Hugh Lane Gallery
Dublin City Gallery The Hugh Lane | |
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Dánlann Chathair Bhaile Átha Cliath | |
La facciata d'ingresso della Galleria di Hugh Lane, nel 2015. | |
Ubicazione | |
Stato | Irlanda |
Località | Dublino |
Indirizzo | 22 Parnell Square North |
Coordinate | 53°21′15″N 6°15′53″W |
Caratteristiche | |
Tipo | Galleria d'arte |
Istituzione | 20 gennaio 1908 |
Fondatori | Hugh Lane |
Apertura | 1933 |
Sito web | |
La Galleria «Hugh Lane» (in inglese: Hugh Lane Gallery), ufficialmente Galleria della città di Dublino (Dublin City Gallery The Hugh Lane; in irlandese: Dánlann Chathair Bhaile Átha Cliath), e originariamente Galleria municipale d’arte moderna (Municipal Gallery of Modern Art), è un museo d'arte irlandese, gestito dal Consiglio comunale di Dublino e dalla sua filiale, la "Hugh Lane Gallery Trust".[1] È situata nella Charlemont House (costruita nel 1763) in Parnell Square. L'ingresso è gratuito.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La Galleria è stata fondata dal noto collezionista d'arte Sir Hugh Lane sulla Harcourt Street il 20 gennaio 1908, ed è la prima galleria pubblica conosciuta d'arte moderna al mondo.[2] Lane ne ha sostenuto i costi di gestione, mentre cercava uno spazio più adatto per la Galleria. Gli furono proposti varii e nuovi edifici, ad esempio da progettare nel parco di Santo Stefano, o come una spettacolare ponte-galleria sul fiume Liffey, entrambi progetti proposti dall'architetto Sir Edwin Lutyens, ma non realizzati.[3] Lane non visse abbastanza da vedere la sua galleria permanentemente collocata poiché morì nel 1915, durante l'affondamento della RMS Lusitania. Dal 1933 è presente alla Charlemont House.
Nel testamento Lane lasciò in eredità la sua collezione a Londra, ma un codicillo senza testimoni, scritto nei mesi precedenti la sua morte, indica che l'eredità dei 39 dipinti originari della collezione fosse Dublino, a condizione di assicurare uno luogo ufficiale all'istituzione museale entro 5 anni.[3] La National Gallery di Londra non ha mai riconosciuto formalmente i termini di questo rilevante caso testamentario del codicillo, come accettare di trasferire l'intera collezione a Dublino ("Lane Bequest"). Nel 1938 gli inglesi avanzarono un suggerimento da parte dello storico dell'arte Sir Robert Witt: «… che queste opere si alternino tra Londra e Dublino. Le abbiamo a Londra da un considerevole periodo di tempo e ora potrebbe essere il turno delle Gallerie di Dublino per tenerle un certo numero di anni… Legalmente, i titolari hanno ragioni molto forti, ma noi (Regno Unito) siamo così ricchi dei nostri tesori, mentre l'Irlanda è così relativamente povera…».[4]
Ciò alla fine portò a un compromesso accordato nel 1959, annunciato dal taoista Sean Lemass, in base al quale metà del Lane Bequest sarebbe stato prestato ed esposto a Dublino ogni cinque anni.[5][6] Nel 1993 l'accordo fu modificato in modo che 31 dei 39 dipinti restassero in Irlanda. I restanti 8 furono divisi in 2 gruppi, in modo che 4 sarebbero stati prestati per 6 anni alla volta a Dublino. Questi 8 includono opere di Manet, Monet, Pissarro, Renoir, Morisot, Vuillard e Degas. Nel 2008, la National Gallery di Londra ha organizzato per la prima volta una mostra collettiva dell'intera collezione di Dublino. C'è stato un passaggio nel maggio 2013 per un periodo di sei anni.[7]
L'edificio
[modifica | modifica wikitesto]La Charlemont House è una villa a Dublino. La casa fu costruita nel 1763 e progettata da William Chambers per James Caulfeild, I conte di Charlemont. È un palazzo con la facciata in mattoni sita in piazza Parnell.[8] Secondo la direzione della Galleria Hugh Lane, «nel 1929 furono realizzati i giardini della casa per ospitare la Galleria». Venne così inaugurata come museo nel 1933.[9] È stata temporaneamente chiusa per ricostruzione nel 2004 e riaperta nel maggio 2006 con un nuovo ampliamento realizzato dallo studio Gilroy McMahon Architects.[10][11] La Galleria è completamente accessibile ai disabili.
