rubin e accantonare il materiale prodotto, benché esprimessero l'interesse nel rivisitare il lavoro fino ad allora svolto per un eventuale nuovo progetto futuro. Successivamente hanno assunto Brian Eno e Daniel Lanois come produttori principali.[31]

Le sessioni con Brian Eno e Daniel Lanois

[modifica | modifica wikitesto]

Le sessioni per la registrazione con i nuovi produttori iniziarono nel luglio del 2007 a Fès, in Marocco. La scelta di questa città cadde a seguito della visita effettuata da Bono al Festival internazionale di Musica sacra, che si tiene ogni anno nella città marocchina.[32] La band e i produttori presero in locazione un riad di un albergo, per trasformarla in sala di registrazione.[33] Registrare a Fez durante il Festival internazionale di musica sacra, ha influenzato la band nello scrivere le canzoni dell'album. Vi sono, infatti, delle contaminazioni dalla musica hindu, ebraica e il canto sufi. Il bassista, Adam Clayton, ha dichiarato come la musica che si sentiva durante il festival avesse un che di ancestrale.[32]

Bono, dichiarerà in seguito, come siano stati di grande stimolo artistico per la band questa esperienza e l'incontro con la cultura musicale marocchina[34].

Adam Clayton, il bassista del gruppo, ha realizzato vari filmati del lavoro della band, durante la fase di lavorazione dell'album. Filmati che sono stati successivamente raccolti e pubblicati sul sito internet ufficiale degli U2.[35]

Nel mese di dicembre del 2008 gli U2 si trasferirono agli Olimpic Studios di Londra, per fare le ultime migliorie.[36] Prima dell'avvio di questa sessione, il gruppo, alla luce del numero di canzoni scritte, valutò anche l'ipotesi di creare un doppio album, intitolati Daylight e Darkness. Tale ipotesi fu accantonata e si decise di pubblicare, in un unico album, solo le canzoni giudicate migliori. La sessione di lavoro presso gli Olimpic Studios doveva, pertanto, servire a questo.[37]

No Line on the Horizon è un album di difficile collocazione discografica: accanto ai classici pezzi rock come Breathe e Get on Your Boots, troviamo canzoni pop come I'll Go Crazy If I Don't Go Crazy Tonight e Stand Up Comedy e ballate acustiche come White as Snow. Non mancano poi i tradizionali brani in "stile U2" come No Line on the Horizon, Magnificent e Unknown Caller: un incrocio tra il pop melodico e il rock, nel quale si distingue l'inconfondibile suono della chitarra di The Edge.

Il tutto è intriso di un'atmosfera orientale, che si avverte in particolar modo ascoltando Fez - Being Born, brano più innovativo dell'album, dove si mescolano ritmi arabi, chitarre elettriche e voci di strada.

La 53a strada di New York ribattezzata "U2 Way" in occasione della promozione dell'album negli U.S.A.

A differenza dei precedenti lavori, molti testi di No Line On The Horizon sono scritti in terza persona da Bono, il quale veste i panni di personaggi che hanno smarrito la propria identità, e che ormai non hanno il tempo di lottare per i valori nei quali si identificano.

In Moment of Surrender si parla del dramma dei tossicodipendenti: individui anonimi e fuori dal mondo. È un brano struggente, ricco di immagini che ci comunicano l'impotenza di queste persone di fronte alla loro dipendenza, e interpretato magistralmente dalla voce graffiante di Bono.

Cedars of Lebanon, invece, descrive la dura vita di un corrispondente di guerra, lontano dalla sua famiglia e dai suoi affetti, e del quale viene messo in luce soprattutto l'aspetto della solitudine.

Non è certamente un disco sperimentale come Achtung Baby del 1991, ma No Line on the Horizon, realizzato in collaborazione con gli storici produttori Brian Eno, Daniel Lanois e Steve Lillywhite, racchiude tutta la carriera artistica degli U2.

Per quanto riguarda Fez - Being Born, inizialmente doveva essere la canzone d'apertura del disco, ma poi al suo posto fu scelta No Line on the Horizon, perché questa considerata più "potente".[38] Il titolo originale era Chromium Chords ed era il risultato dell'unione di due diverse canzoni nate durante le sessioni di registrazione.

