Coordinate: 50°02′17″N 19°13′17″E

Oświęcim

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Oświęcim
comune
Oświęcim – Stemma
Oświęcim – Bandiera
Oświęcim – Veduta
Oświęcim – Veduta
Localizzazione
StatoPolonia (bandiera) Polonia
Voivodato Piccola Polonia
Distretto Oświęcim
Amministrazione
SindacoJanusz Chwierut
Territorio
Coordinate50°02′17″N 19°13′17″E
Altitudine230 m s.l.m.
Superficie30,3 km²
Abitanti39 893[1] (31-01-2012)
Densità1 316,6 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale32-600, 32-601, 32-603, 32-606 e 32-610
Prefisso33
Fuso orarioUTC+1
TargaKOS
Cartografia
Mappa di localizzazione: Polonia
Oświęcim
Oświęcim
Sito istituzionale

Oświęcim (AFI: [ɔɕˈfjɛɲtɕim], ascolta; in tedesco Auschwitz; in yiddish אָשפֿעצין Oshfetsin, אָשפּיצין Oshpitsin, o אוישוויץ Äuschwitz[2]/Oyshvits;[3] in ebraico אושוויינצ'ים?, Oshvyentchim) è un comune urbano polacco dell'omonimo distretto sito nel voivodato della Piccola Polonia.
Ricopre una superficie di 30 km² e nel 2011 contava 39 893 abitanti,[1] è situato a circa 60 km da Cracovia.

La città è nota anche col nome tedesco Auschwitz, che essa prese prima durante la dominazione austro-ungarica, e poi durante l'occupazione da parte della Germania nazista, associato all'omonimo campo di concentramento nel quale, durante la seconda guerra mondiale, vennero uccise oltre un milione e centomila persone fra ebrei, sovietici, polacchi, prigionieri di guerra, omosessuali, oppositori politici, sacerdoti cattolici, testimoni di Geova, zingari e disabili.

La città, menzionata per la prima volta nel 1117 viene collegata nel 1179 a uno dei ducati della Slesia.

Oświęcim venne organizzata sotto il diritto tedesco (più precisamente sotto il diritto di Lwowek, che era una variante del Diritto di Magdeburgo) nel 1270.

Nel corso della storia, tedeschi e polacchi vi hanno convissuto pacificamente. Fin dal 1315 Oświęcim fu la capitale di un ducato indipendente, il Ducato di Oświęcim. Nel 1327 divenne vassallo di Boemia. Nel XIV secolo molte persone lasciarono la città. Nel 1457 il re polacco Casimiro IV acquisì i diritti su Oświęcim. Gli ebrei, invitati dai monarchi polacchi a insediarsi nella regione, divennero la maggioranza della popolazione già nel XV secolo[senza fonte]. Oświęcim divenne anche uno dei centri della cultura Protestante in Polonia. Il poeta polacco Łukasz Górnicki nacque qui nel 1527.

La città venne distrutta dalle truppe svedesi nel 1655.

Quando la Polonia venne divisa, nel tardo XVIII secolo, Oświęcim divenne parte del Regno di Galizia e Lodomeria (una provincia austriaca) nel 1772 e venne a trovarsi vicina ai confini con la Russia e il Regno di Prussia.

Dopo la prima guerra mondiale la città ritornò alla Polonia.

Il complesso concentrazionario di Auschwitz

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La città venne occupata dalla Germania nella seconda guerra mondiale, e nel maggio 1940 i tedeschi, convertendo delle caserme appartenute all'esercito polacco, costruirono un campo di concentramento che prese il nome tedesco di Auschwitz.

Tra il maggio 1940 e il gennaio 1945 circa 1.100.000 persone, in gran parte ebrei, morirono ad Auschwitz, che divenne il maggior centro ove il regime hitleriano pose in atto la «soluzione finale». Il complesso si ampliò nel tempo fino ad includere, oltre a numerosi campi satellite, tre campi principali:

Dopo la guerra, il governo polacco prese possesso della Buna-Werke, che divenne la principale fonte di impiego per i residenti di Oświęcim in quanto sede di servizi e attività commerciali.[4] Il Campo di Auschwitz divenne invece un museo per la memoria della Shoah.

Amministrazione

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La squadra di Hockey su ghiaccio di Oświęcim è stata ripetutamente campione di Polonia.

  1. ^ a b Ludność. Stan i struktura w przekroju terytorialnym. Stan w dniu 31 III 2011.
  2. ^ traslitterazione tedesca
  3. ^ traslitterazione statunitense YIVO
  4. ^ La società si chiama oggi (PLEN) Dwory S.A. ed è la più grande industria chimica polacca. Il nome Dwory deriva dalla località sulla quale era stata costruita Buna-Werke. Il campo di concentramento di Monowitz (o Monowice, in polacco) era stato infatti costruito all'esterno dell'impianto chimico.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN148939114 · LCCN (ENn81146701 · GND (DE4068979-7 · BNF (FRcb11952380p (data) · J9U (ENHE987007566691405171
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