La collezione
[modifica | modifica wikitesto]Il museo ha una collezione permanente e ospita mostre, principalmente di artisti irlandesi contemporanei. Ha una stanza dedicata a Sean Scully. Lo studio di Francis Bacon è stato ricostruito nella galleria nel 2001 dopo essere stato smantellato e trasferito da Londra a partire dal 1998.[12][13]
La Hugh Lane è nota per la sua collezione di arte francese, le opere d'arte del caso denominato all'inglese "Lane Bequest" che includono esempi come Les Parapluies ("Gli Ombrelli") di Auguste Renoir;[14] Ritratto ad Eva Gonzalès di Édouard Manet,[15] Musica alle Tuileries, sempre di Édouard Manet, Jour d’Été ("Giorno d’Estate") di Berthe Morisot[16] e Veduta di Louveciennes di Camille Pissarro.[17]
Nel museo è presente un'esposizione permanente di vetrate colorate che presenta La vigilia di Sant'Agnese dell'artista e illustratore irlandese Harry Clarke,[18] così come una sua opera precedentemente vietata e "scandalosa" acquistata nel 2015 per £35.000.[19]
Nel giugno 1992 fu rubato il dipinto In The Omnibus dell'artista francese Honoré Daumier.[20] Il furto avvenne nel pomeriggio, quando la galleria era aperta al pubblico.[21] La Criminal Assets Bureau (CAB) recuperò il dipinto durante un'indagine nel 2013, più di 20 anni dopo. La direttrice Barbara Dawson ha espresso la sua gioia per il ritrovamento del dipinto con le seguneti parole: «È stato un vero shock quando è stato rubato e abbiamo ricevuto messaggi di solidarietà da gallerie e musei in Irlanda e da tutto il mondo».[20]
Mostre passate selezionate
[modifica | modifica wikitesto]Offside è stato un progetto organizzato nel 2005 dalla Hugh Lane, curato da Pallas Projects, e comprendeva opere di Albano Afonso, Antistrot, Anna Boyle, Rhona Byrne, Mark Cullen, Brian Duggan, John Dummet, Brendan Earley, Andreas Gefeller, Niamh McCann, Alex McCullagh, Nina McGowan, Nathaniel Mellors, Clive Murphy, Adriette Myburgh, Cris Neumann, Paul O’Neill, Garrett Phelan, Abigail Reynolds, Mark Titchner e Rich Streitmatter-Tran.[22]
The Golden Bough è stata un'altra serie di mostre curate da Michael Dempsey nel 2010. Comprendeva mostre personali di Ronnie Hughes, Corban Walker e Niamh McCann.[23][24]
Sleepwalkers (2012–15) curata da Michael Dempsey e Logan Sisley è stato un progetto biennale in cui sei artisti (Clodagh Emoe, Lee Welch, Sean Lynch, Linda Quinlan, Jim Ricks, e Gavin Murphy) sono stati invitati a utilizzare le risorse del museo, a rivelare il loro processo artistico e a collaborare tra loro in questo «insolito esperimento di produzione espositiva».[25] Questo processo è culminato nello sviluppo di una mostra personale da parte di ogni artista a Hugh Lane[26] e in una pubblicazione.[27]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Code of Governance (PDF), su dublincity.ie, Hugh Lane Gallery Trust, gennaio 2014. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2019).
- ^ Barbara Dawson, Hugh Lane: founder of a gallery of modern art for Ireland, Scala, 2008, p. 6, ISBN 978-1-85759-575-8, OCLC 298595691.
- ^ a b (EN) How Ireland was robbed of Hugh Lane's great art collection, in The Guardian, 30 maggio 2015. URL consultato il 15 aprile 2021.
- ^ (EN) Hansard, 17 May 1938, Eire (Confirmation Of Agreements) Bill, su api.parliament.uk, Parliament, 17 maggio 1938. URL consultato il 2 aprile 2019.
- ^ (EN) Anthony Jordan, John A Costello - Compromise Taoiseach, Westport Books, 2007, pp. 129–138, ISBN 9780952444787.
- ^ (EN) Dáil Éireann debate - Thursday, 12 Nov 1959 - Lane Pictures: Statement by Taoiseach, su oireachtas.ie, Houses of the Oireachtas, 12 novembre 1959. URL consultato il 3 aprile 2019.
- ^ (EN) Jason Kennedy, Four priceless paintings return to Dublin, in The Irish Times, giovedì 23 maggio 2013. URL consultato il 28 maggio 2013.