Una parte di Fez - Being Born fu registrata durante le prime sessioni dell'album, insieme al produttore Rick Rubin, nel 2006. Il minuto d'apertura della canzone, che prende il nome di Fez, fu crato dal chitarrista The Edge durante la registrazione di The Saints Are Coming, insieme ai Green Day.[39] Quando successivamente la band decise di lavorare insieme ai produttori Brian Eno e Daniel Lanois, la maggior parte del materiale proveniente dalle sessioni con Rick Rubin fu accantonato. Lanois trovò la canzone e la modificò, e anche Eno apportò alcuni cambiamenti prima di farla ascoltare agli U2.[40] Fu solo allora infatti che Bono dichiarò: "Era come qualcosa che stava per prendere vita. Come lo sbocciare di un fiore o la nascita di qualcuno".[40]

Contemporaneamente il gruppo stava lavorando anche all'altra traccia, Being Born. Il modo in cui viene in essa suonata la chitarra fu proposto dallo stesso The Edge su suggerimento di Ben Curtis dei Secret Machines.[41] Fu però Lanois a credere sin dall'inizio che la "lentezza" di Fez si sposasse bene con le sonorità più energiche di Being Born. Fu così che modificò quest'ultima in modo tale da poter creare insieme alla prima un'unica canzone.[40] I lavori terminarono intorno al giugno del 2008 e fu provvisoriamente intitolata Chromium Chords.[42]

All'inizio della canzone, ad un volume piuttosto basso, si può sentire Bono ripetere la frase Let me in the sound, la stessa che poi viene cantata anche in un'altra traccia dello stesso album: Get on Your Boots. La canzone compare anche come sesta traccia nella colonna sonora del film Linear di Anton Corbijn. Nella sequenza in cui è possibile ascoltare la canzone, il poliziotto (interpretato dall'attore francese Saïd Taghmaoui) è a metà del suo viaggio quando decide di fermarsi per pranzare in un piccolo ristorante totalmente privo di persone, ad eccezione della cameriera (interpretata da Lizzie Brocheré).

Anteprima live

[modifica | modifica wikitesto]
The Claw alla fine di un concerto a Barcellona per l'U2 360º Tour

Lo stesso giorno dell'uscita dell'album in Europa, gli U2 si sono esibiti a sorpresa dal tetto della BBC, a Londra. Prima di loro, solo i Beatles avevano suonato su un altro grattacielo a Londra, quello della Apple Records.[43]

In tale occasione, il gruppo ha suonato due brani del nuovo album: Get on Your Boots e Magnificent, oltre che altri classici del loro repertorio passato.

No Line on the Horizon

[modifica | modifica wikitesto]

No Line on the Horizon è la canzone d'apertura dell'album. Una versione alternativa è inclusa come traccia bonus in alcune versioni dell'album stesso. Il brano è stato registrato durante le sessioni svoltesi a Fès, in Marocco. La rivista Rolling Stone ha definito la canzone come «una combinazione tra un organo da garage, una chitarra pesantemente distorta e una batteria da parata militare.»[44]

La canzone è introdotta da una sequenza elettronica, per poi assumere un sound maggiormente rock. Inizialmente si sarebbe dovuta chiamare French Disco, ma poi durante le fasi di registrazione la band cambiò idea.

Moment of Surrender

[modifica | modifica wikitesto]

Moment of Surrender è stata sviluppata in poche ore durante le sessioni di registrazione tenutesi a Fès, in Marocco[45] ed è stata registrata assieme ai produttori Brian Eno e Daniel Lanois. In un'intervista rilasciata nel sito ufficiale della band, Brian Eno ha dichiarato come questa canzone sia una delle sue preferite, tra quelle contenute nell'album. In particolar modo apprezza la voce del cantante.[46] Moment of Surrender è stata inoltre inserita dalla rivista statunitense Rolling Stone al numero 160 nella lista dei 500 migliori brani musicali secondo Rolling Stone.

Unknown Caller

[modifica | modifica wikitesto]

Unknown Caller è stata registrata nel cortile dell'hotel Riad, in Marocco, che la band ha trasformato in uno studio di registrazione. Così come la canzone Moment of Surrender, è stata scritta, suonata e registrate in un'unica sessione.[34]

I'll Go Crazy If I Don't Go Crazy Tonight

[modifica | modifica wikitesto]

Get on Your Boots

[modifica | modifica wikitesto]

Stand Up Comedy

[modifica | modifica wikitesto]

La canzone è stata inizialmente registrata a Fès, Marocco, ma il gruppo non riuscì a completarla in un'unica sessione, tanto che impiegarono 16 mesi per finalizzarla.[47] Anche il titolo subì numerose modifiche: For Your Love e Stand Up furono alcune delle opzioni.

Secondo le idee iniziali dei membri della band, Stand Up Comedy prevedeva l'uso di mandolini per dare un tocco medio-orientale, ma poi si resero conto che in questo modo la musica ricordava fin troppo You Really Got Me dei Kinks, mentre il testo For Your Love dei Yardbirds (guardacaso lo stesso titolo che gli U2 avevano pensato di utilizzare). Per questo motivo tale versione fu scartata. La band allora aggiunse un nuovo riff, una nuova melodia e cambiò parte del testo (lasciando comunque la frase For your love al suo interno).[48]

Gli U2 hanno continuato a lavorare e perfezionare la canzone fino all'ultima sessione di registrazione, nel dicembre 2008. Il produttore e coautore Daniel Lanois ha affermato che hanno ricreato così tante volte questa canzone, che in realtà è come se ne fossero state scritte sei versioni diverse.[49] Brian Eno, l'altro artista che ha collaborato con la band per la realizzazione di quest'album, anche in veste di produttore, ha invece detto che è stato per loro come "creare una canzone, seppellirla, per poi riprenderla e portarla a nuova vita. Ma è stato un processo a dir poco frustrante".[47]

Stan Up Comedy è inclusa anche nella colonna sonora del film Linear, di Anton Corbijn. La canzone, che qui è l'ottava traccia, compare nella scena in cui il poliziotto, interpretato dall'attore francese Saïd Taghmaoui, dopo aver pranzato riprende il suo viaggio attraverso le montagne.

Fez - Being Born

[modifica | modifica wikitesto]

White as Snow

[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda questo brano, in un'intervista rilasciata al quotidiano britannico The Guardian, Bono confessa di essersi stancato di scrivere i testi in prima persona: «Mi sono semplicemente stufato di essere il soggetto principale delle nostre canzoni». Di conseguenza ha creato alcuni personaggi più o meno immaginari: dal vigile addetto al traffico (in No Line on the Horizon), al tossico (in Unknown Caller), al soldato che muore in guerra.[45] Quest'ultimo appare proprio in White as Snow e racconta i suoi ultimi pensieri poco prima di morire in seguito alle ferite riportate a causa di un ordigno esplosivo improvvisato.[50] L'idea venne a Bono dopo aver letto Pincher Martin - La folgore nera, di William Golding.[51]

La melodia di White as Snow è basata sul tradizionale inno cattolico Veni, Veni, Emmanuel, cantato solitamente durante il periodo di Natale e/o dell'Avvento.[50] In seguito a delle conversazioni avute con Bono in merito proprio ai canti religiosi, il produttore Daniel Lanois iniziò a studiarli insieme alla musicista, originaria dell'isola canadese di Terranova, Lori Anna Reid, chiedendole dei consigli su quali inni gli U2 avrebbero potuto suonare.[52][53] La Reid suggerì tra gli altri proprio Veni, veni, Emmanuel. Lanois ne registrò allora una versione al pianoforte per la band, a cui aggiunse un arrangiamento vocale. Una volta ascoltata, a Bono venne l'idea del titolo.

La canzone è stata registrata in un'unica sessione, durante le due settimane di permanenza degli U2 nel 2007 a Fes, in Marocco, per la registrazione dell'album. Durante le sessioni finali, nel dicembre 2008, subì comunque alcune piccole modifiche.[54] Originariamente, per esempio, era previsto all'inizio della traccia il suono di un'esplosione; ma poi l'idea venne scartata.[51]

La rivista Rolling Stone descrive White as Snow come "una ballata in cui la chitarra, le tastiere e la voce ricordano atmosfere montane, come già accadeva in The Crystal Ship dei Doors.[55] La rivista Uncut la definisce come "una delle più umili e commoventi canzoni dell'album e una delle migliori che Bono abbia mai cantato".[56] Time Out afferma che «si tratta senza dubbio del momento assolutamente più significativo dell'intero album»,[57] mentre The Guardian definisce la canzone «evocativa, suggestiva e senza orpelli inutili, ... capace di esprimere una silenziosa potenza e un senso di tristezza.»[51] Solo la rivista Mojo sembra criticarla negativamente, definendo «la musica grumosa quanto le parole».[56]

La canzone fu inizialmente sviluppata dal chitarrista The Edge, influenzato dalla musica di Jimmy Page dei Led Zeppelin e di Jack White dei The White Stripes (con cui collaborò alla realizzazione del film-documentario It Might Get Loud),[58] e subì numerosi cambiamenti prima che la band decidesse di riscriverla. In particolare Bono e compagni, insieme ai produttori e coautori Brian Eno e Daniel Lanois, lavorarono per molto tempo su una prima versione ma poi la gettarono via per crearne una completamente nuova. Dopo averla riscritta, gli U2 chiesero a Steve Lillywhite di mixarla.[59] Eno ha dichiarato che è stata remixata 80 volte durante le sessioni di registrazione dell'album.[60]

Anche il testo subì numerose modifiche. Ci fu un momento in cui gli U2 e i produttori dovettero scegliere tra due versioni: una parlava di Nelson Mandela, l'altra era "più surreale e personale".[58] Alla fine si optò per quest'ultima. In essa si fa inoltre riferimento al 16 giugno, giorno in cui a Dublino si festeggia il Bloomsday: un omaggio all'Ulisse di James Joyce. Bono ha più volte dichiarato che durante la registrazione dell'album, ha scritto i testi delle canzoni immaginando che al posto suo ci fossero diversi personaggi a raccontare le storie di cui essi trattano.[61] E il narratore di Breathe è proprio uno di questi personaggi, che alla fine trova la redenzione.[58]

La versione dedicata a Nelson Mandela comparirà nel 2013 all'interno del singolo Ordinary Love.[62]

Cedars of Lebanon

[modifica | modifica wikitesto]

Il brano conclusivo dell'album, viene "recitato" più che cantato da Bono nelle vesti del personaggio di un corrispondente di guerra che si ritrova in una disordinata stanza d'albergo a Beirut nel 2006. Il reporter, intento a raccontare il bombardamento della città da parte dell'esercito israeliano, si perde nei suoi pensieri pensando alla sua famiglia. Nel pezzo sono presenti dei campionamenti tratti da Against the Sky, brano di Brian Eno inserito nel suo album The Pearl del 1984.