- ^ (EN) 1763 – Charlemont House, Parnell Square, Dublin, su archiseek.com, Archiseek - Irish Architecture, 11 giugno 2010. URL consultato il 15 aprile 2021.
- ^ (EN) Charlemont House, Dublin City Gallery The Hugh Lane free admission, su hughlane.ie. URL consultato il 15 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2021).
- ^ (EN) PROJECTS: Cultural – The Hugh Lane Gallery, su gilroymcmahon.com, Gilroy McMahon Architects. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2020).
- ^ (EN) Combining old and new at the Hugh Lane Art Gallery, su lmp.ie, Lee McCullough Consulting Engineers. URL consultato il 9 giugno 2015.
- ^ (EN) 'Francis Bacon's Studio' lecture at Tokyo MOMAT, su francis-bacon.com, Estate of Francis Bacon, 3 aprile 2013. URL consultato il 9 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2015).
- ^ (EN) Paul Tuthill, Francis Bacon's studio, Hugh Lane Gallery, Dublin, su whitehotmagazine.com, Whitehot Magazine, aprile 2007. URL consultato il 9 giugno 2015.
- ^ (EN) Renoir, Pierre-Auguste (1841 - 1919), su emuseum.pointblank.ie, Dublin City Gallery. URL consultato il 10 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2022).
- ^ Manet, Édouard (1832 - 1883), su emuseum.pointblank.ie, Dublin City Gallery. URL consultato il 10 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2020).
- ^ Morisot, Berthe (1841 - 1895), su emuseum.pointblank.ie, Dublin City Gallery. URL consultato il 10 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2022).
- ^ Pissarro, Camille (1830 - 1903), su emuseum.pointblank.ie, Dublin City Gallery. URL consultato il 10 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2022).
- ^ Online Collection, Dublin City Gallery The Hugh Lane, free admission, su emuseum.pointblank.ie. URL consultato il 29 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2021).
- ^ (EN) Olivia Kelly, Scandalous Harry Clarke window goes on display in Dublin gallery, in The Irish Times. URL consultato il 29 maggio 2021.
- ^ a b Stolen painting returned to Hugh Lane Gallery, su bbc.com, BBC News, 13 maggio 2014. URL consultato il 6 settembre 2022.
- ^ (EN) One of Lane's paintings 'missing' for 20 years, in Independent, 24 aprile 2015. URL consultato il 6 settembre 2022.
- ^ (EN) Dublin: Offside and Offsite Live at Dublin City Gallery The Hugh Lane • Circa Art Magazine, su circaartmagazine.website, Circa Art Magazine, 1º settembre 2005. URL consultato il 28 ottobre 2019.
- ^ (EN) Visual Art, in The Irish Times. URL consultato il 15 aprile 2021.
- ^ (EN) Niamh McCann: The Golden Bough, su newexhibitions.com. URL consultato il 15 aprile 2021.
- ^ (EN) Sleepwalkers: Production as Process, Dublin City Gallery The Hugh Lane free admission, su hughlane.ie. URL consultato il 25 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2023).
- ^ (EN) Lee Welch "Two exercises in awareness..." at Hugh Lane, Dublin — Mousse Magazine, su moussemagazine.it, 23 agosto 2013. URL consultato il 12 agosto 2021.
- ^ (EN) Michael Dempsey e Logan Sisley, Sleepwalkers, Londra, Hugh Lane Municipal Gallery of Modern Art, 2015, ISBN 978-1-905464-98-2, OCLC 894611255.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Barbara Dawson, Hugh Lane: founder of a gallery of modern art for Ireland, Londra, Scala, 2008, ISBN 978-1-85759-575-8, OCLC 298595691.
- Dorothy Cross, Brian Duggan, Katie Holten, Garrett Phelan, Corban Walker e Grace Weir, The Golden Bough: Dublin City Gallery The Hugh Lane, Dublino, Dublin City Gallery The Hugh Lane, 2011, ISBN 978-1-901702-38-5, OCLC 1008432727.
- Michael Dempsey e Logan Sisley, Sleepwalkers, Londra, Hugh Lane Municipal Gallery of Modern Art, 2015, ISBN 978-1-905464-98-2, OCLC 894611255.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Hugh Lane Gallery
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN, GA) Sito ufficiale, su hughlane.ie.
- Hugh Lane Gallery (canale), su YouTube.
- (EN) Hugh Lane Gallery, su SoundCloud.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 131825951 · ISNI (EN) 0000 0001 2218 9420 · LCCN (EN) nr2006015736 · J9U (EN, HE) 987007383738005171 |
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