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[1]
Ondarock[63]
Rolling Stone[64]
Piero Scaruffi[65]
Blender[66]
Mojo[67]
NME
Pitchfork[68]
Q[69]
Toronto Star[70]

No Line on the Horizon ricevette critiche generalmente positive alla sua uscita. Sul sito Metacritic, che assegna un giudizio complessivo facendo la media di 100 recensioni di critici professionisti, l'album ha un punteggio di 72, basato su 30 recensioni.[71] David Fricke della rivista Rolling Stone assegnò un giudizio di cinque stellette su cinque al disco definendolo «il migliore degli U2 sin dai tempi di Achtung Baby»[72]. Inoltre, Rolling Stone definì l'album "migliore album dell'anno" e Moment of Surrender "migliore canzone dell'anno".[73] Nella sua recensione dell'album sulla rivista Blender, Rob Sheffield scrisse: «sono passati i tempi nei quali gli U2 cercavano di essere semplici, a questo punto, i ragazzi hanno capito che una grandiosità romantica fuori dalle righe è lo stile che più si addice loro.»[66] Sulla rivista Uncut, Andrew Mueller scrisse: «è forse l'album meno immediato degli U2, ma c'è qualcosa in esso che suggerisce possa essere uno dei più duraturi.»[74] Ben Patashnik di NME definì l'opera «un grande disco radicale e coraggioso».

Di parere opposto invece la recensione apparsa su Time Out Sydney, dove l'album viene considerato «sfortunatamente più un disco di Brian Eno piuttosto che degli U2».[75] Ryan Dombal di Pitchfork diede al disco un voto di 4.2 su 10, scrivendo: «lo sbandierato sperimentalismo dell'album è terribilmente sbagliato o è nascosto sotto tonnellate di U2-ismi senza vergogna.»[68] Kaj Roth di Melodic descrisse No Line on the Horizon come «più elettronico e meno rock» e aggiunse che l'album ricordava troppo i lavori dei primi anni novanta della band.[76] Cameron Adams di Herald Sun assegnò al disco un voto di tre stellette e mezzo, paragonandolo a lavori quali Zooropa, Pop e Original Soundtracks 1; e definendolo «non propriamente un blockbuster... ».[77] Madeleine Chong di MTV Asia scrisse: «anche se gli U2 dovrebbero essere elogiati per il loro sforzo di reinventarsi continuamente nel mondo del rock, [No Line on the Horizon] non possiede la qualità di album come The Joshua Tree o Achtung Baby[78] Il critico musicale del Toronto Star Ben Rayner definì "noiose" le canzoni sull'album.[70] Rob Harvilla di The Village Voice scrisse una recensione mista del disco, affermando che i brani in esso contenuti «ricordano altre canzoni, molto migliori, ma in un modo che fa venir voglia di andare a risentire quelle vecchie canzoni e non queste nuove invece».[79] Time recensì negativamente il disco, definendolo «insoddisfacente» e «per lo più incerto e confuso».[80] Pessimo anche il giudizio del critico musicale Piero Scaruffi che assegna un voto di 3 su 10 a No Line on the Horizon, definendolo «una banale ripetizione di stereotipi», e concludendo con la frase «difficile trovare un album peggiore di questo che sia uscito nel 2009».[65]

  1. No Line on the Horizon – 4:12 (testo: Bono – musica: U2, Brian Eno, Daniel Lanois)
  2. Magnificent – 5:24 (testo: Bono, The Edge – musica: U2, Brian Eno, Daniel Lanois)
  3. Moment of Surrender – 7:24 (testo: Bono – musica: U2, Brian Eno, Daniel Lanois)
  4. Unknown Caller – 6:02 (U2, Brian Eno, Daniel Lanois)
  5. I'll Go Crazy If I Don't Go Crazy Tonight – 4:13 (testo: Bono – musica: U2)
  6. Get on Your Boots – 3:25 (testo: Bono – musica: U2)
  7. Stand Up Comedy – 3:49 (testo: Bono – musica: U2)
  8. Fez - Being Born – 5:16 (testo: Bono – musica: U2, Brian Eno, Daniel Lanois)
  9. White as Snow – 4:41 (U2, Brian Eno, Daniel Lanois)
  10. Breathe – 5:00 (testo: Bono – musica: U2)
  11. Cedars of Lebanon – 4:13 (testo: Bono – musica: U2, Brian Eno, Daniel Lanois)
Tracce bonus nell'edizione giapponese
  1. No Line on the Horizon 2 – 4:06
Tracce bonus nell'edizione deluxe di iTunes[81]
  1. No Line on the Horizon 2 – 4:05
  2. Linear (Video) – 58:20
  3. Get on Your Boots (Video) – 3:31
  4. Fez (Video) – 4:40
Gruppo
Altri musicisti
Produzione
  • Brian Eno – produzione
  • Daniel Lanois – produzione

Tour promozionale

[modifica | modifica wikitesto]

Per promuovere l'album, il gruppo intraprese lo U2 360º Tour, partito dal Camp Nou di Barcellona il 30 giugno 2009, e conclusosi al Magnetic Hill Concert Site di Moncton il 30 luglio 2011.

Contenuto del libretto

[modifica | modifica wikitesto]

L'album si apre con una fotografia di Hiroshi Sugimoto intitolata Boden Sea, Uttwil. All'interno dell'album sono trascritte le canzoni accompagnate da fotografie di Anton Corbijn. L'album è dedicato a Rob Partridge con la frase "in memoria di Rob Partridge, che credette in noi, quasi prima che lo facessimo noi...quasi. 1948 - 2008"[82] Questi era un noto pubblicitario inglese del mondo della musica, nonché scrittore.[83] Oltre ai consueti ringraziamenti, la band invita ad associarsi ad Amnesty International, Greenpeace, all'organizzazione ONE ed a sostenere la causa di Aung San Suu Kyi per il ritorno della democrazia in Birmania.

Nella versione "Digital Pack" il libretto contiene delle coordinate cardinali nelle varie pagine, oltre alla serie di Fibonacci. Se si riportano le coordinate nel mappamondo, si scopre che queste rappresentano i punti di vari percorsi, tra cui quello intrapreso dal protagonista del film Linear da Parigi, a Cadice. Vi sono anche altri percorsi di pellegrinaggio, quali quelli di Santiago di Compostela, e verso la Mecca.

Classifiche di fine anno

[modifica | modifica wikitesto]
Classifica (2009) Posizione
Australia[94] 33
Austria[95] 15
Belgio (Fiandre)[96] 5
Belgio (Vallonia)[97] 5
Canada[98] 18
Danimarca[99] 9
Europa[100] 5
Finlandia[101] 25
Francia[102] 7
Germania[103] 12
Giappone[104] 92
Irlanda[105] 7
Italia[106] 5
Messico[107] 15
Nuova Zelanda[108] 27
Paesi Bassi[109] 4
Polonia[110] 5
Regno Unito[111] 34
Spagna[112] 7
Stati Uniti[113] 18
Stati Uniti (rock)[114] 5
Svezia[115] 10
Svizzera[116] 5
Ungheria[117] 11
  1. ^ a b c (EN) No Line on the Horizon, su AllMusic, All Media Network.
  2. ^ (EN) IFPI Middle East Awards - 2010, su International Federation of the Phonographic Industry. URL consultato il 15 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2013).
  3. ^ (ES) Discos de Oro y Platino - U2, su Cámara Argentina de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato il 5 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2011).
  4. ^ (FI) Kaikkien aikojen myydyimmät ulkomaiset albumit, su Musiikkituottajat. URL consultato il 10 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2017).
  5. ^ (JA) ゴールド等認定作品一覧 2009年3月, su Recording Industry Association of Japan. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  6. ^ (ES) Certificaciones, su Asociación Mexicana de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato il 5 luglio 2015. Digitare "No Line on the Horizon" in "Título".
  7. ^ (EN) ARIA Charts - Accreditations - 2009 Albums, su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 14 febbraio 2016.
  8. ^ (NL) GOUD EN PLATINA - albums 2009, su Ultratop. URL consultato il 14 febbraio 2016.
  9. ^ (PT) U2 – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato il 22 novembre 2015.
  10. ^ (EN) No Line on the Horizon – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 16 gennaio 2016.
  11. ^ (DA) No Line on the Horizon, su IFPI Danmark. URL consultato il 10 settembre 2021.
  12. ^ (EN) IFPI Platinum Europe Awards – 2009, su International Federation of the Phonographic Industry. URL consultato il 14 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2013).
  13. ^ (DE) U2 – No Line on the Horizon – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 14 febbraio 2016.
  14. ^ (EL) Top 50 Ξένων Aλμπουμ - Εβδομάδα 35/2010, su IFPI Greece. URL consultato il 18 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2010).
  15. ^ (EN) 2009 Certification Awards – Multi Platinum, su The Irish Charts. URL consultato il 14 febbraio 2016.
  16. ^ No Line on the Horizon (certificazione), su FIMI. URL consultato il 16 gennaio 2016.
  17. ^ (EN) Latest Gold / Platinum Albums, su radioscope.net.nz. URL consultato il 14 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2011).
  18. ^ (NL) Goud/Platina, su Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 15 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2019).
  19. ^ (PT) Discos de Ouro e Platina 2009, su Associação Fonográfica Portuguesa. URL consultato il 5 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2010).
  20. ^ (EN) No Line on the Horizon, su British Phonographic Industry. URL consultato il 16 gennaio 2016.
  21. ^ (EN) U2 – No Line On The Horizon, su El Portal de Música. URL consultato l'11 dicembre 2022.
  22. ^ (EN) No Line on the Horizon – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 16 gennaio 2016.
  23. ^ (SV) Guld- och Platinacertifikat − År 2009 [collegamento interrotto], su IFPI Sverige. URL consultato il 5 luglio 2015.
  24. ^ Template:IFPI Schweizer
  25. ^ (HU) Arany- és platinalemezek › Adatbázis - 2009, su Hivatalos magyar slágerlisták, Magyar Hangfelvétel-kiadók Szövetsége. URL consultato il 2 aprile 2021.
  26. ^ U2 > Discography > Albums > No Line On The Horizon, su u2.com. URL consultato il 23 aprile 2020.
  27. ^ (EN) Brian Boyd, The background: making No Line on the Horizon, su The Irish Times, 27 febbraio 2009. URL consultato il 28 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2009).
  28. ^ (EN) James Montgomery, Green Day, U2 Take Historic Collaboration One Step Further By Re-Enacting Beatles' Abbey Road LP Cover, su VH1, 22 settembre 2006. URL consultato il 21 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2009).
  29. ^ (EN) Bono planning to reinvent U2 sound, su RTÉ, 2 gennaio 2007. URL consultato il 16 dicembre 2007 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2009).
  30. ^ (EN) Jon Pareles, U2, the biggest of veterans, wants to be the next new thing, su The New York Times, 2 marzo 2009. URL consultato il 3 marzo 2009.
  31. ^ (EN) The best is yet to come, su findarticles.com, 6 luglio 2008. URL consultato il 22 luglio 2008.
  32. ^ a b (EN) Brian Hiatt, Taking care of business, su Irish Independent, 5 aprile 2009. URL consultato il 7 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2009).
  33. ^ Informazione tratta dalla pagina ufficiale della band su Facebook
  34. ^ a b www.u2place.com
  35. ^ (EN) U 2ube, su U2, 14 gennaio 2009. URL consultato il 7 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2009).
  36. ^ U2 to rescue iconic recording studio?, su NME, 29 gennaio 2009. URL consultato il 30 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2009).
  37. ^ (EN) The Superleague of Extraordinary Gentlemen, in NME, 23 febbraio 2009.
  38. ^ Exclusive interview with U2. NRJ. Canal+. 2009-02-23. Retrieved on 2009-10-21.
  39. ^ Owens, Catherine. "No Line on the Horizon" (Box format hardback book). Release notes for Fez – Being Born by U2. Interscope Records (B0012638-00).
  40. ^ a b c Frenette, Brad (2009-03-10). "U2's No Line On The Horizon: A track-by-track exclusive with producer/co-writer Daniel Lanois". National Post. Archived from the original on 2009-10-21. https://www.webcitation.org/5kfqFaK30?url=http://network.nationalpost.com/np/blogs/theampersand/archive/2009/03/10/behind-the-scenes-on-u2-s-no-line-on-the-horizon-a-track-by-track-exclusive-with-producer-co-writer-daniel-lanois.aspx. Retrieved 2009-10-21.
  41. ^ Hiatt, Brian (2009-04-05). "Taking care of business". Independent. http://www.independent.ie/entertainment/news-gossip/taking-care-of-business--the-u2-interview-1698937.html. Retrieved 2009-10-21.
  42. ^ O'Hagan, Sean (2009-02-15). "The Wanderers". The Guardian. http://www.guardian.co.uk/music/2009/feb/15/u2-no-line-on-the-horizon. Retrieved 2009-10-21.
  43. ^ www.corriere.it
  44. ^ www.webcitation.org, su promo.q4music.com. URL consultato il 23 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2012).
  45. ^ a b From Fez to Dublin and beyond, via presidents and royalty, Sean O'Hagan charts the making of the new U2 album | Music | The Observer
  46. ^ Informazioni tratte da un'intervista esclusiva rilasciata da Brian Eno e riportata nel sito ufficiale della band.
  47. ^ a b O'Hagan, Sean (2009-02-15). "The Wanderers". The Guardian. Archived from the original on 2009-10-23. https://web.archive.org/web/20100424052201/http://www.guardian.co.uk/music/2009/feb/15/u2-no-line-on-the-horizon. Retrieved 2009-10-19.
  48. ^ Hiatt, Brian (2009-04-05). "Taking care of business". Independent. Archived from the original on 2009-10-23. https://web.archive.org/web/20100722050504/http://www.independent.ie/entertainment/news-gossip/taking-care-of-business--the-u2-interview-1698937.html. Retrieved 2009-10-19.
  49. ^ Frenette, Brad (2009-03-10). "U2's No Line On The Horizon: A track-by-track exclusive with producer/co-writer Daniel Lanois". National Post. Archived from the original on 2009-10-20. https://www.webcitation.org/5kfqFaK30?url=http://network.nationalpost.com/np/blogs/theampersand/archive/2009/03/10/behind-the-scenes-on-u2-s-no-line-on-the-horizon-a-track-by-track-exclusive-with-producer-co-writer-daniel-lanois.aspx. Retrieved 2009-10-19.
  50. ^ a b Music - U2, the Biggest of Veterans, Wants to the Be the Next New Thing - NYTimes.com
  51. ^ a b c White As Snow: U2's most intimate song | Music | guardian.co.uk
  52. ^ network.nationalpost.com, 20 ottobre 2009, https://www.webcitation.org/5kfqFaK30?url=http://network.nationalpost.com/np/blogs/theampersand/archive/2009/03/10/behind-the-scenes-on-u2-s-no-line-on-the-horizon-a-track-by-track-exclusive-with-producer-co-writer-daniel-lanois.aspx (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2009).
  53. ^ U2's Newfoundland connection, su atu2.com.
  54. ^ Interview: 'There's A Bono-Factory', su atu2.com.
  55. ^ Rolling Stone Music | Album Reviews, su rollingstone.com. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2009).
  56. ^ a b media.u2.com
  57. ^ (EN) Event results for "any feature", su Time Out Sydney. URL consultato il 5 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2009).
  58. ^ a b c Hiatt, Brian (2009-04-05). "Taking care of business". Independent. http://www.independent.ie/entertainment/news-gossip/taking-care-of-business--the-u2-interview-1698937.html. Retrieved 2009-10-18.
  59. ^ Frenette, Brad (2009-03-10). "U2's No Line On The Horizon: A track-by-track exclusive with producer/co-writer Daniel Lanois". National Post. Archived from the original on 2009-10-20. https://www.webcitation.org/5kfqFaK30?url=http://network.nationalpost.com/np/blogs/theampersand/archive/2009/03/10/behind-the-scenes-on-u2-s-no-line-on-the-horizon-a-track-by-track-exclusive-with-producer-co-writer-daniel-lanois.aspx. Retrieved 2009-10-18.
  60. ^ Hiatt, Brian (2009-01-22). "Inside U2's Bold New 'Horizon'". Rolling Stone. rollingstone.com, 16 aprile 2009, https://web.archive.org/web/20090416091256/http://www.rollingstone.com/news/story/25585554/inside_u2s_bold_new_horizon. URL consultato il 18 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2009).
  61. ^ O'Hagan, Sean (2009-02-15). "The Wanderers". The Guardian. http://www.guardian.co.uk/music/2009/feb/15/u2-no-line-on-the-horizon. Retrieved 2009-10-18.
  62. ^ (EN) www.u2.com
  63. ^ U2 In the name of love, su ondarock.it.
  64. ^ Rolling Stone Album Guide, su rollingstone.com. URL consultato il 3 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2011).
  65. ^ a b The History of Rock Music - U2
  66. ^ a b Rob Sheffield, U2: No Line on the Horizon, su Blender, 28 febbraio 2009. URL consultato il 28 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2009).
  67. ^ Keith Cameron, Blue Sky Thinking, in Mojo, n. 185, aprile 2009, p. 96.
  68. ^ a b (EN) Ryan Dombal, No Line on the Horizon, su Pitchfork, 2 marzo 2009. URL consultato il 7 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2009).
  69. ^ Paul Rees, U2 No Line on the Horizon, in Q, n. 273, aprile 2009, p. 94.
  70. ^ a b (EN) Ben Rayner, U2: No Line on the Horizon, su Toronto Star, 3 marzo 2009. URL consultato il 6 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2009).
  71. ^ No Line On The Horizon, su Metacritic. URL consultato il 9 agosto 2011.
  72. ^ David Fricke, No Line on the Horizon, su Rolling Stone, 20 febbraio 2009. URL consultato il 25 febbraio 2009 (archiviato il 23 ottobre 2009).
  73. ^ (EN) Amrit Singh, Rolling Stone's 25 Best Albums, Songs Of 2009, su Stereogum, 18 dicembre 2009. URL consultato il 21 aprile 2020.
  74. ^ Andrew Mueller, U2 No Line on the Horizon, su Uncut, 25 febbraio 2009. URL consultato il 25 febbraio 2009 (archiviato il 23 ottobre 2009).
  75. ^ Andrew Street, U2's new album reviewed, su Time Out. URL consultato il 25 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2009).
  76. ^ Kaj Roth, No Line on the Horizon, su Melodic. URL consultato il 21 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2012).
  77. ^ Cameron Adams, Review of U2's new album No Line on the Horizon, su Herald Sun, 26 febbraio 2009. URL consultato il 9 maggio 2010 (archiviato il 4 luglio 2010).
  78. ^ Madeleine Chong, No Line on the Horizon, su MTV Asia, 18 marzo 2009. URL consultato il 9 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2010).
  79. ^ Rob Harvilla, No U2 Schadenfreude, Baby, su The Village Voice, 11 marzo 2009. URL consultato il 3 luglio 2010 (archiviato il 3 luglio 2010).
  80. ^ Josh Tyrangiel, U2's Unsatisfied—and Unsatisfying—New Album, in Time, 26 febbraio 2009. URL consultato il 28 febbraio 2009 (archiviato il 23 ottobre 2009).
  81. ^ No Line On the Horizon (Deluxe Version), su iTunes. URL consultato il 17 settembre 2014.
  82. ^ Tali informazioni sono contenute nel libretto che accompagna il cd
  83. ^ www.guardian.co.uk
  84. ^ (ES) Ranking Semanal desde 05/04/2009 hasta 11/04/2009, su Cámara Argentina de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato il 18 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2009).
  85. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r (NL) U2 – No Line on the Horizon, su Ultratop. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  86. ^ a b c d e (EN) U2 – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 18 febbraio 2016. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  87. ^ (EN) U2 Tops European Albums Chart For Third Week, su Billboard, 26 marzo 2009. URL consultato il 18 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2009).
  88. ^ (JA) CDアルバムランキング, su Oricon. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  89. ^ (EN) Top 75 Artist Album, Week Ending March 5, 2009, su GFK Chart-Track. URL consultato il 18 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2012).
  90. ^ (PL) OLiS - Sales for the period 02.03.2009 - 08.03.2009, su OLiS. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  91. ^ (EN) Official Albums Chart Top 100: 08 March 2009 - 14 March 2009, su Official Charts Company. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  92. ^ (CS) Hitparáda – Týden 10. 2009., su ČNS IFPI. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  93. ^ (HU) Top 40 album-, DVD- és válogatáslemez-lista, su Hivatalos magyar slágerlisták, 29 marzo 2009. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  94. ^ (EN) ARIA Charts - End Of Year Charts - Top 100 Albums 2009, su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  95. ^ (DE) Jahreshitparade 2009, su austriancharts.at. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  96. ^ (NL) Jaaroverzichten 2009 (Vl), su Ultratop. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  97. ^ (FR) Jaaroverzichten 2009 (Wa), su Ultratop. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  98. ^ (EN) 2009 Year End Charts - Top Canadian Albums, su Billboard. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  99. ^ (DA) Album 2009 Top-100, su hitlisterne.dk. URL consultato il 18 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2010).
  100. ^ (EN) Year End Charts – European Top 100 Albums, su Billboard, 2009. URL consultato il 18 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2012).
  101. ^ La prima classifica è quella degli album più venduti degli artisti locali nel 2009 in Finlandia, mentre la seconda fa riferimento agli album stranieri:
  102. ^ (FR) Le Top de l'année : Top Albums Fusionnés – 2009, su Syndicat national de l'édition phonographique. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  103. ^ (DE) Album – Jahrescharts 2009, su Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  104. ^ (JA) 2009年のCDアルバム年間ランキング, su Oricon. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  105. ^ (EN) Best of Albums - 2009, su Irish Recorded Music Association. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  106. ^ Classifiche annuali dei CD, DVD, compilation più venduti e digital download più scaricati online nel 2009, su fimi.it, 19 gennaio 2010. URL consultato il 18 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2012).
  107. ^ (ES) Top 100 México - Los Mas Vendidos 2009 (PDF), su Asociación Mexicana de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato il 18 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2010).
  108. ^ (EN) Top Selling Albums of 2009, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 18 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2016).
  109. ^ (NL) Jaaroverzichten 2009, su Dutch Charts. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  110. ^ (PL) Top 100 Album 2009, su Związek Producentów Audio-Video. URL consultato il 18 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2011).
  111. ^ (EN) End of Year Album Chart Top 100 - 2009, su Official Charts Company. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  112. ^ (ES) Listas anuales - 2009, su Productores de Música de España. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  113. ^ (EN) 2009 Year End Charts - Albums, su Billboard. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  114. ^ (EN) 2009 Year End Charts - Top Rock Albums, su Billboard. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  115. ^ (SV) Årslista Album – År 2009, su Sverigetopplistan. URL consultato il 18 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2014).
  116. ^ (DE) Schweizer Jahreshitparade 2009, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 18 febbraio 2016.
  117. ^ (HU) Összesített album- és válogatáslemez-lista - eladási darabszám alapján - 2009, su Hivatalos magyar slágerlisták. URL consultato il 18 febbraio 2016.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Rock: accedi alle voci di Teknopedia che trattano di rock